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basta crederci

Tecnica, tattica, sistemi e materiali di gioco

basta crederci

Messaggioda effe77 » venerdì 1 maggio 2009, 23:27

abbiamo detto varie volte che i giocatori che hanno una grande stima di se e dei propri mezzi sono avvantaggiati, altri hanno detto di essere penalizzati dall'ansia da gara (un mio amico non fa gare e non ha mai avuto la tessera proprio per questo  motivo :perplesso:   :accidenti:).

altri giocatori, anche di livello assoluto, mi hanno detto che quando non si ha avversario si gioca rilassati ed è facile essere sportivi e corretti (tipo accusarsi di un fallo non visto dall'arbitro, tirare la messa invece dei punti in certe situazioni, avvisare l'avversario che sta sbagliando biglia ecc..) mentre non sempre lo si fa se l'avversario è uno tosto. come dire che "basta crederci". ovvio che non mi presento in gara pensando "vado e spacco tutto" ma se mi fido di me e non "vado sotto" psicologicamente di certo riesco ad esprimermi al meglio.

può capitare che sappiamo di avere nel girone quello forte, quello che più di chiunque altro vorresti evitare o per lo meno incontrarlo il più tardi possibile, magari solo alle finali quando una targhetta ed il girone già sono assicurati  :rolleyes:
poi magari capita che io, somaro calzato e vestito, faccio un paio di palle alla perfezione ed il mio più quotato avversario ne sbaglia un paio non difficili. capita magari che mi trovo avanti e sono io a sentirmi forte mentre lui comincia ada avvertire la pressione, io comincio a crederci e lui a vacillare, allora forse non bastava crederci (perchè in teoria a crederci era lui  ;) )

morale della favola il quesito è: quanto conta la fiducia in se stessi? basta davvero crederci o tocca soffrire sempre e con tutti? a questo proposito ricordo quarta che ha vinto si l'ultimo g. prix di s. vincent ma se l'è sudato!!!
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Messaggioda Riccardo » sabato 2 maggio 2009, 1:38

ottimo discorso  ;)
fiducia in se stessi e rispetto per il gioco e per l'avversario (chiunque sia)... "temere" l'avversario e avere coscienza dei propri mezzi... un equilibrio essenziale per questo gioco!  :okpollicione:
in breve non "sono il più forte, spacco tutto", ma neanche "sono un asino qui mi fanno fuori, perdo di sicuro"... un compromesso!
Quando un uomo con una stecca qualsiasi incontra un uomo con una Joker, l'uomo con una stecca qualsiasi è un uomo morto! (M.B.)
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Messaggioda sportcoach » sabato 2 maggio 2009, 8:30

:ciao:

La fiducia in se stessi e nelle proprie risorse è qualcosa di più ampio.
Sicuramente contribuisce alla sicurezza in partita, ma contribuisce anche alla fiducia nella propria capacità di apprendere e migliorare.

Mi spiego meglio.

Io sono un grande ammiratore di Valentino Rossi. Non ho mai guidato una moto, ma sono abbastanza sicuro che in rettilineo la saprei portare come lui. Quando però arrivo in prossimità della curva, o la faccio a 10km/h o vado dritto :stelle: , mentre Valentino ha la competenza per fare la curva a 150 orari (ed eventualmente a gestire eventuali cadute senza farsi troppo male).

Insomma, la sicurezza porta a risultati quando c'è anche la competenza.

Quindi se ho fiducia nelle mie capacità di apprendere --> dedico tempo e altre risorse ad allenarmi --> miglioro i miei risultati --> cresce di conseguenza la fiducia in me stesso  --> gioco meglio --> sono più motivato ad allenarmi --> cresco ancora ...insomma, è un circolo virtuoso.

La sicurezza, calma, concentrazione etc ... in partita/torneo dipendono dal tuo livello tecnico e dal tuo atteggiamento mentale.
Un avversario che si autoaccusa del fallo non visto o ti avverte che stai sbagliando biglia, non solo dimostra onestà, ma anche ti telegrafa un messaggio forte che potrebbe far vacillare la tua sicurezza: "Non ho bisogno dei tuoi errori, ce la faccio da solo a batterti!". Ci avete mai pensato?
Riuscire a fare questo anche con gli avversari tosti, non solo con i 'non avversari', significa essere ben preparati tecnicamente e mentalmente.

A questo punto non hai bisogno di contare su eventuali momenti fortunati, perchè questi ultimi si sommano a quello che già hai fatto.

La fortuna infatti è una questione di probabilità: 50 a te e 50 al tuo avversario. Sempre. Ma è comunque qualcosa in più che non dipende da te. Quindi non puoi contarci.

Saper cogliere le opportunità (ovviamanente giocando secondo le regole e le condizioni ambientali che ci sono sia per te che per l'avversario) è invece una questione di essere ben preparato a fare il colpo giusto al momento giusto, avere la lucidità per riconoscerlo e la sicurezza che ti porta a farlo nel modo migliore che sai. Questo si che dipende da te.

Concludendo

Parlando di sofferenza in partita: se questa dipende dal fatto che tecnicamente sei il meno forte, beh ... qui ci si deve allenare, innanzitutto tecnicamente e poi mentalmente.

Se invece soffri anche con avversari che sono al tuo livello tecnico o anche meno, allora devi lavorare al tuo atteggiamento mentale.

:ciao:
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Messaggioda damiraguilar » sabato 2 maggio 2009, 9:37

Buon giorno a tutti bell' argomento e mi trovo d' accordo, la conoscenza porta alla sicurezza, e in base alla tua tecnica ed esecuzione dei colpi riesci a gestire il gioco, che nel caso del pool consiste di non sbagliare palla e uscita per le altre, ok, nel mio caso cerco di allenarmi più che posso, ed io ho visto dei miglioramenti nel mio gioco da quando ho smesso di giustificare i miei errori, o prendermela con la fortuna dell' avversario ultimamente la metto sul piano io contro me lasciando fuori il mio avversario, sono io con i miei errori che lo lascio giocare, o perchè non ho le qualità tecniche o perchè non sono concentrato, ed ecco il punto, per le qualità mi posso allenare, ma per la concentrazione?
Faccio un esempio ieri in più di due ore sono riuscito a fare 5 tavoli cosa mai successa prima, ma ho notato che mi sono concentrato quando stavo giocando con i più forti di quella sala per non fare diciamo brutta figura per il resto non sono riuscito a controllare questa benedetta concentrazione in modo che mi permetta di sbagliare il meno possibile, o per nulla. E se poi se l' altro è infallibile o sbaglia meno di me e vince lo accetto ma quello che non riesco  proprio a mandar giù è non aver giocato al meglio che posso fare e per me è solo questione di cervello una volta ho sentito una frase, "la volontà è tutto non conta l' allenamento" sicuramente è provocatoria ma mi ha fatto riflettere, grazie
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Messaggioda effe77 » sabato 2 maggio 2009, 12:53

mi pare che abbiamo messo un pò di carne al fuoco  :okpollicione:
vengono fuori 2 esempi:

1) il giocatore che si fa prendere dall'ansia della gara ed allora sceglie di non farne per niente, tipo il mio amico che giocherebbe da discreta seconda ma non fa la tessera per paura di confrontarsi (paura a priori perchè in effetti non avendo mai gareggiato non può saperlo)

2) lo scarso che però prova a fare piccoli passettini, uno alla volta, ed ogni tanto, con la testaccia dura, riesce a portare a casa un girone o arrivare alla finale, sia pure di una semplice prova di 3^ cat e magari andare a s. vincent a luglio (io)

so bene di non essere forte ma ogni volta che gioco provo a fare bene quel poco che so fare perchè se faccio bene il mio posso pure vincere o per lo meno dare filo da torcere al mio avversario ma se parto sconfitto convint di essere scarso allora tanto vale restare a casa a guardare la tv
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Messaggioda B1 » sabato 2 maggio 2009, 14:18

sicurezza, atteggiamento mentale, ansia, controllo emotivo, ne abbiamo parlato tanto ma ne vale sempre la pena. come ho già detto più volte la sicurezza in se stessi deriva dalla conoscenza e dall'allenamento (perfettamente d'accordo con sportcoach), se non ha queste basi è semplice presunzione e non porta da nessuna parte.
per quanto mi riguarda è raro che vinca facile, le volte che ho qualche soddisfazione arriva dopo grandi sofferenze, è per questo che non parto mai sicuro di vincere e rispetto il mio avversario. il dubbio che questo mi blocchi un pò effettivamemte mi ha preso...ma ogni volta che mi sento spavaldo e gioco troppo tranquillo immancabilmente arrivano le brutte figure. insomma è questione di equilibrio molto sottile, un pò più in qua sono inibito, un pò più in là divento troppo sicuro di me... quando sono sul filo faccio le prestazioni migliori.
ciao
------------------------------------------------

io ti spiego tutta la fisica che ci sta dentro nel biliardo, tra le 4 sponde. io conosco la fisica che ci sta dentro alle bilie.proprio.
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Messaggioda effe77 » sabato 2 maggio 2009, 16:59

mi viene da osservare che troppo spesso siamo portati a pensare in negativo, credere che l'avversario sia sempre in grado di piazzare un paio di colpi buoni, credere che la possiamo perdere. raramente diciamo che aggredito bene sia lui a poter andare sotto psicologicamente eppure se ci pensiamo si parte 0-0 e come dice il provrbio "chi ben inizia è a metà dell'opera".

piccolo inciso... le mie prestazioni migliori le ottengo quando vedo quanto è bello il gioco del biliardo. vedere un bel tiro, ben eseguito, con le giuste proporzioni, i giusti rapporti di corsa ecc.. a me da motivazione. mi metto li ed osservo la posizione delle biglie, vedo la porzione di palla, la forza, la steccata, insomma, mi ripasso la lezioncina e solo quando è tutto chiaro m'imposto e tiro. ok, ci vuole la giusta "ispirazione" ma quando c'è si arriva ad uno stato di grazia che mi permette di tirar fuori il meglio senza sforzo. mi capita a caso ed in genere deve scattare una molla, tipo il ricordo di una bella partita fatta in quella sala, una certa posizione di biglie per cui ricordo di aver esguito un tiro particolarente bello ecc... tutti ricordi positivi per cui mi convinco che posso giocare bene, indipendentemente dall'avversario, ed alora gioco rilassato ed al menglio.
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Messaggioda la bricolla » sabato 2 maggio 2009, 23:48

io al riguardo non saprei dare consigli non sono ancora riuscita a capirmi  :boh:  non ho ancora capito se non mi impegno per paura di arrivare ai miei limiti e dovermi fermare nonostante gli sforzi oppure perchè i limiti li ho già trovati  :testata:

p.s. non ho un briciolo di autostima  :accidenti:
G.V.
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Messaggioda effe77 » sabato 2 maggio 2009, 23:53

ma in teoria i limiti non si trovano mai perchè si fa sempre esperienza e si migliora col tempo. il problema è raggiungere una consapevolezza del proprio livello in modo da sapere da che base tecnica si parte. in effetti se non si è consapevoli dei propri mezzi si rischia di non sfruttarli al massimo, magari per ansia da gara o paura dell'avversario, ne si capisce dove e cosa migliorare. a quel punto si rischia addirittura di regredire, cosa a mio avviso molto triste
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Messaggioda beppe- » domenica 3 maggio 2009, 1:37

ciao a tutti, chiedendo permesso mi intrufolo in questa bella discussione.
secondo me chi meno sbaglia, piu vince. logico? si. e inutile iscriversi a tornei se: nelle tre sponde non si e precisi, e precisi vuole che in allenamento bisogna  realizzarne 9  su 10 tenendo conto di forza ecc. le garuffe devono almeno garantirti la copertura, al 50% e all'altro 50% punti e messa, 2 a mo di 3 a volte e fondamentale per uscire da certe situazioni, e bisogna sapere dove si va. e cosi via, intendo dire che bisogna allenarsi in modo che in gara, ogni tiro diventa un tiro d'allenamento che gia sai fare, improvvisare non porta da nessuna parte.
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Messaggioda sportcoach » domenica 3 maggio 2009, 8:47

Cito effe "ma in teoria i limiti non si trovano mai perchè si fa sempre esperienza e si migliora col tempo. il problema è raggiungere una consapevolezza del proprio livello in modo da sapere da che base tecnica si parte. in effetti se non si è consapevoli dei propri mezzi si rischia di non sfruttarli al massimo, magari per ansia da gara o paura dell'avversario, ne si capisce dove e cosa migliorare. a quel punto si rischia addirittura di regredire, cosa a mio avviso molto triste"


:ciao:
Sono d'accordo.
Scoprire quali sono i tuoi limiti (attuali), ovvero conoscere il livello di gioco che puoi realizzare in modo regolare e costante, è il punto di partenza.
E' difficile sapere quanto tempo ed energia ci vuole per arrivare ad un certo obiettivo di gioco, se non sai da dove parti.

Il punto di partenza è quella che viene chiamata ZdC (Zona di Comfort) che è è il tetto alla nostra crescita, ovvero quel limite inconsapevole, sostenuto da convinzioni ed emozioni limitanti, che ci impedisce di ottenere in modo regolare e costante risultati migliori di quelli attuali.

Per mantenere nel tempo i miglioramenti che facciamo è necessario ampliare la ZdC in modo da sentirci pienamente a nostro agio con i nuovi risultati, sentirli veramente meritati, sentirli veramente nostri, sentirci veramente sicuri di poterli ripetere in modo regolare e costante, etc...

Vi è mai capitato di vedere persone crescere agonisticamente, poi fermarsi e magari anche retrocedere? Beh, è il risultato della ZdC, il fatto che il giocatore non sente propri i miglioramenti che ha fatto perchè non ha ancora adeguato l'immagine di sè al nuovo livello di gioco e quindi, spesso inconsapevolmente, tende a riallinearsi con il livello di gioco da cui è partito.

Ecco perchè molti giocatori hanno risultati inferiori al loro livello in certe occasioni e superiori in altre: nella media rimangono nella loro ZdC.

Quindi primo passo:
1) individuare la propria ZdC
2) ampliarla in modo da adeguare la propria identità ai miglioramenti che si ottengono.

:ciao:
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Messaggioda damiraguilar » domenica 3 maggio 2009, 15:13

Salve a tutti leggendo sportcoach mi sembra di intravvedere un pò di PNL, un paio di cose ieri sono andato a roma al club 70 , ho giocato con una categoria A, palla 9  eravamo ad 6-3 per me sono più bravo?!, Di sicuro no qualche palla fortunata lui che sbaglia vicino alla chiusura, alla fine...... 9-7 per lui, ho pensato che non si era impegnato concentrato, ma quando ha realizzato di poter perdere contro nessuno, nella sua sala, ha fatto uno stop si è lavato le mani, pulito la stecca e dopo si è messo a spaccare in maniera ottima e a difendere quando era difficile imbucare, così mi sono visto un bel gioco con un bravo giocatore, morale? tecnica superiore alla mia allenamento su tutti i tiri del biliardo e misura se non si formano queste premesse non credo che si migliori, quando si conosce se stessi e i difetti si possono e si devono migliorare, ma senza aver fatto prima questo ed essere almeno sicuri di avere la tecnica e impostazione dei vari colpi che ti permettono di portare avanti le situazioni di gioco,..bè senza non credo che si avrà la sicurezza di affrontare con la giusta mentalità ogni tipo di sfida, prima la corretta conoscenza, poi arriva la sicurezza, e la presa coscienza di se stessi in modo di affrontare qualsiasi avversario con la giusta mentalità perchè la sfida che conta è quella con noi stessi quella che ti permette di superare i tuoi limiti e di tirare ogni palla come se fosse la palla 9 o palla otto del tour mondiale senza errori , perchè siamo noi che permettiamo all' avversario di giocare , io mi considero bravo a questo sport solo quando faccio una serie completa il resto me lo concede il mio antagonista  , grazie :)  :okpollicione:
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Messaggioda whitewolf » domenica 3 maggio 2009, 15:40

effe77 ha scritto:so bene di non essere forte ma ogni volta che gioco provo a fare bene quel poco che so fare perchè se faccio bene il mio posso pure vincere o per lo meno dare filo da torcere al mio avversario


:okpollicione: mi rivedo in questo tuo passaggio ed è per me un punto fondamentale  :okpollicione:
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Messaggioda beppe- » domenica 3 maggio 2009, 18:50

avere la tecnica e impostazione dei vari colpi che ti permettono di portare avanti le situazioni di gioco,..bè senza non credo che si avrà la sicurezza di affrontare con la giusta mentalità ogni tipo di sfida, prima la corretta conoscenza, poi arriva la sicurezza, e la presa coscienza di se stessi in modo di affrontare qualsiasi avversario con la giusta mentalità perchè la sfida che conta è quella con noi stessi quella che ti permette di superare i tuoi limiti e di tirare ogni palla come se fosse la palla. ;)



volevo quotare questa frase di damiraguilar ma ho fatto un po di casino :stelle:
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Messaggioda effe77 » domenica 3 maggio 2009, 23:29

mi pare ovvio che non si vince solo perchè ci si crede forti, quella sarebbe presunzione, solo che per giocare al meglio bisogna prendere coscienza dei propri progressi. in fondo se non si conoscono le proprie capacità, se non si conoscono il proprio livello ed i propri limiti sarà difficile sfruttare tutte le potenzialità.

io per esempio imparo solo giocando da solo. è noioso, lo so, ma passare qualche mezz'ora da solo sul biliardo a provare sempre lo stesso tiro è il solo modo, per me, per focalizzare tutti i dettagli del tiro. poi, quando mi ritengo soddisfatto, passo ad altro. sta di fatto che la sicurezza che acquisisco in questo modo è di volta in volta un gradino che salgo. ok la competenza tecnica ma bisogna esserne consapevoli
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