Bigliardosofia e Cretinismo
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SALUTONI A TUTTI un’ora e parto per l’Adamello così mi pulisco …la testa,
lo scopo di un gioco è un gioco che abbia uno scopo,ma se il gioco è uno scopo…
gioco…. scopo…scopo….gioco…scopo…scopo…bah.
AMMINISTRATORE giurin giurello NON LO FACCIO PIU’ di scoparmi il filtro
Scritto Da - billy on 08 Luglio 2004 13:26:04
lo scopo di un gioco è un gioco che abbia uno scopo,ma se il gioco è uno scopo…
gioco…. scopo…scopo….gioco…scopo…scopo…bah.
AMMINISTRATORE giurin giurello NON LO FACCIO PIU’ di scoparmi il filtro
Scritto Da - billy on 08 Luglio 2004 13:26:04
....in salita verso la cima... se acceleri come sto tentando di fare io da qualche tempo, ti anticipo che la strada è molto lunga e faticosa e che forse nn hai fatto i conti (sarebbe molto strano se nn impossibile) con la benzina che serve... la sensazione di "ramazzare" il mare è desolante...
Buone vacanze
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sinonparet
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E se, approfittando del fatto che l’Uomo del Monte è appunto sul... Monte, facessimo un poco di filosofia spicciola per poi vedere cosa ne butta... al Suo ritorno?
Luciano De Crescenzo, noto scrittore napoletano, nel suo volume “Storia della filosofia greca” scrive:
“avere una filosofia significa, fra l’altro, possedere una scala di valori in base alla quale operare le scelte di vita”.
E’ parafrasando questo postulato che ricaviamo il neologismo “biliardosofia”.
“Nella pratica della partita a biliardo, avere una “filosofia di gioco” (biliardosofia, appunto) significa possedere una scala di valori prioritari, in base alla quale impostare la propria condotta di gioco e quindi, coerentemente in funzione di questa, operare le proprie scelte di tiro”.
(Suona bene no? Vuoi vedere che, se si viene a sapere che i “biliardisti” parlano anche di filosofia, magari ci togliamo l’etichetta di canaglie dedite solo a: fumo, alcool e gioco d’azzardo... chissà?)
Continuando a filosofeggiare, si può anche dire che:
Quando ci si appresta all’esecuzione di un tiro, qualsiasi tiro, è essenziale coltivare un atteggiamento misto di “fiducia” e di “indifferenza”: fiducia nelle nostre capacità, indifferenza verso un possibile esito negativo.
Una fiducia non moderata dall’indifferenza può riuscire quasi altrettanto dannosa che la mancanza di fiducia; in quanto, se ci sentiamo certi del successo, e poi non riusciamo ad ottenere quello che volevamo, ci angosciamo e ci tormentiamo, per cui la fiducia iniziale, in ultima analisi, avrà generato soltanto emozioni negative, le quali, a loro volta, aumenteranno le probabilità d’insuccesso.
Il giusto atteggiamento mentale con cui affrontare l’esecuzione di un tiro potrebbe esprimersi come segue:
“Teoricamente e tecnicamente, so cosa devo fare per eseguire questa giocata. Se applico esattamente questa conoscenza, posso eseguirlo al meglio. Ora, mentre lo sto preparando, devo solo mettere la massima attenzione per cercare di applicare tutte le mie conoscenze specifiche e quindi dovrebbe riuscirmi perfettamente. Ma se questo non accade... pazienza”.
Ritemprato e purificato dalla tersa aria delle alte vette, come minimo una... filastrocca arriva, eccome se arriva. “Calma e gesso”, sfogata l’ispirazione, verso mercoledì, massimo giovedì, ritorna pragmatico, state tranquilli. Ciao Gente, buon fine settimana. Ciao billyyyyyyyyy (effetto eco).
Scritto Da - luigi on 09 Luglio 2004 16:32:16
Luciano De Crescenzo, noto scrittore napoletano, nel suo volume “Storia della filosofia greca” scrive:
“avere una filosofia significa, fra l’altro, possedere una scala di valori in base alla quale operare le scelte di vita”.
E’ parafrasando questo postulato che ricaviamo il neologismo “biliardosofia”.
“Nella pratica della partita a biliardo, avere una “filosofia di gioco” (biliardosofia, appunto) significa possedere una scala di valori prioritari, in base alla quale impostare la propria condotta di gioco e quindi, coerentemente in funzione di questa, operare le proprie scelte di tiro”.
(Suona bene no? Vuoi vedere che, se si viene a sapere che i “biliardisti” parlano anche di filosofia, magari ci togliamo l’etichetta di canaglie dedite solo a: fumo, alcool e gioco d’azzardo... chissà?)
Continuando a filosofeggiare, si può anche dire che:
Quando ci si appresta all’esecuzione di un tiro, qualsiasi tiro, è essenziale coltivare un atteggiamento misto di “fiducia” e di “indifferenza”: fiducia nelle nostre capacità, indifferenza verso un possibile esito negativo.
Una fiducia non moderata dall’indifferenza può riuscire quasi altrettanto dannosa che la mancanza di fiducia; in quanto, se ci sentiamo certi del successo, e poi non riusciamo ad ottenere quello che volevamo, ci angosciamo e ci tormentiamo, per cui la fiducia iniziale, in ultima analisi, avrà generato soltanto emozioni negative, le quali, a loro volta, aumenteranno le probabilità d’insuccesso.
Il giusto atteggiamento mentale con cui affrontare l’esecuzione di un tiro potrebbe esprimersi come segue:
“Teoricamente e tecnicamente, so cosa devo fare per eseguire questa giocata. Se applico esattamente questa conoscenza, posso eseguirlo al meglio. Ora, mentre lo sto preparando, devo solo mettere la massima attenzione per cercare di applicare tutte le mie conoscenze specifiche e quindi dovrebbe riuscirmi perfettamente. Ma se questo non accade... pazienza”.
Ritemprato e purificato dalla tersa aria delle alte vette, come minimo una... filastrocca arriva, eccome se arriva. “Calma e gesso”, sfogata l’ispirazione, verso mercoledì, massimo giovedì, ritorna pragmatico, state tranquilli. Ciao Gente, buon fine settimana. Ciao billyyyyyyyyy (effetto eco).
Scritto Da - luigi on 09 Luglio 2004 16:32:16
[quote]
... non gioco più, me ne vado...
[/quote]
cantava Mina...
filosofo, pragmatico, discusso, corteggiato, osteggiato, amato...
non ci sei, eppure ci sei...
Lusingato signor billyardo?
... non gioco più, me ne vado...
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cantava Mina...
filosofo, pragmatico, discusso, corteggiato, osteggiato, amato...
non ci sei, eppure ci sei...
Lusingato signor billyardo?
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lupomarino
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Ummmhhhh, bigliardosofia eh? Stavolta vi site messi d'impegno per farci definitivamente etichettare come pazzi scatenati...già mia moglie scuote la testa e fa uno dei suoi sorrisini condiscendenti (sapete, quelli che si fanno ai bambini quando dicono qualcosa non consono con la loro età) ogni qualvolta le capita di sbirciare uno dei nostri post, se poi becca questo sulla "filosofia biliardistica" mi sfotte da qui a fine anno...
Credo che il biliardo abbia due componenti: filosofia da una parte e strategia dall'altra. La filosofia è si una scala di valori, ma non mi sembra che operi a livello pratico, durante la scelta o realizzazione del tiro, ma a livello etico.
Le scelte filosofiche regolano la condotta dell'individuo, ma le scelte individuali vengono fatte in funzione della strategia scelta e dell'evoluzione degli eventi.
Le nostre scelte filosofiche sono di indole più astratta: non gioco per denaro, perseguo la perfezione in ogni tiro, non mi interessa vincere ma giocare al meglio, e via dicendo.
Il giocare in difesa o in attacco non è una scelta filosofica, bensì una scelta strategica, dettata dallo studio della situazione di gioco.
È virtualmente impossibile giocare sempre e solo in difesa o sempre e solo in attacco, un'attitudine del genere non mi sembra da persone intelligenti.
Il biliardo è un arte che richiede studio e pratica, senza una buona base teorica ed un allenamento costante non si riesce a conoscere il gioco a fondo, il che porta a scelte strategiche errate (e qui mi riallaccio a quanto dice Belluta).
Una conoscenza piena della tecnica di gioco E DEI PROPRI LIMITI, portano al raggiungimento di quello stato mentale tanto ricercato da tutti noi (chiamatelo come volete: alfa, "zone", pensiero-non pensiero, non importa, sapete di cosa sto parlando), e questo stato mentale porta automaticamente alla realizzazione di scelte strategiche vincenti.
Tutto questo non è altro che una volgare parafrasi di Miyamoto Musashi.
Credo che il biliardo abbia due componenti: filosofia da una parte e strategia dall'altra. La filosofia è si una scala di valori, ma non mi sembra che operi a livello pratico, durante la scelta o realizzazione del tiro, ma a livello etico.
Le scelte filosofiche regolano la condotta dell'individuo, ma le scelte individuali vengono fatte in funzione della strategia scelta e dell'evoluzione degli eventi.
Le nostre scelte filosofiche sono di indole più astratta: non gioco per denaro, perseguo la perfezione in ogni tiro, non mi interessa vincere ma giocare al meglio, e via dicendo.
Il giocare in difesa o in attacco non è una scelta filosofica, bensì una scelta strategica, dettata dallo studio della situazione di gioco.
È virtualmente impossibile giocare sempre e solo in difesa o sempre e solo in attacco, un'attitudine del genere non mi sembra da persone intelligenti.
Il biliardo è un arte che richiede studio e pratica, senza una buona base teorica ed un allenamento costante non si riesce a conoscere il gioco a fondo, il che porta a scelte strategiche errate (e qui mi riallaccio a quanto dice Belluta).
Una conoscenza piena della tecnica di gioco E DEI PROPRI LIMITI, portano al raggiungimento di quello stato mentale tanto ricercato da tutti noi (chiamatelo come volete: alfa, "zone", pensiero-non pensiero, non importa, sapete di cosa sto parlando), e questo stato mentale porta automaticamente alla realizzazione di scelte strategiche vincenti.
Tutto questo non è altro che una volgare parafrasi di Miyamoto Musashi.
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Claus72
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Biliardofili che non avete modo di trasformare il tempo in un’attesa del ritorno del montanaro, SONO QUI !!
Ho praticato l’aerobica mentale, risultato: la crapa è …quella di sempre (occhi concupiscenti , voce sussurrante, cervello infestato dalle farfalle) ….giochiamo!!!!!
Lancio la classica moneta, se esce testa: la rogna la tengo io...se esce croce la giro a voi. ….testa. uffa!!! E adesso cosa m’invento?… La maggior parte degli uomini in ultima analisi non ama e non brama di vivere se non per vincere.(Lo Zibaldone di G. Leopardi)…...Scòpo …sì quello con l’accento sulla prima o.
Che cosa ci spinge a imparare e a praticare l’arte dei “rotolatori di palle”?
La curiosità
La voglia di concludere qualcosa (leggi “gloria” nell’accezione più ampia del termine)
La paura di non riuscirci
Il denaro (motivazione esterna ma non di second’ordine)
L’insoddisfazione
Il divertimento
L’apprendimento in se stesso
L’ampliamento dei rapporti umani
Ci piaccia o no, siamo esseri stimolo-risposta. Il nostro comportamento è modellato da due motivazioni basilari: essere ricompensati- evitare di prenderle.
Evitare di prenderle è comune, la ricompensa molto… soggettiva.
P.S. Rino: ad andar per mare i lupi usano la bussola e attendono il faro; Luigi : per Te la meta è il mezzo e il mezzo la meta, m’inchino, spero di non averti “furtato” il nuovo costrutto “biliardofili” come ho già fatto per la metà del titolo a cui stai dando lustro e consistenza; LupoMannaro: sono più che lusingato di avere …amici; le adulanti farfalle cerco di farle volare in formazione silenziosa , pazza idea , esistono le “indisciplinate”;Claus: dove sta Nicea….voglio essere presente al conteggio dei voti.
El muntagni
Ho praticato l’aerobica mentale, risultato: la crapa è …quella di sempre (occhi concupiscenti , voce sussurrante, cervello infestato dalle farfalle) ….giochiamo!!!!!
Lancio la classica moneta, se esce testa: la rogna la tengo io...se esce croce la giro a voi. ….testa. uffa!!! E adesso cosa m’invento?… La maggior parte degli uomini in ultima analisi non ama e non brama di vivere se non per vincere.(Lo Zibaldone di G. Leopardi)…...Scòpo …sì quello con l’accento sulla prima o.
Che cosa ci spinge a imparare e a praticare l’arte dei “rotolatori di palle”?
La curiosità
La voglia di concludere qualcosa (leggi “gloria” nell’accezione più ampia del termine)
La paura di non riuscirci
Il denaro (motivazione esterna ma non di second’ordine)
L’insoddisfazione
Il divertimento
L’apprendimento in se stesso
L’ampliamento dei rapporti umani
Ci piaccia o no, siamo esseri stimolo-risposta. Il nostro comportamento è modellato da due motivazioni basilari: essere ricompensati- evitare di prenderle.
Evitare di prenderle è comune, la ricompensa molto… soggettiva.
P.S. Rino: ad andar per mare i lupi usano la bussola e attendono il faro; Luigi : per Te la meta è il mezzo e il mezzo la meta, m’inchino, spero di non averti “furtato” il nuovo costrutto “biliardofili” come ho già fatto per la metà del titolo a cui stai dando lustro e consistenza; LupoMannaro: sono più che lusingato di avere …amici; le adulanti farfalle cerco di farle volare in formazione silenziosa , pazza idea , esistono le “indisciplinate”;Claus: dove sta Nicea….voglio essere presente al conteggio dei voti.
El muntagni
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Ummmhhhh, bigliardosofia eh? Stavolta vi site messi d'impegno per farci definitivamente etichettare come pazzi scatenati...già mia moglie scuote la testa e fa uno dei suoi sorrisini condiscendenti (sapete, quelli che si fanno ai bambini quando dicono qualcosa non consono con la loro età) ogni qualvolta le capita di sbirciare uno dei nostri post, se poi becca questo sulla "filosofia biliardistica" mi sfotte da qui a fine anno...
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Che cosa si ottiene dall’incontro di una lampadina con una penna?
“Se non vi aspettate l’inaspettato non lo troverete, perché non lo si può raggiungere cercandolo o seguendone le orme” (Eraclito)
La lampadina disse alla penna:- Scrivi alla mia luce e il nuovo tratto ti sorprenderà- al che la penna……
Claus, se lo becca mia moglie….la lampadina finisce in manicomio.
Ummmhhhh, bigliardosofia eh? Stavolta vi site messi d'impegno per farci definitivamente etichettare come pazzi scatenati...già mia moglie scuote la testa e fa uno dei suoi sorrisini condiscendenti (sapete, quelli che si fanno ai bambini quando dicono qualcosa non consono con la loro età) ogni qualvolta le capita di sbirciare uno dei nostri post, se poi becca questo sulla "filosofia biliardistica" mi sfotte da qui a fine anno...
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Che cosa si ottiene dall’incontro di una lampadina con una penna?
“Se non vi aspettate l’inaspettato non lo troverete, perché non lo si può raggiungere cercandolo o seguendone le orme” (Eraclito)
La lampadina disse alla penna:- Scrivi alla mia luce e il nuovo tratto ti sorprenderà- al che la penna……
Claus, se lo becca mia moglie….la lampadina finisce in manicomio.
[quote]Che cosa si ottiene dall’incontro di una lampadina con una penna? [/quote]
Una biro con torcia elettrica incorporata?
Comunque scordatelo, tu in Turchia non ci vieni...già sei stato sull'Adamello, adesso vuoi anche affacciarti sul lago di Iznik? Tié !
Ci andiamo noialtri, votiamo, e se fa fumo bianco ti chiamiamo.
Magari, già che saremo in zona, potremmo chiedere a Semih Sayginer di farci una bella esibizione di canguri verdi, zebre a pois ed elefanti rosa.
Scritto Da - Claus72 on 13 Luglio 2004 21:44:04
Una biro con torcia elettrica incorporata?
Comunque scordatelo, tu in Turchia non ci vieni...già sei stato sull'Adamello, adesso vuoi anche affacciarti sul lago di Iznik? Tié !
Ci andiamo noialtri, votiamo, e se fa fumo bianco ti chiamiamo.
Magari, già che saremo in zona, potremmo chiedere a Semih Sayginer di farci una bella esibizione di canguri verdi, zebre a pois ed elefanti rosa.
Scritto Da - Claus72 on 13 Luglio 2004 21:44:04
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Claus72
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