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calo mentale

Tecnica, tattica, sistemi e materiali di gioco

Re: calo mentale

Messaggioda Gianni » domenica 9 novembre 2014, 18:48

Tutti quelli che parlano di pause e sperano nei miracoli non vogliono analizzare e cercare il perchè. Solo migliorandosi si può migliorarsi...che bel gioco di parole. Non posso pretendere, di fare, pensare allo stesso modo e per miracolo, gioco meglio. Una catena è forte, come è forte il suo anello più debole!Se voglio giocare meglio, devo individuare l'anello debole e "lavorare" su di esso. Poi, quando questo ha avuto un miglioramento, cercare il prossimo anello debole. Ma cosi non si finisce mai? ESATTO!  :)  ;)
È come remare contro Corrente, chi non rema, torna indietro! :)  ;)  

X Omeris, l'ho gia detto in altre occasioni, non cercare la pillola magica, non esiste. Anche il Doping, credimi nel biliardo può aiutare un pò, ma non si diventera mai un campione in questo modo, se no, ne avremmo non so quanti.
Devi come tutti giocatori, combattere i demoni interni e riuscire con il "lavoro" a trovare una strada da seguire per arrivare al tuo traguardo.  :)  ;)

X Mezzocolpo: per copione intendo esattamente come vorresti gestire la pre partita e la partita stessa. Vai a letto presto, magari prima ti guardi qualche bella partita di un giocatore che ti motiva, a cui vorresti assomigliare. Poi a letto prima di addormentarti, pensi a tutto quello che hai visto e soprattutto devi sentire delle sensazioni. Al mattino sveglia, colazione, tutto in modo dettagliato, ecc. Arrivi sul posto, annusi l'aria, guardi i tavoli, ti prometti di non sentire nessuna pressione, solo gioia e voglia di giocare. Come ti riscaldi, cosa dici, come ti vorresti comportare secondo te per avere il miglior risultato. Poi inizia la Partita, non importa contro chi giochi, tu c'è la puoi fare, quindi tranquillo e descrivi esattamente come ti vorresti sentire, come vorresti giocare. Se qualcosa non funziona come hai pensato, stai calmo e cerca di riportare la partita come nel tuo copione. Descrivi sempre tutte le sensazioni usando più sensi che puoi, il rumore delle bilie che si scontrano, l'odore del talco o del caffè nell'aria, (penso che giochi a birilli) il rumore dei birilli che cadono falciati dalla bilia avversaria, senti il calore che emana il panno caldo, ecc. Questo copione scritto qualche giorno prima, aiuta il nostro pilota automatico (il nostro subconscio) a prepararsi per l'ora X. Bisogna provare. Buon lavoro  :)  ;)  :D
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Re: calo mentale

Messaggioda omeris » domenica 9 novembre 2014, 20:17

Apprezzo i consigli di Gianni, sempre opportuni e di buonsenso.
Ma io non mi sono spiegato bene.
Se uno soffre di cinetosi (mal d'auto, mal d'aria, ecc.) non puoi risolverla dicendogli: "guarda il panorama e rilassati", ma devi dagli una pillola, sperando che faccia effetto e divenga magica.
Capisco comunque che e' assai difficile spiegare il problema a chi non ce l'ha , o ce l'ha in dose talmente modesta da poterlo superare con un po' di buona volonta' e qualche seduta con lo psicologo.
Bisogna prima di tutto inquadrare la causa che, se malauguratamente fosse patologica, esige la pillola almeno finche' il soggetto non avra' superato il problema con la cura adeguata.  :)
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Re: calo mentale

Messaggioda Gianni » lunedì 10 novembre 2014, 0:27

Molte fobie si possono curare, ci vuole tempo e lavoro.
Se hai paura dell'acqua, dovrai non solo imparare a nuotare, ma molto di più, ti dovrai divertire in acqua, e la paura non c'è più.

Non pensare di essere il solo a soffrire la pressione in gara, tutti, chi più chi meno la soffre, ma la maggior parte però non lo fa vedere e si atteggia a persona calma e sicura di se. Questa è sicuramente una delle prime regole per poi diventare calmi e sicuri di se.
Devi solo pensare, che anche il tuo avversario ha le tue stesse sensazioni.
Omeris, non sei solo,   credimi  :)  ;)  :D
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Re: calo mentale

Messaggioda Gumbo » martedì 11 novembre 2014, 14:03

Il problema dell'ansia da prestazione (in due parole), deriva dal fatto che si mentalizza la prestazione nel suo insieme.
Questo porta a visualizzare anche l'esito negativo della prestazione anziche l'esito positivo e questo scatena ansia e influisce comunque sulla prestazione.

IL GESTO DEVE ESSERE VISUALIZZATO SEMPRE CON ESITO POSITIVO.

In determinate situazioni però questo risulta impossibile o molto difficile.
In tal caso è meglio cercare di "scomporre" il gesto e concentrarsi sulle sue singole componenti che sono molto più semplici da focalizzare e su cui concentrarsi.

E per questo che esistono le routine pre-tiro. Per arrivare al tiro senza concentrarsi sullo tiro (e sul suo possibile risultato - "oddio se sbaglio perdo" nel suo insieme).
Quindi mi concentro sulla posizione inpiedi, sento i piedi che si muovono.
Scelgo la mira. Mi concentro su come fare il passo. Mi concentro sulla formazione del ponte. Tutte cose facili che tengono la mente occupata su "faccende" facili e di routine che danno un feedback positivo.
Ho fatto il passo giusto ? Si
Il ponte è fatto bene ? Si
Più sono i "si" (feedback positivi) più si arriva al tiro con un "mindset" positivo il che instilla confidenza nel risultato del gesto perchè se ogni cosa è stata fatta bene il risultato non può che essere positivo.
Anche durante il tiro ci si concentra sulle sensazioni di ritorno (ho colpito la bilia al centro ? ho "sbracciato" dritto" ? ecc. cosi che in caso di errore o di esecuzione non perfetta si e facile individuare dov'è stato l'errore per poi concentrarsi meglio su quella "porzione di gesto" e non ripetere lo stesso errore al prossimo tiro.
Con la mente occupata da tutte queste "faccende" la possibilità che ci si inizi a trastullare con visioni negative sono molto ridotte semplicemente perchè la prestazione non è visualizzata nel suo insieme e la mente è impegnata nell'analisi delle singole componenti della prestazione stessa.
Questo si usa in tutti gli sport non solo nel biliardo.
La regola è che la visualizzazione della prestazione positiva va effettuata la sera prima o comunque prima della prestazione stessa.
Durante la prestazione la visualizzazione della prestazione deve lasciare spazio alla ricerca dell'esecuzione semplicemente corretta dei singoli componenti della prestazione stessa.
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Re: calo mentale

Messaggioda omeris » martedì 11 novembre 2014, 15:41

carissimo Gumbo quanto dici e' senz'altro apprezzabile  e  condivisibile in situazioni di condotta di gara in condizioni psico-fisiche pressoche' normali, ma con i post n°11 e 12 di pag.1 della presente discussione, come la mettiamo ?
Li hai letti ? Li vogliamo ignorare ?
Quando l'ansia da prestazione procura i seguenti sintomi :
- pallore e sudorazione
- tremito alle mani da non poter rialzare i birilli
- incapacita' di calcolo dei sistemi,  
ritieni che quanto affermi, pur giustamente, basti a consentire al giocatore di mantenersi nella zona positiva ottimale ?  ;)
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Re: calo mentale

Messaggioda exbertit » martedì 11 novembre 2014, 15:47

caro amico forse non consideri che una attività come il biliardo è un equilibrio dinamico di testa e muscoli parliamo di livello del controllo psicomotorio che ha sede nella corteccia cerebrale  e che è un limbo tra cognitivo i istintivo.
se mi permetti suggerisco anche io di guardarti dentro questo limbo è influenzato sia da situazioni di malessere psicologico e fisiologico per il fisiologico come dici basta (più o meno) una pastiglietta o cambiare abitudini alimentari che forse è meno dannoso  per malessere psicologico solo tu puoi capire e razionalizzare ove è riposto; e adesso mi odierai ma ricordati che il biliardo è
un gioco si va in gara per divertirsi e per misurarsi con altri ma comunque consci delle proprie capacità ed è il consci che bisogna raggiungere ed anche accettare la realtà dei risultati nel gioco e nelle cose della vita.
Scusami se non vado oltre ma entrerei in una sfera del personale che non mi sento di affrontare in modo pubblico  se desideri puoi scrivermi in modo privato
ciao e divertiti Lorenzo
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Re: calo mentale

Messaggioda Gumbo » martedì 11 novembre 2014, 15:54

@ Omeris, no non li voglio ignorare. E ovvio che se esistessero ricette perfette saremmo tutti giocatori di biliardo ( o atleti) perfetti e a quel punto non avrebe nemmeno più senso giocare a biliardo.
Direi che se sei in una situazione di parossismo tale da non riuscire a concentrarti su cose basilari come i "fondamentali" come un passo o la posizione di una mano allora probabilmente tutto quello che ho scritto non serve e non aiuta nemmeno.
Però io credo che quello che ho indicato aiuta a non arrivare a quel punto.
E un po come la check list che fanno prima che l'areo decolli.
Sono tutte operazioni e controlli di routine, spesso anche inutili che comunque devono essere fatti.
Ogni tanto qualche aereo cade lo stesso, ma se non fossero fatti quei controlli certamente ne cadrebbero molti di più.
La procedura è altrettanto importante, seguire la checklist, spuntare le voci ma mano che i check vengono fatti ecc. serve a garantire che tutti i controlli siano fatti e che siano fatti in una determinata maniera e ordine.
Anche nello sport i cosidetti "gesti rituali" infilarsi il casco in una certa maniera, allaciarsi le scarpe in un certo modo, fare determinati gesti di riscaldamento prima di affrontare una discesa con gli sci, non servono altro che a scaricare la pressione dal gesto e a creare un mindset positivo attraverso la ripetizione di gesti facili, positivi (o ritenuti tali) ai fini del risultato finale.

Quasi sicuramente il problema non lo risolvi, però SICURAMENTE scarichi parte della pressione, quindi di certo hai un miglioramento. E se ti accorgi che una determinata serie di gesti ti comporta un miglioramento tendi a concentrarti nel ripeterli e più lo fai e più migliori come in un circolo virtuso.
Poi ovviamente ci sono limiti tecnici che sono invalicabili con processi di questo tipo, però diciamo che se riesci a scaricare la mente dalla pressione e a concentrarci sui fondamentali è probabile che riesci a giocare abbastanza vicino al tuo limite. Il che mi sembra gia un buon risultato.
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Re: calo mentale

Messaggioda Gianni » mercoledì 12 novembre 2014, 14:53

I sintomi che descrive Omeris, più molti altri che noi giocatori conosciamo quando siamo sotto pressione, anche se derivate da una causa astratta, sono reali e sono forse i peggiori momenti che uno sportivo può conoscere in gara.

Si è parlato di visualizzare, e di altre cose, sono tutti tasselli che vanno inseriti nel modo giusto al momento giusto.

La cosa più importante è quella di ammetere a se stessi che si ha un problema di pressione da gara. Dopodiche si inizia un percorso per attuire o guarire da questo sindromo. Forse sulla parola guarire, bisogna soffermarsi un attimo, "non esiste" esiste solamente uno stato che mi permette se uso le tecniche giuste di "gestire" lo stress da gara. Nel momento che ho la sensazione che sono riuscito, ho trovato la strada giusta, come un fulmine a cel sereno arriva il prossimo attacco di panico da gara.

Vi sono diverse cose che servono per imparare a gestire questo stress da gara:

1.) Imparare e fare un allenamento quotidiano di qualche forma di allenamento di rilassamento, che dopo mesi di utilizzo, quando mi accorgo che sto andando sotto pressione, mi permetta di ritrovare la "calma".

2.) In allenamento, eseguire la preparazione tiro sempre uguale (rituali), cercare di usare una tecnica il più corretta possibile, usare tutti i sensi per sentire il tiro. Non giudicare ogni tiro in buono o sbagliato, solo osservare come avesse tirato qualcun altro. Non essere emotivamente coinvolto in quello che succede.

3.) Visualizzare durante l'allenamento, cosa vorremo fare e come. Il nostro cervello capisce e conosce le parole, ma sono le immagini che lo aiutano a raggiungere quello che ci siamo proposti.

4.) Imparare a gestire lo stress pre gara e in gara. Sentire dentro noi stessi se abbiamo bisogno di attivarci (con delle affirmazioni, immagini, ecc) o (normalmente) di calmarci con gli esercizi che abbiamo parlato prima.
Ricordiamo che un muscolo teso, fa si che i capillari non vengano irrorati di sangue, quindi meno circolazione di sangue uguale a meno sensibilità, si vuole tirare piano e invece si tira con tre volte la forza voluta o viceversa.

5.) Atteggiamento da gara, sentirsi e farsi vedere dagli avversari, calmi, sicuri di se, indomabili (la Marcia del soldato).
Passato: anche dopo un errore, nessuna reazione, tanto ormai non ci si può fare nulla.
Futuro: anche prima di un tiro difficile, nessuna reazione, nessuna paura....il tiro non lo abbiamo ancora fatto non lo abbiamo ancora sbagliato. Presente: "qui e adesso", solo in qui e adesso posso agire perchè le cose vadano comme vorrei. Calmo, concentrato e sicuro di se.
Scrivere un copione di come vorremo essere e giocare la prossima partita, con più dettagli possibili. Quando in gara sara il momento, provare a seguirlo il più possibile.

5.)Ricordarsi, che solo quando gioca il nostro corpo automaticamente (il subconscio) riusciamo ad avere dei buoni risultati. Questo non si può comandare, ma si può portare il corpo nella situazione dove questo è possibile (SMR Stadio Massimo Risultato).
Se ci si è allenati nella maniera giusta, in gara basta "lasciar andare" e va tutto da solo. Il nostro corpo salva nella corteccia cerebrale tutti movimenti che facciamo, dopo molte ripetizioni questi movimenti diventano sempre uguali e anche il risultato sara sempre uguale. Se invece vogliamo comandare noi, allora siamo fritti. :)

6.) imparare a gestire l'energia del nostro corpo. Un grande condottiero del passato usava dire, "anche il guerriero più valoroso, quando ha fame, sete o è stanco può diventare un codardo". Quindi cercare di aiutare il vostro corpo, cercando di mantenere un livello costante di zuccheri nel sangue, evitare di bere bevande con zuccheri, mangiare pasti con molti grassi, ecc.

7.) Per dire il vero, queste due caratteristiche dovrebbero essere state messe nella lista al primo posto, perchè sono le più importanti:
LA MOTIVAZIONE: è la benzina, senza di essa non si va da nessuna parte,  deve essere grande e autentica.
LA DISCIPLINA: serve per gestire tutte le cose scritte sopra al momento che ne abbiamo bisogno, invece di guardare nel vuoto come il topo davanti al serpente.

Queste a grandi linee le cose importanti da seguire (volendo si potrebbe scrivere uno o due libri ..... già fatto  :)  ;)  :D ), per tutte queste caratteristiche vi sono esercizi e si possono allenare, quindi giù dalle brande e sotto con gli allenamenti.
:felicetv:   :basta:  
Buon lavoro  :)
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Re: calo mentale

Messaggioda rik » mercoledì 12 novembre 2014, 15:29

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Re: calo mentale

Messaggioda Gianni » giovedì 13 novembre 2014, 9:57

Interessante....gli scenziati devono studiare 15 anni per capire che la meditazione fa bene  :testata:  :testata: in altre realtà questo si sa da quando mondo è mondo. :bigclap:

Oltre alla meditazione vi sono molte altre pratiche che portano il corpo e la mente in un equilibrio dove tutto diventa possibile. Il Training autogeno, Il rillassamento progressivo di Jacobson, Esercizi di respirazione, Yoga, Ipnosi, Musica Alpha, ecc. ecc. la cosa più difficile e quella di trovare la forma che va bene per noi e poi la persona adatta che c'è lo insegna. Ho praticato e pratico il Training autogeno, però una forma molta particolare. All'inizio prendevo sempre sonno (stanchezza cronica, stess, lavoro ecc,) dopo un pò di tempo la reazione inversa. Prima di dormire facevo i miei esercizi e mentre qualche mese prima non riuscivo mai a portarli a Termine perchè prendevo sonno, di colpo li terminavo e poi invece di dormire ero sveglio al massimo e soprattutto leggeremente nervoso. Quindi si provano altre cose e variazioni, finche si trova quello che quando ne hai bisogno ti porta la calma che ti occore e non solo in gara.  :)  ;)
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Re: calo mentale

Messaggioda infinito » lunedì 24 novembre 2014, 14:18

mmm...come diceva il grade Velasco, le cose sono cosi come sono e non come le vorremmo noi....una volta che si e coscienti di come stanno le cose si puo metter rimedio, in qualunque ambito...sempre se si ha voglia e forza di farle senza trovar alibi .
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Re: calo mentale

Messaggioda Gianni » lunedì 24 novembre 2014, 15:34

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Re: calo mentale

Messaggioda daniele.danieli82 » giovedì 4 dicembre 2014, 18:58

Se posso esserti d'aiuto, vorrei suggerirti il mio approccio per superare il momento negativo da te descritto. Parlare di una seduta di gioco o di una singola partita, ritengo sia una cosa complessa perchè le difficoltà che si presentano sono innumerevoli. Pensiamo al numero di colpi che ci troviamo ad affrontare nell'arco di una partita. Quanto il nostro avverario ci mette in difficoltà con il suo gioco. Le occasioni favorevoli o sfavorevoli che ci premiano o ci puniscono. Il tutto, complessivamente, può apparire difficile da superare. Io ho adottato un approccio mentale che mi vede scomporre la partita in singoli tiri, ossia non penso alla partita nel suo complesso, ma mi concentro unicamente al tiro che devo effettuare in quel momento. Voglio spiegarmi meglio. Mi illudo che la partita sia finita dopo il tiro che stò per effettuare, quindi tento di risolvere al meglio la situazione momentanea, scaricandomi di ansia e responsabilità, fingendo che la partita ormai è finita e quindi i giochi sono fatti. Questo tiro dopo tiro. In pratica scompongo la partita (enorme e intera), in tanti piccoli problemini. Finchè riesco a pensare a un singolo tiro da risolvere mi sento leggero e scarico, quando la stanchezza e il punteggio mi sovrastano, annego anch'io nel mal di gioco. ciao
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Re: calo mentale

Messaggioda rik » giovedì 4 dicembre 2014, 23:32

Interessante!
Cercando magari di veder ol tiro dopo..lr conseguenze della scelta del singolo tiro sul gioco succrssivo..
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Re: calo mentale

Messaggioda mario traversa » venerdì 5 dicembre 2014, 15:54

ti dico la mia

guardati dentro con la massima trasparenza e sincerità ( molto difficile) e datti una risposta a queste domande:

vado a giocare con la consapevolezza delle mie capacità?
con la convinzione di essere in grado di mettere in difficoltà i miei pari categoria?

ho sempre in agguato il dubbio di tornare ad essere un giocatore scarso che esegue dei colpi da principiante?

sono preoccupato dal fatto che durante una partita alterno tiri perfetti a cagate pazzesche?   mi vergogno di ciò?   vorrei dimostrare agli spettatori di aver raggiunto un buon livello di gioco?


se vuoi rispondi a queste domande

e poi vediamo( niente pillole solo neuroni)

ciao
mario traversa
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