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Area aperta a discussioni su qualsiasi argomento, anche extra-biliardo

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Messaggioda inyourmind » mercoledì 12 maggio 2004, 16:52

L'acquisizione di fiducia in sè è la vera chiave della motivazione: se l'atleta ha fiducia in sè e in quello che è in grado di fare non solo è motivato, ma accresce le sue probabilità di successo.

michele balestrieri
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Messaggioda billy » giovedì 13 maggio 2004, 10:20

Sull’autostima ho già inserito un post, vorrei quindi aggiungere un’ulteriore considerazione di carattere psicologico che però troverà molti estimatori del “caricarsi “in completo disaccordo.A mio parere per il gioco del biliardo si deve  coltivare il non coinvolgimento emotivo, questo non significa perdere la sensibilità ma se mai raffinarla e metterla al servizio di una visione più oggettiva e razionale.
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Messaggioda Roby » giovedì 13 maggio 2004, 10:45

Credo che la massima espressione di cio' che dice Billy la si possa osservare palesemente in Gustavo Zito.
Mai una smorfia, mai un'espressione diversa, apparentemente una macchina ...
Lui gioca, punto !

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Messaggioda billy » giovedì 13 maggio 2004, 11:15

Un pò di Yoga non fa male.
COME OTTENERE ARMONIA, ENERGIA, CALMA ED AUTOCONTROLLO
 Il “Sukha Pranayama” una facile pratica di respirazione
La parola sanscrita sukha indica qualcosa di attinente al piacere alla gioia o alla felicità. La traduzione corretta di Sukha pranayama potrebbe essere: controllo (ayama) del soffio vitale (prana) in modo piacevole o anche facile (sukha), mentre correntemente sono utilizzati i termini “respirazione” piacevole o facile.Premetto allora che questi esercizi devono essere eseguiti senza sforzo eccessivo e con dolcezza. Per praticare il pranayama durante le sedute di yoga, in generale, si sceglie una posizione di meditazione come il loto (padma-asana) o la postura del perfetto yogin (siddha-asana) in caso di difficoltà, tuttavia, piuttosto che non praticare, si può stare seduti normalmente, anche su una sedia. Importante però è di avere colonna vertebrale, collo e testa ben allineati in verticale e una volta ottenuta la migliore posizione possibile è bene rimanere immobili fino al termine della pratica. Un atto respiratorio completo consta di tre fasi: inspirazione (puraka), ritenzione (kumbhaka) ed espirazione (recaka). La ritenzione poi può avvenire al termine di un’inspirazione (antara-kumbhaka) o a conclusione di un’espirazione (bahya-kumbhaka).Prima di iniziare l’esercizio vero e proprio è bene, per qualche minuto prendere confidenza con questi aspetti attraverso un breve allenamento. Cercare di scoprire un’agevole durata ideale valida per tutte e tre le fasi e adottarla come unità di misura. Si può fare contando mentalmente ad esempio: inspiro per sei secondi, trattengo sei, espiro sei e trattengo anche a polmoni vuoti sei. Il sukha-pranayama prevede quattro precise fasi della stessa durata (esempio nove respirazioni per ogni tipo) ciascuna in grado di sviluppare una qualità: nella prima fase si tende a sviluppare solo l’inspiro e l’espiro bilanciandoli tra loro (esempio: inspiro sei, espiro sei) ed è questa la fase comunemente chiamata sukha che sviluppa armonia ed equilibrio. Nella seconda, la fase loma, s’inspira, si trattiene a polmoni pieni e si espira (inspiro sei, trattengo a polmoni pieni sei ed espiro sei). La parola sanscrita loma “può” significare positivo, assimilante, convesso, riscaldante ecc. Tale fase, proprio per la ritenzione a polmoni pieni, tende, infatti, a far immagazzinare energia. La terza fase viloma prevede il seguente svolgimento: inspiro sei (sempre ammesso che tale unità di misura sia l’ideale), espiro sei e trattengo a polmoni vuoti sei.Viloma sta per negativo, ossidante, concavo, rinfrescante ecc. Infatti, questa respirazione è assai calmante. Nell’ultima fase catur (catur è il numero quattro in sanscrito) si sviluppa la respirazione “quadrata” dove tutte e quattro le fasi: inspiro, trattengo a polmoni pieni, espiro, trattengo a polmoni vuoti, risultano perfettamente bilanciate tra loro in relazione all’unità di misura. Qui si sviluppa l’autocontrollo. Vorrei concludere affermando che ognuna di queste quattro fasi, in caso di necessità potrebbe essere usata separatamente per sviluppare le rispettive qualità. In questo caso il numero delle respirazioni da effettuare potrebbe essere deciso in seguito all’obiettivo da raggiungere. Meglio, tuttavia, per non incorrere in spiacevoli sbilanciamenti, farsi consigliare da un maestro esperto. Sarebbe inoltre consigliabile, al termine delle pratiche, rilassarsi per qualche minuto sul pavimento in totale stato d’abbandono, favorendo la ripresa della respirazione spontanea e naturale.
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Messaggioda billy » giovedì 13 maggio 2004, 13:31

[quote]
Credo che la massima espressione di cio' che dice Billy la si possa osservare palesemente in Gustavo Zito.
Mai una smorfia, mai un'espressione diversa, apparentemente una macchina ...
Lui gioca, punto !

Roby
[/quote]
Il giocatore di biliardo ha essenzialmente bisogno di costruirsi uno stato mentale (un preciso equilibrio psico-fisico di pensieri e sensazioni), che gli permetta, durante tutta la prestazione, e in particolare nei momenti più significativi, di avere la massima concentrazione, determinazione, e prontezza di esecuzione; uno stato d'allerta in cui tutto attorno a lui si ferma, dove il tempo ha un'altra dimensione, dove il controllo è totale ma “distaccato”. Questo è (oltre al bagaglio tecnico di prim'ordine)Zito.



Scritto Da - billy on 13 Maggio 2004  13:35:13
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Messaggioda Gianni » giovedì 13 maggio 2004, 14:40

Ciao Billy
come dici tu
---------------------------------------------
Questo è (oltre al bagaglio tecnico di prim'ordine)Zito.
---------------------------------------------

o un grande campione sia nel gioco che nella vita.
Quindi ragazzi fatevi meno pensieri su come disturbare l'aversario e lavorate su voi stessi. Quando trovo dei giocatori che provano a disturbarmi anche se sono già in posizione di tiro, continuando a mirare gli faccio un sorriso e penso "poverino se deve addoperare questi truccheti, sa di essere il più debole e sa che non ha nessuna possibilità di vincere"
L'avversario per me, é il mio migliore amico.....solo se lui gioca al massimo riusciro anchio a dare il meglio o magari a migliorarmi. Se perdo, gli do la mano ringraziandolo e facendogli i complimenti per la bella partita....però mi allenerò ancora di più e meglio e.....la prossima volta......e se non sara la prossima.....sara unàltra volta, ma prima o poi lo batterò.  Chiaro puo anche aver vinto con fortuna......ma se io avessi fatto uno sbaglio in meno.......L'avversario é la mia fonte di motivazione e quello che riesco a fare su un tavolo da Pool é anche merito suo.

Grazie Avversario e ricordatevi "quando siete al tavolo siete voi i responsabili di quello che succede"

Ciao a tutti
Gianni
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Messaggioda Cico » giovedì 13 maggio 2004, 14:46

[quote]
Quindi ragazzi fatevi meno pensieri su come disturbare l'aversario e lavorate su voi stessi. Quando trovo dei giocatori che provano a disturbarmi anche se sono già in posizione di tiro, continuando a mirare gli faccio un sorriso e penso "poverino se deve addoperare questi truccheti, sa di essere il più debole e sa che non ha nessuna possibilità di vincere"
L'avversario per me, é il mio migliore amico.....solo se lui gioca al massimo riusciro anchio a dare il meglio o magari a migliorarmi. Se perdo, gli do la mano ringraziandolo e facendogli i complimenti per la bella partita....però mi allenerò ancora di più e meglio e.....la prossima volta......e se non sara la prossima.....sara unàltra volta, ma prima o poi lo batterò.  Chiaro puo anche aver vinto con fortuna......ma se io avessi fatto uno sbaglio in meno.......L'avversario é la mia fonte di motivazione e quello che riesco a fare su un tavolo da Pool é anche merito suo.

Grazie Avversario e ricordatevi "quando siete al tavolo siete voi i responsabili di quello che succede"

Ciao a tutti
Gianni


[/quote]

Naturalmente c'è un confine da non superare mai:
Quello della maleducazione.
Tutto il resto del discorso beh.... mi sembra un po' all'insegna del volemose bene.........

Saluti a tutti.
Cico
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Messaggioda Gianni » giovedì 13 maggio 2004, 15:09

Ciao Cico


[quote]
Naturalmente c'è un confine da non superare mai:
Quello della maleducazione.
Tutto il resto del discorso beh.... mi sembra un po' all'insegna del volemose bene.........


[/quote]

Purtroppo la maleducazione non conosce confini.

Credimi che non é per niente un discorso..all'insegna del volemose bene......tutt`altro é l'unico sistema di addoperare l'agressivita del mio avversario a mio favore. Fa caso prima della partita ..volti tirati nessuno parla....tutti pronti a litigare.... bisogna invece secondo me apparire sicuri del fatto proprio, senza arroganza e sdramatizare il tutto. In fondo il giono dopo..che vinca o perda devo andare a lavorare lo stesso..in fondo anche se molto importante é solo un gioco.

Ciao
Gianni
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Messaggioda lupomarino » giovedì 13 maggio 2004, 18:44

[quote]
In fondo il giono dopo..che vinca o perda devo andare a lavorare lo stesso..in fondo anche se molto importante é solo un gioco.

Ciao
Gianni


[/quote]

D'accordissimo. Ma preciserei che raggiungere un obiettivo utilizzando solo TUTTE le proprie forze, senza, quindi, interferire negativamente su alcuno fa parte della personale scala di VALORI. Naturalmente il gradino di appartenenza è per ognuno di noi diverso, e, ahimé, spesso non è uno dei più alti...

Non credo abbia importanza cosa si fa, ma in che modo e perché.

E qui mi riallaccio al discorso d'inizio di Michele. Non è facile acquisire fiducia in sé, spesso si ha bisogno di ottenere qualche successo. E comunque la "chimica" lavora in entrambi i sensi: lavorare su sé stessi predispone all'ottenimento di un buon successo il quale a sua volta, grazie alla sua "effervescenza", ne favorisce altri che, placando le titubanze ti permettono di entrare, come dice Billy, in uno stato di quasi "estranietà" tale da raggiungere una visione più oggettiva e razionale.

Facile, no?   Immagine
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Messaggioda ziobill » venerdì 14 maggio 2004, 0:03

Raga non guardate tutto con pesantezza...
Io ho fatto un paio di tornei, lo sapete a cosa pensavo??? che era bello stare li ed era bello che un sacco di gente mi guardasse... cercare di essere sempre sorridenti fa bene a voi e fa bene anche al vostro avversario, non e' una guerra di indipendenza, e' una bellissima partita a biliardo... Provate ad estraniarvi del tutto quando giocate... non ci pensate piu' di tanto, provater a pensare che alla fine di quella partita ci andiamo tutti a prendere un paio di birre e ce ne andiamo scorrazzando tutta la notte :)
Forse per voi ho detto delle cavolate... ma a me sia il biliardo che la vita funziona cosi' :)
Ciao belli!

Carpe diem... TROTA GNAM!
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Messaggioda Gianni » venerdì 14 maggio 2004, 7:39

Solo due birre????
Ma ritornando sul tema della discussione, stima e fiducia in se stessi sono una cosa la motivazione é un'altra. Volendo parlare in gergo meccanico direi: la fiducia in se stessi....ti fa guidare nella direzione giusta, ma é la motivazione la benzina che fa andare l'auto, senza motivazione puoi anche avere una Ferrari (talento) non vai da nessuna parte.
Inoltre anche Billy dice una cosa molto  importante al riguardo di un coinvolgimento emotivo, questo a parer mio e molto importante. Io seguo una mia teoria che chiamo  "del cane a passeggio" viene portato il cane a passegiare quando piove.....il cane si bagna. Viene portato col bel tempo...il cane rimane asciutto. Al cane non interessa che tempo faccia, lui vuole...solo uscire e sa col suo istinto, che tanto non puo cambiare niente...quindi perche perdere tempo a pensarci. Lo so che noi in un caso simile abbiamo delle scelte..tipo impermeabile, ombrello e cosi via ma il concetto é questo "Non ti fare pensieri e accettà le cose che non puoi cambiare.
Esempio: sto giocando e mi viene fame....ho sempre com me delle barrette di cereali o un paio di banane, quindi il mio bisogno può venir accontentato...nessun problema.
La sala é rumorosa, o il panno é consumato o la luce sul tavolo é scarsa, le biglie di qualità scadenti, l'aversario é antipatico e fortunato e cosi via.....tutte cose che al momento non posso cambiare, quindì mi conviene accettarle e non ci penso più. Nessun problema. Lo so ci vuole molto tempo e molti tornei per imparare, ma secondo me prima si inizia e prima si arriva. (non si arriva mai ....ma in fondo il traguardo non é l'arrivo ma il percorso in se)

Buona giornata a tutti

Gianni
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Messaggioda Cico » venerdì 14 maggio 2004, 9:27

[quote]
Solo due birre????
Ma ritornando sul tema della discussione, stima e fiducia in se stessi sono una cosa la motivazione é un'altra. Volendo parlare in gergo meccanico direi: la fiducia in se stessi....ti fa guidare nella direzione giusta, ma é la motivazione la benzina che fa andare l'auto, senza motivazione puoi anche avere una Ferrari (talento) non vai da nessuna parte.
Inoltre anche Billy dice una cosa molto  importante al riguardo di un coinvolgimento emotivo, questo a parer mio e molto importante. Io seguo una mia teoria che chiamo  "del cane a passeggio" viene portato il cane a passegiare quando piove.....il cane si bagna. Viene portato col bel tempo...il cane rimane asciutto. Al cane non interessa che tempo faccia, lui vuole...solo uscire e sa col suo istinto, che tanto non puo cambiare niente...quindi perche perdere tempo a pensarci. Lo so che noi in un caso simile abbiamo delle scelte..tipo impermeabile, ombrello e cosi via ma il concetto é questo "Non ti fare pensieri e accettà le cose che non puoi cambiare.
Esempio: sto giocando e mi viene fame....ho sempre com me delle barrette di cereali o un paio di banane, quindi il mio bisogno può venir accontentato...nessun problema.
La sala é rumorosa, o il panno é consumato o la luce sul tavolo é scarsa, le biglie di qualità scadenti, l'aversario é antipatico e fortunato e cosi via.....tutte cose che al momento non posso cambiare, quindì mi conviene accettarle e non ci penso più. Nessun problema. Lo so ci vuole molto tempo e molti tornei per imparare, ma secondo me prima si inizia e prima si arriva. (non si arriva mai ....ma in fondo il traguardo non é l'arrivo ma il percorso in se)

Buona giornata a tutti

Gianni


[/quote]

Il tuo ragionamento è condivisibile.

Come dici tu, però, ci vuole molto, moltissimo tempo. E non è comunque sempre facile estraniarsi come dici tu. Alla fine tu puoi limare alcuni aspetti del tuo carattere e il tuo approccio al gioco, alla concentrazione, alla motivazione, ecc ecc, però...

Come dicevano Roby & Co. l'unico che è riuscito a raggiungere questa "perfezione mentale" è Gustavo Zito ( io aggiungerei anche Torreggiani ).

Ma prendiamo anche l'esempio diametralmente opposto. Mai vista una partita di Giuseppe Consagno? Un campionario di mimica, gesti, sbuffi e saracche appena leggibili dal labiale e interazione con i fattori esterni ( pubblico, telecronisti e commentatori troppo vicini al tavolo, ecc ecc ). Eppure, a Saint Vincent è stato uno spettacolo assistere ai suoi match...

Ciao a tutti!



Scritto Da - cico on 14 Maggio 2004  09:29:54
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Messaggioda Gianni » venerdì 14 maggio 2004, 10:48

Non conosco Consagno, pero conosco il più volte campione del mondo l'americano Earl Strichland, anche lui fa molta mimica, litiga con tutti, publico, avversario arbitri, però quando si abbassa per tirare ha lo stesso tipo di concentrazione che a Zito. Ho conosciuto Zito di persona ad un EURO-Tour (Pool) in Svezia nel 1995, lo rivisto nel 1999 ad un altro EURO-TOUR (Pool) in Portogallo. In Svezia si giocava in un cappannone adiacente al palazzetto dello sport dove veniva giocato un torneo internazionale di disco sul giacchio, nella pausa uscivano gli spettatori e noi giocavamo davanti all'uscita larga circa 10 metri. Due metri attorno i tavoli c'era una catenella di divisione, puoi quindi immaginare quando ti arrivano da un momento a l'altro una valanga di un migliaio di spettatori a cui il biliardo non interessa per niente, che bella senzazione puo essere. Bene, la gran parte dei giocatori non ha avuto nessun problema.
Forse nel POOL si é abituati a giocare dappertutto (vedi Bowling) quindi piu stress si abitua a sopportare e meno smorfie sono necessarie. Giocatori con le carateristiche mentali di Zito (senza voler toglire niente al grande campione che é) ne conosco a centinaia nel Pool, vedi i campionati europei di marzo a Praga.. su 102 giocatori uomini, appartenenti a 27 nazioni, forse venti non avevano  queste carateristiche mentali, il resto compreso un ragazzino russo di 14 anni erano mentalmente molto forti.
Quindì non rimane che una strada ....lavorare....e ancora lavorare,
come dici tu..."ci vuole molto, moltissimo tempo"  allora e meglio non perdere tempo ed incominciare da ....adesso.

Buon fine settimana
Gianni
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Messaggioda jerruzzo » venerdì 14 maggio 2004, 11:18

Ciao a tutti.
Prima di tutto volevo salutare Gianni con cui ho avuto il piacere (dopo tanti anni che lo vedevo sempre nelle categorie alte) di fare una partita con lui a Bologna anke se non ricordo il torneo e devo dire che giocare contro di lui è stata una delle partite più corrette e piacevoli che io abbia mai fatto in gara. E poi arrivare alle gare e vedere il suo porschettino rosso perfettissimo senti già la gara prima di entrare in sala.Immagine

Per quanto riguarda il modo di comportarsi in partita, il fatto di isolarsi dall'esterno è una cosa quasi impossibile...io sono dell'idea (come dice Gianni) che l'accettare tutto quello ke si presenta durante la partita è il vero punto di forza di un giocatore.

L'interazione o meno con gli agenti esterni fa parte del gioco (come in tutti gli sport) e sinceramente a me spiacerebbe se nel biliardo mancassero i personaggi alla Strickland e alla Consagno, e comunque non sono caratteristiche che declassano un giocatore.

PS:per la cronaca il Gianni mi ha bastonato anche se avevo ricominciato una tardiva rimonta...
jerruzzo
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