S.P.Q.R.
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S.P.Q.R.
S.P.Q.R, secoli di interpretazioni
Lo stemma ufficiale del comune di Roma è ornato da una croce greca seguita in banda diagonale scalare dalle quattro maiuscole S P Q R. L' uso di questa formula nell' antichità è testimoniata da molte epigrafi monumentali (compresa quella dell' arco di Settimio Severo) e da infinite monete. Nei secoli imperiali la formula era sciolta in Senatus Populus Que Romanus, ma fin d' allora vari eruditi proponevano altre letture, ad esempio Senatus Populus Quirites Romani. Dopo un sonno plurisecolare la formula torna in auge con la Renovatio Senatus del 1143-4, come espressione del sentimento di continuità nella Romanità e rivendicazione di un potere municipale autonomo rispetto alla sovranità pontificia. In concreto il termine Senato e la formula S P Q R (sulle monete coniate dal senato) coprono una realtà nuova con nomi antichi. Le lettere S P Q R (in giallo su sfondo rosso cupo) campeggiano sopra le insegne delle milizie romane, che sconfiggono gli eserciti degli altri comuni del Lazio (Tivoli, Velletri, Viterbo, ecc.) e probabilmente i perdenti dovevano portare insegne bianco-celesti... Fin dal Quattrocento la «gente de fora» continua a sciogliere in modo spregiativo la formula, a partire da «Sono Porci Questi Romani» per finire al «Sono Pazzi Questi Romani» di Asterix e del suo amico Obelix. Ma, per quanto burini e buzzurri si siano sforzati di ironizzare su queste lettere, non hanno mai raggiunto l' altezza profetica di Peppe er Tosto, all' anagrafe noto come Giuseppe Gioachino Belli, che specifica in un sonetto: Quell' esse, pe, qu, erre inarberate / sur portone de quasi ogni palazzo,/ quelle so' quattro lettere der c***o / che nun vonno di' gnente, compitate. // M' aricordo però che da regazzo, / quanno leggevo a forza de frustate, / me le trovavo sempre appiccicate / dentr' in dell' abbecé in un mazzo. // Un giorno infine me te venne l' estro / de dimandanne un po' la spiegazzione / a don Furgenzio, ch' era er mi' maestro. // Ecco che m' arispose don Furgenzio: / "' Ste lettere vonno di' sor somarone, / Soli Preti Qui Regneno e silenzio!".
Lo stemma ufficiale del comune di Roma è ornato da una croce greca seguita in banda diagonale scalare dalle quattro maiuscole S P Q R. L' uso di questa formula nell' antichità è testimoniata da molte epigrafi monumentali (compresa quella dell' arco di Settimio Severo) e da infinite monete. Nei secoli imperiali la formula era sciolta in Senatus Populus Que Romanus, ma fin d' allora vari eruditi proponevano altre letture, ad esempio Senatus Populus Quirites Romani. Dopo un sonno plurisecolare la formula torna in auge con la Renovatio Senatus del 1143-4, come espressione del sentimento di continuità nella Romanità e rivendicazione di un potere municipale autonomo rispetto alla sovranità pontificia. In concreto il termine Senato e la formula S P Q R (sulle monete coniate dal senato) coprono una realtà nuova con nomi antichi. Le lettere S P Q R (in giallo su sfondo rosso cupo) campeggiano sopra le insegne delle milizie romane, che sconfiggono gli eserciti degli altri comuni del Lazio (Tivoli, Velletri, Viterbo, ecc.) e probabilmente i perdenti dovevano portare insegne bianco-celesti... Fin dal Quattrocento la «gente de fora» continua a sciogliere in modo spregiativo la formula, a partire da «Sono Porci Questi Romani» per finire al «Sono Pazzi Questi Romani» di Asterix e del suo amico Obelix. Ma, per quanto burini e buzzurri si siano sforzati di ironizzare su queste lettere, non hanno mai raggiunto l' altezza profetica di Peppe er Tosto, all' anagrafe noto come Giuseppe Gioachino Belli, che specifica in un sonetto: Quell' esse, pe, qu, erre inarberate / sur portone de quasi ogni palazzo,/ quelle so' quattro lettere der c***o / che nun vonno di' gnente, compitate. // M' aricordo però che da regazzo, / quanno leggevo a forza de frustate, / me le trovavo sempre appiccicate / dentr' in dell' abbecé in un mazzo. // Un giorno infine me te venne l' estro / de dimandanne un po' la spiegazzione / a don Furgenzio, ch' era er mi' maestro. // Ecco che m' arispose don Furgenzio: / "' Ste lettere vonno di' sor somarone, / Soli Preti Qui Regneno e silenzio!".
Io non potrò mai allenare la Juventus. Non vorrei che quando muoio Dio mi mandi all'inferno!(JM)
Le pecore temono i lupi, ma sono sempre i pastori che le portano al macello.
Il capitalismo? Una volpe libera in un pollaio. (E.Che Guevara)
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Re: S.P.Q.R.
Affascinante...Bravo Andrea e grazie per la piccola lezione di Storia...
Ps sarò pure Nordico ma...se l'impero lo si gestiva meglio a quest'ora si parlava Italiano in tutto il mondo, e l'Italia sarebbe stata la capitale mondiale...ed io vivo di Sogni e Fantasia
AVE CESARE
Ps sarò pure Nordico ma...se l'impero lo si gestiva meglio a quest'ora si parlava Italiano in tutto il mondo, e l'Italia sarebbe stata la capitale mondiale...ed io vivo di Sogni e Fantasia
AVE CESARE
West Siiiiiiiiiiiiiide!!!
...non è farina del mio sacco. Ho cercato in rete ed ho trovato 'sta cosa sul Corriere della Sera.
Mi è sembrato carino far sapere quale fosse il significato(i) dell' acronimo sopracitato.
L' ho fatto con molto piacere, da non romano, onorato di vivere in una delle città più belle del mondo.
Mi è sembrato carino far sapere quale fosse il significato(i) dell' acronimo sopracitato.
L' ho fatto con molto piacere, da non romano, onorato di vivere in una delle città più belle del mondo.
Io non potrò mai allenare la Juventus. Non vorrei che quando muoio Dio mi mandi all'inferno!(JM)
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Re: S.P.Q.R.
Condivido il tuo pensiero Andrea...
Ne andrei fiero anch'io giuro, l'Impero ci ha fatto vivere anni di Magnificenza...peccato siano finiti
Ne andrei fiero anch'io giuro, l'Impero ci ha fatto vivere anni di Magnificenza...peccato siano finiti
West Siiiiiiiiiiiiiide!!!
Re: S.P.Q.R.
Gufo ha scritto:Condivido il tuo pensiero Andrea...
Ne andrei fiero anch'io giuro, l'Impero ci ha fatto vivere anni di Magnificenza...peccato siano finiti
Riccardo ha scritto:di dove sei andros?
...come la maggior parte dei "romani" sono importato. Vengo da una ridente (si fa per dire) cittadina marchigiana in provincia di Pesaro Urbino, ma sono cresciuto a Roma, e ancorchè non mi sia mai sentito romano al 100% ho imparato ad apprezzare la città e i suoi abitanti, anche se ultimamente mi sembra una città abbastanza imbarbarita negli usi e nei costumi.
Io non potrò mai allenare la Juventus. Non vorrei che quando muoio Dio mi mandi all'inferno!(JM)
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Re: S.P.Q.R.
Io mi sento ROMANO,amo questa città,la rispetto e non vedo questo imbarbarimento di cui parla Andrea(spiegati meglio),semmai vedo una mancanza di rispetto da chi la governa e da chi ci governa che non fa altro che demonizzarla e fa passare una idea sbagliata sulla CAPITALE D'ITALIA.
Andros ha scritto:...non è farina del mio sacco. Ho cercato in rete ed ho trovato 'sta cosa sul Corriere della Sera.
Mi è sembrato carino far sapere quale fosse il significato(i) dell' acronimo sopracitato.
L' ho fatto con molto piacere, da non romano, onorato di vivere in una delle città più belle del mondo.
E' NO,..... cosi mi hai rovinato il film......già ti vedevo citare e recitare ai piedi del Colosseo o sopra qualche Arco romano.ne avete poi tanti,vestito da console con tutto il suo seguito,già eri in testa, alla guida di una biga con possenti cavalli bianchi seguito da altre 100 bighe che ti scortavano per le ampie vie di Roma,osannato da ampie folle al tuo passaggio............E POI MI DICI CHE L'HAI COPIATO DAL CORRIERE DELLA SERA......DI MILANO,e manco sei de Roma....ma io ti denuncio per aver illuso me stesso di poter realizzare un film e ovviamente per circonvenzione di persona inacapce di stabilire dove comincia e dove finisce la realtà,potresti rischiare una pena di:tesseramento forzato con obbligo di giocare con palle da 67,123456 e di disputare almeno32 gare all'anno su biliardi con sponde da 42,123456,questo per 5 anni.
avel ha scritto:Io mi sento ROMANO,amo questa città,la rispetto e non vedo questo imbarbarimento di cui parla Andrea(spiegati meglio),semmai vedo una mancanza di rispetto da chi la governa e da chi ci governa che non fa altro che demonizzarla e fa passare una idea sbagliata sulla CAPITALE D'ITALIA.
...beh basta guardare il comportamento delle persone per strada...educazione zero, rispetto dei beni pubblici zero e così per tante altre cose.
Non dò la colpa solo a chi la abita sia chiaro....
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Ultima modifica di Riccardo il martedì 28 settembre 2010, 15:34, modificato 1 volta in totale.
Quando un uomo con una stecca qualsiasi incontra un uomo con una Joker, l'uomo con una stecca qualsiasi è un uomo morto! (M.B.)
...dai quelli sono luoghi comuni Riccardo...lasciamoli perdere...
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