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ponte

Tecnica, tattica, sistemi e materiali di gioco

Messaggioda luigi » lunedì 9 agosto 2004, 1:29

Visto che, malgrado l'ora tarda, siamo ancora in diversi qui a smanettare sui tasti, andiamo avanti con questo discorso sul ponte.
In tal senso, può anche essere interessante fare alcune riflessioni dando un'occhiata proprio alle altre specialità: nella carambola (scopo principale "controllo della battente") esclusivamente l'anello (tralasciamo i casi particolari); nello snooker (scopo principale "precisione nella mira") solo mano libera. Inoltre, nella carambola l'impostazione non è normalmente molto bassa, in quanto il giocatore deve avere sempre una buona visuale delle traiettorie, mentre nello snooker, sempre per il discorso di massima precisione, l'impostazione è bassissima, con il mento che sfiora la stecca, quindi in questo caso il ponte ad anello non è adatto in quanto eclissa il punto di attacco sulla battente. E allora per i 5 birilli, che si fa?
Dato che il gioco all'italiana è, in un certo senso, un ibrido, in quanto propone, entrambe le problematiche: "controllo" e "precisione", pur se in misura meno esasperata, forse la cosa migliore è quella di un giusto mix di entrambi i ponti. Scegliendo, di volta in volta, quello più adatto a seconda di quale dei due elementi suddetti sia preponderante nel tiro che ci si propone di effettuare.
Per quanto riguarda l'osservazione di lupetto sul pollice rialzato dei giocatori di snooker, è esatta e acuta, dato che focalizza un particolare sottovalutato, ma importante, in quanto è unicamente sollevando il pollice (appoggiato alla prima falange dell'indice, questo è ovvio) che si può formare una "V" perfetta, entro la quale far scorrere la stecca. Se il pollice viene invece reclinato sull'indice la "v" che si forma è molto più piccola e quindi la stecca è meno guidata, meno "incanalata" e questo ne può rendere precaria la corsa. Volete fare una prova? Chiedete ad un amico di strattonarvi la stecca dal ponte, prima mettendo il pollice reclinato e poi tenendolo sollevato, vedrete che nel primo caso la stecca cade dal ponte con estrema facilità, mentre nel secondo la "V" offre una notevole resistenza. Fra il ponte con l'anello o a mano libera, ognuno può regolarsi come crede, ma se fate quello a mano libera, Vi consiglio di farlo esattamente come i giocatori da snooker, in quanto è assolutamente perfetto, sia per superficie di appoggio che per posizione delle dita. Se poi, esteticamente, può non piacere quel "ditone" per aria, non fateci caso, è assai meglio sbagliare un tiro in meno che uno in più, solo per... ben apparire.
Ciao e buona notte.



Scritto Da - luigi on 09 Agosto 2004  01:32:44
luigi
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Messaggioda lupetto » lunedì 9 agosto 2004, 1:53

RYNO IO STAVO SEMPLICEMENTE SCHERZANDO,sono arrivato da poco e,non voglio certo creare tensioni :lol: MI SENTO UNA ME**A CREDIMI!!!Grazie LUIGI per avermi tolto una curiosità e avermi dato un nuovo punto sul quale lavorare,certo sarà dura abituarmi alla "V" ma se ho capito bene ne vale la pena!Ora vado a vedere la sfida Rosanna-Zito,forse ripasso dopo   :fico:
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Messaggioda Ryno » lunedì 9 agosto 2004, 1:55

[quote]
RYNO IO STAVO SEMPLICEMENTE SCHERZANDO [/quote]
Anch'io ;)
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Messaggioda luigi » lunedì 9 agosto 2004, 2:07

Intanto direi "calma e gesso", Ryno e Lupetto, non litigate, semplicemente non Vi siete capiti a vicenda, peace e love, come dice... (non mi ricordo chi). Vedi Lupetto, con il "figo" volevo semplicemente suggerirti di non cadere nell'errore di subordinare il lato tecnico a quello estetico. Se con l'anello trovi difficoltà in certi colpi è meglio non farlo e giocare invece a mano libera, visto che così quei colpi li giochi meglio, anche se ti sembra meno bello dal lato estetico. Il biliardo "artistico" e "non", non si basa sul fatto estetico, ma su precisi e ferrei dettami "tecnici", da cui, caso mai, l'estetica è, e deve essere, unicamente una risultante collaterale. Da un gesto tecnicamente perfetto ne consegue sempre un'azione esteticamente gradevole, mentre non è detto che valga anche il contrario. Una impostazione valida ed efficace dal punto di vista tecnico è sempre gradevole anche alla vista, ma non è detto che l'impostazione più gradevole in assoluto alla vista sia anche la più valida ed efficace ai fini della perfetta realizzazione della giocata voluta e, fra le due, la prima è sempre da preferire. Di solito si dice che una delle componenti di una buona impostazione è la "comodità", però si tratta sempre di una comodità rapportata alle problematiche tecniche che il gioco impone (è cioè una comodità imposta dal biliardo e non personale), altrimenti che senso avrebbe "chinarsi", si è molto più comodi stando in piedi, ma... si mira molto peggio... Passo e chiudo, a domani. Ciao
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Messaggioda Claus72 » lunedì 9 agosto 2004, 2:50

Per aggiunger un' ultima cosetta riguardo al ponte ad anello: di che ponte ad anello parliamo? Perchè ce ne sono varie versioni con una miriade di varianti.
Volendo fare una piccola rassegna avremmo:

    Ponte ad anello tradizionale, con mignolo e anulare distesi e punta dell'indice appoggiata contro la punta del pollice, quest'ultimo appoggiato saldamente contro il medio. In questo ponte la stecca scorre apoggiata sul canale formato dal pollice e il polso è quasi parallelo alla superficie di gioco
    Ponte alla Bob Byrnes: mignolo, anulare e medio sono sempre distesi, ma la punta dell'indice appoggia sulla prima falange del pollice, portando il polso inclinato di quasi 45 gradi rispetto alla superficie di gioco, questo è un ponticello "brutto" (soprattutto per lupetto al quale non piace molto sto pollicione per aria) ma è molto più stabile di quello tradizionale  già che il medio è disposto quasi a 90 gradi rispetto alla traiettoria di tiro, offrendo un sostegno molto saldo a tutto il ponte. È un po' scomodo e meno naturale del primo
    Ponticello a dita serrate: questo è molto usato da Semih Sayginer, Marco Zanetti ed altri ancora, qui mignolo, anulare e medio si tengono serrati e praticamente perpendicolari alla traiettoria di tiro, questo porta a piegare il polso in modo da portare l'anello di fronte a noi, anche questo è un poco scomodo agli inizi, ma riduce la resistenza posta dalle dita alla penetrazione della stecca, molto solido ma anch'esso "bruttino"
    Ponticello alla Willie Hoppe (anello a treppiedi): questo ponticello era molto in voga ai tempi di Hoppe, poi caduto in disuso (Luigi, tu hai foto bellissime di questo ponticello nel libro del personaggio), questo è veramente scomodo e "strano", ma è innegabile la sua solidità e versatilità, vediamo se riesco a spiegarlo, il palmo della mano non va appoggiato sul panno, il peso riposa sulla prima falange del mignolo e dell'anulare che vanno distesi, il medio va ripiegato con la prima falange che riposa sul panno dal lato dell' unghia, il pollice si appoggia saldamente sull'articolazione della prima falange del medio e la punta  appoggia con forza sul panno, l'indice ripiegato a fare l'anello contro il pollice, come al solito....uuuuf, che faticaccia.
    Questo ponticello è il mio preferito, solido come una roccia, avendo l'anello rivolto verso di me non ostacola la penetrazione della stecca, si può elevare o abbassare con estrema faicilità...perfetto. Se poi si vuol fare "figo" questo fa decisamente colpo  ;)






Scritto Da - Claus72 on 09 Agosto 2004  02:56:22
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Messaggioda Ryno » lunedì 9 agosto 2004, 2:59

[quote]
    Ponticello alla Willie Hoppe (anello a treppiedi): questo ponticello era molto in voga ai tempi di Hoppe, poi caduto in disuso (Luigi, tu hai foto bellissime di questo ponticello nel libro del personaggio), questo è veramente scomodo e "strano", ma è innegabile la sua solidità e versatilità, vediamo se riesco a spiegarlo, il palmo della mano non va appoggiato sul panno, il peso riposa sulla prima falange del mignolo e dell'anulare che vanno distesi, il medio va ripiegato con la prima falange che riposa sul panno dal lato dell' unghia, il pollice si appoggia saldamente sull'articolazione della falange sul medio e la punta del dito appoggia con forza sul panno, l'indice ripiegato a fare l'anello contro il pollice, come al solito....uuuuf, che faticaccia.
    Questo ponticello è il mio preferito, solido come una roccia, avendo l'anello rivolto verso di me non ostacola la penetrazione della stecca, si può elevare o abbassare con estrema faicilità...perfetto. Se poi si vuol fare "figo" questo fa decisamente colpo  ;)

[/quote]

Immagine
E' quello che utilizzo anch'io,soprattutto quando il ponticello bisogna collocarlo sottosponda.
Per chi non fosse riuscito a comprenderlo a parole,anche se la descrizione di Claus72 è stata perfetta,può comunque vederlo qui http://www.hickoksports.com/biograph/hoppewillie.shtml  ......anche se io lo faccio più bello di Hoppe :D

Scritto Da - Ryno on 09 Agosto 2004  04:03:03
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Messaggioda billy » lunedì 9 agosto 2004, 9:03

"forse", occhiello utile in steccate decompresse con attacco sottopancia di battente, ma non canterò per questo il de profundis alla meccanica ascendente con alzata.
Per l'estetica: se per giungere ad un risultante debbo alzare una zampa come il mio spaniel quando marca il territorio, ebbene, signorilmente lo faccio, è il disegno che conta, non la postura più o meno da fighetta di chi lo esegue.
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Messaggioda lupetto » lunedì 9 agosto 2004, 20:02

Anche l'anello che sfrutto io è quello da te definito alla Willie Hoppe!Cmq lo uso non soltanto per bellezza ma,anche per essere più comodo e per i mezzi colpi anche se per il retrò preferisco il ponte.è cmq bello essere signorile no? ;) Basta che questo non porti a non essere cattivo :vodoo:  quando serve,
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