Ho deciso, lascio.
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Ho deciso, lascio.
Ho ripreso a giocare a biliardo dopo diversi anni con molta passione, ma quello che mi manda in bestia e' giocare una partita bene , sbagliando poco, e sbagliare tutto alla seconda, perfino i raddoppi + semplici, e perdere in modo assurdo, come se fosse il primo giorno di gioco. Per questo mi ripeto adesso lascio per sempre!! A voi capita? Consigli a riguardo? Grazie.
Re: Ho deciso, lascio.
Sì, sì capita eccome!!!
Consigli?
Non sentirti Quarta quando giochi alla grande, la valutazione corretta è quella di sentirsi Robby78 e cioè buon giocatore in alcune circostanze, mezza sega in tal'altre.
A questo punto allenati tanto e poi tanto affinché le cattive prestazioni diminuiscano .... e quando dovessero ripresentarsi accettale perché le cattive prestazioni accadono a tutti in maniera ineluttabile!
Consigli?
Non sentirti Quarta quando giochi alla grande, la valutazione corretta è quella di sentirsi Robby78 e cioè buon giocatore in alcune circostanze, mezza sega in tal'altre.
A questo punto allenati tanto e poi tanto affinché le cattive prestazioni diminuiscano .... e quando dovessero ripresentarsi accettale perché le cattive prestazioni accadono a tutti in maniera ineluttabile!
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bracciostorto
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- Località: Noicàttaro
Re: Ho deciso, lascio.
A me hanno sempre detto che quando passi un periodo in cui giochi male è perchè stai migliorando (e io di questi periodi ne ho tanti...vuol dire che stò diventando fortissimo?)!
Insisti, ci vuole tanta costanza e tanto allenamento.
Ciao.
Insisti, ci vuole tanta costanza e tanto allenamento.
Ciao.
Ultima modifica di Gianfry_76 il giovedì 8 marzo 2012, 11:51, modificato 1 volta in totale.
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Gianfry_76
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(Cerca: tutti) - Iscritto il: mercoledì 23 febbraio 2011, 13:21
Re: Ho deciso, lascio.
A mio avviso devi domandarti quante ore di gioco su 100 giochi decentemente per il tuo livello, e quante no. Se il primo dato è superiore al secondo ti puoi accontentare.
Periodi (e anche momenti) di "fuori forma" capitano a tutti !
Periodi (e anche momenti) di "fuori forma" capitano a tutti !
Re: Ho deciso, lascio.
Robby78 ha scritto:...Per questo mi ripeto adesso lascio per sempre!!
Il verbo lasciare per un giocatore di biliardo si coniuga con la parola "bilia".
Altrimenti nel "nostro" dizionario non esiste.
Io non potrò mai allenare la Juventus. Non vorrei che quando muoio Dio mi mandi all'inferno!(JM)
Le pecore temono i lupi, ma sono sempre i pastori che le portano al macello.
Il capitalismo? Una volpe libera in un pollaio. (E.Che Guevara)
Le pecore temono i lupi, ma sono sempre i pastori che le portano al macello.
Il capitalismo? Una volpe libera in un pollaio. (E.Che Guevara)
Re: Ho deciso, lascio.
Pur condividendo tutto quello che ti hanno scritto gli altri intervenuti, propenderei per una questione legata al mancato allenamento mentale.
Mi spiego meglio, considerando che anche io ho avuto una pausa (20 anni circa) ed ho ripreso 3 anni fà e quindi un minimo di cognizione diretta credo di averla:
quando riprendiamo la stecca in mano, accettiamo il fatto che i tiri che ci riuscivano una volta possano non essere più tanto "facili" come un tempo e quindi contiamo di fare allenamento specifico per ritornare a quella sbracciata, quel colpo d'occhio che ci manca e ne siamo consapevoli. Poi capita che la voglia, la passione che s'è risvegliata ci porti a considerare la sala come un parco giochi in cui andare a sfogare "l'arrapatura" biliardistica riesplosa e non facciamo caso ad altri aspetti.
Uno di questi, forse il più importante, è che non consideriamo che (adesso, rispetto magari al passato, abbiamo meglio capito l'importanza della concentrazione, siamo affamati di nuove nozioni, sistemi e di voglia di far bene) ci stanchiamo "di testa" e quando accade il nostro rendimento scende sino a livelli di vera e propria "sofferenza" psicologica.
Non vedi l'ora di finire, ti senti fiacco e per quel giorno ti pare che il tuo idillio col biliardo sia già finito.
Invece, magari, è solo che la tua (la mia e quella di tutti quelli come noi ) testa non ce la fa a sostenere il ritmo che ci siamo imposti... fisicamente, 3 ore intorno ad un biliardo si può stare senza grossi problemi... mentalmente, specialmente se abbiamo grosse aspettative o speranze, in relazione proprio a quelle 3 ore giornaliere che VOGLIAMO dedicare al gioco, non riusciamo a tenere il passo.
Secondo me, il calo drastico di prestazione avviene in quel momento, anche per questioni chimiche che si mettono in moto quando andiamo in sofferenza, e continuare significa protrarre uno stato quasi da agonizzante che non vedi l'ora di terminare.
Un parallelismo che mi viene in mente è quello dei calciatori che dopo anni di inattività si rimettono a tirar calci ad un pallone... tutto quello che la mente suggerisce al corpo, per memoria storica, non è assecondato dal fisico e viceversa tutti gli aspetti della concentrazione ferrea che prima si applicava anche in allenamento, sono un lontano ricordo.
Prova a pensarci e se scopri che è così, armati di pazienza e aspetta che testa e corpo si riallineino... prima di quanto credi, gradualmente e senza ossessioni, vedrai che manterrai sempre meglio il tuo livello di gioco, che tu sia un clone di Quarta o il mio
Ciaooo, Renato
Mi spiego meglio, considerando che anche io ho avuto una pausa (20 anni circa) ed ho ripreso 3 anni fà e quindi un minimo di cognizione diretta credo di averla:
quando riprendiamo la stecca in mano, accettiamo il fatto che i tiri che ci riuscivano una volta possano non essere più tanto "facili" come un tempo e quindi contiamo di fare allenamento specifico per ritornare a quella sbracciata, quel colpo d'occhio che ci manca e ne siamo consapevoli. Poi capita che la voglia, la passione che s'è risvegliata ci porti a considerare la sala come un parco giochi in cui andare a sfogare "l'arrapatura" biliardistica riesplosa e non facciamo caso ad altri aspetti.
Uno di questi, forse il più importante, è che non consideriamo che (adesso, rispetto magari al passato, abbiamo meglio capito l'importanza della concentrazione, siamo affamati di nuove nozioni, sistemi e di voglia di far bene) ci stanchiamo "di testa" e quando accade il nostro rendimento scende sino a livelli di vera e propria "sofferenza" psicologica.
Non vedi l'ora di finire, ti senti fiacco e per quel giorno ti pare che il tuo idillio col biliardo sia già finito.
Invece, magari, è solo che la tua (la mia e quella di tutti quelli come noi ) testa non ce la fa a sostenere il ritmo che ci siamo imposti... fisicamente, 3 ore intorno ad un biliardo si può stare senza grossi problemi... mentalmente, specialmente se abbiamo grosse aspettative o speranze, in relazione proprio a quelle 3 ore giornaliere che VOGLIAMO dedicare al gioco, non riusciamo a tenere il passo.
Secondo me, il calo drastico di prestazione avviene in quel momento, anche per questioni chimiche che si mettono in moto quando andiamo in sofferenza, e continuare significa protrarre uno stato quasi da agonizzante che non vedi l'ora di terminare.
Un parallelismo che mi viene in mente è quello dei calciatori che dopo anni di inattività si rimettono a tirar calci ad un pallone... tutto quello che la mente suggerisce al corpo, per memoria storica, non è assecondato dal fisico e viceversa tutti gli aspetti della concentrazione ferrea che prima si applicava anche in allenamento, sono un lontano ricordo.
Prova a pensarci e se scopri che è così, armati di pazienza e aspetta che testa e corpo si riallineino... prima di quanto credi, gradualmente e senza ossessioni, vedrai che manterrai sempre meglio il tuo livello di gioco, che tu sia un clone di Quarta o il mio
Ciaooo, Renato
Ciaooo, Renato
Re: Ho deciso, lascio.
Ciao..come diceva un saggio del biliardo" il biliardo non abbandona mai chi ha l imprudenza di approfondirlo...non mollare..
Re: Ho deciso, lascio.
SPENNO ha scritto:Ciao..come diceva un saggio del biliardo" il biliardo non abbandona mai chi ha l imprudenza di approfondirlo...non mollare..
credo che non vi sia risposta migliore di questa. Ho piu volte pensato di mollare a causa delle avversità di gioco che spesso ho subito, ma ho commesso l'imprudenza di approfondire ...........
Ora vado a pesca.
Regione Salento :
lu mare, lu sule, lu ientu.
lu mare, lu sule, lu ientu.
Re: Ho deciso, lascio.
.....ho commesso l'imprudenza di approfondire ...........
Ora vado a pesca.
Biagione, così però non sei per niente incoraggiante!!!
Re: Ho deciso, lascio.
All'atto pratico, correggimi se sbaglio, non accetti che anche tu possa sbagliare e quindi perdere. Non accetti che quello che capita a tutti possa capitare anche a te.
Ognuno di noi raccoglie quello che ha seminato.
Re: Ho deciso, lascio.
rocki ha scritto:All'atto pratico, correggimi se sbaglio, non accetti che anche tu possa sbagliare e quindi perdere. Non accetti che quello che capita a tutti possa capitare anche a te.
No, non riesco a capire come nel giro di pochi minuti tra una partita e l'altra possa cambiare completamente il giocatore, sbagliando i tiri + semplici.
Cmnq credo abbia ragione Renato, ho bisogno di allenamento mentale. Qualcuno potrebbe consigliarmi qualche esercizio? Grazie.
Re: Ho deciso, lascio.
Penso che tu abbia bisogno di serenità, di accettazione di te stesso e di ciò che ti capita. Quello che capita a te capita e può capitare a tutti, tu non sei un extraterrestre, sei come tutti gli altri. Partendo da questa base, gli allenamenti pratici, e mentali consigliati da Renato, non potranno che giovare per i tuoi miglioramenti, senza preoccuparti di dover "dimostrare" anche inconsciamente, che tu sei un giocatore valido. Agli altri, di te o di me, non glie ne importa nulla.
Ognuno di noi raccoglie quello che ha seminato.
Re: Ho deciso, lascio.
Robby78 ha scritto:No, non riesco a capire come nel giro di pochi minuti tra una partita e l'altra possa cambiare completamente il giocatore, sbagliando i tiri + semplici.
Intanto può succedere a tutti di sbagliare tra una partita e l' altra.Le ragioni possono essere molteplici: calo di concentrazione, miglioramento del gioco dell'avversario, tue lacune tecniche.
Io senza conoscerti propendo per il terzo punto. Quindi ritengo che fai tuo il tiro (colpo d'occhio) ma non fai tua la tecnica di esecuzione, la rispondenza dell'avversaria e della battente sulla colpitura. Spesso succede che ad un'ora della sera il biliardo (o la colpitura) va in un modo (o reagisce in in modo) e poi cambia in maniera radicale in un altro momento. Ecco, se si è in possesso della tecnica si riesce a sopperire a queste difficoltà.
Regione Salento :
lu mare, lu sule, lu ientu.
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Re: Ho deciso, lascio.
se lasci per questo motivo si vede che non sei abbastanza appassionato. Anche io spesso gioco male, ma non ho mai pensato minimamente di mollare.
Il problema di molti ( me compreso) è che ci sopravvalutiamo. Quando giochiamo bene siamo soddisfatti e, erroneamente, pensiamo che il nostro livello "normale" è quando giochiamo bene. In realtà il nostro livello normale è appunto più basso rispetto a quando giochiamo bene e questo significa che quando giochiamo al nostro livello abituale pensiamo di giocare male, da qui la frustrazione. Poi ci sono giornate in cui giochiamo peggio del nostro livello, ma è normale... anche ai campioni capitano periodi di appannamento..
Il problema di molti ( me compreso) è che ci sopravvalutiamo. Quando giochiamo bene siamo soddisfatti e, erroneamente, pensiamo che il nostro livello "normale" è quando giochiamo bene. In realtà il nostro livello normale è appunto più basso rispetto a quando giochiamo bene e questo significa che quando giochiamo al nostro livello abituale pensiamo di giocare male, da qui la frustrazione. Poi ci sono giornate in cui giochiamo peggio del nostro livello, ma è normale... anche ai campioni capitano periodi di appannamento..
Re: Ho deciso, lascio.
Slash ha scritto:se lasci per questo motivo si vede che non sei abbastanza appassionato. Anche io spesso gioco male, ma non ho mai pensato minimamente di mollare.
Il problema di molti ( me compreso) è che ci sopravvalutiamo. Quando giochiamo bene siamo soddisfatti e, erroneamente, pensiamo che il nostro livello "normale" è quando giochiamo bene. In realtà il nostro livello normale è appunto più basso rispetto a quando giochiamo bene e questo significa che quando giochiamo al nostro livello abituale pensiamo di giocare male, da qui la frustrazione. Poi ci sono giornate in cui giochiamo peggio del nostro livello, ma è normale... anche ai campioni capitano periodi di appannamento..
Ciaooo, Renato
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