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L'impostazione e la steccata piu' redditizia.

Tecnica, tattica, sistemi e materiali di gioco

Messaggioda billy » martedì 6 luglio 2004, 9:49

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Eravamo partiti con la steccata + redditizia e riflettendo su una cosuccia da "NIENTE" come l'accelerazione verso la cima dell'Adamello o la discesa "verso la valle verde" ..... ma farò la cosa giusta??


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per la salita in moto-rino verso la "mia" vetta consiglio un ANDAMENTO lento;per "la rotta di collo" sfiora il manubrio.

il secondo "matto"



Scritto Da - billy on 06 Luglio 2004  10:02:25
billy
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Messaggioda sinonparet » martedì 6 luglio 2004, 12:37

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per la salita in moto-rino verso la "mia" vetta consiglio un ANDAMENTO lento;per "la rotta di collo" sfiora il manubrio.

il secondo "matto"



Scritto Da - billy on 06 Luglio 2004  10:02:25
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Immagine

Mitico!!!
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Messaggioda luigi » martedì 6 luglio 2004, 13:34

E’ opinione comune, almeno stando ai “sacri testi” ed ai commenti che si sentono, che i gesti del brandeggio dovrebbero avere la stessa cadenza e ritmo dell’ultimo movimento “ritrazione-attacco”. Per cui a tiro lento=brandeggio lento, a tiro veloce=brandeggio veloce. In pratica durante il limage il giocatore “mima” il gesto che vuole effettuare nell’attimo che attaccherà la palla battente. Questo, se vogliamo ha una motivazione logica e... fisiologica, infatti i gesti esecutori, andrebbero prodotti per pura e semplice (sic !) “memoria muscolare”, senza cioè intervento alcuno della mente cosciente, è appunto per sintonizzare, accordare, abituare il braccio al movimento finale che si intende produrre e per "risvegliarne la memoria", che i brandeggi dovrebbero essere il più possibile identici a quest’ultimo. Ovviamente quando si entra nel soggettivo le eccezioni si sprecano, una per tutte: Gianpiero Rosanna. Il quale, (... sinon....) ha una gestione della stecca tutta sua particolare e questo, in un certo senso, lo “costringe” ad effettuare brandeggi sempre abbastanza veloci, indipendentemente dalla effettiva velocità che poi materialmente imprime nel gesto finale di attacco. Sempre a proposito di eccezioni e di interpretazioni personali, Maurizio Cavalli ha scritto di un giocatore di carambola (al momento mi sfugge il nome) il quale non brandeggiava affatto, in quanto era del parere che comunque “la pausa”, che in effetti tutti fanno, ne spezzava in ogni caso l’azione per cui tanto valeva non brandeggiare affatto. In effetti Lui si impostava sul tiro senza effettuare alcun movimento di stecca, una volta in posizione di tiro, manteneva l’immobilità totale per alcuni secondi e poi... ritrazione/lancio e... via andare.... E vi dirò che, provando, a volte sembra anche che la cosa... funzioni.... Mha ? Misteri di questo pazzo gioco che ci manderà tutti al... manicomio. Comunque, al di là delle eccezioni, il concetto generale è quello di uniformare i gesti di preparazione al gesto finale finale, con l’avvertenza però che il movimento di ritrazione sia sempre sensibilmente più lento, mentre il successivo movimento di affondo, riproponga la stessa velocità del brandeggio. Comunque, al di là delle interpretazioni che ognuno ne può dare, un corretto brandeggio è importantissimo per far si che il tiro nasca al meglio, almeno sotto il profilo tecnico. Discorso a parte merita la “pausa” citata in precedenza. Tutti la fanno e ciascuno a modo suo, o fermando la punta della stecca sulla palla, o fermandola al culmine del movimento di ritrazione, quindi sul ponte. In questo settore non mi risulta ci sia un regola generale, a me personalmente piace tantissimo la qualità della steccata che scaturisce da una pausa in ritrazione. Nella specialità dello snooker la pausa in ritrazione è regola generale (ciò fa ritenere, quindi, che non si tratti di un gesto puramente istintivo, quanto di un fatto di scuola, che si può imparare) infatti “tutti” i giocatori di questa specialità, senza eccezioni, hanno questa particolarità. Addirittura alcuni, Stephen Hendry per dirne uno (il più grande giocatore di tutti i tempi a detta degli esperti) effettua una pausa talmente prolungata nel tempo che si ha quasi l’impressione che non... gli “parta” il tiro... invece... un grandissimo. Fra i giocatori italiani quello che maggiormente evidenzia la pausa in ritrazione è Giuseppe Caruso, e, forse non a... “caso”, ha un colpo di stecca veramente molto ma molto valido e bello da vedere. Con la pausa in ritrazione, partono di quelle.... “fiammate” incredibili, il lancio di stecca è pulito, nitido, fluido, sicuro, perentorio, senza incertezze, o forse sono solo io che vedo tutte queste cose perché... mi piace (non è da escludere), bhò ! Sta si fatto che, a me... mi piace. E’ anche vero che calibri quali Cifalà, Gomez, ecc. sono quel che sono (o sono stati) pur effettuando la pausa sulla palla. Fate un po’ Voi.
Salutammo
PS O Rino, se ti ci metti anche Tu a stuzzicarLo a "modo tuo", poi non ti... lamentare... porca put.
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Messaggioda billy » martedì 6 luglio 2004, 13:59

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il successivo movimento di affondo, riproponga la stessa velocità del brandeggio.          partono di quelle.... “fiammate” incredibili, il lancio di stecca è pulito, nitido, fluido, sicuro, perentorio, senza incertezze, o forse sono solo io che vedo tutte queste cose perché... mi piace (non è da escludere)


[/quote]
PORCA PUZZOLA...smettila di farti piacere le cose che piacciono a me...Tu sei più grande ma io ho cominciato da più piccolo.
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Messaggioda luigi » martedì 6 luglio 2004, 18:35

Amico mio, non puoi chiedermi questo, sarebbe come chiedermi di farmi smettere di farmi piacere il gioco del biliardo (convengo che ci sono troppi "farmi" e troppi "mi", ma mi (a ridagli...) è buttata così). Comunque, e mi (sorry, cacchio, oggi di scrivere non è aria) rivolgo al billy "pragmatico", a Tuo parere attuare la pausa al culmine della ritrazione può essere realmente d'aiuto per infondere nella steccata tali caratteristiche? Consiglieresti di fare lo sforzo necessario per assimilare una tale meccanica? Se mi replichi a "modo Tuo", faccio l'urlo di Tarzan, sveglio Cita, spavento Jane e mi (ancora?) dò al bracconaggio di... elefanti.
PS Porca put., Rino, scusaMI per prima, non c'è niente da fare, Lui... Ti frega, semplicemente... Ti... frega.
Vi saluto entrambi con affetto e, già che ci sono, saluto anche chi starà mandandomi a produrre munizioni per il ventilatore di...
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Messaggioda sinonparet » martedì 6 luglio 2004, 21:22

Luigi, quando ti leggo... m'incanto. Ho sempre fatto molta attenzione (forse troppa) alla pratica altrui (gente mi gioco la carriera se io nn sono in grado di imitare il movimento preparatorio, ponticello incluso, di tutti i migliori giocatori degli anni '90, ... risultati esecutivi esclusi ovviamente) e così facendo mi perdevo il movimento delle biglie. Bastava fare il contrario per essere oggi + ferrato; avessi osservato il movimento delle sfere anzichè quello del braccio, avevo una base migliore per ricercarlo e riproporlo.... vabbhè... questo per dire cosa? Per dire Luigi, che quando mi racconti di Rosanna, Caruso, Gomez o Cifalà con quei dettagli, io ci.... godo (si potrà dire qui???) perchè me li rivedo tutti esattemente per come li descrivi. Eppoi c'è Billie... grrrr arghhh... il fatto è che alla fine della fiera, suonatore o suonato che sei, sei passato per la strada che Lui (porcaccia put....) aveva, molto a modo suo, tracciato. Ora mi sono fatto "incastrare" in un discorso in cui faccio fatica a muovere anche solo piccoli passi e che forse (scordatelo!!!!!) nn porterò mai a termine; e se per farlo mi toccherà imparare il billyano, ben venga!
P.S. E' vero, t'incastra sempre, basta vedere come si sia fatto regalare un sorriso da Iris!!! eh eh eh (ariporcaput...)
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Messaggioda Ryno » martedì 6 luglio 2004, 21:48

RAGAZZI!!Non dimenticate lo stile e il tocco del grande Nocerino,il mio preferito :)
Se non sbaglio anch'egli effettuava la pausa,come Cifala',Gomez ecc.,col puntale sulla palla.
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Messaggioda sinonparet » martedì 6 luglio 2004, 22:38

Hai perfettamente ragione, nn ricordalo sarebbe un errore imperdonabile, ma a me ricordarlo fa star peggio... :(
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Messaggioda Mike » mercoledì 7 luglio 2004, 2:02

Salve popolo del forum.
Vediamo se riesco a creare altri guai svelando ciò che so.
il fermarsi o il rallentare sull'ultimo brandeggio è cosa naturale, questo momento di piccola pausa aiuta la mente nel coordinare il braccio e l'occhio affinchè siano una cosa sola, in questi decimi di secondo l'occhio vola da battente a mira, su quale di queste due si ferma all'ultimo istante ancora non si sa. Per tutti esiste questa pausa, ma è involontaria, infatti se ci pensate non avviene, chiedete allo spettatore che vi osserva durante una partita.
Guai se evitiamo il brandeggio, ognuno di noi (chi più chi meno) ha una meccanica esecutiva discendente o ascendente, quindi Il brandeggiare oltre a sciogliere il braccio aiuta l'occhio a controllare meglio il punto palla da colpire.
Per ottenere migliori misure di fine tiro, è meglio brandeggiare veloci per un tiro forte e piano per un tiro lento.
Dimenticavo, una volta trovata la posizione ideale, la testa (oltre che sulle spalle) va tenuta ferma.

Ciao




Scritto Da - Mike on 07 Luglio 2004  02:04:26
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Messaggioda billy » mercoledì 7 luglio 2004, 9:02

[quote]
a Tuo parere attuare la pausa al culmine della ritrazione può essere realmente d'aiuto per infondere nella steccata tali caratteristiche? Consiglieresti di fare lo sforzo necessario per assimilare una tale meccanica? Se mi replichi a "modo Tuo",




ASSOCIALA all'ultima pausa del mantra,prima del VIA.(bigliardososia e mi)
ciao
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Messaggioda luigi » mercoledì 7 luglio 2004, 13:04

Okey per il mantra, non risolve il mio dubbio iniziale, ma può essere una tecnica utile a cui ricorrere per l’esecuzione. Sinon, il tuo modo di osservare i bravi, mi trova assolutamente concorde, in quanto è giustissimo non guardare “cosa fanno”, ma “come” fanno a farlo. Il movimento delle bilie è "consequenziale", se non le tocchi, non c'è verso che si muovano, salvo tentare di fare come il compianto Troisi (altro grande) nel film "Ricomicio da tre"..., è solo quando il giocatore ne tocca una che si "muove" e poi "si muovono" anche le altre, percorrendo certe traiettorie. Ora, se si vuole farle ripercorrere, anche noi, le stesse traiettorie, l'unico modo per farlo è "ripetere" quanto fatto dal giocatore suddetto, quindi il come e di conseguenza il cosa. I bravi non usano arti magiche o trucchi, operano in base a: tecnica, abilità e talento. La tecnica si può "rubare", l'abilità, almeno sino a un certo grado si può acquisire con la pratica, quando l'abilità si unisce al talento... a quel punto ci si... arrende, ma, a quel punto, si gioca già un buon biliardo, se poi  c'è anche il talento... tanta manna. Certo che per poter far questo è indispensabile, intanto avere molte occasioni per vederli all’opera e inoltre, quando capitano tali occasioni, tenere conto che c’è una sostanziale differenza fra: “vedere” e “guardare”, così come fra “sentire” e “ascoltare”. Ogni volta che si ha l’opportunità di venire a contatto con i migliori (ma la cosa andrebbe fatta con chiunque, indipendentemente dalla “forza” dell’interlocutore, da tutti si può apprendere qualcosa) è basilare: “guardare” e “ascoltare”. Cara Amelie, prima di tutto... ben tornata, non parliamo di Saint Vincent, già ci siamo sentiti e credo che Tu voglia solo... dimenticare (almeno la parte agonistica, per il resto spero di no), comunque, se dopo l’abbuffata dei giorni scorsi, hai ancora voglia di chiacchiere sul biliardo e quindi stai leggendo, richiamo la Tua attenzione sull’ultima frase di Mike, la stessa ti offre la precisa e concreta motivazione del perché la nostra comune Amica ha... “rotto” per avere... “tutte” le foto... ricordi l’episodio? Se al momento dell’esecuzione non si mantiene l’immobilità assoluta e totale di tutto il corpo, a parte il braccio ovviamente, tale spostamento... sposta anche la stecca, per cui il tiro è già... “andato a male” prima ancora che si tocchi la battente, in quanto, inevitabilmente, la si toccherà in un punto diverso da quello ottimale prescelto. Sbagliare un tiro è sempre possibile e per mille fattori diversi, ma sbagliare perché ci si muove al momento dell’attacco è, in fondo, più colpevole, perché è.... evitabile. Quindi la “bimba”, viste le foto, andrà in castigo dietro la lavagna, non più di 5 minuti comunque, non sono così severo, anche perché nel frattempo che Lei sconta la  pena, io che faccio?... gioco da solo? Ciao



Scritto Da - luigi on 07 Luglio 2004  15:41:33
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Messaggioda billy » mercoledì 7 luglio 2004, 13:20

[quote]
Okey per il mantra, non risolve il mio dubbio iniziale, ma può essere una tecnica utile a cui ricorrere per l’esecuzione. te]

Personalmente sto vicino alla palla, ma sinceramente non so.....
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Messaggioda Mike » mercoledì 7 luglio 2004, 15:44

Quando mi pongono la domanda: Come fai a stare in equilibrio sulla bicicletta? Non so rispondere, io prima ho usato le rotelle.
Come fai a stare a galla? Nuoto! Ma non è esaudiente da chi la pone.
Idem quando mi si pongono domande sulla tecnica del biliardo. Cmq ci provo.
Ai giocatori di snooker viene insegnata la tecnica della pausa, ma loro hanno un tavolo lungo 3,50 metri, largo 1,75 metri, numerose bilie di diametro inferiore e pelo del panno alto, senza contare altre varie difficoltà.
Nel nostro gioco dai giocatori non si accetta tanta meticolosità per tirare, l'impostazione è molto più alta e il grado di difficoltà è minore.
E poi attuare la pausa non da la sicurezza del buon esito, ci sono altri fattori, quali, capacità, esperienza di gioco e sopratutto sentire la partita, sapere quando è il momento di attaccare e quando no.
Insomma a farla breve come dice Sinonparet si deve avere "sole cuore e amore" allora si migliora.
Billy, io quando gioco (sia chiaro) non penso a nulla, quasi non esisto, la mantra la lascio a te.

Ciao

P.S. Luigi, se lo sapevo prima, ma prima, molto prima l'avrei scritta. Mannaggia, ciao.



Scritto Da - Mike on 07 Luglio 2004  15:45:08
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Messaggioda billy » mercoledì 7 luglio 2004, 15:53

[quote]

Billy, io quando gioco (sia chiaro) non penso a nulla, quasi non esisto, la mantra la lascio a te.

Ciao





uote]
Mike,Tu non ne hai bisogno,ma... "non perdere l'attimo" COGLILO.
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Messaggioda luigi » mercoledì 7 luglio 2004, 16:54

billy, non intendevo sminuire il Tuo suggerimento relativo al mantra, in quanto mi rendo conto che un certo atteggiamento mentale può essere veramente utile per attuare al meglio il gesto che porta alla steccata, però, il mio problema è anche di altra natura, diciamo più personale, che va oltre il solo fatto di acquisire sempre nuove conoscenze utili a migliorare la qualità del proprio gioco. In pratica, dal primo momento che ho visto una loro gara, sono rimasto letteralmente affascinato dalla qualità del colpo di stecca dei giocatori di snooker, in essa ritrovo tutte quelle caratteristiche che piacciono tanto anche a Te e che sono l’unico vero indice di “qualità”. Infatti, ritengo che la qualità non si evince dal numero di birilli abbattuti, se si sbaglia nel colpire l’esatta porzione di avversaria, i birilli non vanno giù, ma ciò non toglie che la qualità del colpo di stecca sia stato comunque ammirevole. Orbene, avendo questa “fissa” ed avendo riscontrato in loro questa universale caratteristica di fare la pausa al culmine della ritrazione ed avendo anche provato io stesso ad imitare tale gesto, ne ho sempre di più ricavata la convinzione che effettivamente tale procedura offre un “qualcosa” in più, mi sembra che la sbracciata acquisti maggiore elasticità. Con questo non posso neanche negare che la maggior parte dei nostri giocatori migliori possiede qualità, anche se praticamente quasi nessuno attua la pausa in ritrazione, ma bensì sulla palla. Per cui non sono certo qui a dire che questo è “il segreto” per giocare meglio, però qualcosa da... Ma voglio anche essere talmente obiettivo da pensare che forse è solo una mia mania, come si dice: “Il bello è negli occhi di chi guarda”, è cioè soggettivo, ed è per cercare di dissipare questa mia incertezza che chiedevo il Tuo parere. Mi piaceva sapere da Te se mai avevi fatto prove in questo senso e che sensazioni ne avevi ricavato. Te lo chiedevo per un mio senso di responsabilità nei confronti di una persona che seguo, praticamente da quando ha preso la stecca in mano, (è una ragazza, Amelie sa di chi parlo in quanto sono amiche) ed alla quale, ovviamente, voglio trasmettere tutto il meglio che mi riesce di trovare, però su questa particolarità di gioco non mi sento di obbligarla a cambiare un meccanismo che funziona in modo abbastanza soddisfacente, imponendole il sacrificio di acquisire una meccanica che forse è migliore... solo nella mia fantasia. Capisci ? E comprendi anche che non si tratta di una allieva, non c’è scuola fra noi, non ci sono ne ci sono mai state lezioni a costo orario, non è mia figlia, ma “biliardisticamente” “è” mia figlia, per cui il mio desiderio di aiutarla a migliorarsi è secondo solo al desiderio di non... danneggiarla. Quindi, per usare una Tua metafora, in questo caso mi trovo a metà del guado, tra incudine e martello, ho chiesto quindi la Tua opinione. Se mi consenti mi spingo anche oltre, nel caso in cui Tu non abbia mai fatto sperimentazioni in questo senso, perché non provi e poi mi dici che sensazioni ne hai ricavato ? Sarà utile per me e forse divertente per Te. Se ne hai voglia, ovvio, altrimenti non c’è problema. Ciao
PS Gente, non so se ve ne siete accorti, ma io non scrivo "in diretta", per cui spesso mi capita che quando rientro nella discussione mi trovo superato dagli eventi, comunque questo era pronto quindi lo metto. Poi "torno" in quanto Mike col suo post offre altri spunti alla discussione. A presto.
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