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"Tenerci troppo" fa male?

Area aperta a discussioni su qualsiasi argomento, anche extra-biliardo

"Tenerci troppo" fa male?

Messaggioda paciuli » domenica 7 gennaio 2007, 13:17

Oggi (che è domenica e non c'è un c.zz. da fare  :D ) mi è venuta questa riflessione...

Vi è mai capitato di essere in un periodo in cui tenete veramente tanto al vostro gioco, guardate tutte le partite che potete con occhio attento e cercando di carpire ogni sfumatura, studiate sistemi, imparate tiri nuovi... ma quando andate voi in partita, sia pure un allenamento con i vostri soliti compagni, siete così ansiosi di mostrare (agli altri e a voi stessi) che siete "migliorati" al punto da irrigidirvi e incontrare ancora più difficoltà del solito?

A me succede, e vi chiedo se avete qualcosa da suggerirmi per affrontare le partite di biliardo senza voler dimostrare niente a nessuno e con più fiducia in sé stessi, ma sempre nella consapevolezza dei propri limiti e del lungo tempo necessario a sviluppare miglioramenti consistenti... chiedo troppo?  :D

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Enrico

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Messaggioda nira » domenica 7 gennaio 2007, 14:00

Ciao Enrico,
comincio a risponderti con una bella e facile banalità: sbattitene degli altri, tanto non ne vale molto la pena di cercare il consenso altrui, che comunque in rarissimi casi sarà spassionato; e comunque, ai fini del gioco, non serve ad un granchè.
Per riuscire a superare questo atteggiamento, secondo me, occorre innanzitutto migliorare sulla concentrazione.
Provo a suggerirti un metodo: quando stai giocando, effettui il tuo tiro, vedi il risultato, e poi ti metti in disparte e cerchi di analizzare nella tua testa dove fisicamente hai sbagliato e comunque come, sempre secondo la fisica, potresti migliorare lo stesso tiro alla prossima occasione.
Se ci riuscirai in maniera approfondita ti accorgerai che molte volte non avrai il tempo o quasi per poter finire in maniera precisa il tuo ragionamento, tantomeno di conseguenza per ascoltare le reazioni di chi ti sta intorno. E poco a poco ti isolerai e raggiungerai tiro dopo tiro una concentrazione ottimale, tralasciando le chiacchiere degli spettatori.
Quindi, 2 piccioni con una fava.
Ciao  :)

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Messaggioda Mike » domenica 7 gennaio 2007, 14:13

Caro paciuli, risponderti in due righe è quasi impossibile, :D  ma ci provo.
La voglia di dimostrare è spesso la causa dell'errore, vuoi per la tensione o la troppa fretta nell'eseguire. Quando si parte in "quarta" e guardando la biglia si pensa "mo te spacco mo te rompo" involontariamente ci si irrigidisce e parte una sbracciata sbagliata, qui si deve stare rilassati e pensare, cara mo arrivo a prenderti.  :P
L'errore del neo invece è dovuto alla sua parte inconscia, che resta dell'idea che è solo il punto biglia a dargli la traiettoria.
Molto spesso si è parlato di; penetrazione, colpo, mezzo colpo, scorrente, retrò, ecc. ecc. ma li usiamo nelle situazioni giuste?
Saper dare alla propria una rotazione da trasferire ha bisogno di ore di volo, in seguito la memoria muscolare farà il resto, non anticipiamo i tempi. Immagine

Ciao.
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Messaggioda Bruce » domenica 7 gennaio 2007, 14:19

Non sono d'accordo con Nira, pensare dove hai sbagliato ti porta solo negatività, una volta sbagliato si da una bella gessata al girello e si aspetta il tiro successivo.

Da parte mia posso dirti la frase di un "grande" del biliardo (non mi ricordo più chi è però  :arrossire: ):"Allenati come se fossi in partita e vai in partita come se fossi in allenamento".



* LE FORZE SONO FORZE *
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Messaggioda lou peralta » domenica 7 gennaio 2007, 14:38

enrico-
senza pensare di aver alcunchè da insegnare (sono stato a lungo tempo indicato come il più fragile dei giocatori..). Voglio solo comunicarti telegraficamente qual'è la mia nuova filosofia, con la quale mi confronto sempre con me stesso (meglio tardi che mai per me....):
a) quoto in pien Nire
b) penso che - lo dico crudamente e lapalissianamente- se un tiro non lo si conosce bene non lo si rifa e si sbaglia spesso
3) giocare per migliorare diverte e fa vincere di più
4) giocare per misurarsi è parte del gioco, ma non lo si deve fare spesso
5) più un giocatore è appassionato, più soffre: è normale anche per i fortissimi.
Ti prego di non voler considerare questi come dei goffi tentativi di insegnare o peggio dei predicozzi: sono solo dei pensieri a voce alta, che mi piacerebbe ti fossero utili, visto che mi piacerebbe che tu ti appassionassi ancora di più ( le belle donne e il biliardo? croce e delizia!!)

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Messaggioda nira » domenica 7 gennaio 2007, 15:34

Messaggio inserito da Bruce

Non sono d'accordo con Nira, pensare dove hai sbagliato ti porta solo negatività, una volta sbagliato si da una bella gessata al girello e si aspetta il tiro successivo.


Per carità, Bruce, non prendere la mia replica come voglia di avere ragione a tutti i costi, ma secondo me pensando a dove hai sbagliato conosci tiro dopo tiro sempre più il biliardo.
Inoltre, come ho detto prima, con ciò impiegheresti il tempo che al contrario sprecheresti a cercare di raccogliere i commenti esterni.
Chiaro che devi essere lucido e razionale nel non farti prendere da emozioni negative.
Ciao :)

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Messaggioda nira » domenica 7 gennaio 2007, 15:43

Messaggio inserito da nira
..... pensando a dove hai sbagliato conosci tiro dopo tiro sempre più il biliardo.



So che quotarsi da soli non è il massimo, ma vorrei spiegare con un esempio questa mia opinione:
se tiro, ad esempio, uno sponda e palla nel solito punto che mi viene indicato dal mio solito metodo personale, e mi accorgo che vado sul largo, pensando potrei dedurre che su quel biliardo le sponde lunghe rispondono con uno scivolamento forse accentuato rispetto al normale. Allora cerco di quantificare detto scivolamento, in base all'errore appena commesso.
Ora immagina che il tiro dopo ti capiti un giro a vista: il ragionamento sul tiro precedente ti porterebbe, per comparazione,  a "stringere" il giro in proporzione a quanto hai calcolato nello sponda e bilia.
Tu pensi nella tua testa, ed intanto gli altri fuori parlano........ ma tu pensi ad altro...... :)
Ciao

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Messaggioda lou peralta » domenica 7 gennaio 2007, 15:56

Messaggio inserito da nira

Messaggio inserito da nira
..... pensando a dove hai sbagliato conosci tiro dopo tiro sempre più il biliardo.



So che quotarsi da soli non è il massimo, ma vorrei spiegare con un esempio questa mia opinione:
se tiro, ad esempio, uno sponda e palla nel solito punto che mi viene indicato dal mio solito metodo personale, e mi accorgo che vado sul largo, pensando potrei dedurre che su quel biliardo le sponde lunghe rispondono con uno scivolamento forse accentuato rispetto al normale. Allora cerco di quantificare detto scivolamento, in base all'errore appena commesso.
Ora immagina che il tiro dopo ti capiti un giro a vista: il ragionamento sul tiro precedente ti porterebbe, per comparazione,  a "stringere" il giro in proporzione a quanto hai calcolato nello sponda e bilia.
Tu pensi nella tua testa, ed intanto gli altri fuori parlano........ ma tu pensi ad altro...... :)
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riquoto volentieri ed aggiungo:
dopo qualche giorno, il metodo che mi aveva portato a tirare largo perde incosciamente di peso e si instaura, sempre più consapevolmente e spontaneamente, una modifica al metodo. In quel biliardo tirerò con la consapevolezza di dover correggere stringendo leggermente. In un altro biliardo e in un tempo successivo, prima di tirare scatterà (pubblico o non pubblico) l'esigenza di valutare più attentamente una situazione senza darla per scontata.

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Messaggioda H5N1 » domenica 7 gennaio 2007, 16:10

Ho avuto lo stesso problema di voler dimostrare di aver capito o imparato qualcosa. Ho scoperto che per comunicare agli altri di aver imparato qualcosa in più è sufficiente vincere più spesso di prima. So che è una cosa banale, stupida ed assolutamente da bannare come una parolaccia, ma sia chi ti conocse sia chi non ti conosce ti apprezza sul biliardo non per come giochi, ma per quanto vinci. Da quando ho capito ciò non gioco più per mostrare ciò che so fare, ma scelgo tra ciò che so fare quello che mi permette più facilmente di vincere la partita.
In pratica, la valutazione che crediamo avvenga tiro per tiro in realtà viene fatta da chi ci osserva solo a partita finita in base al risultato ottenuto (non so se hai notato che non si commentano mai gli errori di chi ha vinto, ma le scelte di chi ha perso).
Mi scuso ancora per le banalità espresse in questo post.
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Messaggioda paciuli » domenica 7 gennaio 2007, 16:40

Caro Vito, spesso le migliori e più utili perle di saggezza (biliardistica e non) si presentano sotto le mentite spoglie di banalità...  ;)  Me ne ricordo giusto un'altra, che mi fu detta da un comune amico e che qui non accolse grandi favori, ma che per me è stata ed è tuttora fondamentale, ovvero: "se sbagli un tiro, è perchè quel tiro non lo sai fare"  :D
Quindi grazie mille anche a te, così come a tutti gli altri che stanno rispondendo... almeno non mi sento solo nelle mie paranoie!  :D

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Messaggioda lou peralta » domenica 7 gennaio 2007, 16:45

Messaggio inserito da paciuli

Caro Vito, spesso le migliori e più utili perle di saggezza (biliardistica e non) si presentano sotto le mentite spoglie di banalità...  ;)  Me ne ricordo giusto un'altra, che mi fu detta da un comune amico e che qui non accolse grandi favori, ma che per me è stata ed è tuttora fondamentale, ovvero: "se sbagli un tiro, è perchè quel tiro non lo sai fare"  :D
Quindi grazie mille anche a te, così come a tutti gli altri che stanno rispondendo... almeno non mi sento solo nelle mie paranoie!  :D

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:D  :D  :D  ;)

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Messaggioda nira » domenica 7 gennaio 2007, 16:49

Messaggio inserito da H5N1

Ho avuto lo stesso problema di voler dimostrare di aver capito o imparato qualcosa. Ho scoperto che per comunicare agli altri di aver imparato qualcosa in più è sufficiente vincere più spesso di prima. So che è una cosa banale, stupida ed assolutamente da bannare come una parolaccia, ma sia chi ti conocse sia chi non ti conosce ti apprezza sul biliardo non per come giochi, ma per quanto vinci. Da quando ho capito ciò non gioco più per mostrare ciò che so fare, ma scelgo tra ciò che so fare quello che mi permette più facilmente di vincere la partita.
In pratica, la valutazione che crediamo avvenga tiro per tiro in realtà viene fatta da chi ci osserva solo a partita finita in base al risultato ottenuto (non so se hai notato che non si commentano mai gli errori di chi ha vinto, ma le scelte di chi ha perso).
Mi scuso ancora per le banalità espresse in questo post.


Vito..... banalità un par di pa...... :D  :D  :D
Allora, anche in riferimento all'ultimo post di Enrico, ci aggiungo un'altra bella citazione (logicamente non mia):
" Prima della partita decidi se giocherai per imparare ( e quindi adottando tecniche che stai studiando ma che ancora non conosci perfettamente)o per vincere: e se la tua scelta sarà la prima, non avertene a male se perderai".
Ciao

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Messaggioda genio » domenica 7 gennaio 2007, 17:00

Mio modesto parere: il voler dimostrare ad altri di essere bravi è un grosso errore, fare sempre il gioco più semplice!
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Messaggioda luxio » domenica 7 gennaio 2007, 17:02

io quando tengo troppo a una partita difficilmente vinco ,secondo me x giocar bene a biliardo si deve essere spensierati e tranquilli ma riflessivi

n'ca picciò
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Messaggioda dado04 » domenica 7 gennaio 2007, 21:58

Credo di aver capito quello che intende Paciuli.Per me non è tanto voler dimostrare agli altri, ma quanto voler dimostrare a me stesso.certe volte quando scruto, osservo, mangio con gli occhi, mi sembra di trovare soluzioni e trucchi per tutti i tiri che mi rendono insicuro.Quando capità, però, di toppare in pieno, o di sopravvalutare determinati accorgimenti...la tranvata della prova biliardo è veramente grande. :nono:


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NUN JE DA RETTA ROMA CHE T' HANNO COJONATO STO MORTO A PENNOLONE E' MORTO SUICIDATO. SE INVECE POI TE DICHENO CHE UN MORTO S'E' AMMAZZATO ALLORA E' SEGNO CERTO CHE L'HANNO ASSASSINATO. Vojo cantà così, fior de prato. CHE FAI NUN ME RISPONNI, ME CANTI NO STORNELLO, LO VEDI CHI E' ER PADRONE, INSORGI PIJA ER CORTELLO. Vojo cantà così, fiorin fiorello. ANNAMO DAJE ROMA, CHI SE FA PECORONE, ER LUPO SE LO MAGNA, ABBASTA UNO SCOSSONE. Vojo cantà...VABBE' FIOR DE LIMONE EHEHEHEH...è inutile che provochi, a me nun me ce freghi, la gatta presciolosa fece li fiji cechi.Sei troppo sbarajone, co te nun me ce metto.Io batto n'artra strada...io c'ho pazienza, aspetto. Vojo cantà così, fior de muretto.
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