RSS Facebook Twitter

Curiosità sul poker texas hold'em

Area aperta a discussioni su qualsiasi argomento, anche extra-biliardo

Messaggioda giabog » giovedì 3 aprile 2008, 15:10

Messaggio inserito da effe77

si giabog, ma immagina cattaneo e\o il tranda a commentare il poker  :D

°-°    °-°   °-°   °-°   °-°    °-°    °-°    °-°    °-°
siamo nuvole nel cielo e se il vento lo vorrà ci incontremo

http://www.claudiorugge.com/
pittore, illustratore, fumettista e scultore

http://jjproduction.blogspot.com/

Ullallààà.... ;)
giabog
Non connesso
Utente Spirituale
 
Messaggi: 1301
(Cerca: tutti)

Iscritto il: lunedì 8 gennaio 2007, 15:31

Messaggioda sniperweasel » giovedì 3 aprile 2008, 15:13

"e allora questo flush draw nonha copertura...." e poi Italia uno lo fucila spettacolo!!!!

In testa a testa la coppia di Assi vince l'ottantaquattro per cento delle volte.....se perdi sempre con i due Assi tu sei il 16%
sniperweasel
Non connesso
Avatar utente
Utente Super Master
 
Messaggi: 313
(Cerca: tutti)

Iscritto il: mercoledì 15 giugno 2005, 23:10
Località: udine

Messaggioda nostrarmandus » domenica 6 aprile 2008, 1:31

Messaggio inserito da effe77


essendo un gioco di carte la fortuna esiste. teniamo conto però che su un centinaio di mani o più le mani buone e meno buone si dovrebbero distribuire abbastanza equamente tra tutti i giocatori al tavolo. vince chi riesce a massimizzare la vincita, tenendo dentro gli altri il più possibile ed eventualmente eliminando qualcuno.

totalmente fuori dal discorso della fortuna la capacità di bleffare e di "leggere" la mano dell'avversario. quella è abilità, e non si compra al mercato!!!

il poker come il biliardo, televisivamente parlando, sono prodotti, e che il poker sia presentato meglio del biliardo non ci sono dubbi. per lo meno a commentare il poker abbiamo persone competenti mentre per il biliardo non possiamo dire la stessa cosa  :nono:
sono certissimo che i tavoli da biliardo siano molti di più di quelli da poker e quindi se il biliardo fosse adeguatamente promosso molti ci giocherebbero. magari fra qualche anno di tutti questi nuovi appassionati di poker non ne resteranno tanti, e la stessa cosa potrebbe valere per il biliardo, ma intanto uno si fa prendere dalla curiosità.




purtroppo non funziona così. La diffusione dei giochi varia in base alla preponderanza del fattore C (leggi fondoschiena) ed è a esso direttamente proporzionale. Più diventa possibile vincere con botte di C, più il gioco appassiona e coinvolge tante persone, perchè tutti possono giocare e vincere con i più forti se hanno fortuna. E 100 mani non bastano, la legge dei grandi numeri parla chiaro, 100 non è un grande numero.
Il poker è a livello di poco superiore al rubamazzetto come abilità richiesta (tant'è che se non si giocasse a soldi sarebbe un gioco insulso), e il fattore C è talmente influente che il campione del mondo non ha la possibilità di vincere contro un avversario dotato di C. Però non è così in tutti i giochi di carte; lo è nella briscola e nella scala 40, lo è di meno nel tresette, quasi scompare nei giochi di carte piu raffinati come lo scopone scientifico, il bridge, la briscola chiamata (quella che si gioca in 5, per capirci).
E che non a caso sono i giochi ai quali non gioca quasi nessuno.
nostrarmandus
Non connesso
Avatar utente
Utente Super Master
 
Messaggi: 294
(Cerca: tutti)

Iscritto il: venerdì 11 maggio 2007, 23:50
Località: pontebba

Messaggioda sniperweasel » domenica 6 aprile 2008, 6:10

armando io non sono daccordo.....il poker non è limitato ai soldi difatti se lo giochi in modalità torneo con l'onore in palio (o a pontebba con un taglietto di rosso sopra, che è più dell'onore!! :P ) per certi giocatori, quelli più regolari, è come se stessi giocando la finale delle wsop...il fatto che ci sia una puntata non implica per forza il valore denaro.
E comunque anche nel bridge con la licita vi è una puntata ed in base a che valore dai ai punti la gente gioca in maniera diversa....
....stesso dicasi nel tressette...o a biliardo...una partita fra amici a passare il tempo è diversa da quella in gara e quindi non parlarmi di insulsità di giochi.....
....sono daccordo per quanto riguarda la legge dei grandi numeri.....100 partite o 100 mani sono nulla; basta pensare che io pur essendo un giocatore poco assiduo nel texas ho raggiunto da un bel po' la soglia dei 1500 tornei fatti negli ultimi 4 anni....e non ho ancora visto niente...
...sono comunque (certo per un po di fortuna, ma non solo) in attivo e ti posso dire che pochi di quelli che conosciamo quali frequentatori comuni della sala in cui ogni tanto ci incontriamo che si sono avvicinati al texas è in attivo o ha continuato a giocarvi...tutto sta nell'impegno.... come in tutti i giochi..

In testa a testa la coppia di Assi vince l'ottantaquattro per cento delle volte.....se perdi sempre con i due Assi tu sei il 16%
sniperweasel
Non connesso
Avatar utente
Utente Super Master
 
Messaggi: 313
(Cerca: tutti)

Iscritto il: mercoledì 15 giugno 2005, 23:10
Località: udine

Messaggioda effe77 » domenica 6 aprile 2008, 11:54

in matematica si parla di grandi numeri quando ci sono dei confronti di ordine di grandezza. nessun numero è grande in assoluto ma va confrontato con un altro per esserlo. sarebbe più corretto parlare di infinito di ordine superiore. 100 può essere un grande numero se paragonato a 1, perchè è superiore di 2 ordini di grandezza. su questo si basa l'errore diffusissimo del giocare i ritardatari al lotto solo perchè non escono da 50 estrazioni. per la legge dei grandi numeri anche 200 estrazioni sono poche se paragonate alle 18 che dovrebbero rappresentare teoricamente il regolare ciclo di un numero su ciascuna ruota.

ma è un discorso un pò lungo..

°-°    °-°   °-°   °-°   °-°    °-°    °-°    °-°    °-°
siamo nuvole nel cielo e se il vento lo vorrà ci incontremo

http://www.claudiorugge.com/
pittore, illustratore, fumettista e scultore

http://jjproduction.blogspot.com/
effe77
Non connesso
Avatar utente
Moderatore
 
Messaggi: 12636
(Cerca: tutti)

Iscritto il: lunedì 12 febbraio 2007, 17:12
Località: SALENTINO ad Ancona

Messaggioda paciuli » domenica 6 aprile 2008, 12:04

E' vero che è tendenzialmente sciocco giocare i numeri ritardatari al lotto, ma è anche vero (Wikipedia rulez) che negli ultimi 137 anni nessun numero è mai stato in ritardo per più di 203 estrazioni (a seguire abbiamo ritardi di 201, 196, 193, 191, 191, 189, 187, 182, 181...) quindi non è certo escluso che un giorno un numero possa non uscire per 1000 estrazioni, ma estremamente improbabile sì  ;)

--
Enrico

Immagine
paciuli
Non connesso
Avatar utente
Utente Super Sajan
 
Messaggi: 6487
(Cerca: tutti)

Iscritto il: giovedì 19 febbraio 2004, 22:26
Località: San Giovanni in Persiceto

Messaggioda dado04 » domenica 6 aprile 2008, 13:04

E cha al gioco dei pacchi rimanga sempre quello da 500.000 Euro alla fine...?? :D  :D



**************************************************


...Non me ne frega niente se anch’io sono sbagliato; spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato!!
Coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e TOCCO!!...
dado04
Non connesso
Avatar utente
Utente Super Sajan
 
Messaggi: 5070
(Cerca: tutti)

Iscritto il: martedì 13 gennaio 2004, 16:06
Località: Roma

Messaggioda Borges » domenica 6 aprile 2008, 15:39

Messaggio inserito da nostrarmandus
purtroppo non funziona così. La diffusione dei giochi varia in base alla preponderanza del fattore C (leggi fondoschiena) ed è a esso direttamente proporzionale. Più diventa possibile vincere con botte di C, più il gioco appassiona e coinvolge tante persone, perchè tutti possono giocare e vincere con i più forti se hanno fortuna. E 100 mani non bastano, la legge dei grandi numeri parla chiaro, 100 non è un grande numero.
Il poker è a livello di poco superiore al rubamazzetto come abilità richiesta (tant'è che se non si giocasse a soldi sarebbe un gioco insulso), e il fattore C è talmente influente che il campione del mondo non ha la possibilità di vincere contro un avversario dotato di C. Però non è così in tutti i giochi di carte; lo è nella briscola e nella scala 40, lo è di meno nel tresette, quasi scompare nei giochi di carte piu raffinati come lo scopone scientifico, il bridge, la briscola chiamata (quella che si gioca in 5, per capirci).
E che non a caso sono i giochi ai quali non gioca quasi nessuno.


Secondo me questo discorso cela anzitutto una contraddizione di fondo: se è vero che il poker è un gioco dove è la fortuna a fare da padrone, allora non avremmo giocatori forti che invece si avvalgono della loro abilità per arrivare e restare ad alti livelli.
Quindi non ha senso dire che il gioco è esaltante perchè con poca  fortuna si possono battere anche i grandi campioni. Se la fortuna è davvero così determinante, non avremmo campioni da battere per questa disciplina.

Oltretutto, dire che il poker senza soldi sarebbe insulso, è tanto banale quanto dire che il biliardo senza biglie sarebbe insulso.
Grazie alla banana, è un gioco interamente basato sulla scommessa, sulla possibilità di provocare o intimorire l'avversario attraverso le   puntate.

Il principio basilare del poker, è indurre i giocatori avversari a fare qualcosa contro il loro interesse. Quando uno si ritrova con una coppia di assi in mano, il gioco non finisce: comincia!

Lo scopo del gioco non è incastrare carte e fare punti, come a scopa. Lo scopo del gioco è portare a casa le fiches, e questo può essere un particolare insignificante solo per chi, perdonami, non capisce nulla di poker.
Borges
Non connesso
Avatar utente
Utente Attivo
 
Messaggi: 54
(Cerca: tutti)

Iscritto il: martedì 20 febbraio 2007, 14:18
Località: Perugia

Messaggioda nostrarmandus » domenica 6 aprile 2008, 20:10

Insulso vuol dire che si giova di un meccanismo elementare, come tirare un dado.
Quindi il biliardo senza soldi non sarebbe comunque un gioco insulso; il biliardo senza biglie è il poker senza carte, non è questo il paragone corretto.
Non occorre che mi spieghi qual'è lo scopo del gioco: ci ho giocato e ho visto giocare parecchio. Io a 3 anni sapevo già contare fino a 10: uno, due , tre, quattro, cinque, sei, sette, fante, cavallo, re.

A tutti i giochi alla fine vince il piu forte, anche a chi alza la carta piu alta :)
Rimanendo nell'ambito dei giochi di carte, voglio dire che ci sono dei giochi dove invariabilmente vince il piu forte e altri no.
Ci sono dei giochi che sono basati su logiche molto complesse, tali che la carta che ti viene data non influenza il gioco se non in maniera minima (vedi lo scopone, la briscola a 5), e ce ne sono altri dove non è così. Quelli dove non è così sono i giochi piu diffusi, e lo sono per la ragione che ho esposto prima e che ripeto adesso:
chiunque ha la possibilità di vincere contro il giocatore più forte.

Non so come la lettura di questa frase generi interpretazioni del tipo "Non avremo campioni da battere per questa disciplina";
vuole semplicemente dire che il giocatore mediocre ha la possibilità concreta di vincere una partita; la maggior parte le perderà anche, ma c'è la possibilità che vinca, è data la possibilità, non gli è preclusa, esiste il caso in cui vince, ecc...

Comunque ho scritto questo post perchè quando vedo il gioco del poker che si ammanta di un aura scientifica e di calcolo probabilistico, quando lo si presenta come gioco prevalentemente di abilità, ebbene a me 1°cat. di scacchi, viene un po da sorridere...
nostrarmandus
Non connesso
Avatar utente
Utente Super Master
 
Messaggi: 294
(Cerca: tutti)

Iscritto il: venerdì 11 maggio 2007, 23:50
Località: pontebba

Messaggioda effe77 » domenica 6 aprile 2008, 20:12

Messaggio inserito da paciuli

E' vero che è tendenzialmente sciocco giocare i numeri ritardatari al lotto, ma è anche vero (Wikipedia rulez) che negli ultimi 137 anni nessun numero è mai stato in ritardo per più di 203 estrazioni (a seguire abbiamo ritardi di 201, 196, 193, 191, 191, 189, 187, 182, 181...) quindi non è certo escluso che un giorno un numero possa non uscire per 1000 estrazioni, ma estremamente improbabile sì  ;)

--
Enrico

Immagine


se dividiamo 90, i numeri del lotto, per 5, i numeri di ogni estrazione, otteniamo 18. vuol dire che se tutti uscissero senza mai ripetersi per 18 estrazioni alla fine sarebbero usciti tutti.
alla 19^ estrazione uno si aspetterebbe di rivedere i numeri della prima estrazione, alla 20^ quelli della seconda ecc..
nei fatti non si verifica nessuna delle 2 situazioni citate. alcuni si ripetono prima della 19^ estrazione, altri ritardano. di fatto possiamo considerare irregolari sia i primi che i secondi, con una differenza. i numeri che si ripropongono prima fanno meno notizia, meno sensazione dei ritardatari.
ovvio che più il ritardo aumenta più il numero diventa irregolare. la legge dei grandi numeri, tanto citata, dice solo che alla lunga le seria anomale si compensano. ovvio che più un numero ritarda più è probabile che la serie anomala di estrazioni si interrompa.
il fatto che io contesto è la caccia al ritardatario, come se 50, 80, 100 estrazioni fossero tante. questa è una bugia, ma òa gente non lo capisce. che poi il ritardo massimo sia stato 203 estrazioni vuol dire solo che tutte queste anomalie nel lotto non ci sono.

per inciso, un grande numero nel caso del lotto dovrebbe essere almeno 100 volte quel famoso 18, quindi un numero nell'ordine del 1800

°-°    °-°   °-°   °-°   °-°    °-°    °-°    °-°    °-°
siamo nuvole nel cielo e se il vento lo vorrà ci incontremo

http://www.claudiorugge.com/
pittore, illustratore, fumettista e scultore

http://jjproduction.blogspot.com/
effe77
Non connesso
Avatar utente
Moderatore
 
Messaggi: 12636
(Cerca: tutti)

Iscritto il: lunedì 12 febbraio 2007, 17:12
Località: SALENTINO ad Ancona

Messaggioda effe77 » domenica 6 aprile 2008, 20:31

Messaggio inserito da nostrarmandus

Insulso vuol dire che si giova di un meccanismo elementare, come tirare un dado.
Quindi il biliardo senza soldi non sarebbe comunque un gioco insulso; il biliardo senza biglie è il poker senza carte, non è questo il paragone corretto.
Non occorre che mi spieghi qual'è lo scopo del gioco: ci ho giocato e ho visto giocare parecchio. Io a 3 anni sapevo già contare fino a 10: uno, due , tre, quattro, cinque, sei, sette, fante, cavallo, re.

A tutti i giochi alla fine vince il piu forte, anche a chi alza la carta piu alta :)
Rimanendo nell'ambito dei giochi di carte, voglio dire che ci sono dei giochi dove invariabilmente vince il piu forte e altri no.
Ci sono dei giochi che sono basati su logiche molto complesse, tali che la carta che ti viene data non influenza il gioco se non in maniera minima (vedi lo scopone, la briscola a 5), e ce ne sono altri dove non è così. Quelli dove non è così sono i giochi piu diffusi, e lo sono per la ragione che ho esposto prima e che ripeto adesso:
chiunque ha la possibilità di vincere contro il giocatore più forte.

Non so come la lettura di questa frase generi interpretazioni del tipo "Non avremo campioni da battere per questa disciplina";
vuole semplicemente dire che il giocatore mediocre ha la possibilità concreta di vincere una partita; la maggior parte le perderà anche, ma c'è la possibilità che vinca, è data la possibilità, non gli è preclusa, esiste il caso in cui vince, ecc...

Comunque ho scritto questo post perchè quando vedo il gioco del poker che si ammanta di un aura scientifica e di calcolo probabilistico, quando lo si presenta come gioco prevalentemente di abilità, ebbene a me 1°cat. di scacchi, viene un po da sorridere...


saper giocare a poker vuol dire saper trarre il massimo dalle carte buone quando le hai. se ho un punto forte devo saper tirare dentro la gente e massimizzare la vincita.

altra abilità è il bluff. far credere di avere il punto, spaventare gli avversari, quando in realtà non si ha nulla

altra abilità è l'intuizione. capire dall'atteggiamento dell'avversario se quello ha davvero il punto o se finge

ecc...

insomma, l'abilità nel poker non sta nell'avere le carte buone, ma nel sapersele giocare o, al contrario capire che non è il caso

parli di scacchi. li non c'è la minima componente di fortuna. nel biliardo un pò si, nelle carte ce n'è indubbiamente di più. ma a biliardo non puoi bleffare. questo per dire che ogni disciplina richiede le sue abilità particolari

°-°    °-°   °-°   °-°   °-°    °-°    °-°    °-°    °-°
siamo nuvole nel cielo e se il vento lo vorrà ci incontremo

http://www.claudiorugge.com/
pittore, illustratore, fumettista e scultore

http://jjproduction.blogspot.com/
effe77
Non connesso
Avatar utente
Moderatore
 
Messaggi: 12636
(Cerca: tutti)

Iscritto il: lunedì 12 febbraio 2007, 17:12
Località: SALENTINO ad Ancona

Messaggioda Borges » domenica 6 aprile 2008, 22:40

Messaggio inserito da nostrarmandus

Insulso vuol dire che si giova di un meccanismo elementare, come tirare un dado.
Quindi il biliardo senza soldi non sarebbe comunque un gioco insulso; il biliardo senza biglie è il poker senza carte, non è questo il paragone corretto.
Non occorre che mi spieghi qual'è lo scopo del gioco: ci ho giocato e ho visto giocare parecchio. Io a 3 anni sapevo già contare fino a 10: uno, due , tre, quattro, cinque, sei, sette, fante, cavallo, re.

A tutti i giochi alla fine vince il piu forte, anche a chi alza la carta piu alta :)
Rimanendo nell'ambito dei giochi di carte, voglio dire che ci sono dei giochi dove invariabilmente vince il piu forte e altri no.
Ci sono dei giochi che sono basati su logiche molto complesse, tali che la carta che ti viene data non influenza il gioco se non in maniera minima (vedi lo scopone, la briscola a 5), e ce ne sono altri dove non è così. Quelli dove non è così sono i giochi piu diffusi, e lo sono per la ragione che ho esposto prima e che ripeto adesso:
chiunque ha la possibilità di vincere contro il giocatore più forte.

Non so come la lettura di questa frase generi interpretazioni del tipo "Non avremo campioni da battere per questa disciplina";
vuole semplicemente dire che il giocatore mediocre ha la possibilità concreta di vincere una partita; la maggior parte le perderà anche, ma c'è la possibilità che vinca, è data la possibilità, non gli è preclusa, esiste il caso in cui vince, ecc...

Comunque ho scritto questo post perchè quando vedo il gioco del poker che si ammanta di un aura scientifica e di calcolo probabilistico, quando lo si presenta come gioco prevalentemente di abilità, ebbene a me 1°cat. di scacchi, viene un po da sorridere...


Insulso veramente significa un'altra cosa, se poi vuoi riscrivere il dizionario fai pure, in tal caso mi chiamo fuori.
Mi sembra un discorso, questo si, insulso. Un meccanismo può essere banale ma non per questo sottendere logiche banali (vedi Backgammon). Oltretutto vorrei capire di quale meccanismo elementare ti stai riferendo riguardo al poker (??).

Il poker senza fiches non ha ragione di esistere, perché è un gioco che basa le proprie dinamiche proprio sulla scommessa. I soldi sono un aspetto essenziale del poker, così come lo sono le biglie per il biliardo. O i tavoli per il biliardo. Puoi rimescolare tutti i paragoni che vuoi, ma la sostanza non cambia: stai dicendo che un gioco privato di uno aspetto per esso fondamentale perde di significato.
Tante grazie per la scoperta!

Tra i tanti giochi che potevi citare per corroborare la tua tesi, hai tirato fuori tanto bene “chi alza la carta più alta”, che risponde esclusivamente a dinamiche casuali (e questo dimostra che non hai ben chiare le idee).
Nella competizione è insito il concetto stesso di abilità. Non esiste una competizione (perlomeno con una dignitosa fama) che in qualche modo non esalti particolari abilità: nessuno competerebbe alla ricerca di un traguardo il cui raggiungimento dipende esclusivamente dal caso.
E’ del tutto scontato che ci siano giochi in cui la fortuna conta più, e altri dove la fortuna conta meno. Se dovessimo ridimensionare tutti quei giochi nei quali con l’ausilio della fortuna è possibile vincere un confronto che ci vede sfavoriti, allora dovremmo emarginare il 99% dei giochi e dedicarci esclusivamente alla dama.

Per il resto, continuo a credere che tu abbia scritto una sciocchezza: un giocatore mediocre può vincere contro un campione a poker, esattamente nella stessa misura in cui una terza categoria può vincere contro Andrea Quarta, ne più ne meno.
Oltretutto, nel poker puoi anche avere la fortuna di avere molte mani forti, ma il campione che ti sta davanti, lo vede da un chilometro che hai una coppia di assi in mano, e sei di nuovo al punto di partenza. Il gioco del poker, non finisce nel momento in cui si guardano le proprie carte, all’opposto è il momento in cui il gioco comincia.

Il poker è un gioco che esalta l’empatia, la psicologia e l’autocontrollo. La psicologia è importante persino a scacchi, figuriamoci nel poker.

P.S.: Nel poker oltre a uno, due , tre, quattro, cinque, sei, sette, fante, cavallo, re, ci sono anche l’otto il nove e il dieci, e questo spiega perché ti ostini a denigrare con tanta insistenza un gioco, come il poker, dal fascino indiscusso.
Borges
Non connesso
Avatar utente
Utente Attivo
 
Messaggi: 54
(Cerca: tutti)

Iscritto il: martedì 20 febbraio 2007, 14:18
Località: Perugia

Messaggioda nostrarmandus » lunedì 7 aprile 2008, 0:26

"la carta più alta" è ovviamente una battuta.
"fante, cavallo e re" è anche una battuta, deriva dalla barzelletta del ferroviere che si presenta al colloquio per un nuovo lavoro e gli viene chiesto di contare fino a 10.
"nessuno competerebbe alla ricerca di un traguardo il cui raggiungimento dipende esclusivamente dal caso":wrong, lo fanno tutti quelli che vanno al casinò, che giocano al videopoker, che giocano al lotto e superenalotto et similia. E sono milioni.
E chi ha detto che dobbiamo emarginare i giochi con una maggiore componente di fortuna? ognuno giochi a quel che lo diverte, per carità. Io stesso ne ho giocati tantissimi, dal piu banale al piu complesso, senza necessariamente denigrare quelli piu semplici.
Per il resto io ho solo discusso della proporzionalità diretta che c'è fra la diffusione dei giochi e la prevalenza del fattore C in essi: vedi tu dove collocare il poker. Io non ritengo nello stesso posto dei 5 birilli, e ancor meno della carambola.
nostrarmandus
Non connesso
Avatar utente
Utente Super Master
 
Messaggi: 294
(Cerca: tutti)

Iscritto il: venerdì 11 maggio 2007, 23:50
Località: pontebba

Messaggioda sniperweasel » lunedì 7 aprile 2008, 0:38

quasi come lo snooker....almeno in inghilterra e negli stati uniti allo stesso livello del pool...ma stiamo parlando di popoli strani :fico:
...il fatto è uno solo....la facilità nell'apprendere il gioco....
cito testualmente Phil Helmmuth Jr, noto professionista:" Poker: five minutes to learn, a life to master"
Ed in effetti è così è facilissimo da apprendere, ci sono poche regole, ma per eccellere serve sempre una dedizione ed un impegno che può far impiegare anche una vita...
In testa a testa la coppia di Assi vince l'ottantaquattro per cento delle volte.....se perdi sempre con i due Assi tu sei il 16%
sniperweasel
Non connesso
Avatar utente
Utente Super Master
 
Messaggi: 313
(Cerca: tutti)

Iscritto il: mercoledì 15 giugno 2005, 23:10
Località: udine

Messaggioda Borges » lunedì 7 aprile 2008, 21:37

Messaggio inserito da nostrarmandus

"la carta più alta" è ovviamente una battuta.
"fante, cavallo e re" è anche una battuta, deriva dalla barzelletta del ferroviere che si presenta al colloquio per un nuovo lavoro e gli viene chiesto di contare fino a 10.
"nessuno competerebbe alla ricerca di un traguardo il cui raggiungimento dipende esclusivamente dal caso":wrong, lo fanno tutti quelli che vanno al casinò, che giocano al videopoker, che giocano al lotto e superenalotto et similia. E sono milioni.
E chi ha detto che dobbiamo emarginare i giochi con una maggiore componente di fortuna? ognuno giochi a quel che lo diverte, per carità. Io stesso ne ho giocati tantissimi, dal piu banale al piu complesso, senza necessariamente denigrare quelli piu semplici.
Per il resto io ho solo discusso della proporzionalità diretta che c'è fra la diffusione dei giochi e la prevalenza del fattore C in essi: vedi tu dove collocare il poker. Io non ritengo nello stesso posto dei 5 birilli, e ancor meno della carambola.


Tante battute, ma poche risate  :lol:
Anche la mia era una battuta; una battuta che però sottende una verità: hai probabilmente esperienza con i giochi di carte legati alla nostra cultura nazionale. Non si direbbe lo stesso per il poker, che, non a caso, vede svilupparsi sopratutto negli Stati Uniti.

Dopo di che io non ho parlato di giochi scevri da una forte componente casualistica.
Ho parlato di competizioni, non di giochi, una cosa decisamente diversa (non mi risulta esistano tornei alla roulette o alla slotmachine). E' l'ennesimo particolare* che trascuri in questa querelle.

Non spetta a me decidere quale disciplina, tra il poker e il biliardo, annovera più componenti aleatorie ed indeterminabili.
Trovo tuttavia risibile la tesi secondo la quale la popolarità di un gioco deriva dall'importanza della sua componente casualistica.
Gli scacchi, ad esempio, pur essendo un gioco estremamente complesso e raffinato, gode di fama straordinaria. Sicuramente più del domino.
Secondo il tuo ragionamento, gli scacchi avrebbero dovuto essere rilegati all'ultimo girone del mondo ludico, solo perchè, e questa volta senza ombra di dubbio, la fortuna non ha mai messo piede su una scacchiera.
Borges
Non connesso
Avatar utente
Utente Attivo
 
Messaggi: 54
(Cerca: tutti)

Iscritto il: martedì 20 febbraio 2007, 14:18
Località: Perugia

PrecedenteProssimo


Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 86 ospiti

Login Form

Chi c’è in linea

In totale ci sono 86 utenti connessi :: 0 iscritti, 0 nascosti e 86 ospiti
Record di utenti connessi: 1297 registrato il domenica 12 giugno 2016, 23:21

Visitano il forum: Nessuno e 86 ospiti