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Abbandonare il biliardo

Area aperta a discussioni su qualsiasi argomento, anche extra-biliardo

Re: Abbandonare il biliardo

Messaggioda Billyard » sabato 27 febbraio 2016, 22:59

fabrisoft ha scritto:
omeris ha scritto:Molto garbatamente domando : ve lo ha ordinato il dottore di diventare tutti campioni ?
Arrivare a giocarsi (magari abbastanza bene) una pizza tra amici, non è già un livello apprezzabile ? Meditate....gente.....meditate    :ciao:

mi fà meditare di più questo tipo di affermazioni, ma perchè ci deve essere sempre qualcosa in palio (tanto o poco non c'entra niente), ma vi divertite quando giocate a biliardo?


Evidentemente per alcuni il biliardo non è che un mezzo per appagare altri istinti, il fatto di praticare un'attività sportiva (anche solo "giocare" nel vero senso della parola, passare il tempo) non è di per sé condizione sufficiente.
Anche io sognavo di diventare se non un campione, un giocatore molto forte: la stoffa sembrava esserci, il braccio viaggiava da solo, le bilie facevano quasi sempre il loro dovere. Era forse solo questione di tempo e di applicazione.
La vita però a volte ti porta a dover fare altre scelte e giocando poco, a volte per nulla per lunghi periodi, vuoi o non vuoi qualcosa inizia a sfasarsi: la stoffa forse si è un po' logorata (o magari non è stata solo curata a dovere), il braccio è diventato più pesante e qualche bilia di troppo finisce per andare a spasso.
E dopo la sconfitta c'è sempre quel momento in cui smontando mestamente la stecca pensi "ma chi me lo fa fare? Meglio lasciare perdere del tutto". L'avrò pensato un miliardo di volte, ma solo per un attimo. Quell'attimo che serve per tornare a incrociare lo sguardo con il tavolo e a ricordarsi di quanto sia bello giocare, nonostante tutto.
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Re: Abbandonare il biliardo

Messaggioda Runus » domenica 28 febbraio 2016, 10:14

Vale il ragionamento che ho fatto sul calcio... dopo ogni sconfitta, un agonista che ama la propria disciplina, in qualsiasi ambito, fa un giorno di riposo e poi riprende l'addestramento mettendo a fuoco il prossimo bersaglio.

Solo nel biliardo assistiamo a queste crisi esistenziali e questo mi incuriosisce :)

Proprio qualche giorno fà ho fatto un lungo ragionamento sul tema con un amico... una buona 2a che ha più volte manifestato l'ambizione di diventare master entro un periodo ragionevolmente breve (secondo lui) o troppo ottimisticamente breve (secondo me).

E' un anno e mezzo che non fa alcun risultato... non riesce mai ad andare oltre il 2° turno e, anzi, spesso esce al 1°.

Parla della sua situazione con un tono così accorato e addolorato totalmente fuori contesto che mi è venuta veramente voglia di mandarlo a quel paese di brutto...

Siccome c'è anche una profonda ignoranza sul motivo per il quale si gioca a biliardo (tanto è vero che spesso i giocatori si rifugiano nelle sedute per trovare quel quid psicologico che non avvertono più in gara), capita di sentire le più strane teorie a supporto (alibi) del momento negativo.

A me pare che, nella vita di qualcuno e all'interno della propria comunità biliardistica, il biliardo tenda ad assumere troppa importanza.

Ed è in quel preciso momento, ossia quando senza accorgercene, cominciamo a pretendere da noi una crescita esponenziale e non ci riusciamo (per diversi motivi, non ultimo una sopravvalutazione dei propri mezzi), che si pongono le basi per queste fasi depressive.

L'enfasi, il dettaglio o addirittura una disperato bisogno di trovarsi una spiegazione plausibile, sono oggettivamente sproporzionati rispetto alla reale importanza della questione.

C'è gente che se perde sparisce per giorni o girovaga tra sale diverse alla ricerca di stimoli, altri che SOLO il quel momento decide di andare da Gomez :D, altri ancora che lamentano il fatto che senza sedute non allenano la cattiveria agonistica, altri che sono disposti a raccontare le cose personali più intime pur di comunicare al mondo il vero motivo della loro defaillance...

Io amo esplorare i comportamenti delle persone e mi sembra che in tutti questi casi sia venuta meno la componente ludica, quasi infantile, della pratica sportiva.

L'unica parte infantile che viene a galla è quella legata all'incapacità di accettare la sconfitta.

Quindi è il divertimento, il puro piacere di far qualcosa che viene meno e che lascia spazio a responsabilità che sono totalmente in antitesi con la natura stessa di qualcosa che si fa per hobby.
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Re: Abbandonare il biliardo

Messaggioda mingabun » domenica 28 febbraio 2016, 11:50

Mi piacciono molto questi interventi forse un po' troppo descrittivi del proprio essere piuttosto che dell'essere o delle emozioni altrui..
Spero di non essere frainteso!!
Sconfitta Fallimento Perdita inseriti all'interno del GIOCO del biliardo possono creare a chi ne fa una ragione di realizzazione personale conseguenze inimmaginabili....
Non tutti sono cyborg anzi da quel poco che capisco i cyborg vincono
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Re: Abbandonare il biliardo

Messaggioda omeris » domenica 28 febbraio 2016, 12:23

fabrisoft ha scritto:
omeris ha scritto:Molto garbatamente domando : ve lo ha ordinato il dottore di diventare tutti campioni ?
Arrivare a giocarsi (magari abbastanza bene) una pizza tra amici, non è già un livello apprezzabile ? Meditate....gente.....meditate    :ciao:

mi fà meditare di più questo tipo di affermazioni, ma perchè ci deve essere sempre qualcosa in palio (tanto o poco non c'entra niente), ma vi divertite quando giocate a biliardo?


Perchè, una pizza tra amici, che una volta paga uno e una volta paga l'altro, così, semplicemente per la sfottitura e l'allegria, ti sembra una specie di seduta ?   :stelle:  :boh:
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Re: Abbandonare il biliardo

Messaggioda Runus » domenica 28 febbraio 2016, 13:39

mingabun ha scritto:Mi piacciono molto questi interventi forse un po' troppo descrittivi del proprio essere piuttosto che dell'essere o delle emozioni altrui..
Spero di non essere frainteso!!
Sconfitta Fallimento Perdita inseriti all'interno del GIOCO del biliardo possono creare a chi ne fa una ragione di realizzazione personale conseguenze inimmaginabili....
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fine 2009 inizio attività biliardistica;
2010/11 primo anno federale in 3a cat. (1° classificato poule finale per S. Vincent);
2011/12 primo anno in 2a cat. (9° posto a S. Vincent);
dal 2012/13 in 1a cat. (primo anno in 1a cat classificato come primo dei non eletti tra gli aventi diritto agli spareggi per S. Vincent e qualche risultatino qua e là in linea coi propri mezzi ed il tempo da dedicare al biliardo).

Ad oggi ancora in corsa per la poule finale per Nova Gorica.
Il tutto in una regione (Puglia) dove i birilli te li infilano direttamente nelle orecchie già in 3a cat. ;)

Minga, pensi ancora parlassi di me? :)

p.s.
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Re: Abbandonare il biliardo

Messaggioda effe77 » domenica 28 febbraio 2016, 13:51

Se il dubbio sul lasciare viene da risultati sotto le aspettative credo di averci pensato fin troppe volte, come detto da billyard.
I momenti più belli il biliardo me li ha regalati quando mi sono concentrato su quanto possa essere bello un giro a parificare sulla lunga con steola o un raddrizzo con la mia che corre a 2 cm dalla corta e finire con difesa centrale. Quello che mi piace e mi da soddisfazione è il pensiero di quello che voglio fare seguito dalla giusta esecuzione. La differenza tra noi comuni ed i campioni o i fuoriclasse sta a volte solo in pochi cm ma per limare quel piccolo Gap occorre molta applicazione e non tutti possiamo dedicare tutto quel tempo ad un hobby/passione.

Sta tutto agli obiettivi scelti. Se voglio diventare nazionale e non ci riesco magari mi vien voglia di lasciar perdere, se vivo 1 tiro alla volta forse non divento nazionale ma trovo soddisfazione ad ogni singola esecuzione corretta

E nel mezzo ci stanno altri livelli di obiettivi e soddisfazioni, tipo vincere una gara, un titolo ecc...
Ultima modifica di effe77 il domenica 28 febbraio 2016, 13:51, modificato 1 volta in totale.
°-°    °-°   °-°   °-°   °-°    °-°    °-°    °-°    °-°
:ola:  :ola:

evita accuratamente pallino e birilli
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Re: Abbandonare il biliardo

Messaggioda l'artista » domenica 28 febbraio 2016, 14:22

urbino07 ha scritto:Quando si inizia a “ rallentare” la fequenza di gioco a biliardo, quando subentrano problemi fisici, quando si fa  strada una concomitante demotivazione può capitare di pensare di “ abbandonare”.
Concordo con Spanish che il biliardo è una disciplina difficile è che necessita di costante allenamento ma se può essere inserita nella vita come priorità insieme a famiglia e lavoro, allora diventa fonte insostituibile di gratificazioni. L’importante è star bene per potere pensare in serenità ( scelta di tiro) , avere dei buoni automatismi psicomotori  che devono essere poco influenzati dalla tensione, mantenere una buona acuità visiva e non condizionarsi se si perde più spesso di una volta  perché le sconfitte , se analizzate volta per volta , arricchiscono tecnicamente più della vittoria.
Io ho già abbandonato una volta quando è nata mia figlia che ho seguito con piacere nella sua attività sportiva di pattinaggio artistico togliendo totalmente il tempo al biliardo che non potevo trovare anche per gli impegni particolarmente stressanti e coinvolgenti del mio lavoro. Da circa 10 anni ho ripreso e riesco a difendermi anche con avversari di categoria superiore, ripeto solo a difendermi , ma la sfida che porto avanti con me stesso sessantenne è quella di non abbandonare più sperando qualche volta anche di vincere.
Conclusione : nel biliardo si può abbandonare ma si deve cercare , se la vita lo permette , di ricominciare perché sono troppi gli stimoli che questa attività può donare. :okpollicione:
Concordo in tutto tranne che ad abbandonare il campo non ci ho mai pensato, per certi periodi l'ho fatto, un po per pigrizia( in alcuni periodi lo sono patologicamente), un po perchè avevo altro da fare, ma io gioco per il piacere di giocare anche senza niente in palio e mi piace di più se l'avversario è forte ;)  :ciao:
C'è un solo bene: il sapere. E un solo male: l'ignoranza.
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Re: Abbandonare il biliardo

Messaggioda Bata_Reyes » domenica 28 febbraio 2016, 14:48

Ogni tanto mi capita di essere molto scoraggiato, ma non certo perchè gioco bene o male, o vinco o perdo. Quello è irrilevante e qualunque persona dotata di un minimo di senno si rende conto dei propri limiti e del perchè vince o perde.

No, a farmi scoraggiare maggiormente sono le situazioni ambientali entro le quali si muove questo sport, con alcune drammatiche lacune in termini di fairplay da parte dei giocatori e i soliti deficit a livello organizzativo, soprattutto per chi in Italia è il "figlio della serva" cioè i giocatori di pool (ma vale anche per snooker e, immagino, carambola).
Ultima modifica di Bata_Reyes il domenica 28 febbraio 2016, 14:48, modificato 1 volta in totale.
Pentiteve diauli!
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Re: Abbandonare il biliardo

Messaggioda mingabun » domenica 28 febbraio 2016, 15:02

Runus ha scritto:
mingabun ha scritto:Mi piacciono molto questi interventi forse un po' troppo descrittivi del proprio essere piuttosto che dell'essere o delle emozioni altrui..
Spero di non essere frainteso!!
Sconfitta Fallimento Perdita inseriti all'interno del GIOCO del biliardo possono creare a chi ne fa una ragione di realizzazione personale conseguenze inimmaginabili....
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2010/11 primo anno federale in 3a cat. (1° classificato poule finale per S. Vincent);
2011/12 primo anno in 2a cat. (9° posto a S. Vincent);
dal 2012/13 in 1a cat. (primo anno in 1a cat classificato come primo dei non eletti tra gli aventi diritto agli spareggi per S. Vincent e qualche risultatino qua e là in linea coi propri mezzi ed il tempo da dedicare al biliardo).

Ad oggi ancora in corsa per la poule finale per Nova Gorica.
Il tutto in una regione (Puglia) dove i birilli te li infilano direttamente nelle orecchie già in 3a cat. ;)

Minga, pensi ancora parlassi di me? :)

p.s.
tutto documentabile :D

Avevo appunto scritto:
SPERO DI NON ESSERE FRAINTESO!!
Non è servito...
Smetterai anche tu ???
Speriamo di no ....
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Re: Abbandonare il biliardo

Messaggioda Runus » domenica 28 febbraio 2016, 15:52

Ma se ho appena cominciato! :D

Ma consentimi di dire che la tua speranza di non essere frainteso è stata vana perchè hai fatto esplicito riferimento ad opinioni espresse in precedenza e che ti saranno sembrate il racconto in terza di persona di qualcuno di noi :D

Un pò come quando, dopo aver sparato contro una persona, ci si difende dicendo "non era mia intenzione arrecare danno" :D

Comunque nessun problema, ci mancherebbe... a volte occorre inevitabilmente pescare nel proprio intimo per poter parlare di qualcosa con cognizione di causa.

Anche io attraverso delle fasi nelle quali non sono soddisfatto del mio approccio al biliardo ma poi, improvvisamente, vai in gara e giochi al tuo meglio (che non significa necessariamente vincere) e magari ti togli pure qualche piccola soddisfazione e torni a casa più leggero di 10 kg :P

Ma le cose dette più sopra credo attengano anche a sensibilità individuali che possono essere più o meno marcate ma già il solo fatto che qualcuno (e lo hai fatto anche tu) dedichi il suo tempo ad una problematica altrui, è di per sè qualcosa che va rispettato  :okpollicione:

Per il resto, forza e coraggio tanto sappiamo bene che questa disciplina non ha mezzi termini... ti esalta (a volte troppo) e ti deprime (a volte anche oltre il troppo) ma non per questo va abbandonata.

Basta riuscire a fare quello che REALMENTE si è in grado di fare (e non quello che SI PENSA di saper fare e quindi prendere in fretta coscienza di come stanno DAVVERO le cose) e ci si diverte davvero ;)
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Re: Abbandonare il biliardo

Messaggioda mingabun » domenica 28 febbraio 2016, 16:12

Passione...
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Re: Abbandonare il biliardo

Messaggioda Runus » domenica 28 febbraio 2016, 16:39

... e piedi per terra.
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Re: Abbandonare il biliardo

Messaggioda B1 » domenica 28 febbraio 2016, 20:29

Questo gioco riesce a dare momenti di felicità esplosiva e delusioni cocentissime. Queste ultime possono generare lo scoraggiamento che può portare a pensieri di abbandono (mi sono capitati e durano l arco di una nottata, di solito la mattina seguente ricomincio a pensare al prossimo allenamento )
Mi sono fatto l idea che uno dei motivi sia insito nella natura stessa del nostro gioco: un duello di un agonismo feroce, che non ha nessuno sfogo fisico. Da giovane ho fatto sport, e devo dire che espellere sudore, tirare un calcio a una palla, pestare sui pedali, imprecare, avere un contatto fisico con l avversario sono componenti che "normalizzano" l umore. Aiutano ad espellere le tossine, a volte anche la delusione e la frustrazione. A biliardo invece per un ora in una partita di gara bisogna (bisognerebbe! !) tenersi tutto dentro. Avere tutto nello stomaco genera la classica esplosione di fine partita. E'un aspetto crudele....e  può alla lunga generare frustrazione . Questo aspetto  può generare e alimentare il desiderio di abbandonare.
Una delle mie più grosse vittorie, inteso come momento di crescita personale in senso lato, è stata analizzare capire ed accettare queste componenti , fino ad avere un atteggiamento più distaccato, che mi permette di divertirmi di più e fare un analisi più lucida delle partite.
Magari questo aspetto può essere preso in considerazione.
Chiaro che dal mio discorso sono esclusi altri tipi di abbandono ( motivi di lavoro, famiglia priorità diverse o perdita di interesse sono scelte comprensibili ed umane, a volte auspicabili visto che esiste una vita oltre al biliardo)  ma credo che qui si discuta della abbandono per reazione al gioco....
Ultima modifica di B1 il domenica 28 febbraio 2016, 20:29, modificato 1 volta in totale.
------------------------------------------------

io ti spiego tutta la fisica che ci sta dentro nel biliardo, tra le 4 sponde. io conosco la fisica che ci sta dentro alle bilie.proprio.
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Re: Abbandonare il biliardo

Messaggioda omeris » lunedì 29 febbraio 2016, 12:41

Runus ha scritto:... e piedi per terra.


.....almeno uno !  :D
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Re: Abbandonare il biliardo

Messaggioda Runus » lunedì 29 febbraio 2016, 12:51

Quando pesi oltre i 100 kg  :arrossire:  :stelle: è bene che siano entrambi (e ben piantati :D) per terra, altrimenti ci si può pure far male, giocando a biliardo  :lol:
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