Scelte di tiro
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Scelte di tiro
Salve volevo sapere se conoscevate un libro che parli delle scelte di tiro.grazie
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Nello Pezzillo
- Messaggi: 22
(Cerca: tutti) - Iscritto il: lunedì 22 aprile 2019, 8:08
Re: Scelte di tiro
All’inizio leggendo questo post ho pensato che non poteva esserci un libro simile, perché la scelta di un tiro o di un altro dipende dalla situazione contingente (punteggio, capacità dell’avversario, importanza della partita) e dai nostri limiti (un tiro che per Quarta ha il 90% di riuscita, magari per me ha il 10%).
Però, a pensarci bene, un libro di base del genere non sarebbe per niente male. Un libro che spiegasse che in quella posizione il raddrizzo si tira a incrociare, lo sfaccio a fare tre lunghe con la nostra, quel giro a scorrere o a parificare sulla lunga, quel traversino a zeta o di misura, eccetera.
Chi ha quotidianamente a che fare con i campioni senz’altro lo sa già, ma c’è una vastissima platea di giocatori che questi tiri li gioca a caso, a sentimento, o seguendo consigli di giocatori poco più esperti.
Però, a pensarci bene, un libro di base del genere non sarebbe per niente male. Un libro che spiegasse che in quella posizione il raddrizzo si tira a incrociare, lo sfaccio a fare tre lunghe con la nostra, quel giro a scorrere o a parificare sulla lunga, quel traversino a zeta o di misura, eccetera.
Chi ha quotidianamente a che fare con i campioni senz’altro lo sa già, ma c’è una vastissima platea di giocatori che questi tiri li gioca a caso, a sentimento, o seguendo consigli di giocatori poco più esperti.
Ultima modifica di jk11ul il martedì 26 novembre 2019, 9:58, modificato 1 volta in totale.
Re: Scelte di tiro
Ho pensato la stessa identica cosa
"Mi arrampico da secoli ogni parete è mia sfidando leggi fisiche paure e ipocrisia."
(R.F.)
(R.F.)
Re: Scelte di tiro
nonno luigi
NELLO nonn so se posso esserti di aiuto , ma o in casa del materiale che lo avuto dal mio amico luigi, che parla di un giocatore che a diviso il rettangolo di gioco in mm quadrati dove le due bilie hanno la possibilita di fermarsi , e sono esattamente ,14.231.933.558.052, questi sono tutti i punti in cui le bilie si possono fermare prima del tiro, in + spiega anche che prima della scelta il giocatore deve valutare una ventina di considerazioni sperando di scegliere il meglio, io non il scrivo xche rischio di non andare a dormire cuesta sera sembra fantasienza ma non lo e', se sei interessato cerca il luigi lui sicuramente puo aiutarti.
saluto buon biliardo nonno luigi
NELLO nonn so se posso esserti di aiuto , ma o in casa del materiale che lo avuto dal mio amico luigi, che parla di un giocatore che a diviso il rettangolo di gioco in mm quadrati dove le due bilie hanno la possibilita di fermarsi , e sono esattamente ,14.231.933.558.052, questi sono tutti i punti in cui le bilie si possono fermare prima del tiro, in + spiega anche che prima della scelta il giocatore deve valutare una ventina di considerazioni sperando di scegliere il meglio, io non il scrivo xche rischio di non andare a dormire cuesta sera sembra fantasienza ma non lo e', se sei interessato cerca il luigi lui sicuramente puo aiutarti.
saluto buon biliardo nonno luigi
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LuigiBrigada
- Messaggi: 444
(Cerca: tutti) - Iscritto il: mercoledì 7 settembre 2016, 14:00
Re: Scelte di tiro
Dovendo tirare tardi e non avendo di meglio da fare, prendo spunto da quanto scritto da nonno luigi, per riproporre integralmente il capitolo di un vecchio libro in merito alla “scelta di tiro”.
Premettendo comunque che:
La “Scelta di Tiro” può soltanto essere “appresa”, non… “insegnata”,
e che il miglior modo per apprenderla passa principalmente attraverso l’analisi oggettiva (e non “emotiva”) dei propri errori.
Mai come nel Biliardo vale il detto: “Sbagliando si impara”.
In ogni caso questo il vecchio scritto:
“Più o meno coscientemente ogni giocatore che si appresta a tirare un tiro fa (o “dovrebbe” fare) le seguenti valutazioni:
1 – Considerare la posizione delle biglie;
2 – Considerare la posizione del pallino in rapporto alla posizione delle biglie;
3 – Prefigurarsi tutti i tiri possibili in “quella” determinata posizione iniziale delle biglie;
4 – Considerare ogni singolo tiro a livello di realizzazione pratica e cioè:
a) il tiro è fattibile;
b) il tiro NON è fattibile;
c) se è fattibile, in quale maniera è eseguibile.
5 – Tenere conto della propria soggettiva abilità;
6 – Tenere conto del coefficiente di difficoltà dei vari tiri eventualmente possibili;
7 – Calcolare la realizzazione possibilmente ottenibile dai tiri eventualmente possibili;
8 – Valutare la rimanenza delle biglie, più o meno difficoltosa per l’avversario, a tiro eseguito, in relazione ai tiri possibili;
9 – Considerare le proprie caratteristiche esecutive: “rifinitore” o “colpitore istintivo”;
10 – Tenere conto della propria “filosofia” di gioco, nel senso che egli vuole:
a) chiudere la partita “prima” che lo faccia l’avversario (giocatore di attacco);
b) impedire che l’avversario possa chiudere “prima” di Lui (giocatore di difesa);
11 – Valutare la propria predisposizione ad eseguire un certo tiro piuttosto che un altro;
12 – Ricercare la possibilità di “imporre” il proprio gioco;
13 – Esaminare il "momento" della partita, infatti il giocatore può essere:
a) in vantaggio
b) in svantaggio
c) in parità o quasi
d) nella fase iniziale della partita
e) nella fase centrale della partita
f) nella fase finale della partita
14 – Esaminare l’andamento della partita:
a) sta imponendo il proprio tipo di gioco
b) sta subendo il tipo di gioco dell’avversario
15 – Esaminare il momento psicologico dell’avversario:
a) è in crisi
b) è normale
c) è esaltato
16 - Esaminare il "proprio" momento psicologico:
a) è in crisi
b) è normale
c) è esaltato
17 – Valutare le caratteristiche (anche fisiche) dell’avversario;
18 – Conoscere le rispondenze del biliardo sul quale si sta giocando: allarga o stringe?;
19 – Valutare le condizioni del panno del tavolo: nuovo – battuto – asciutto – umido;
20 – Conoscere con grande obiettività (ed “umiltà”) i propri limiti in fase di esecuzione.
In quei pochi secondi che gli competono, un giocatore di biliardo – come un computer – deve analizzare, più o meno bene, tutti i punti sopra elencati e… fare la sua scelta. Scegliendo possibilmente per il meglio (quando può farlo, perché spesso capita di dover scegliere per il… meno peggio…) e quindi eseguire il tiro scelto, nel migliore dei modi, con la speranza che tutto funzioni a dovere: cervello – nervi – muscoli – stecca – ecc. ecc.
Fin qui il capitolo, al quale oggi aggiungerei alcune ulteriori considerazioni.
1) alla media del “3” si vincono i Mondiali”;
2) i conti si fanno alla fine, se tiri e fai 8, ma al tuo avversario lasci un comodo 10 sei a… meno 2;
3) se tiri e fai 2, ma al tuo avversario non lasci praticamente nulla sei a… più 2;
4) si vince facendo il “facile” non facendo i… miracoli;
5) se scegli sempre il facile, magari marcherai poco, ma… sbaglierai anche poco;
ed altre se ne potrebbero aggiungere…
Lapalissiano e banale? Possibile. Ma in fondo il gioco del Biliardo non è… neuro-chirurgia.
Forse è solo buon senso e tanta pratica.
Comunque, mi rendo conto che quanto sopra, in qualche modo, esula dal contesto della discussione in atto, la quale mi sembra di capire, verta più sul “come” si “eseguono” determinati tiri che non sul “come” si “scelgono” determinati tiri anziché altri.
In tal senso credo che il modo migliore per apprendere sia quello di: provare – provare – provare … e... guardare – guardare – guardare… (quelli bravi ovviamente).
Ultima cosa, come detto in premessa, la scelta del tiro non si può “insegnare”, ma si può solo “apprendere” (motivare il perché ed il percome di questa affermazione ci porterebbe troppo lontano). E’ vero che sto tirando tardi, ma, almeno per il momento, non me la sento di tirare…“così” tardi. Magari in futuro….
Per intanto dico solo che per apprendere a giocare (si spera “bene”) a Biliardo, delle due l’una:
Si può procedere per logica oppure per “prova ed errore”.
La logica sostituisce il modo di procedere per prova ed errore.
Personalmente comunque opterei per la seconda: procedere più per “prova ed errore” che non per “logica”.
Di conseguenza, ritengo che conti assai di più la “pratica” della… “grammatica”.
Infine, sia detto a mò di incoraggiamento, per coloro i quali intendono affrontare l’ardua fatica dell’apprendimento, tengano conto che un certo…Albert Einstein diceva:
“Il 20% si raggiunge con il talento, il resto è …“lavoro” e “dedizione”.
Saluti
Premettendo comunque che:
La “Scelta di Tiro” può soltanto essere “appresa”, non… “insegnata”,
e che il miglior modo per apprenderla passa principalmente attraverso l’analisi oggettiva (e non “emotiva”) dei propri errori.
Mai come nel Biliardo vale il detto: “Sbagliando si impara”.
In ogni caso questo il vecchio scritto:
“Più o meno coscientemente ogni giocatore che si appresta a tirare un tiro fa (o “dovrebbe” fare) le seguenti valutazioni:
1 – Considerare la posizione delle biglie;
2 – Considerare la posizione del pallino in rapporto alla posizione delle biglie;
3 – Prefigurarsi tutti i tiri possibili in “quella” determinata posizione iniziale delle biglie;
4 – Considerare ogni singolo tiro a livello di realizzazione pratica e cioè:
a) il tiro è fattibile;
b) il tiro NON è fattibile;
c) se è fattibile, in quale maniera è eseguibile.
5 – Tenere conto della propria soggettiva abilità;
6 – Tenere conto del coefficiente di difficoltà dei vari tiri eventualmente possibili;
7 – Calcolare la realizzazione possibilmente ottenibile dai tiri eventualmente possibili;
8 – Valutare la rimanenza delle biglie, più o meno difficoltosa per l’avversario, a tiro eseguito, in relazione ai tiri possibili;
9 – Considerare le proprie caratteristiche esecutive: “rifinitore” o “colpitore istintivo”;
10 – Tenere conto della propria “filosofia” di gioco, nel senso che egli vuole:
a) chiudere la partita “prima” che lo faccia l’avversario (giocatore di attacco);
b) impedire che l’avversario possa chiudere “prima” di Lui (giocatore di difesa);
11 – Valutare la propria predisposizione ad eseguire un certo tiro piuttosto che un altro;
12 – Ricercare la possibilità di “imporre” il proprio gioco;
13 – Esaminare il "momento" della partita, infatti il giocatore può essere:
a) in vantaggio
b) in svantaggio
c) in parità o quasi
d) nella fase iniziale della partita
e) nella fase centrale della partita
f) nella fase finale della partita
14 – Esaminare l’andamento della partita:
a) sta imponendo il proprio tipo di gioco
b) sta subendo il tipo di gioco dell’avversario
15 – Esaminare il momento psicologico dell’avversario:
a) è in crisi
b) è normale
c) è esaltato
16 - Esaminare il "proprio" momento psicologico:
a) è in crisi
b) è normale
c) è esaltato
17 – Valutare le caratteristiche (anche fisiche) dell’avversario;
18 – Conoscere le rispondenze del biliardo sul quale si sta giocando: allarga o stringe?;
19 – Valutare le condizioni del panno del tavolo: nuovo – battuto – asciutto – umido;
20 – Conoscere con grande obiettività (ed “umiltà”) i propri limiti in fase di esecuzione.
In quei pochi secondi che gli competono, un giocatore di biliardo – come un computer – deve analizzare, più o meno bene, tutti i punti sopra elencati e… fare la sua scelta. Scegliendo possibilmente per il meglio (quando può farlo, perché spesso capita di dover scegliere per il… meno peggio…) e quindi eseguire il tiro scelto, nel migliore dei modi, con la speranza che tutto funzioni a dovere: cervello – nervi – muscoli – stecca – ecc. ecc.
Fin qui il capitolo, al quale oggi aggiungerei alcune ulteriori considerazioni.
1) alla media del “3” si vincono i Mondiali”;
2) i conti si fanno alla fine, se tiri e fai 8, ma al tuo avversario lasci un comodo 10 sei a… meno 2;
3) se tiri e fai 2, ma al tuo avversario non lasci praticamente nulla sei a… più 2;
4) si vince facendo il “facile” non facendo i… miracoli;
5) se scegli sempre il facile, magari marcherai poco, ma… sbaglierai anche poco;
ed altre se ne potrebbero aggiungere…
Lapalissiano e banale? Possibile. Ma in fondo il gioco del Biliardo non è… neuro-chirurgia.
Forse è solo buon senso e tanta pratica.
Comunque, mi rendo conto che quanto sopra, in qualche modo, esula dal contesto della discussione in atto, la quale mi sembra di capire, verta più sul “come” si “eseguono” determinati tiri che non sul “come” si “scelgono” determinati tiri anziché altri.
In tal senso credo che il modo migliore per apprendere sia quello di: provare – provare – provare … e... guardare – guardare – guardare… (quelli bravi ovviamente).
Ultima cosa, come detto in premessa, la scelta del tiro non si può “insegnare”, ma si può solo “apprendere” (motivare il perché ed il percome di questa affermazione ci porterebbe troppo lontano). E’ vero che sto tirando tardi, ma, almeno per il momento, non me la sento di tirare…“così” tardi. Magari in futuro….
Per intanto dico solo che per apprendere a giocare (si spera “bene”) a Biliardo, delle due l’una:
Si può procedere per logica oppure per “prova ed errore”.
La logica sostituisce il modo di procedere per prova ed errore.
Personalmente comunque opterei per la seconda: procedere più per “prova ed errore” che non per “logica”.
Di conseguenza, ritengo che conti assai di più la “pratica” della… “grammatica”.
Infine, sia detto a mò di incoraggiamento, per coloro i quali intendono affrontare l’ardua fatica dell’apprendimento, tengano conto che un certo…Albert Einstein diceva:
“Il 20% si raggiunge con il talento, il resto è …“lavoro” e “dedizione”.
Saluti
Re: Scelte di tiro
Sei un grande.
-
Castronovofrancesco
- Messaggi: 2
(Cerca: tutti) - Iscritto il: giovedì 5 febbraio 2015, 18:04
Re: Scelte di tiro
bellissima disamina di tutto ciò che può girare intorno ad un semplice tiro verso una pallina avversaria. esatta, precisa, centra i momenti fondamentali della scelta di tiro sul biliardo. se possibile inserirei anche le condizioni fisiche proprie che spesso possono compromettere (anche se non percepite) un tiro che, fatte le dovute valutazioni come esposto da luigi, non viene per il verso giusto perchè...... c'è una congiuntivite all'occhio DX , ovvero un dolore alla spalla o alla schiena che impedisce il perfetto svolgimento del tiro
Re: Scelte di tiro
Bravi bravi bravi se volete e potete aspettiamo altri suggerimenti insegnamenti con molto piacere e curiosità poiché non si finisce mai di arricchire la conoscenza delle mille sfaccettature che ha questo splendido gioco grazie
Re: Scelte di tiro
mau55,
è pacifico che una disamina delle problematiche e variabili inerenti la “scelta di tiro”, per quanto dettagliata e abbastanza corretta, non possa prendere in esami aspetti che solo il giocatore è in grado di conoscere e valutare. Quali il suo stato di salute al momento e (cosa anche più importante) la sua psicologia. Uno può anche valutare bene la situazione di gioco e fare una buona scelta, ma se in quel momento non è a posto fisicamente, difficilmente realizzerà al meglio quanto si prefiggeva di fare e, più generalmente… difficilmente giocherà bene. Per quanto riguarda poi l’aspetto psicologico (fondamentale) chi mai potrà scrivere un libro che possa, in qualche modo, aiutare “Tutti” a fare la scelta giusta dal momento che: “Ogni testa è un piccolo mondo”? Ognuno di noi, oltre che per attitudine, è diverso per carattere e personalità. E il gioco (qualsiasi gioco) è una veritiera cartina di tornasole del proprio reale modo di essere. Anche per questo (forse “soprattutto” per questo) è impossibile insegnare la “scelta del tiro”. Ne potrebbe essere altrimenti, visto che il "mondo" nella testa dell'insegnante (o dello scrittore) è diverso dal quello nella testa dell'allievo...per cui... Pertanto, come già detto in precedenza, la scelta si può “imparare”, ma non “insegnare”. E per impararla, la via migliore (probabilmente “l’unica”) è quella di riesaminare oggettivamente e spassionatamente le partite… “perse”.
E’ “perdendo” che si “impara” a vincere.
Facendo detto riesame è però della massima importanza non cadere nella trappola della “fortuna” e/o “sfortuna”. Quando si perde, le facili giustificazioni e gli alibi, creano solo giocatori… perdenti.
è pacifico che una disamina delle problematiche e variabili inerenti la “scelta di tiro”, per quanto dettagliata e abbastanza corretta, non possa prendere in esami aspetti che solo il giocatore è in grado di conoscere e valutare. Quali il suo stato di salute al momento e (cosa anche più importante) la sua psicologia. Uno può anche valutare bene la situazione di gioco e fare una buona scelta, ma se in quel momento non è a posto fisicamente, difficilmente realizzerà al meglio quanto si prefiggeva di fare e, più generalmente… difficilmente giocherà bene. Per quanto riguarda poi l’aspetto psicologico (fondamentale) chi mai potrà scrivere un libro che possa, in qualche modo, aiutare “Tutti” a fare la scelta giusta dal momento che: “Ogni testa è un piccolo mondo”? Ognuno di noi, oltre che per attitudine, è diverso per carattere e personalità. E il gioco (qualsiasi gioco) è una veritiera cartina di tornasole del proprio reale modo di essere. Anche per questo (forse “soprattutto” per questo) è impossibile insegnare la “scelta del tiro”. Ne potrebbe essere altrimenti, visto che il "mondo" nella testa dell'insegnante (o dello scrittore) è diverso dal quello nella testa dell'allievo...per cui... Pertanto, come già detto in precedenza, la scelta si può “imparare”, ma non “insegnare”. E per impararla, la via migliore (probabilmente “l’unica”) è quella di riesaminare oggettivamente e spassionatamente le partite… “perse”.
E’ “perdendo” che si “impara” a vincere.
Facendo detto riesame è però della massima importanza non cadere nella trappola della “fortuna” e/o “sfortuna”. Quando si perde, le facili giustificazioni e gli alibi, creano solo giocatori… perdenti.
Re: Scelte di tiro
Tutto perfettamente descritto. Purtroppo conosco giocatori con esperienza pluridecennale che dei 20 punti che ha buttato giù Luigi forse ne rispettano 2 o 3.
Ovviamente sono i cosiddetti giocatori "non pensatori", quelli del "come va va" , che secondo me è l'anti-biliardo.
La psicologia è importante certo: una flessione mentale di qualsivoglia tipo può inficiare le giuste letture, ossia annebbiare la mente.
La condizione fisica è altro: posso aver letto e scandagliato a puntino tutto, ma se ho schiena a pezzi o braccio dolente...
Ovviamente sono i cosiddetti giocatori "non pensatori", quelli del "come va va" , che secondo me è l'anti-biliardo.
La psicologia è importante certo: una flessione mentale di qualsivoglia tipo può inficiare le giuste letture, ossia annebbiare la mente.
La condizione fisica è altro: posso aver letto e scandagliato a puntino tutto, ma se ho schiena a pezzi o braccio dolente...
Ultima modifica di VITALOTTI il giovedì 6 febbraio 2020, 15:16, modificato 3 volte in totale.
Re: Scelte di tiro
Un paio di aforismi che credo siano in sintonia con la "lista" delle valutazioni da farsi in sede di "scelta di tiro".
"Registrare le proprie osservazioni è solo metà del lavoro, l’altra metà, quella più importante, consiste nel trarre conclusioni utili da quelle osservazioni"
"La strategia ottimale è quella di ridurre al minimo il peggior risultato possibile"
E se vogliamo aggiungerne un terzo: "Meglio prudenti prima che... pentiti poi".
"Registrare le proprie osservazioni è solo metà del lavoro, l’altra metà, quella più importante, consiste nel trarre conclusioni utili da quelle osservazioni"
"La strategia ottimale è quella di ridurre al minimo il peggior risultato possibile"
E se vogliamo aggiungerne un terzo: "Meglio prudenti prima che... pentiti poi".
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