Impossibilità di avviso di errore di biglia
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Impossibilità di avviso di errore di biglia
Vorrei chiedere cortesemente come pensate possa esistere la regola che si riferisce al caso in oggetto, quando essa impone al giocatore una attitudine in palese contrasto con il punto 2 del primo articolo del regolamento di giustizia federale e, ancora di più, con l'articolo secondo del codice di comportamento sportivo del CONI .
Grazie in anticipo per la risposta
Grazie in anticipo per la risposta
Re: Impossibilità di avviso di errore di biglia
Buonasera.
Prendiamo atto delle Sue riserve, ma non le comprendiamo proprio.
L'inversione di bilia è un fallo tecnico al pari di tanti altri.
Forse che il giocatore, in ossequio ai principi di lealtà e probità, deve avvertire l'avversario che sta per toccare il pallino col gilet? O che sta per commettere carrozza? O che sta sbagliando di dieci punti il calcolo dell'angolo 50?
Il problema è che, in passato, troppe volte è accaduto che chi avvertiva l'avversario, poi si lamentava del fatto che quest'ultimo avesse "tirato i punti".
Di converso spesso è capitato che colui il quale veniva avvertito del proprio errore, poi si ritrovasse in qualche modo "destabilizzato" psicologicamente.
E comunque, al di là dei comportamenti tenuti dai vari giocatori nel corso del tempo, resta il fatto indiscutibile che avvisare l'avversario comportasse comunque una alterazione dell'andamento naturale della partita.
Si è ritenuto che l'introduzione di questa regola potesse evitare noiose code polemiche e garantisse maggiormente la regolarità della partita.
Cordiali saluti.
Prendiamo atto delle Sue riserve, ma non le comprendiamo proprio.
L'inversione di bilia è un fallo tecnico al pari di tanti altri.
Forse che il giocatore, in ossequio ai principi di lealtà e probità, deve avvertire l'avversario che sta per toccare il pallino col gilet? O che sta per commettere carrozza? O che sta sbagliando di dieci punti il calcolo dell'angolo 50?
Il problema è che, in passato, troppe volte è accaduto che chi avvertiva l'avversario, poi si lamentava del fatto che quest'ultimo avesse "tirato i punti".
Di converso spesso è capitato che colui il quale veniva avvertito del proprio errore, poi si ritrovasse in qualche modo "destabilizzato" psicologicamente.
E comunque, al di là dei comportamenti tenuti dai vari giocatori nel corso del tempo, resta il fatto indiscutibile che avvisare l'avversario comportasse comunque una alterazione dell'andamento naturale della partita.
Si è ritenuto che l'introduzione di questa regola potesse evitare noiose code polemiche e garantisse maggiormente la regolarità della partita.
Cordiali saluti.
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Re: Impossibilità di avviso di errore di biglia
Senza il minimo intento di polemizzare, tento di obiettare alle risposte ricevute.
Fermo restando che sono tanti gli incidenti accaduti in passato dopo cavallereschi avvisi di errore, e' altrettanto indiscutibile che essi si siano verificati perché le aspettative di chi aveva avvisato erano state disattese ( l'avversario aveva tirato punti ) e/o colui che era stato avvisato era stato magari disturbato dalla reazione negativa dell'avversario dopo la ripresa del gioco.
Ma questo è proprio il motivo che ha portato alla introduzione della regola in questione : la mancanza ( a mio parere ) di lealtà, o sportività . Se io avviso il mio avversario che sta sbagliando biglia, intendo prevenire quella che ( a mio parere ) sarebbe una distrazione che poco avrebbe a che vedere col gioco.
Farei certo lo stesso se mi accorgessi che sta per toccare la biglia col gilet ( certo dovrei esserne sicuro, e cio' dovrebbe rientrare nella consuetudine, altrimenti potrei venire accusato di scorrettezza! ), ma, sempre per ricalcare i suoi esempi, non avviserei mai della possibilità dell'avverarsi di un errore ( calcolo delle angolazioni ) relativo ad una esecuzione di gioco.
A proposito di questa mia interpretazione le chiedo : se lei corresse una gara di atletica, non avvertirebbe forse un suo ipotetico avversario che stesse per partire con le scarpette slacciate ?
Perché è di questo che si tratta : avvisare il contrincante che non sarebbe in condizione di "combattere" a parità di condizioni .
Mi rendo conto che si tratta di un parere personale ( ma a dire il vero non sono poi così' solo ), e che ci sarà chi sosterra' che un fallo di distrazione in un gioco di " concentrazione " abbia una importanza rilevante, ma io ritengo sinceramente che tali obiezioni siano insignificanti.
Alla fine , si tratta di giudicare la valenza dell'errore di tiro con biglia sbagliata : se lo si ritiene un fallo tecnico allora potrà essere giusta la interpretazione espressa dal regolamento ; se invece esso è visto come una distrazione, indegna di causare la perdita di una partita, allora bisognerebbe "depenalizzare il fallo" e permettere quello che io intendo debba essere un comportamento leale fra sportivi.
Infine, tutto ciò dovrebbe però accadere senza che chi dovesse poi di fatto avvisare si aspettasse che l'avversario , una volta avvisato, cambiasse tattica di gioco.....altrimenti perche' mai lo dovremmo avvisare ? L'avviso dovrebbe quindi essere un segno di un comportamento leale e sportivo nei confronti dell'avversario, teso a permettere a questi di proseguire normalmente nella partita, senza che una sua eventuale distrazione ( che poco avrebbe a che vedere con le fasi di gioco vere, sempre a mio modo di vedere le cose ) potesse invece causare una sconfitta magari immeritata .
Fermo restando che sono tanti gli incidenti accaduti in passato dopo cavallereschi avvisi di errore, e' altrettanto indiscutibile che essi si siano verificati perché le aspettative di chi aveva avvisato erano state disattese ( l'avversario aveva tirato punti ) e/o colui che era stato avvisato era stato magari disturbato dalla reazione negativa dell'avversario dopo la ripresa del gioco.
Ma questo è proprio il motivo che ha portato alla introduzione della regola in questione : la mancanza ( a mio parere ) di lealtà, o sportività . Se io avviso il mio avversario che sta sbagliando biglia, intendo prevenire quella che ( a mio parere ) sarebbe una distrazione che poco avrebbe a che vedere col gioco.
Farei certo lo stesso se mi accorgessi che sta per toccare la biglia col gilet ( certo dovrei esserne sicuro, e cio' dovrebbe rientrare nella consuetudine, altrimenti potrei venire accusato di scorrettezza! ), ma, sempre per ricalcare i suoi esempi, non avviserei mai della possibilità dell'avverarsi di un errore ( calcolo delle angolazioni ) relativo ad una esecuzione di gioco.
A proposito di questa mia interpretazione le chiedo : se lei corresse una gara di atletica, non avvertirebbe forse un suo ipotetico avversario che stesse per partire con le scarpette slacciate ?
Perché è di questo che si tratta : avvisare il contrincante che non sarebbe in condizione di "combattere" a parità di condizioni .
Mi rendo conto che si tratta di un parere personale ( ma a dire il vero non sono poi così' solo ), e che ci sarà chi sosterra' che un fallo di distrazione in un gioco di " concentrazione " abbia una importanza rilevante, ma io ritengo sinceramente che tali obiezioni siano insignificanti.
Alla fine , si tratta di giudicare la valenza dell'errore di tiro con biglia sbagliata : se lo si ritiene un fallo tecnico allora potrà essere giusta la interpretazione espressa dal regolamento ; se invece esso è visto come una distrazione, indegna di causare la perdita di una partita, allora bisognerebbe "depenalizzare il fallo" e permettere quello che io intendo debba essere un comportamento leale fra sportivi.
Infine, tutto ciò dovrebbe però accadere senza che chi dovesse poi di fatto avvisare si aspettasse che l'avversario , una volta avvisato, cambiasse tattica di gioco.....altrimenti perche' mai lo dovremmo avvisare ? L'avviso dovrebbe quindi essere un segno di un comportamento leale e sportivo nei confronti dell'avversario, teso a permettere a questi di proseguire normalmente nella partita, senza che una sua eventuale distrazione ( che poco avrebbe a che vedere con le fasi di gioco vere, sempre a mio modo di vedere le cose ) potesse invece causare una sconfitta magari immeritata .
Re: Impossibilità di avviso di errore di biglia
In uno sport in cui la tranquillità, l'attenzione e la concentrazione sono componenti importanti della prestazione, un errore di tensione, di distrazione o di deconcentrazione è senz'altro un fallo tecnico, al pari di una steccata e di un liscio.
Domanda: perchè allora non dovrei avvertire il mio avversario che sta pestando col piede la linea di delimitazione per il tiro d'acchito? Perchè non dovrei avvertirlo che non deve giocare un difficile angolo di calcio perchè la bilia la vede non essendo impallata dal pallino (come lui invece pensava)? Perchè non dovrei avvertirlo che non può tirare in quella data direzione dato che ha il birillo davanti (che l'avversario pensava non ci fosse)?
Potremmo andare avanti a lungo.
Sono tutti errori.
D'altronde nello sport qualcuno vince sì per i propri meriti, ma anche perchè il suo avversario commette degli errori. E' sport!
Cordialità.
Domanda: perchè allora non dovrei avvertire il mio avversario che sta pestando col piede la linea di delimitazione per il tiro d'acchito? Perchè non dovrei avvertirlo che non deve giocare un difficile angolo di calcio perchè la bilia la vede non essendo impallata dal pallino (come lui invece pensava)? Perchè non dovrei avvertirlo che non può tirare in quella data direzione dato che ha il birillo davanti (che l'avversario pensava non ci fosse)?
Potremmo andare avanti a lungo.
Sono tutti errori.
D'altronde nello sport qualcuno vince sì per i propri meriti, ma anche perchè il suo avversario commette degli errori. E' sport!
Cordialità.
Ultima modifica di FiloDirettoFIBiS il mercoledì 11 gennaio 2017, 9:50, modificato 1 volta in totale.
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