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Fantastica finale NYC

Re: Fantastica finale NYC

Messaggioda Trueba » giovedì 17 aprile 2014, 15:30

Cambiare?
Ma chi ti dice che non abbia provato a cambiare?

Ho smesso di provarci per due motivi:

1- Se ragiono troppo sulla palla e la strategia, in quanto sono un istintivo di natura, tendo a sbagliare di più, in quanto mi confonde di più le idee.
2- Semplicemente non mi diverte ( che è la cosa più importante )

Ci sono vari tipi di persone con i loro caratteri, alcuni trovano la via giusta nella tattica, nel ragionamento.
Altri con l'instinto ed affrontare di petto il problema.
Anche in questi casi, tutto soggettivo.
Non esiste LA soluzione.
Ma la soluzione che meglio si adatta alle tue caratteristiche...
E adesso basta che stiamo filosofeggiando e diventiamo noiosi.
Buonapasqua a tutti
:D

:ciao:
Ultima modifica di Trueba il giovedì 17 aprile 2014, 15:30, modificato 3 volte in totale.
"L'arte della pazienza si impara giorno dopo giorno".
" Non esiste il più forte di tutti i tempi. Ma un periodo di tempo in cui qualcuno è più forte ".

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Re: Fantastica finale NYC

Messaggioda Marco-Bata-Reyes » giovedì 17 aprile 2014, 15:34

ahahahaha okok, più in là quando ci vedremo di presenza (lo spero)  :D  potremmo parlare di questo argomento che a me sta molto caro, perchè è uno dei maggiori errori che i giocatori si portano sin da quando iniziano a giocare! poi naturalmente si deve capire se si gioca solo per divertimento o per migliorare a vista d'occhio  ;)  (ma tu non li chiameresti errori no?  :D ) bastaaaa  :testata:  ciao Fabrizio  :ciao:
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Re: Fantastica finale NYC

Messaggioda Gianni » giovedì 17 aprile 2014, 17:39

Effettivamente il gioco è cambiato, il livello del giocatore medio è aumentato.
Mi ricordo il primo torneo che ho visto dal vivo, un venerdi sera di ormai 25 anni fà. Si giocava a palla 9, le bilie venivano messe con il triangolo e nessuno si sarebbe pensato di andare a controllare se erano press o no. Si spaccava da tutte le parti, sempre alla ricerca del 9 in break. Un giocatore oggi mediocre, per quell'epoca però molto bravo, riesce a spaccare e chiudere una partita di palla 9, tutti a schioccare con le dita, tutti con un atteggiamento di aver visto qualcosa di grande. A palla 8, qualcuno c'è la faceva ad apreire e chiudere, ma a palla 9......

Oggi, a qualsiasi torneo, il 99 x 100 dei giocatori apre e chiude molto spesso e non importa a che specialità.

L'arrivo dei puntali Predator a metà degli anni 90, ha cambiato letteralmente il gioco. Prima bisognava avere una sensibilità fuori dal comune, per capire come giocare con la stecca che si aveva, oggi questo si è livellato, tutti mirano e colpiscono nello stesso punto.
Giocatori, come un mio amico, abituato da 20 anni con una Meucci Jim Rampe, che a forza di grattare il puntale era diventato da 11 mm, che quando eseguiva un colpo a scorrere assomigliava più a una canna da pesca che a una stecca da biliardo. Un giorno ha voluto provare la mia stecca, all'epoca una Predator con 314, vuole colpire una bilia vicina alla sponda con effetto a destra, tira e la bilia battente va direttamente in buca, faccia stralunata e non riusciva a capire (a dire il vero neanche io subito) cosa fosse successo. Con la sua stecca, con quell'effetto doveva mirare circa 20 cm di fianco alla bilia, ma come si può ripetere poi un tiro del genere?

Da tutta la mia vita biliardistica si discute sulla bellezza del gioco veloce o (diciamo) lento.
Sono due cose diverse, per gli spettatori sicuramente è meglio il gioco veloce, per gli addetti a i lavori sicuramente meglio il gioco che porta a giocare il miglior biliardo possibile. ;)  

Secondo me, bisogna iniziare lentamente, finche non entra in azione il pilota automatico, poi va tutto da solo, tutto è facile, chiaro, semplice, il giocatore è in trance, non sa cosa fa, ne dovè, imbuca  e posiziona, imbuca e posiziona, ecc. se alla fine si chiede, ma quella bilia come l'hai giocata, si ricorda tutti i tiri anche se sembrava che lui non fosse presente. :)  :D
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Gianni
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