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Perdere 92 a 42 (ai 100)

Area aperta a discussioni su qualsiasi argomento, anche extra-biliardo

Re: Perdere 92 a 42 (ai 100)

Messaggioda Billyard » lunedì 11 aprile 2016, 13:14

In effetti crolli drastici come questi citati vengono per forza di cose da uno stato mentale alterato (es. nervosismo, perdita di lucidità, concentrazione, ecc.), bisognerebbe imparare a rimanere freddi e concentrati, qualunque cosa succeda.

P.S.: Tanto per dire come va nel biliardo, con lo stesso avversario con il quale ho perso 382 a 160, ieri ho vinto io alla bella per 496 a 440. Convinto ormai di aver vinto la partita, tira con una forza eccessiva e finisce per sfiorare soltanto il birillo da 4, dopodiché le bilie finiscono incollate sulle corte opposte...sventaglina da 60 e tanti saluti!  :D
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Re: Perdere 92 a 42 (ai 100)

Messaggioda Slide » lunedì 11 aprile 2016, 14:17

È più facile giocare bene quando si è quasi perso che quando si è quasi vinto, il "peso" della vittoria fa brutti scherzi.
I più grandi campioni sono tali (aldilà del talento tecnico) perché rendono al massimo sotto pressione e in quei momenti,  invece di farsi prendere dall'ansia si caricano e giocano ancora meglio....facile a dirsi meno a farsi.

Un esempio nel nostro gioco è Quarta, che ovviamente non vince così frequentemente grazie al famoso braccio (non è il solo a steccare bene), ma grazie alla sua freddezza.
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Re: Perdere 92 a 42 (ai 100)

Messaggioda Spanish » lunedì 11 aprile 2016, 14:22

Mi permetto di postare le sei "regole" da seguire, nel limite del possibile, sempre... :ciao:

LA PSICOLOGIA NEL BILIARDO

1. Volontà di vincere
Approccio alla partita. Motivazione alla vittoria e al gioco. Intensità di giocare per vincere. E’ diversa da persona a persona, dipende dalle proprie ispirazioni. E dipende dall’energia mentale che una persona ci mette per vincere.
Farsi una domanda: “Perché non ho i risultati che voglio?”
Un conto è desiderare di vincere, un altro è volerlo.
2. Tenacia
Costanza con cui si sviluppa il proprio gioco all’interno della partita. Esso deve essere costante. Bisogna creare questa costanza. Pensare ad una maratona, non posso partire fortissimo perché poi non reggerei per tutti i 42 km. L’energia mentale e fisica deve essere diluita in modo costante per tutta la partita. Evitare pause, creare un equilibrio. Per poter andare su solidi e non lasciare spazi all’avversario.
3. Scioltezza
Brandeggio sciolto, sbracciata sciolta.
Durante la partita si entra in tensione. Dobbiamo controllarci. Bisogna trovare una tensione equilibrata. Né troppa tensione né troppa svagatezza.
4. Mantenere la calma (specialmente dopo gli errori)
Non dare troppa importanza agli errori. Accettarli, altrimenti ci può tornare contro. Sorvolare sugli errori. Non essere troppo esigenti verso noi stessi. Accettare i propri limiti.
5. Autostima (come giocatore)
Dentro di noi abbiamo un giudizio di noi stessi come giocatore. Sappiamo valutare la nostra forza e quella dell’avversario. La nostra convinzione influenza i risultati. Se penso di poter vincere allora influenzo in modo positivo l’andamento della partita.
Non bisogna creare negatività. Bisogna riuscire a restare su una frequenza positiva per poter dare il nostro potenziale massimo.
Una persona sta bene quando riesce a fare quello che sa fare.
La sconfitta va accettata già in partenza.
All’interno della partita ci sono momenti favorevoli e sfavorevoli. Rispetto a quelli sfavorevoli dobbiamo pensare che la partita ci darà un’occasione anche per noi.
Pazientare. Aspettare il momento favorevole.
Non rientrare nel gioco del vittimismo. E’ una voce mentale nemica. Per fare un salto di qualità non bisogna mai sentirsi una vittima. C’è una connessione su ciò che si pensa e quello che succede nel gioco. Bisogna sempre crederci.
Si può imparare a condurre mentalmente la partita in un modo più positivo.
L’autostima è una cosa dinamica, che può essere costruita, così come il livello di gioco.
Quando mi sento sicuro di me si costruisce e si sviluppa meglio il gioco.
Le vittorie fanno da aiuto.
Si creano sinapsi dalle vittorie perché ho creato un contatto tra le cellule nervose.
6. Intenzione
Succede quello che mettiamo dentro nel cervello come intenzione perché è poi quello che viene. Esempio del gancio. Se tiro solo a non bere di solito non faccio i punti. Bisogna avere il coraggio di inserire nell’intenzione di tiro il fatto di marcare dei punti. Se metto la paura al 90% sbaglio.
Se ho un comando solo nella testa, che il tiro lo faccio senza paura, questo tiro viene bene.
E si ha paura? Allora prendere tempo. Ricaricarsi. Pulire la mente.
Se si gioca male non demordere, mai.
La misura dell'intelligenza è data dalla capacità di cambiare quando è necessario
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Re: Perdere 92 a 42 (ai 100)

Messaggioda omeris » lunedì 11 aprile 2016, 19:10

Non è un fatto di "volontà", o di "palle", o di "carattere".......
Siamo fatti di chimica........
Sostanze in difetto, prodotte dal ns.organismo, procurano certi fenomeni, come sostanze in eccesso.
Non c'è, fra noi forumisti,  un medico dello sport accreditato, o chi lo possa raggiungere,per avere singolarmente dei consigli appropriati ???
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Re: Perdere 92 a 42 (ai 100)

Messaggioda penny » lunedì 11 aprile 2016, 22:53

Slide ha scritto:a parte prendere atto che tutto può succedere, anche che domani ci colpisca un fulmine , potrebbe risultare utile lavorare sull'aspetto mentale...perdere 92 a 42 per i 100 è possibile solo se la mente ci lavora contro (a meno che l'avversario non sia mandrake).

Esistono tecniche per contenere l'ansia , per migliorare la concentrazione e ottimizzare le prestazioni.

Visto che ci sei ci puoi gentilmente dare delle indicazioni magari con qualche link.grazie
Ultima modifica di penny il lunedì 11 aprile 2016, 22:53, modificato 1 volta in totale.
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Re: Perdere 92 a 42 (ai 100)

Messaggioda omeris » martedì 12 aprile 2016, 18:17

Spanish ha scritto:Mi permetto di postare le sei "regole" da seguire, nel limite del possibile, sempre... :ciao:

LA PSICOLOGIA NEL BILIARDO

1. Volontà di vincere
Approccio alla partita. Motivazione alla vittoria e al gioco. Intensità di giocare per vincere. E’ diversa da persona a persona, dipende dalle proprie ispirazioni. E dipende dall’energia mentale che una persona ci mette per vincere.
Farsi una domanda: “Perché non ho i risultati che voglio?”
Un conto è desiderare di vincere, un altro è volerlo.
2. Tenacia
Costanza con cui si sviluppa il proprio gioco all’interno della partita. Esso deve essere costante. Bisogna creare questa costanza. Pensare ad una maratona, non posso partire fortissimo perché poi non reggerei per tutti i 42 km. L’energia mentale e fisica deve essere diluita in modo costante per tutta la partita. Evitare pause, creare un equilibrio. Per poter andare su solidi e non lasciare spazi all’avversario.
3. Scioltezza
Brandeggio sciolto, sbracciata sciolta.
Durante la partita si entra in tensione. Dobbiamo controllarci. Bisogna trovare una tensione equilibrata. Né troppa tensione né troppa svagatezza.
4. Mantenere la calma (specialmente dopo gli errori)
Non dare troppa importanza agli errori. Accettarli, altrimenti ci può tornare contro. Sorvolare sugli errori. Non essere troppo esigenti verso noi stessi. Accettare i propri limiti.
5. Autostima (come giocatore)
Dentro di noi abbiamo un giudizio di noi stessi come giocatore. Sappiamo valutare la nostra forza e quella dell’avversario. La nostra convinzione influenza i risultati. Se penso di poter vincere allora influenzo in modo positivo l’andamento della partita.
Non bisogna creare negatività. Bisogna riuscire a restare su una frequenza positiva per poter dare il nostro potenziale massimo.
Una persona sta bene quando riesce a fare quello che sa fare.
La sconfitta va accettata già in partenza.
All’interno della partita ci sono momenti favorevoli e sfavorevoli. Rispetto a quelli sfavorevoli dobbiamo pensare che la partita ci darà un’occasione anche per noi.
Pazientare. Aspettare il momento favorevole.
Non rientrare nel gioco del vittimismo. E’ una voce mentale nemica. Per fare un salto di qualità non bisogna mai sentirsi una vittima. C’è una connessione su ciò che si pensa e quello che succede nel gioco. Bisogna sempre crederci.
Si può imparare a condurre mentalmente la partita in un modo più positivo.
L’autostima è una cosa dinamica, che può essere costruita, così come il livello di gioco.
Quando mi sento sicuro di me si costruisce e si sviluppa meglio il gioco.
Le vittorie fanno da aiuto.
Si creano sinapsi dalle vittorie perché ho creato un contatto tra le cellule nervose.
6. Intenzione
Succede quello che mettiamo dentro nel cervello come intenzione perché è poi quello che viene. Esempio del gancio. Se tiro solo a non bere di solito non faccio i punti. Bisogna avere il coraggio di inserire nell’intenzione di tiro il fatto di marcare dei punti. Se metto la paura al 90% sbaglio.
Se ho un comando solo nella testa, che il tiro lo faccio senza paura, questo tiro viene bene.
E si ha paura? Allora prendere tempo. Ricaricarsi. Pulire la mente.
Se si gioca male non demordere, mai.


Tutto più che giusto e apprezzabile.
Però domando : perchè una sera mi viene e un' altra sera no ?  :boh:
Qui casca l'asino !
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Re: Perdere 92 a 42 (ai 100)

Messaggioda Bata_Reyes » martedì 12 aprile 2016, 22:18

Omeris: perchè lo facciamo per hobby e non per lavoro.
Pentiteve diauli!
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Re: Perdere 92 a 42 (ai 100)

Messaggioda Spanish » mercoledì 13 aprile 2016, 11:30

Bata_Reyes ha scritto:Omeris: perchè lo facciamo per hobby e non per lavoro.

E' un hobby e come tale bisogna trovare il giusto equilibrio...
in qualsiasi tipo di professione può accadere un periodo, o un momento, no...
in talune ci può anche stare, in altre ci si rimette la salute ed ancor peggio la vita.

I campioni che riescono a possedere un equilibrio, oserei definirlo costante, lo fanno perché, seppure non per tutti, giocare a biliardo è per loro una professione molto complessa e delicata tuttavia a rischio zero...
puntualmente chi arriva è perché "ha fame" (nel vero senso della parola) ed è costretto a portare qualcosa a casa competendo in maniere diverse...
per noi appassionati non rimane altro che accontentarsi dei risultati raggiunti, cercando di volta in volta di ottimizzare ogni performance.
Omeris, sono stato esaustivo?
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Re: Perdere 92 a 42 (ai 100)

Messaggioda Cico » mercoledì 13 aprile 2016, 12:52

Spanish ha scritto: Esempio del gancio. Se tiro solo a non bere di solito non faccio i punti. Bisogna avere il coraggio di inserire nell’intenzione di tiro il fatto di marcare dei punti. Se metto la paura al 90% sbaglio.


Tutto giustissimo quello che dici, su questo punto però mi permetto un piccolo appunto.

A volte, come insegnatomi dal mio maestro, è buona cosa vedere tiri come gancio, garuffa, bricolla, sponda palla come un tiro prettamente difensivo. Cercare quindi appositamente la tolleranza giusta (sbagliare nel giusto) piuttosto che cercare la massima precisione per fare i punti.

Con questo metodo ho recentemente vinto una partita ormai disperata, tirando 3 garuffe impegnative a smezzare con rimanenza centro centro e biglie staccate una 20ina di cm da entrambe le sponde lunghe, che mi hanno fruttato due biglie in mano e 8 punti bevuti dall'avversario.

A volte quando cerchiamo la tolleranza dalla parte del giusto è proprio in quel momento che - se sbagliamo - ci arrivano i punti.

Ad esempio sempre nella stessa partita, ho tirato uno sponda palla cercando di passare sul largo del castello, contando anche su un pallino in arrivo che poteva poi intralciare il successive tiro dell'avversario, quindi attaccando l'avversaria con un ingresso più generoso... bene, ho sbagliato ingresso, entrando un po' meno di quello che volessi e a causa di questo la biglia avversaria ha spaccato il filotto e si è appoggiata al pallino :D
Ultima modifica di Cico il mercoledì 13 aprile 2016, 12:52, modificato 1 volta in totale.
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per molte persone l'ignoranza e' piu'comoda del divano di casa propria
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Re: Perdere 92 a 42 (ai 100)

Messaggioda Spanish » mercoledì 13 aprile 2016, 13:48

Cico, concordo...
tuttavia la "mente" padroneggia in ogni circostanza, di fatto:
"Succede quello che mettiamo dentro nel cervello come intenzione perché è poi quello che viene."
E' la frase che precede l'esempio da te evidenziato...
è tutto lì, chi consiglia le "regole", di cui trattasi, risulta essere uno studioso della psicologia applicata alla nostra disciplina auspicando di poter "dare una mano" a tutti gli appassionati agonistici.
:ciao:
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Re: Perdere 92 a 42 (ai 100)

Messaggioda omeris » mercoledì 13 aprile 2016, 18:01

Spanish ha scritto:
Bata_Reyes ha scritto:Omeris: perchè lo facciamo per hobby e non per lavoro.

E' un hobby e come tale bisogna trovare il giusto equilibrio...
in qualsiasi tipo di professione può accadere un periodo, o un momento, no...
in talune ci può anche stare, in altre ci si rimette la salute ed ancor peggio la vita.

I campioni che riescono a possedere un equilibrio, oserei definirlo costante, lo fanno perché, seppure non per tutti, giocare a biliardo è per loro una professione molto complessa e delicata tuttavia a rischio zero...
puntualmente chi arriva è perché "ha fame" (nel vero senso della parola) ed è costretto a portare qualcosa a casa competendo in maniere diverse...
per noi appassionati non rimane altro che accontentarsi dei risultati raggiunti, cercando di volta in volta di ottimizzare ogni performance.
Omeris, sono stato esaustivo?


Quanto scrivi è indiscutibile, ma ti invito a non sottovalutare il mio post  n°4  di questa stessa pagina  :accidenti:
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Re: Perdere 92 a 42 (ai 100)

Messaggioda Spanish » mercoledì 13 aprile 2016, 21:06

omeris ha scritto:Quanto scrivi è indiscutibile, ma ti invito a non sottovalutare il mio post  n°4  di questa stessa pagina  :accidenti:

Giammai, Omeris, sottovaluterei un tuo post...
ricontando i tuoi interventi non ho trovato il n° 4 (è quello appena quotato?)...
la medicina sportiva non possiede la bacchetta magica, potrebbe dare una mano ma non risolverebbe certamente i problemi, soggettivi, di qualsiasi atleta.
:ciao:
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Re: Perdere 92 a 42 (ai 100)

Messaggioda roberto1967 » giovedì 14 aprile 2016, 22:32

vorrei conoscerle anch`io queste tecniche,,..........son uno specialista in subire rimonte di 40 /50 punti o tetminare a 114,  119 ecc ecc
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Re: Perdere 92 a 42 (ai 100)

Messaggioda omeris » venerdì 15 aprile 2016, 10:25

Spanish ha scritto:
omeris ha scritto:Quanto scrivi è indiscutibile, ma ti invito a non sottovalutare il mio post  n°4  di questa stessa pagina  :accidenti:

Giammai, Omeris, sottovaluterei un tuo post...
ricontando i tuoi interventi non ho trovato il n° 4 (è quello appena quotato?)...
la medicina sportiva non possiede la bacchetta magica, potrebbe dare una mano ma non risolverebbe certamente i problemi, soggettivi, di qualsiasi atleta.
:ciao:


E allora, lontano dal cercare sterili polemiche, qualora un atleta abbia problemi che non riesce a risolvere semplicemente rispettando alcune regolette,  o non  trovando  in se stesso quella carica energetica positiva per superarli (tutti rimedi utili a chi certi problemi non li ha), se non al medico sportivo, si dovrebbe forse rivolgere allo yogi, allo sciamano, al coach, o al guru ?  ;)
Ultima modifica di omeris il venerdì 15 aprile 2016, 10:25, modificato 1 volta in totale.
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Re: Perdere 92 a 42 (ai 100)

Messaggioda francesco 60 » venerdì 15 aprile 2016, 11:04

A questo punto, anche se personalmente, per un hobby , lo trovo eccessivo, ci vuole lo psicologo, ripeto, io lo trovo eccessivo, però c'è chi ne ha tratto giovamento ( per sentito dire ).  :ciao:   logicamente,  imho.
Se vuoi essere rispettato,rispetta
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