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Italia: come ti vorrei.....

Area aperta a discussioni su qualsiasi argomento, anche extra-biliardo

Messaggioda Andros » martedì 26 ottobre 2010, 17:14

siete pregati di rimanere  :cartontopic: !!
Ma è così difficile rimanere in argomento?..
Rispettiamo le ragioni degli altri senza ogni volta fare un commento sui "desiderata" altrui!!
Allora c'ha davvero ragione fabrizio!!
Io non potrò mai allenare la Juventus. Non vorrei che quando muoio Dio mi mandi all'inferno!(JM)
Le pecore temono i lupi, ma sono sempre i pastori che le portano al macello.
Il capitalismo? Una volpe libera in un pollaio. (E.Che Guevara)  
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Messaggioda Riccardo » martedì 26 ottobre 2010, 17:45

Cosa c'è di male Andrea? Se non ci si può replicare a vicenda che discussione è?  :boh:

p.s. Il Rinascimento c'è stato perché l'Italia era divisa?  :stelle:
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Messaggioda Piero Tiepolo » martedì 26 ottobre 2010, 18:46

Andros ha scritto:siete pregati di rimanere  :cartontopic: !!
Ma è così difficile rimanere in argomento?..
Rispettiamo le ragioni degli altri senza ogni volta fare un commento sui "desiderata" altrui!!
Allora c'ha davvero ragione fabrizio!!


 Il titolo del thread è : Ita  come ti vorrei....
La mia risposta l'ho data.
Se qualcuno interloquisce motivo.
Dunque sono perfettamente "on topic"
Ultima modifica di Piero Tiepolo il martedì 26 ottobre 2010, 18:46, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Andros » martedì 26 ottobre 2010, 23:00

Piero Tiepolo ha scritto:Il titolo del thread è : Ita  come ti vorrei....
La mia risposta l'ho data.
Se qualcuno interloquisce motivo.
Dunque sono perfettamente "on topic"


Riccardo ha scritto:Cosa c'è di male Andrea? Se non ci si può replicare a vicenda che discussione è?  :boh:

p.s. Il Rinascimento c'è stato perché l'Italia era divisa?  :stelle:


Se vogliamo tenere il post all' interno di un binario che è come al solito al limite del regolamento si dovrebbe
evitare il più possibile di creare situazioni limite.

P.S. Riccardo, sai benissimo che fosse per me l'argomento diverrebbe ancora più vasto, ma...non si può.
Ultima modifica di Andros il martedì 26 ottobre 2010, 23:00, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Riccardo » mercoledì 27 ottobre 2010, 0:22

continuo a non capire, finché non si parla di politica e non si va fuori argomento... sinceramente, fino adesso non ho visto nulla che non va in questa discussione... vabe', questo mio sì è un OT  :D
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Re: Italia: come ti vorrei.....

Messaggioda tecNICO » mercoledì 27 ottobre 2010, 8:40

ragazzi...io sono un TERRONE!!! vorrei un'Italia non divisa...ma sicuramente gestita diversamente...basta pagare per quelli che vivono alle mie spalle...il mio babbo partì dal Sud Italia negli anni '80 per cercar miglior fortuna...ovvero un lavoro onesto e dignitoso che gli permettesse di far crescere mio fratello e me nel migliore dei modi...
Non potete immaginare che tortura e nervoso possa essere per me quando (amando la mia terra d'origine) torno al Sud per vacanza e sento persone della mia età che mi dicono..."vivo, d'accordo con il datore, lavoro 3 mesi all'anno altri 3 mesi mi metto in malattia...raggiungo il minimo delle giornate richieste e percepisco la disoccupazione...nel periodo della disoccupazione, sai, faccio il piastrellista...me la cavo ed è a NERO"....ecco...tutto ciò mi schifa e mi innervosisce...IO PAGO!!!
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Messaggioda jack961 » mercoledì 27 ottobre 2010, 9:53

da tecNICO » 44 minuti fa

ragazzi...io sono un TERRONE!!! vorrei un'Italia non divisa...ma sicuramente gestita diversamente...basta pagare per quelli che vivono alle mie spalle...il mio babbo partì dal Sud Italia negli anni '80 per cercar miglior fortuna...ovvero un lavoro onesto e dignitoso che gli permettesse di far crescere mio fratello e me nel migliore dei modi...
Non potete immaginare che tortura e nervoso possa essere per me quando (amando la mia terra d'origine) torno al Sud per vacanza e sento persone della mia età che mi dicono..."vivo, d'accordo con il datore, lavoro 3 mesi all'anno altri 3 mesi mi metto in malattia...raggiungo il minimo delle giornate richieste e percepisco la disoccupazione...nel periodo della disoccupazione, sai, faccio il piastrellista...me la cavo ed è a NERO"....ecco...tutto ciò mi schifa e mi innervosisce...IO PAGO!!!


questo succede nel campo dell'agricoltura nell'intera nazione:

- un signore, che come lavoro fà l'insegnante, costituisce una cooperativa agricola.
- una ventina di coltivatori diretti (è colui che da proprietario lavora nel proprio fondo e dovrebbe versarsi i contributi da autonomo ottenendo una pensione di circa €. 600 al mese a fine lavoro) decidono di far parte, in qualità di soci nella società redigendo un contratto di comodato d'uso del proprio terreno alla cooperativa e trasformandosi da coltivatori diretti (autonomi) in braccianti agricoli (dipendenti della società)

Realtà:
- continuano a svolgere il lavoro che facevano prima di coltivatori diretti, mentre spuntano falsi dipendenti della società che a sua volta fatturerà i prodotti venduti dal socio al cliente a nome della società anzichè del singolo socio.

Vantaggi per il coltivatore:
- figurando dipendente, basterà lavorare per gg.51 o 102 o 151 in un anno per ottenere la disoccupazione.
- Con i soldi ottenuti dall'Inps della disoccupazione pagheranno: i propri contributi da dipendenti; la quota alla cooperativa per l'oppurtunità avuta; ed il restante lo mettono in tasca.
- Il vantaggio più cospicuo, oltre quelli anzidetti è una pensione di €.1.100 anzichè €.600 e senza avere nessun controllo di quelli riservati agli autonomi e senza rimetterci di tasca, anzi guadagnandoci.

Vantaggi per l'amministratore della società:
- circa €.1000/2000 per ogni socio

è l'Inps paga coi contributi che noi versiamo.

Tutti sanno ciò che succede ma nessuno fà niente, forse perchè gli agricoltori sono un bel serbatoio di voti per chi ha inventato tale meccanismo per svuotare le casse dell'INPS.
Ultima modifica di jack961 il mercoledì 27 ottobre 2010, 10:11, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda martille » mercoledì 27 ottobre 2010, 10:00

Sono terrone anche io ........... e che al SUD troppo non funzioni è verissimo. Io ho lavorato in un'azienda fino a 7 giorni su 7 per 19 ore al giorno in un periodo ...... ma normalmente sulle 12, sempre in trasferta, senza pagamento straordinari. Un mio collega che la notte finì alle 3 (straordinari non pagati), quando la mattina montò alle 8,05 (5 minuti di ritardo) si trovò il richiamo, alla richiesta di spiegazioni la risposta fu, il cancello è largo 10 metri, se non ti piace vattene che c'è la fila di chi vuole il tuo posto. (Per inciso io dopo aver preso per il collo il responsabile ed aver detto qualche parolina al proprietario mi sono licenziato).

Però ........ non è che salendo l'Italia lo schifo sparisca ......... dire questo sarebbe falso.

Ricordo a chi fa la morale che molte delle speculazioni nel mezzogiorno vengono da aziende del Nord.
Ultima modifica di martille il mercoledì 27 ottobre 2010, 10:00, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Piero Tiepolo » mercoledì 27 ottobre 2010, 10:16

Riccardo ha scritto:

p.s. Il Rinascimento c'è stato perché l'Italia era divisa?  :stelle:


Guarda una carta geografica del '500 e lo puoi constatare da solo.
In tempi di Rinascimento l'Italia era così:



Immagine

La domanda è: ci sarebbe stato Rinascimento se a Firenze non ci fossero stati i Medici a Milano gli Sforza a Venezia la Serenissima Repubblica a Torino i Savoia, a Roma il papa e nel Sud il Regno delle due Sicilie?

Io credo di no!
Non ci sarebbe stato Rinascimento.

Dirò di più: l'unica speranza di un nuovo Rinascimento per noi tutti è di ritornare come eravamo!
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Re: Italia: come ti vorrei.....

Messaggioda martille » mercoledì 27 ottobre 2010, 10:22

Lo sai che ai tempi dell'unità d'Italia il 66% del reddito nazionale arrivava dall'ex regno delle 2 sicilie ???

Ora è troppo comodo chiedere la divisione, prima il nord ha preso dal sud ciò che poteva ....... ed ora lo vuole abbandonare ??? E no ........... ora si resta insieme ;)
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Messaggioda martille » mercoledì 27 ottobre 2010, 10:26

Sempre per completezza di informazione

RICCHEZZA

Ricchezza dei diversi stati al momento della unificazione ( in milioni lire oro ) :

Regno delle Due Sicilie: 443,2
Lombardia: 8,1
Ducato di Modena: 0,4
Romagna Marche Umbria: 55,3
Parma Piacenza: 1,2
Roma: 35,3
Piemonte Liguria Sardegna: 27,0
Toscana : 84,2
Veneto: 12,7
[Fonte «La scienza delle finanze» di Saverio Nitti citato da Harold Acton: «Gli ultimi borboni di Napoli». Giunti Editore]


Ti vorrei far notare il 12,7 del Veneto ai tempi dell'unificazione. Ora il Sud per voi è un peso, vi costa troppe tasse, ma prima dell'unificazione di Italia il regno delle due sicilie pagava come media procapite 14 lire di tasse passate a 28 lire dopo l'unificazione e le nuove imposte dei Savoia.
Ultima modifica di martille il mercoledì 27 ottobre 2010, 10:29, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda perseo » mercoledì 27 ottobre 2010, 10:27

Dirò di più: l'unica speranza di un nuovo Rinascimento per noi tutti è di ritornare come eravamo!


Scimmie?!
FABIO

Do not worry about your difficulties in Billiards. I can assure you mine are still greater. ;)
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Messaggioda martille » mercoledì 27 ottobre 2010, 10:38

Sempre per approfondire la visione "storica"

Nelle Due Sicilie, nel 1859, la tassazione complessiva era di 14 franchi o lire a testa, nel 1866, a soli sei anni dall’annessione, era arrivata a 28, il doppio di quanto pagava l'“oppresso“ popolo meridionale prima che i Savoia venissero a “liberarlo“ [1]. Furono introdotte molte nuove imposte, in precedenza inesistenti al Sud.

Tav.1 - Le imposizioni fiscali nel Sud subito dopo la conquista piemontese [2]

Imposta personale
Tassa sulle successioni
Tassa sulle donazioni, mutui e doti; sull’emancipazione ed adozione
Tassa sulle pensioni
Tassa sanitaria
Tassa sulle fabbriche
Tassa sull’industria
Tassa sulle società industriali
Tassa per pesi e misure
Diritto d’insinuazione
Diritto di esportazione sulla paglia, fieno, ed avena
Sul consumo delle carni, pelli, acquavite e birra
Tassa sulle mani morte
Tassa per la caccia
Tassa sulle vetture

IIl governo unitario “estese il sistema fiscale piemontese a tutti i  vecchi Stati che erano entrati a far parte del nuovo regno. Avvenne così, per effetto del nuovo ordinamento che il regno delle Due Sicilie si trovò, ad un tratto ...a passare dalla categoria dei paesi a imposte lievi in quella dei paesi a imposte gravissime” [3].  Accorpando i dati complessivi sulle imposte, dividendoli per categorie di entrate, notiamo che nel periodo 1861-1873 le imposte indirette erano quantitativamente il doppio di quelle dirette (663.599.000 milioni contro 326.481.000 [4]) le prime, com’è noto, colpiscono i consumi (macinato, tabacchi, dazi di confine e di consumo, gabelle varie, sale, lotto) e quindi gravano proporzionalmente di più sui redditi più bassi mentre le seconde incidono sui redditi più alti. Ma non è tutto: le imposte dirette seguivano la proporzionale secca, non erano progressive rispetto al reddito individuale per cui i cittadini con poche sostanze e le classi agiate pagavano la stessa percentuale fissa di tasse; è noto come, invece, sia molto più equa una imposta diretta che cresce percentualmente rispetto ai vari scaglioni di reddito.

La politica fiscale perseguita dallo Stato unitario fu, poi, assolutamente ingiusta perchè non omogenea dal Nord al Sud; il primo venne avvantaggiato, il secondo penalizzato.



Bettino Ricasoli

Per quanto riguarda l’agricoltura mentre nelle Due Sicilie si pagano 40 milioni d’imposta fondiaria, nel 1866 se ne pagheranno 70, contro i 52 del nord; la differenza è anche più evidente se si considerano le aliquote per ettaro: nelle province di Napoli e Caserta si pagano lire 9,6 per ettaro contro la media nazionale di l. 3,33 [5]. “È pubblica ed ufficiale la dichiarazione del tempo circa il fatto che, in attesa di completare la definitiva situazione dei valori catastali, “provvisoriamente” si sarebbe proceduto nella “presunzione” che il nord fosse fiscalmente più gravato del sud e quindi, provvisoriamente (una provvisorietà che durò 40 anni) si “aggiornarono” i ruoli della fondiaria, con automatico aggiornamento anche di quelli di sovrimposta comunale. L’aggiornamento produsse nuove equità che sono ben documentate da amenità del genere: Lombardia e Veneto pagavano un’aliquota dell’ 8.8% mentre la Calabria del 15%, la Sicilia del 20% … nel 1886 si decise di unificare in un unico catasto i 22 catasti degli ex stati indipendenti … si fece di tutto per far durare il più a lungo possibile il regime provvisorio (bastò un anno dal 1923 al 1924 per confezionare lo strumento)” [6].

Per quanto riguarda l’imposta sulla proprietà edilizia il Sud pagava molto più del Nord e “questa chicca venne realizzata senza dover neppure ricorrere ad una norma speciale (provvisoria o stabile) ma solo usufruendo della circostanza che la popolazione del nord risiedeva in campagna (e dunque la casa diveniva pertinenza dei fondi rustici e rientrava nell’imposta fondiaria) mentre al sud i contadini abitavano nei borghi rurali (e dunque pagavano l’imposta sui fabbricati come se si trattasse di città)…furono necessarie due leggi speciali - nel 1906 per il Mezzogiorno continentale e nel 1908 per la Sicilia- per prendere atto che un borgo rurale era un borgo rurale nè più nè meno di tre case di campagna, e che, dunque, a sud andava trattato come al nord: ma, ormai, nel primo decennio del ‘900 l’operazione di drenaggio fiscale durata mezzo secolo nel sud era praticamente conclusa, nulla c’era più da prelevare e si poteva fare ritorno alla logica elementare”[7]. Per quanto riguarda le tasse sugli affari che incidono per lire 7,04 pro capite in Campania, contro 6,70 in Piemonte e 6,87 in Lombardia [8].

Si calcola che l’ingiustizia fiscale sia costata al Sud 100 milioni/anno: nel “1901 il Mezzogiorno produceva un redito pari al 22/23 % di quello complessivo italiano, ma pagava imposte sul reddito pari al 35/37% di tutte le imposte sul reddito precette in Italia” [9]. Successivamente le cose non cambieranno, così, nel primo decennio del secolo ventesimo, una provincia depressa come quella di Potenza paga più tasse d’Udine e la provincia di Salerno, ormai lontana dalla floridezza dell'epoca borbonica essendo state chiuse cartiere e manifatture, paga più tasse della ricca Como [10]. L’iniquo sistema fiscale provocò ovviamente una grossa differenza tra nord e sud sulle espropriazioni per il mancato pagamento di tasse (da una per ogni 27mila abitanti nel Piemonte e Lombardia, si passa ad una a 900 per Puglia e Lucania e una a 114 in Calabria) [11].

Non è tutto: il 18 febbraio 1861 i decreti Mancini abrogano il Concordato in vigore tra le Due Sicilie e lo Stato della Chiesa, sono sequestrati e venduti i beni ecclesiastici che fruttano allo Stato unitario oltre 600 milioni.

Giuseppe Ressa


In firma gli autori degli articoli e di seguito le fonti

[1] O' Clery, op. cit.; (in realtà l’unità monetaria meridionale era il ducato equivalente a 4,25 lire, N.d.A.)
[2] G. Savarese, " Le finanze napoletane e le finanze piemontesi dal 1848 al 1860", Cardamone, 1862, p.28.
[3] F.S.Nitti, Il Bilancio dello Stato dal 1862 al 1897, Napolo, 1900, pagg. 52-53
[4] Aldo Alessandro Mola, op. cit. pag. 63
[5] Nítti F. S., Il bilancio dello stato dal 1862 al 1896-97, Napoli 1900., p. 107
[6] Aldo Servidio, L’imbroglio nazionale, Guida, 2002, pag. 120, modif.
[7] ibidem, pag. 121
[8] Nitti F.S., op. cit.
[9] Aldo Servidio, op.cit, pag.124
[10] Nitti F. S., op. cit., p. 141.
[11] Luzzatto G., L’economia italiana dal 1861 al 1894 (Torino 1968), p. 172.
Ultima modifica di martille il mercoledì 27 ottobre 2010, 10:38, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Piero Tiepolo » mercoledì 27 ottobre 2010, 10:41

perseo ha scritto:
Dirò di più: l'unica speranza di un nuovo Rinascimento per noi tutti è di ritornare come eravamo!


Scimmie?!


 perchè non protozoi?
Magari alghe monocellulari!

Non vedo la necessità di far degenerare il thread in rissa.
Si può discutere pacatamente e usando il cervello.
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Re: Italia: come ti vorrei.....

Messaggioda fabrisoft » mercoledì 27 ottobre 2010, 10:44

la pacatezza e l'uso del cervello non sta solo nelle parole usate, ma anche e soprattuto nei contenuti.
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