Online il numero di Settembre
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Messaggio inserito da martille
Non ho ancora avuto il tempo di leggere per bene tutto, ma è davvero una rivista bellissima.
L'articolo su Urbino è splendido.
Bravissimi !!!!!!!!!
Grazie caro, sempre gentilissimo... ma non credere di sfuggire: ti sto lasciando in pace perchè so che hai impegni prioritari (ovvero allenarti a pool per la sfida imminente), ma prima o dopo dovrai darci una mano anche tu!!! :vodoo:
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Enrico
"Se ho visto più lontano, è perché stavo sulle spalle di giganti" (Isaac Newton)
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paciuli
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Claudio, mettiamola così: "Una boiata grafica che rende la cosa... tecnicamente impossibile".
Non essendo il grafico tridimensionale, la presa ad anello è il primo indice che non può esserci sufficiente inclinazione della stecca per parabolare. Se invece dell'anello avessi messo un ponte aperto, allora, appunto perchè il disegno non è a tre dimensioni, la stecca poteva anche "supporsi" inclinata quel tanto che basta.
Inoltre non ho potuto mettere il giocatore sulla sponda lunga, cosa che, come dicevi, sarebbe più logica vista la posizione della battente sotto castello, perchè questo avrebbe determinato un attacco in massé (battendo dalla lunga non c'è parabola che tenga), però Biagini diceva che Urbino eseguiva quel tiro... "parabolando".
Per cui, mi toccava per forza la sponda corta...
A questo punto, anche per quanto emerso in questa sede, la mia impressione è che Biagini abbia un tantino amplificato le doti del suo maestro Urbino... Probabilmente è vero che eseguiva quel tiro di parabola, però con la battente "probabilmente" un bel po' più lontana dai birilli di quanto raccontato dal campione toscano.
Il che in fondo nulla toglie al valore di Urbino, se davvero lo faceva 3 volte su 5, anche con la battente più vicina alla corta, resta pur sempre un gran tiro.
Non essendo il grafico tridimensionale, la presa ad anello è il primo indice che non può esserci sufficiente inclinazione della stecca per parabolare. Se invece dell'anello avessi messo un ponte aperto, allora, appunto perchè il disegno non è a tre dimensioni, la stecca poteva anche "supporsi" inclinata quel tanto che basta.
Inoltre non ho potuto mettere il giocatore sulla sponda lunga, cosa che, come dicevi, sarebbe più logica vista la posizione della battente sotto castello, perchè questo avrebbe determinato un attacco in massé (battendo dalla lunga non c'è parabola che tenga), però Biagini diceva che Urbino eseguiva quel tiro... "parabolando".
Per cui, mi toccava per forza la sponda corta...
A questo punto, anche per quanto emerso in questa sede, la mia impressione è che Biagini abbia un tantino amplificato le doti del suo maestro Urbino... Probabilmente è vero che eseguiva quel tiro di parabola, però con la battente "probabilmente" un bel po' più lontana dai birilli di quanto raccontato dal campione toscano.
Il che in fondo nulla toglie al valore di Urbino, se davvero lo faceva 3 volte su 5, anche con la battente più vicina alla corta, resta pur sempre un gran tiro.
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