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Biliardo e birilli: accanimento terapeutico?

Area aperta a discussioni su qualsiasi argomento, anche extra-biliardo

Messaggioda la bricolla » sabato 19 dicembre 2009, 0:51

qui si parla si parla ma infine nessuno muove niente......soprattutto i prof. stano li ad aspettare la manna dal cielo io non ci arrivo come mai nessuno in tanti anni di crisi abbia avuto le p.....  per mettersi in gioco in prima persona
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Re: Biliardo e birilli: accanimento terapeutico?

Messaggioda Bata_Reyes » mercoledì 9 novembre 2016, 11:18

Grazie al bot-spammer qui sopra ho potuto leggere questa vecchia discussione... interessante.

Io dico solo una cosa, i giochi del biliardo sono tutti bellissimi, ma c'è una cosa che è innegabile: chi gioca a pool, snooker o carambola può sognare di confrontarsi con giocatori che provengono da tantissimi paesi del mondo. Chi gioca a birilli sa invece che sostanzialmente non uscirà mai dall'Italia, è un gioco prettamente locale, come la piramide russa o la kaisa finlandese.

Per me una federazione sportiva dovrebbe lavorare affinchè i suoi atleti ottengano risultati a livello internazionale, qui invece la scena internazionale non esiste nemmeno, se tale non consideriamo un manipolo di argentini che si contano sulle dita di una mano.

Io vi domando: voi come considerate il calcio gaelico? Secondo voi direi che gli irlandesi sono i più forti al mondo nel calcio gaelico è un'affermazione sensata? Eppure questa frase la sento spesso ripetere nelle telecronache di birilli.

Purtroppo la verità è che l'Italia, a causa di specialità estremamente locali come i birilli e l'8/15, sarà sempre una spettatrice nel mondo del biliardo che conta (eccezion fatta per San Marco Zanetti, ma è una clamorosa eccezione che non si ripeterà mai più).
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Re: Biliardo e birilli: accanimento terapeutico?

Messaggioda _Dead » mercoledì 9 novembre 2016, 13:51

Purtroppo è un "gioco" nazionale Italiano non è uno sport  :)

In tutto il mondo hanno il proprio sport nazionale , vedi baseball in America, hockey su ghiaccio in Canada oppure sumo in Giappone e appunto il calcio galeico in Irlanda ...ma sono sport.

Quando il CONI promuoverà il biliardo a federazione sportiva nazionale magari ne riparliamo  ;)   :ciao:
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Ci sono persone che sanno tutto e, purtroppo, questo è tutto quello che sanno.
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Re: Biliardo e birilli: accanimento terapeutico?

Messaggioda Bata_Reyes » mercoledì 9 novembre 2016, 15:23

Non ho ben capito il tuo intervento... Io intendevo semplicemente dire che se un gioco (o sport, è la stessa cosa) ha una connotazione estremamente locale, i suoi atleti non avranno mai nessuno sbocco internazionale, proprio perchè nessun altro al mondo lo gioca.

Questo a mio avviso è un grosso problema, perchè l'Italia nel biliardo a livello mondiale non esiste (come sempre fatta eccezione per Marco Zanetti, a cui bisognerebbe fare svariati monumenti).
Però quando Zanetti non giocherà più, l'Italia sparirà dalla mappa mondiale del biliardo.
Questo però sembra non interessare alla FIBIS, che si riempie la bocca con frasi senza senso del tipo "siamo i più forti al mondo nei 5 birilli". E grazie al ca..o aggiungerei, si gioca solo qui. È come se io mi vantassi di essere campione del mondo del mio condominio.

Nel mondo si gioca a pool, snooker e carambola. In Italia sommando queste tre discipline arriviamo probabilmente al migliaio di tesserati, o poco più. Fate voi...
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Re: Biliardo e birilli: accanimento terapeutico?

Messaggioda Andros » mercoledì 9 novembre 2016, 16:28

A parte la considerazione che parlare di "mondo" per i birilli è una pirlata, tu cosa proporresti che la Fed spinga gli altri tre giochi che hai nominato?
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Re: Biliardo e birilli: accanimento terapeutico?

Messaggioda Bata_Reyes » mercoledì 9 novembre 2016, 16:54

Se vuoi contare qualcosa a livello agonistico nel mondo del biliardo, sì, sarebbe l'unica strada da percorrere. Altrimenti ti accontenti di gestire la tua "sagra di paese". Che è bella e tutto, ma non conta niente fuori dai tuoi confini.
Dopodichè non sto dicendo che sia facile, e forse addirittura non è nemmeno possibile (la tradizione è tradizione...), ma una federazione sportiva nazionale senza ambizioni internazionali è completamente priva di senso, a mio parere.
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Re: Biliardo e birilli: accanimento terapeutico?

Messaggioda Trueba » mercoledì 9 novembre 2016, 17:10

Bata_Reyes ha scritto:Non ho ben capito il tuo intervento... Io intendevo semplicemente dire che se un gioco (o sport, è la stessa cosa) ha una connotazione estremamente locale, i suoi atleti non avranno mai nessuno sbocco internazionale, proprio perchè nessun altro al mondo lo gioca.

Questo a mio avviso è un grosso problema, perchè l'Italia nel biliardo a livello mondiale non esiste (come sempre fatta eccezione per Marco Zanetti, a cui bisognerebbe fare svariati monumenti).
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Re: Biliardo e birilli: accanimento terapeutico?

Messaggioda mezzocolpo » mercoledì 9 novembre 2016, 23:43

Magari potrebbero provare ad organizzare il campionato mondiale in un paese europeo tipo francia o germania in concomitanza con qualche altro evento biliardistico internazionale.
Magari potrebbero organizzare un biathlon a coppie dove potremmo affiancare un quarta a un zanetti o un maggio a caudron, sarebbe fantastico.
:ciao:
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Re: Biliardo e birilli: accanimento terapeutico?

Messaggioda Andros » mercoledì 9 novembre 2016, 23:45

Bata_Reyes ha scritto:Se vuoi contare qualcosa a livello agonistico nel mondo del biliardo, sì, sarebbe l'unica strada da percorrere. Altrimenti ti accontenti di gestire la tua "sagra di paese". Che è bella e tutto, ma non conta niente fuori dai tuoi confini.
Dopodichè non sto dicendo che sia facile, e forse addirittura non è nemmeno possibile (la tradizione è tradizione...), ma una federazione sportiva nazionale senza ambizioni internazionali è completamente priva di senso, a mio parere.


Questo discorso mi fa tornare in mente UNO dei perchè in Italia si è passati dal biliardo con le buche a quello internazionale.
Qualcuno a livello europeo (CEB) sperava che con la creazione di una disciplina
chiamata biathlon i "birillai" passassero tutti alla carambola.
Una cosa senza senso che in pratica non ha mai attecchito.
Quello che mi lascia perplesso è perchè si debba per forza contare qualcosa in campo internazionale.
Se non fosse politicamente infattibile, avrei mandato a cagare la CEB/UMB da anni.
E cmq mi pare che ci si dimentichi di una cosa fondamentale. L'attività viene svolta in circoli privati, e nei circoli chi ha i biliardi mette quelli che gli rendono di più. Se mettessero solo pockets chiuderebbero il giorno dopo....
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Re: Biliardo e birilli: accanimento terapeutico?

Messaggioda Bata_Reyes » giovedì 10 novembre 2016, 0:18

Ma ovviamente non sto facendo un discorso economico e infatti ho detto che probabilmente l'Italia è in un vicolo cieco dal quale è impossibile uscire, qualunque siano le intenzioni. La tradizione è troppo forte e non la cambi semplicemente decidendolo. Il mio discorso (sfortunatamente) contiene anche molta utopia.
I birilli, bellissimo gioco che amo anch'io, incatenano l'Italia a una dimensione biliardistica completamente autoreferenziale. Tu ti chiedi perchè si debba contare a livello internazionale... Ma perchè il succo dello sport è il confronto! Altrimenti io me ne starei a giocare a casa mia e mi vanterei di essere il più forte giocatore del mio condominio. E invece voglio andare a fare delle competizioni.
Su scala molto più grande questo desiderio si traduce nel volersi confrontare con i più forti giocatori del mondo. Tutte cose che i giocatori di birilli non possono vivere, perchè continuano a giocare sempre e solo fra italiani.

In secondo luogo c'è anche il punto di vista dell'appassionato italiano, quello più "da divano", al quale magari piacerebbe vedere i rappresentanti della propria nazione primeggiare nel mondo, come qualunque tifoso (nella migliore accezione del termine) di qualunque sport. Inoltre vedere un campione della propria nazione che vince una competizione internazionale di grande risonanza può produrre un volano positivo tra le giovani leve che potrebbero avvicinarsi a questo sport.
Non da ultimo quando uno sport è giocato a livello mondiale, produce un ritorno economico molto interessante per i giocatori, che quindi avrebbero incentivi maggiori.
E invece niente, tutto questo in Italia non ci sarà mai. Secondo me è davvero un peccato.

Io guardo nazioni come la Germania e provo molta invidia, perchè le tre federazioni lavorano per produrre campioni che possano dare lustro alla scuola biliardistica tedesca nel mondo. Non puoi negare che questi siano obiettivi entusiasmanti per una federazione, per i giocatori stessi e per gli appassionati di biliardo.
Invece una nazione che si chiude a riccio in se stessa a mio parere va verso il suicidio, perchè fatalmente prima o poi verranno a mancare le motivazioni necessarie, date dal confronto col mondo esterno. E si rischia una lenta morte per asfissia.
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Re: Biliardo e birilli: accanimento terapeutico?

Messaggioda Bata_Reyes » giovedì 10 novembre 2016, 0:44

mezzocolpo ha scritto:Magari potrebbero provare ad organizzare il campionato mondiale in un paese europeo tipo francia o germania in concomitanza con qualche altro evento biliardistico internazionale.
Magari potrebbero organizzare un biathlon a coppie dove potremmo affiancare un quarta a un zanetti o un maggio a caudron, sarebbe fantastico.
:ciao:


È impensabile cercare di far diventare popolare nel mondo questo gioco, non lo conosce nessuno. Sarebbe come provare a far diventare popolare nel modo la piramide russa o la kaisa finlandese, non ha nessun senso.
Il percorso da fare sarebbe quello contrario, cioè è l'Italia che dovrebbe avvicinarsi alle altre nazioni del mondo. Ma anche questa la vedo come un'impresa molto complicata.
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Re: Biliardo e birilli: accanimento terapeutico?

Messaggioda scarpentiero » giovedì 10 novembre 2016, 8:48

Inoltre é stato già fatto ma con scarsi risultati, sia il mondiale vinto da Aniello che l'europeo vinto da Belluta si giocarono in Spagna in concomitanza con la carambola se ricordo bene.

Ricordo inoltre che ogni 2 anni L'europeo individuale di 5 birilli si gioca a Brandeburgo e con copertura integrale Kazoom....
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Re: Biliardo e birilli: accanimento terapeutico?

Messaggioda Andros » giovedì 10 novembre 2016, 17:05

Bata, non so se sia autoreferenzialità o cosa, ma non credo che il discorso "spingere verso qualcosa" funzioni.
In un momento di crisi generale come quello che si attraversa ormai da anni,
credo che la Fed debba più lavorare a favore di quello che c'è che non di quello che potrebbe esserci.
Insomma, penserei più a casa mia che non all'albergo degli altri, dato che continuando di questo passo rischio di finire a dormire per strada.
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Re: Biliardo e birilli: accanimento terapeutico?

Messaggioda Bata_Reyes » giovedì 10 novembre 2016, 18:01

Nella pratica hai sicuramente ragione tu, valorizzare quello che si ha ormai è l'unica cosa che si possa fare. Ma quello che mi fa specie è che nessuno si ponga nemmeno il problema. Del tipo "ah l'Italia non esiste nel mondo del biliardo? ah è vero, non me ne ero accorto. Vabbè non fa nulla". Mi mette una tristezza infinita.
Ultima modifica di Bata_Reyes il giovedì 10 novembre 2016, 18:01, modificato 1 volta in totale.
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Re: Biliardo e birilli: accanimento terapeutico?

Messaggioda Ben60 » giovedì 10 novembre 2016, 21:39

D'altronde per capire che il nostro bel gioco dei birilli conta poco più di zero a livello mondiale, basta guardare anche il premio spettante ai vari campioni del mondo:
Campionato del mondo 5 birilli - Matteo Gualemi --> 3.000 Euro
campionato del mondo di snooker - Mark Selby --> 330.000 Sterline!!!!
Sigh!
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