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L'impostazione e la steccata piu' redditizia.

Tecnica, tattica, sistemi e materiali di gioco

Messaggioda billy » mercoledì 7 luglio 2004, 17:14

OK.Proverò.
billy
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Messaggioda lupomarino » mercoledì 7 luglio 2004, 17:20

[quote]
...voglio trasmettere tutto il meglio che mi riesce di trovare...
[/quote]

Bella cosa. Fortunata ragazza.

ciao Luigi
lupomarino
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Messaggioda luigi » mercoledì 7 luglio 2004, 18:27

A rieccomi, dunque Mike è verissimo che fra il nostro biliardo e lo snooker è difficile fare analogie strette, per tutti i motivi che Tu stesso indichi. Però a questo proposito, seguendo pari pari le Tue spiegazioni, che io non contesto nel loro significato, intendiamoci su questo, però a mio avviso le stesse, propongono alla discussione dei fatti su cui tutti dovremmo riflettere e porci alcune domande.
1) “Nel nostro gioco dai giocatori non si accetta tanta meticolosità per tirare” .....
Perché no ? Perché non essere meticolosi ?
2) “L’impostazione è molto più alta” ....
Ma se per essere più precisi e lo snooker è precisione assoluta, loro stanno bassi, perché noi, quando vogliamo la precisione... stiamo alti ?  
3) “Il grado di difficoltà è minore”....
Ma questo, come nel caso della meticolosità, non è un buon motivo in più per essere invece più accurati e precisi nell’applicare tecniche che se vanno bene per loro che hanno maggiori difficoltà a noi potrebbero andare... benissimo ?
4) “Attuare la pausa non da sicurezza del buon esito”...
Sono d’accordo, però questa “mancanza di sicurezza” siamo certi che è un “male”?
Io ho l’impressione che tanti tiri li sbagliamo proprio perché al momento di lanciare la steccata (momento che dovrebbe essere assolutamente muscolare e non volontario) la stessa viene influenzata proprio dal pensiero dell’esito, e tale influenza è sempre negativa in quanto se lanciamo la steccata infischiandocene del risultato, la stessa parte con naturalezza, fluidità, “spensieratezza”, tanto... chi se ne frena come và... ed è quindi quasi sempre buona; avete mai notato come giocando da soli il braccio parte come un violino e appena c’è da giocare sul serio diventa di marmo? Non sarà perché nel secondo caso c’è.... l’esito... in ballo?
Quando ci facciamo prendere dal problema del “buon esito” ecco che subentra ogni forma di paura ed ecco che, come risultante, la steccata diventa contenuta, titubante,  moscia, cioè tutt’altro che buona e di qualità. O no?
Quando poi dici: “ci sono altri fattori, quali capacità, esperienza, sentire la partita, momento di attaccare.....” Su questo non ci piove, però sono concetti che esulano dal discorso che si sta facendo in questo momento sul particolare della pausa. Quelli che indichi sono fattori basilari, ma che però attengono alla conduzione della partita, alla strategia, al gioco in generale, mentre il discorso che si sta facendo verte solo sul particolare della pausa e si limita appunto ad analizzare questo solo  particolare della tecnica esecutiva del singolo tiro, anche se poi la stessa si può generalizzare estendendola all’esecuzione di tutti i tiri (se mai si arrivasse a definire che è la più corretta), ma resta comunque un discorso puramente “esecutivo” fine a se stesso.
PS Se il Tuo PS è rapportato al mio richiamo della Tua ultima frase del post precedente, si tratta semplicemente di una citazione fatta ad uso e consumo di Amelie, per riportarLe alla memoria un particolare episodio capitato durante il suo recente soggiorno a Saint Vincent, che a me è stato riferito ieri sera e di cui Lei è stata testimone. Si tratta insomma di un “gioco” fra di noi, se vorrà farlo sarà Lei stessa a descriverlo nei dettagli, d’altra parte Lei era presente io no. Ma non ha niente a che vedere con discorsi di carattere generale che possano interessare tutti.
PS 2 Le domande poste sopra, mi sono state stimolate dal post di Mike, ma sarebbe gradito il coinvolgimento di tutti, come si dice:”Lunga la strada.....bla bla bla.... dite la Vostra io ho detto la mia” e che cavolo.
Ciao Lupo, Ti ringrazio e "spero" che sia "fortunata", perchè, vedi, in mezzo a tante cose, non escludo per niente di insegnarLe anche qualche... fesseria (e magari anche più di "qualche") però almeno ci provo.
billy Ti ringrazio anticipatamente, indipendetemente da come andrà, e, se posso, cerco di ricambiare subito con un Tuo sorriso, se mi riesce. La telegraficità del tuo messaggio mi ha suggerito una battuta che raccontava il defunto Presidente USA Reegan a proposito del loro modello di dichiarazione dei redditi. Tale modulo,diceva, si compone di due sole righe, la prima dice: "Quanto hai guadagnato l'anno scorso____________________ ?
la seconda: "Mandalo". Se sorriso non c'è stato, sorry, e alla prossima...
Adesso vado a riposo, in quanto mi sono rotto “io” le palle di... legger"mi", figuriamoci Voi. Bye
luigi
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Messaggioda Ryno » mercoledì 7 luglio 2004, 20:50

Luigi :) ,secondo me il giocatore di 5 birilli ha e ricerca qualita' diverse rispetto al giocatore di snooker.
I giocatori di snooker,e anche pool,devono avere la massima precisione nel colpire e la traiettoria della palla da imbucare e quasi sempre diretta,cioe' senza toccare sponda,quindi possono abbassarsi per mirare al meglio possibile,mentre il giocatore di 5 birilli ben che gli vada tira un raddoppio o traversino con l'avversaria che deve toccare almeno una sponda,e per questo sta piu' eretto per avere una migliore visuale generale.
Per quanto riguarda la pausa sulla palla non dimentichiamoci che i giocatori di snooker non hanno a che fare con garuffe,bricolle ecc.,mentre noi si,e da questo suppongo che tale pratica ci consente di avere una miglior controllo del dosaggio dell'effetto da imprimere.
Probabilmente la pausa sulla ritrazione avvantagerebbe la precisione e i mezzi colpi lenti,per via della steccata piu' elastica(secondo me e' questo il particolare che inconsciamente ti affascina).
Questo e' il mio umile pensiero :)



Scritto Da - ryno on 07 Luglio 2004  20:53:20
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Messaggioda Mike » mercoledì 7 luglio 2004, 20:57

Caro Luigi, Io i guai volevo provocarli, non subirli.
Su Punta....menti avevo scritto qualcosa, ma è morta sul nascere.
Sappi che sono del tuo stesso parere per quanto riguarda l'impostazione sui tiri diretti, non potrai pretendere lo stesso da quelli indiretti visto che abbassandosi troppo si viene a perdere la visualizzazione dei diamanti, punti di riferimento validi che abbassano di molto il grado di difficoltà, però, l'impostazione più alta può far perdere il controllo del punto palla. (il giocatore scarica, il sistema più veterano non funziona)
Il nostro non è un gioco di serie, un tiro, si segnano i punti e si passa la mano, più difficile entrare in concentrazione, quindi molto spesso si sbagliano anche i tiri più facili.
Ecco che torna utile il discorso numero 4, più sarà maggiore la concentrazione nel momento di preparazione all'esecuzione, più alto sara il successo.
E' ovvio che cambiare metodo sarà dura, i primi tempi stancherà il giocatore in pochi tiri, ma se ne trarrà giovamento la si potrà applicare.
Ciao



Scritto Da - Mike on 08 Luglio 2004  00:03:16
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Messaggioda Claus72 » mercoledì 7 luglio 2004, 21:32

[quote]
...Per quanto riguarda la pausa sulla palla non dimentichiamoci che i giocatori di snooker non hanno a che fare con garuffe,bricolle ecc.,mentre noi si,e da questo suppongo che tale pratica ci consente di avere una miglior controllo del dosaggio dell'effetto da imprimere...
[/quote]

Non so se tu ci abbia mai giocato a snooker, Ryno, ma per posizonare la battente in un punto agevole per imbucare una palla colorate (soprattutto se cerchi sempre quella nera), ci vuole un dosaggio dell'effetto incredibile, a questo aggiugi il diametro minore delle biglie, quindi maggior rotazione a parità di effetto rispetto a una biglia da internazionale...ti renderai conto che ci vuole un tocco magistrale per giocare a snooker.
Per cuanto riguarda il discorso della pausa non so proprio cosa dire, ce ne sono per cosí di varianti del discorso: chi non la fa, chi fa 2 o 3 pause durante il brandeggio (io tra questi), chi la fa sulla palla chi sul ponticello fino ad arrivare a chi non brandeggia affato (Luigi, se non sbaglio il carambolista in questione era Welker Cochrane Sr., detto anche The Wizard...).
Io ho un brandeggio tutto strano ma l'ho adottato da tanto tempo che mi risulterebbe difficilissimo cambiare, quello che faccio è alternare un movimento "completo" dell'avambraccio e due "molleggi" vicino alla palla, due movimenti cortissimi e fluidi, quasi impercettibili. Adesso cercando di spiegare coscientemente il perchè credo che con il movimento lungo "risveglio" la memoria muscolare e con i "molleggi" visualizzo e verifico la quantità d'effetto. Proverò a filmarmi e a mettere il video da qualche parte su internet per farvelo vedere e ricevere le opportune critiche e opinioni.

Ciao a tutti
Claus72
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Messaggioda Ryno » mercoledì 7 luglio 2004, 22:03

[quote]
Non so se tu ci abbia mai giocato a snooker, Ryno, ma per posizonare la battente in un punto agevole per imbucare una palla colorate (soprattutto se cerchi sempre quella nera), ci vuole un dosaggio dell'effetto incredibile, a questo aggiugi il diametro minore delle biglie, quindi maggior rotazione a parità di effetto rispetto a una biglia da internazionale...ti renderai conto che ci vuole un tocco magistrale per giocare a snooker.
[/quote]

Claus72,non ho mai giocato a snooker,mentre a pool posso dire di esserci cresciuto,quindi posso dirti che i giocatori di pool non hanno e non ne hanno bisogno del massimo controllo dell'effetto ,quando effettuano un piazzamento ti assicuro che hanno un ampio margine di tolleranza e trovano sempre,o quasi,il modo di imbucare e piazzarsi nuovamente per la palla successiva e cosi' via,mentre a 5 birilli un buon giocatore ti manda a birilli schiaffi,bricolle,candele corrette ecc.,e se sbaglia l'effetto,anche di poco,rischia di dare pallamano,mancare un pallino da 4 o una copertura ecc.,perfino gran parte delle palle a vista deve correggerle con l'effetto se vuole ottenere una copertura finale,quindi visto che ho giocato ad entrambi i giochi la mia,ribadisco umile,opinione e' che la pausa sulla palla=maggior controllo dell'effetto,pausa in ritrazione=maggiore precisione e steccata piu' elastica(+redditizia nei retro' e mezzi colpi,meno invece sull'attacco esatto della battente)


Scritto Da - ryno on 07 Luglio 2004  22:59:30
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Messaggioda luigi » giovedì 8 luglio 2004, 1:35

Avevo promesso che per oggi non Vi avrei più tediato con altri miei interventi, quindi mantengo la parola... salvo due piccole annotazioni... concedetemele, tra l'altro proprio mentre stavo scrivendo è arrivato l'intervento di Mike, quindi magari di cose ne dico tre, perdonatemi.
Caro Mike, i guai li hai certamente provocati ed io sfruttando il tuo post ho anche cercato di amplificarli, ma sono guai "benvenuti" in quanto a mio parere aggiungono nuovo slancio alla discussione, per quanto riguarda il "subirli", bhe, se la discussione che hai contribuito ad "incasinare" Ti intriga (come credo che sia), allora penso che Ti sarà piacevole... inguaiarti nella stessa, ancora di più. Ho promesso di non tirarla per le lunghe, quindi per adesso Ti dico solo che sono assolutamente d'accardo sul fatto che un certo tipo di discorso è applicabile solo ai tiri diretti e non a quelli indiretti. Su questo non ci piove.
Sul discorso Punta...menti, avevo a suo tempo preparato qualcosa, poi l'accavallarsi degli argomenti in discussione mi ha impedito di inserirlo, ricordo che si trattava di annotazioni che avevo tratto da un libro spagnolo, nel quale appunto, in relazione all'impostazione, si parlava proprio di Punta...mento, o meglio l'autore diceva ... punta...naso, vedrò di ripescarlo, visto tra l'altro che in questa stessa sezione uno degli argomenti è anche l'impostazione.
Claus sinceramente non ricordò se il carambolista che non brandeggiava fosse "lo Stregone", ricordo di aver trovato quel particolare in un libro di Cavalli, ma a memoria il nome mi sfugge, se vuoi posso recuperarlo?
Non subito però, in quanto "subito" sapete che faccio, faccio la... "pausa"... in... "ritrazione"... nel senso che mi... ritraggo a nanna. Buenas noches Amigos
E domani... a rivai... coi guai. Ciao
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Messaggioda billy » giovedì 8 luglio 2004, 10:49

il seguito al mio proverò.
La formulazione di un problema è spesso molto più importante della sua soluzione.Brancolando un po’ nel buio in modo intelligente aspettavo che la risposta arrivasse tramite un improvviso lampo intuitivo.Niente da fare,o meglio,meno di quanto avrei voluto .A mia sensazione posso dirti che rimane una sfumatura ai fini pratici quasi irrilevante. A parità di massa e di velocità esecutiva “mi sembra” che il colpo con pausa ponticello sia “più concentrato” nell’istante di contatto cuoio –palla. Questo servirà sicuramente nelle giocate di solo polso incurvato all’indietro(senza brandeggio) e nei retrò con biglie vicine.Servirebbe una stecca che impartisca gli ordini con il megafono,una Alcalde o un legno simile per notare le differenze Proverò ancora e se possibile chiederò aiuto all’Oracolo.
Ciao billy
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Messaggioda luigi » giovedì 8 luglio 2004, 13:32

Ciao billy, intanto, sottoscrivo in toto la Tua frase iniziale. Per quanto riguarda il problema in esame, devo dire che avverto le tue stesse sensazioni, anche a me “sembra” che in certe circostanze, quali quelle che descrivi, questa procedura “possa”...“forse” (siamo nel campo delle sensazioni, quindi il condizionale e le virgolette sono d’obbligo) dare qualcosa in più in termini di velocità ed elasticità o, come dici bene Tu, la pausa sul ponte produca un attacco "più concentrato”... forse. Aggiungo però, che, avendoli osservati per ore e ore, gli specialisti dello snooker, pur mantenendo inalterata la meccanica della pausa in ritrazione, riescono a gestire perfettamente anche tiri con attacco scorrente, giocati di misurissima. Ovviamente, per loro si tratta di un meccanismo collaudato e col quale si sono formati sin dai loro inizi, per noi, che ci cimentiamo in questa tecnica, improvvisandola e dovendo, tra l’altro, anche tacitare l’impulso naturale che abbiamo acquisito, gestire al meglio i tiri di cui sopra, risulta estremamente difficile. In ogni caso, visto che però loro ci riescono, è logico concludere che è solo questione di pratica, vedremo... Per il resto, è possibile che Tu abbia ragione anche quando dici che probabilmente, all’atto pratico, detta procedura possa anche risultare irrilevante ai fini del risultato. Nel senso che, attraverso questo maneggio di stecca, non si fa niente di più o di meglio di quanto comunque si riesca a fare con la gestione abituale dell’attrezzo. Sul risultato pratico, posso essere d’accordo, d’altra parte non Ti avrei chiesto di fare questa sperimentazione se non avessi delle perplessità del genere. Però di una cosa mi sento abbastanza certo, e cioè che, dal punto di vista della “bellezza estetica”, la steccata con pausa in ritrazione è certamente e nettamente più “bella”. Già sento il coro di insulti che si leva dai più, “Ma come? Vieni qui a rompere le scatole con post chilometrici, un sacco di chiacchiere, dovremmo sforzarci di fare cose che non ci sono abituali e tutto questo... non perché si buttano giù più e meglio i birilli, ma perché, anche se non si guadagna nulla, la steccata è... più “bella” ? Ma và al... chi se ne frega del bello, sono i birilli che contano...” Bhe, cosa volete che Vi dica ?....... A me... me ne frega.
Grazie billy, so che almeno Tu mi capisci.
PS Sarebbe fantastico se riuscissi a coinvolgere e magari anche ad incuriosire il Grande Vecchio su questa problematica, se ci riesci sono disposto anche a correre il rischio che pure Lui...si unisca al coro. Bye
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Messaggioda sinonparet » giovedì 8 luglio 2004, 20:28

Quando il punto di mira  è simmetrico tra biglia e battente e biglia avversaria, in che modo la steccata può correggere l'errore inevitabile della non corrispondenza tra il mirato e il colpito?

P.S. Nn mi sono ancora cimentato nella faccenda della pausa in ritrazione e sinceramente ho una paura terribile di farlo. Ultimamente a forza di prova questo, prova quello, avambraccio puro, braccio per i tiri di calcio, polso per il mezzo colpo, ponticello sguaraus per perpendicolarizzare spalla e testa, testa a sx quando taglio a sx, steccata verso l'alto e steccata verso il basso, l'una velocizza l'altra stacca dopo, e chi + ne ha + ne metta, appena mi capita un filotto o un giro vado nel panico + assoluto. Sono già io "in ritrazione" di mio...
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Messaggioda Ryno » giovedì 8 luglio 2004, 20:35

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P.S. Nn mi sono ancora cimentato nella faccenda della pausa in ritrazione e sinceramente ho una paura terribile di farlo. Ultimamente a forza di prova questo, prova quello, avambraccio puro, braccio per i tiri di calcio, polso per il mezzo colpo, ponticello sguaraus per perpendicolarizzare spalla e testa, testa a sx quando taglio a sx, steccata verso l'alto e steccata verso il basso, l'una velocizza l'altra stacca dopo, e chi + ne ha + ne metta, appena mi capita un filotto o un giro vado nel panico + assoluto. Sono già io "in ritrazione" di mio...


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Ponticello sguaraus??E che e'? :D
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Messaggioda sinonparet » giovedì 8 luglio 2004, 22:12

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Ponticello sguaraus??E che e'? :D


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...un termine milanese per indicare una certa disfunzione di natura fisiologica dell'"evacuazione"... nello specifico del biliardo volevo indicare il ponticello fatto con la mano perfettamente dritta con la stecca che poggia in maniera precipua su indice e pollice. Per un'idea visiva vai sul sito fibis sezione stecca ---> saint vincent ---> girone pro e vedi la foto di Mr. Gustavo Zito impostato sul tiro....
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Messaggioda Ryno » giovedì 8 luglio 2004, 22:16

Gia' capito ;)
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Messaggioda luigi » venerdì 9 luglio 2004, 1:46

Rino, ti avevo avvisato di non esagerare con le sperimentazioni. Cercare il miglioramento, provando cose diverse è buona cosa, però non bisogna esagerare mettendo troppa carne al fuoco, ma bensì provare una cosa per volta. E poi, come nel Tuo caso, quando si è già in possesso di un ottimo colpo di stecca (e Tu lo hai... fidati), bisogna andarci ancora più cauti. Fatta la paternale, vorrei soddisfare la curiosità di Claus sul carambolista che "non brandeggiava", visto che ho recuperato lo scritto di Cavalli. Sperando di fare cosa gradita a chi non ha letto il libro, riporto anche alcuni suoi passaggi in merito all'argomento "brandeggio e colpo". Scrive Cavalli: "Il brandeggio, espressione del flusso nervoso del giocatore, è decisamente variabile. Possiamo notare, infatti, che il numero delle oscillazioni preliminari tende ad aumentare quando il giocatore è in dificoltà per l'andamento sfavorevole della partita, per la scomodità della posizione, o ancora per la distanza impegnativa delle bilie. A parte queste considerazioni, il brandeggio varia soprattutto in rapporto al colpo che si vuole imprimere alla palla. Ciò senza dimenticare che il colpo di stecca resta una caratteristica personale, difficilmente imitabile".
"Il brandeggio? Una perdita di tempo! Per giocare bene al biliardo è una regola, anche per i soggetti più rapidi, brandeggiare almeno da 3 a 5 volte prima di lasciar partire il tiro. Le eccezioni, tuttavia, ci sono state anche in questo campo. Giocatori come gli inglesi William Cook e John Roberts Jr., oltre al belga Edouard Horemans, non brandeggiavano affatto. Quest'ultimo, in particolare, affermava che il brandeggio è inutile, sia perchè non risponde ad alcuna necessità di ordine fisico sia perché non ha senso, come fa la maggior parte dei giocatori, brandeggiare più o meno a lungo e poi fare la pausa - cioè di fatto, fermarsi - prima di lasciar partire il colpo di stecca. In tal modo tutto il lavcoro fatto in precedenza non serve a nulla. Meglio, dunque, tirare da fermo, proprio come faceva lui!" Edouard Horemans (1890-1963), campione del mondo professionisti di "Quadro 45/2" nel 1926 e nel 1928. Horemans è rimasto famoso per la precisione nella conduzione della serie di linea, per l'abilità inarrivabile nel massé e... per l'avversione nei confronti del brandeggio". Questo scriveva Maurizio Cavalli, alcuni anni fa, quindi caro Rino, adesso, oltre alla pausa "in ritrazione", hai anche il "non brandeggio" da sperimentare.
Ma se vuoi fare una cosa ancora più saggia, sforzati per gestire al meglio... il talento che "già"... possiedi. Buona notte a Tutti, ovunque Voi siate, anche... sull'Adamello.
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