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Serie o un tiro ciascuno ?

Tecnica, tattica, sistemi e materiali di gioco

Serie o un tiro ciascuno ?

Messaggioda Biagio999 » martedì 30 agosto 2005, 2:18

giorni fa, chiacchierando con Claus72, si è arrivati a discutere sulle difficoltà che si incontrano nel gioco dei birilli, piuttosto che al gioco di serie, come la carambola o il pool.
Io sono convinto che, giocando un tiro per uno, gioca quindi contro l'avversario, non sempre la tecnica e il talento possono bastare per vincere. Al contrario, nei giochi di serie, secondo me, se uno è bravo vince e basta.  Insomma, per me, saper giocare contro l'avversario è decisamente più difficile che giocare alla serie.
Voi che ne pensate?

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Messaggioda Claus72 » martedì 30 agosto 2005, 4:21

Come ti dissi l' altra sera, io questa differenza non l' ho mai capita nè l' ho mai sentita. Ti (e vi) ricordo che personalmente le ho provate quasi tutte le specialità del biliardo e per ognuna ho fatto almeno un paio di gare...e non ho mai sentito questa millantata differenza tra i giochi di serie e quelli di contrapposizione.
Più di un birillaro mi ha sciorinato questa teoria, ma gli argomenti li ho sempre trovati un po' nebulosi e poco profondi, soprattutto perchè nessuno aveva un' esperienza rilevante con i giochi di serie a cui potessi dar credito...vediamo se questa è la volta buona e mi convincete.

Comunque resta da definire cosa vuol dire "più difficile"...perchè andare al tavolo dopo che il tuo avversario ha fatto 6 spaccate di fila in un incontro alle 9 partite, oppure ti ha rifilato una serie da 8 carambole in un set ai 15...non è certo facile

Con questo introduco anche un altro fattore di ponderazione al tema: la distanza delle partite. Già si è detto (e mi sembra che foste tutti d' accordo) che ai birilli le partite corte favoriscono i meno dotati...e questo è vero anche per i giochi di serie (la formula a set da 15 punti nelle 3 sponde è stata inventata a suo tempo per porre freno a un verto Ceulemans...imbattibile sulla lunga distanza)


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Messaggioda amelie » martedì 30 agosto 2005, 8:09

Senza offesa ma lo trovo un po' riduttivo come sondaggio.
Sono così tante le differenze che non credo si possano riassumere in questo modo. Personalmente non me la sento di rispondere anche perchè....... non saprei davvero come rispondere!
Sono due cose troppo diverse tra loro per metterle a paragone!
Scusate.... un bacio!

Sotto con gli allenamenti!
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Messaggioda martille » martedì 30 agosto 2005, 9:11

Sono convinto che ogni gioco abbia le sue peculiarità e difficoltà.
Non riesco a vedere una differenza di difficoltà tra giochi di serie e di contrapposizione.

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Capirai l'importanza di un sorriso, quando ti sarà negato.
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Messaggioda Gianni » martedì 30 agosto 2005, 10:28

Anchio penso che ogni gioco ha le sue difficoltà.

Nei birilli hai almeno la certezza matematica che farai tanti tiri come il tuo avversario, quanti punti riuscirai a fare dipende solo in parte dall'avversario.

Nei giochi di serie invece, può succedere che guardi soltanto o che dopo molto tempo arrivi al tavolo, freddo e con molta voglia di recuperare, due fattori che non sempre aiutano a scegliere il tiro adatto e.....opla .... ci si siede e si guarda un'altra volta e si aspetta una possibilità che forse non arrivera più.


A proposito un piccolo anedoto capitato, mi sembra a Jonny Archer, un grande giocatore di pool americano:

si racconta che Jonny sia entrato in una sala biliardi e abbia sfidato un anziano giocatore a una partita di palla9 al 11, posta in palio 1000 dollari. Il vecchietto accetta, ma vuole il break iniziale. Jonny acconsente e l'anziano giocatore inizia, una partita dopo l'altra, senza far andare mai al tavolo l'avversario, chiude 11 partite di fila e Jonny pagando i 1000 dollari gli dice:
facciamo un'altra serie? Ma questa volta mi devi dare un vantaggio. Il vecchietto risponde: vantaggio? Ma se non so neanche come sai giocare.

Morale: tu puoi essere bravo quanto vuoi, ma se non hai la possibilità di andare al tavolo, non ti serve a niente. :D  :D  :D  

e questo può succedere :(  :(
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Messaggioda Stelvio » martedì 30 agosto 2005, 12:00

Concordo pienamente con quanto detto da Amelie e Gianni. Aggiungo che le partite di serie mi ricordano tanto lo squash, dove giochi .... contro il muro. L'abilità del giocatore si deve misurare anche con l'abilità dell'avversario; se io tiro e sono capace di posizionarmi la biglia per il tiro successivo non ho altri problemi, ma se io sono bravo ed il mio avversario altrettanto da nascondermi la biglia è un pò diverso. Non vi pare ???

Il biliardo è un gioco di cervello, non di muscoli !
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Messaggioda Biagio999 » martedì 30 agosto 2005, 12:24

[quote][/[size=1]L'abilità del giocatore si deve misurare anche con l'abilità dell'avversario; se io tiro e sono capace di posizionarmi la biglia per il tiro successivo non ho altri problemi, ma se io sono bravo ed il mio avversario altrettanto da nascondermi la biglia è un pò diverso. Non vi pare ???
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Intendo dire proprio quello che hai detto Stelvio:giocare contro un avversario è decisamente più difficile che giocare contro se stessi. Perchè non si sente la pressione dell'avversario su ogni tiro. Perchè il tuo avversario può replicare anche su un tuo tiro perfetto.
Nel gioco di serie, invece, nel momento in cui io sono in gioco valuto solo le mie possibilità non quelle dell'avversario.
Ovvio che stiamo parlando di giochi diversi e che ogni gioco ha le sue difficoltà, ma il sondaggio può anche dare delle risposte per cambiare qualcosa nei regolamenti. Pensate un attimo se si giocasse ai birilli alla serie: cambierebbe il modo di giocare. Non più difese, ma lasciare biglie a vista e per di più facili. Pensate alla carambola o al pool con un tiro ciascuno. Non si cercherebbe la carambola solo per farla, ma sopratutto per non lasciarla. Quindi cambierebbe l'approccio alla partita e interverebbero inevitabilmente altri fattori, quali carattere, fortuna ecc. Secondo la mia opinione, già la semplice modifica del regolamento che vuole la biglia non presa all'acchitto ha ridotto le potensialità dei talentuosi a vantaggio dei sbirillatori. Per questo non credo che i vari campionissimi della carambola o del pool rimarrebbero tali se si giocasse un tiro per uno. Certamente sarebbero sempre ai vertici, ma non necessariamente al gradino più alto per molti anni.
bye all

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Messaggioda Claus72 » martedì 30 agosto 2005, 13:03

Scusate, Stelvio e Biagio...ma ci avete mai giocato seriamente a uno qualunque dei giochi di serie?

Ma veramente credete che posizionare le biglie per il seguente tiro (e quindi costruire la serie) sia una baggianata?

Vorrei che, tanto per cominciare, mi definiste di che difficoltà parlate: difficoltà di gioco o difficoltà di conduzione della partita?

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Messaggioda luigi » martedì 30 agosto 2005, 13:25

Credo che, come dice anche amelie, ci siano troppe sfumature, particolarità e differenze fra i vari giochi, perché si possa comprimere il tutto negli stretti limiti di un sondaggio. Comunque, di primo acchito e molto grossolanamente, direi che i giochi di serie necessitano di una più approfondita conoscenza tecnica e di una maggiore abilità esecutiva, anche perché “lì” se sbagli puoi anche... non tirare più, quindi puoi anche non avere la possibilità di rimediare ad un errore, mentre in quelli di opposizione è necessaria una più oculata competenza e rigorosa applicazione per quanto riguarda “strategia e conduzione del gioco”. Da qui, dire poi quale di queste due priorità sia “più difficile” da mettere in pratica e quindi dire quale gioco sia il più difficile, è un’impresa nella quale non mi ci metto proprio, intanto perché non vedo come da ciò possa derivarne qualche utilità ed anche perché ritengo che non ci sia alcuna possibilità realistica di dare una risposta che abbia un senso logico, suffragato cioè da considerazioni concrete e, in mancanza di queste, inevitabilmente il giudizio sarebbe dettato unicamente sulla base dall’emotività soggettiva nei confronti del gioco che si pratica “contro" gli altri e basta, il che, è solo sterile contrapposizione di... “simpatie”. Infine, a dire il vero, non sono neanche per niente convinto che si possano assimilare fra loro, pari-pari, riunendoli in un’unica tipologia, i vari giochi di serie. Mi pare cioè che: carambola, pool e snooker, non abbiano assolutamente nessun tratto in comune salvo il fatto che “non sono giochi di contrapposizione”, il che mi sembra decisamente troppo poco per poterli obiettivamente raggruppare tutti insieme.

PS) Si fa un gran parlare della pressione che farebbe l'avversario nel gioco di contrapposizione, ma qualcuno si è mai soffermato a riflettere obiettivamente sul "trascurabile" particolare che, nei giochi di serie, "ogni singolo tiro" (ripeto: ogni-singolo-tiro) che uno fa può... essere l'ultimo che fa, perché se sbaglia... non tira più? E questa non è "pressione"?
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Messaggioda Cico » martedì 30 agosto 2005, 13:29

Messaggio inserito da Claus72

Scusate, Stelvio e Biagio...ma ci avete mai giocato seriamente a uno qualunque dei giochi di serie?

Ma veramente credete che posizionare le biglie per il seguente tiro (e quindi costruire la serie) sia una baggianata?

Vorrei che, tanto per cominciare, mi definiste di che difficoltà parlate: difficoltà di gioco o difficoltà di conduzione della partita?

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E' difficile dare un giudizio su questa comtrapposizione. E' pur vero che nel gioco dei birilli è importantissimo avere una buona rimanenza, talvolta quasi più della realizzazione stessa. Però per quanto poco io possa aver giocato a pool (la carambola non l'ho mai provata quindi non posso giudicare) non trascurerei di menzionare che non si gioca solo... contro sè stessi. Anche nel pool vi sono dei momenti in cui è necessario trovare una difesa che magari può risultare talmente micidiale che l'avversario ti lascia biglia in mano... e tu puoi riprendere la serie. Nè più nè meno di quello che succede ai birilli. A questo gioco è importante realizzare e coprire. A pool è importante mandare le biglie in buca e riuscire a condurre la propria in modo da posizionarsi correttamente per continuare la serie. Quindi alla fine che cosa cambia? Non riuscire a mandare la biglia in buca e cedere il gioco al mio avversario non mi sembra molto distante dal lasciare biglie a vista e subire un raddrizzo da 14 e messa. Forse si può discutere sulle implicazioni psicologiche differenti che vi sono fra giochi di serie e giochi di contrapposizione per quanto riguarda la conduzione della partita. Ma non per questo la "fatica" che si fa a giocare all'uno deve essere maggiore o minore del giocare all'altro.
Faccio un esempio. Il giocatore di pool forte è in grado di non far alzare l'avversario e concludere la serie. Si presuppone quindi che sia riuscito a fare un numero X di tiri perfetti, uno in fila all'altro. Siamo sicuri che ai birilli anche Zito & Co. siano in grado di fare un tot di tiri perfetti uno in seguito all'altro per arrivare alla meta?
Non essendo un gioco di serie non vi è questa necessità e come dicevate c'è appunto un avversario che vi sta davanti. Ma che può anche sbagliare! E quindi favorivi! Io non sono sicuro che riuscire a fare 10 tiri in fila perfetti e chiudere la partita a pool sia... "meno" faticoso di vincere una partita a birilli avendo davanti un avversario (ipotizzando in entrambi i casi avversari dello stesso nostro livello)
Non so se sono riuscito a rendere l'idea, però le difficoltà fra le specialità sono diverse a livello mentale, ma senza dubbio sono...grandi difficoltà in tutti i casi....
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Messaggioda B.W.aM. » martedì 30 agosto 2005, 13:35

Bisogna pure considerare il fatto che nei giochi di serie, piccoli errori possono essere recuperati nei tiri successivi mentre nei tiri di contrapposizione anche le più piccole imprecisioni vanno inevitabilmente  a favorire l'avversario.

Cmq io sono sempre convinto che ambedue le tipologie godano ( :P ) di pari dignità e difficoltà anche se ognuno di noi è convinto che il gioco che pratica ( ma perchè nn prova a cimentarsi negli altri prima di esprimere qualsivoglia giudizio? ) sia il più difficoltoso e più bello.

enzo


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Messaggioda Stelvio » martedì 30 agosto 2005, 14:35

Mi scuso innanzi tutto per "essere andato fuori tema". Le mie considerazioni non erano sul più o meno difficile (per un bimbo di 4 anni è difficile scrivere il suo nome !!!) ma sull'impegno psico-fisico (soprattutto psico)della diversità di gioco. Intendo dire che (a mio avviso) è molto più "impegnativo" (difficile in questo senso) giocare per fare punti e non farli fare all'avversario che solo giocare a fare punti. Quante volte Zito o Belluta non tira volutamente i punti scegliendo una messa ? Direi, sempre secondo me, che giocare a birilli in modalità "seriale" favorirebbe esclusivamente ed eccessivamente i birillai !!!

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Messaggioda Roby » martedì 30 agosto 2005, 14:57

Questo mi sembra un argomento dove la maggior parte e' concorde nell'affermare che le varie specialita' sono talmente diverse tra loro che non e' possibile affermare che una sia piu' o meno difficile dell'altra ... ed io mi accodo ed aggrego al pensiero di tutti in particolar modo di Luigi.
Aggiungo solo che mi sono cimentato un paio di volte a pool e 3 o 4 volte a carambola 3 sponde ... be' ragazzi ho trovato, specialmente a carambola, notevoli difficolta' soprattutto x via della poca conoscenza dei "TIRI" e quindi l'ho trovato particolarmente difficile, forse facendo un po' di pratica qualcosa in piu' ne esce, ma rimane un gioco altrettanto difficile quanto i birilli.
Per il pool stessa cosa in forma minore, ecco il pool forse e' un filino meno difficile ... ma probabilmente mi sbaglio ... lo snooker non lo conosco ... anche se se ne parla molto, mi informero' ...

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Messaggioda amelie » martedì 30 agosto 2005, 14:58

Stelvio non credi che fare punti e la messa sia al pari di fare i punti e posizionarsi per fare il tiro successivo come difficoltà??
Io non ci vedo molta differenza.
Anche su quanto ha detto BWaM non sono d'accordo... un piccolo errore a pool costa meno che a birilii??? mmmm. dipende dall'errore! Se tiro una garuffa e mi copro che la mia sia 3 cm a dx o 3 a sx ho sempre coperto, stessa cosa penso succeda anche a pool... se mi metto bene ma magari sono un po' più lontano di come volevo mettermi non importa, la bilia la imbuco lo stesso! Ma se per un cm rimango fuori e il mio avversario mi replica un bel 10 di filotto.... bhe penso che sia un errore grave come quello di prendere uno sganascino o arrivare un pelo lungo e coprirsi la visuale sul tiro.
Insomma... cercare il perchè o il per come una specialità è più facile o più difficile di un'altra secondo me è tempo perso. Giocare a tutte le specialità..... bhe... questo probabilmente sarebbe tempo impiegato bene! :D


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Messaggioda Gianni » martedì 30 agosto 2005, 15:05

Sia nel Pool che nello Snooker vi sono situazioni tatiche, dove il giocatore deve scegliere se attaccare o difendersi, come penso anche nella Carambola e Birilli.
Anche i giocatori di serie devono saper leggere il tavolo, e nel caso vi siano probblemi che momentaneamente non possono venir risolti, giocano difesa(contro un giocatore esperto)mentre contro un giocatore mediocre, sbagliano la buca di poco, l'altro abbocca e risolvera il probblema per loro.  

Anche se giochiamo tutti a biliardo e adoperiamo la stecca, le specialità sono molto differenti e forse non si possono confrontare, come non si possono confrontare delle mele con delle pere (o preferite angurie e meloni?)
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