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Certezze tecniche e uniformità didattica

Tecnica, tattica, sistemi e materiali di gioco

Re: Certezze tecniche e uniformità didattica

Messaggioda Bata_Reyes » giovedì 2 aprile 2020, 19:13

Concordo totalmente con Gianni. Il pool in questi ultimi 20 anni ha fatto proprio la transizione da specialità "fai da te" (tipo birilli) a specialità con una didattica solida (tipo snooker) e i risultati sono in effetti 20enni come Eklent Kaci, Joshua Filler o Fedor Gorst che vincono il Mondiale, bruciando le tappe grazie proprio a questa nuova impostazione nella didattica.
Il problema strutturale dei birilli è la sua scarsa diffusione e quindi concorrenza a livello globale. È una specialità molto locale e quindi non esistono stimoli nel creare questo tipo di "scuola", perchè poi non potresti confrontarti con nessun'altra scuola. Sono numeri davvero troppo ridotti per costruire qualcosa di serio a mio avviso, anche perchè poi la sua scarsa diffusione fa sì che non ci siano montepremi interessanti e quindi si ritorna alla mancanza di stimoli.
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Pentiteve diauli!
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Re: Certezze tecniche e uniformità didattica

Messaggioda VITALOTTI » giovedì 2 aprile 2020, 20:05

Infatti per la nostra (intendo l'italiana) specialità una SCUOLA non c'è mai stata e difficilmente ci sarà mai.
Io direi che -oltre ai più che condivisibili motivi portati da voi- c'è pure d a dire che l'italiana è un incastro di impostazione-tecnica-tattica-controllo di dinamiche interagenti un po' più complesso che il pool, che, secondo me, è come battere 10 punizioni a testa rispetto ad una 90 minuti vinta in maniera più complessa sul campo. Scusate l'impietoso e indecoroso paragone .
Comunque il tutto per intendere che ciò complica ancor più l'impegno sistematico da parte di un gotha nell'impostare una SCUOLA ONNIVALENTEMENTE VALIDA.
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Re: Certezze tecniche e uniformità didattica

Messaggioda giabog » giovedì 2 aprile 2020, 23:43

:stelle:  :(  :boh:
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Re: Certezze tecniche e uniformità didattica

Messaggioda giabog » giovedì 2 aprile 2020, 23:44

Gianni, grazie per l’interessante testimonianza.
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Re: Certezze tecniche e uniformità didattica

Messaggioda luigi » martedì 7 aprile 2020, 18:45

Anche se comprendo quanto intendeva  aristeo, definire la steccata di Quarta “castrata”, può, in qualche modo, prefigurare il “reato” di… lesa Maestà…(tranquillo aristeo, con l’avvento della democrazia tale reato è ormai estinto…).
Una steccata che per: armoniosità, fluidità, rettitudine, potenza e velocità, oltre che tecnicamente ineccepibile, la si può definire con un solo aggettivo… bellissima!
Il fatto è che Andrea è giocatore di “puro avambraccio” (come Zito ai tempi suoi), il suo gomito pertanto non scende di un millimetro.
Non abbassando il gomito è ovvio che non può esserci “allungamento” e/o “penetrazione”.
Se non in misura molto limitata e quasi impercettibile.
Il che non la rende una steccata “castrata”, ma una steccata con una perfetta tecnica di puro avambraccio.
La qual cosa, offre sia vantaggi che svantaggi. Il vantaggio consiste in una maggiore precisione (ovviamente, beninteso, se a monte del tutto vi è un ineccepibile movimento “rettilineo” abbinato ad una altrettanto ineccepibile “immobilità” assoluta – queste in fondo le sue due doti principali (si fa per dire) che lo pongono una spanna sopra tutti), lo svantaggio è una minore possibilità di applicare sensibilità nel tiro.
Fatti due conti, visto che si vince di più buttando a terra birilli che non a fare “misurissime”. Il vantaggio compensa ampiamente lo svantaggio. I risultati stanno a dimostrarlo.

A questo punto avrei due curiosità da chiedere agli Amici del Pool (Gianni (ben tornato) e Bata-Reyes), in merito alla Loro specialità, però ancora una volta andrei fuori tema. Quindi per ora mi accontento di salutarli e di apprendere con piacere che stanno entrambi bene. Oggi questa è la cosa più importante, le mie curiosità possono aspettare.
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Re: Certezze tecniche e uniformità didattica

Messaggioda VITALOTTI » martedì 7 aprile 2020, 19:20

A "giustificazione" dell'amico Aristeo vorrei sottolineare che ha scritto "PENETRAZIONE castrata" (...che pare quasi un coito utopico). Scusate la freddura. In fin dei conti va a coincidere con l'assunto di Luigi: avambraccio pendola e quindi caduta/penetrazione sono meccaniche non presenti, se non minimamente.
A parte ciò, pur andando off topic, è esatto ciò che sottolinea Luigi. Come Zito pure Quarta è col braccio perfettamente ingessato. Poi qua la "minore sensibilità" è tanto tanto relativa. Fossi io "insensibile" come loro.
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Re: Certezze tecniche e uniformità didattica

Messaggioda aristeo » mercoledì 8 aprile 2020, 0:21

La penetrazione castrata non è affatto un'osservazione legata all'estetica, quanto alla gestualità. Nelle esecuzioni frontali di forza sostenuta, specie quando inquadrate dall'alto, si vede che la stecca di Quarta penetra pochissimo rispetto alla lunghezza del ponte e all'ampiezza del gesto. Chiaramente di avambraccio si penetra meno ma si penetra comunque, come si suol dire "bisogna lasciar andare la stecca finché non si ferma lei". Ma è qui che viene il bello: se prestate attenzione, spesse volte la stecca di Quarta penetra e torna indietro. Questo intendo per castrata. Ovvero interviene una interruzione motoria,non so se premeditata o istintiva, ben prima del naturale esaurimento del gesto tecnico (cosa che non mi è capitato di ravvisare in Zito: durante il suo scarico la stecca trapassa e si ferma da sè). Potrebbe avere una ragione valida perché riducendo il tempo di contatto cuoio-palla, congiuntamente a un preciso attacco sulla battente grazie alla meccanica di avambraccio, si incorre in meno rischi di sbavature o sbandate.
Ripeto, nulla che riguardi l'estetica: una sbracciata più naturale e fluida della sua è difficile trovarla.
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Re: Certezze tecniche e uniformità didattica

Messaggioda luigi » mercoledì 8 aprile 2020, 14:12

aristeo, l’avevo scritto in premessa che capivo il “senso” del Tuo scritto, per cui la mia era solo una bonaria ironia in merito al “termine” usato.

E’ fisiologico che un giocatore di solo avambraccio non possa avere una penetrazione lunga quanto quella di un altro che invece segue il movimento della stecca abbassando il gomito.
Non ho mai fatto prove specifiche, ma, ad occhio, direi che l’allungo di Quarta, misurato in centimetri, non possa andare oltre la “lunghezza” del suo avambraccio.
Il farlo, gioco forza, Gli richiederebbe l’abbassamento del gomito.
Oppure, in alternativa, il cosiddetto “lascito di stecca”, cosa che però Quarta non mi pare fare.
Tutto questo non impedisce ad Andrea di realizzare (e direi “piuttosto” bene) tutto il fattibile.
D’altra parte questo è anche un poco il succo che si evince dai vari interventi in questa discussione, cioè che nel biliardo si può ottenere lo stesso risultato in… “modi diversi”.
Il che è una realtà.

Vita, quando ho scritto: minore sensibilità… avevo semplicemente… finito le… virgolette.
Come dici Tu… avercene…

PS Apparentemente tutto questo può sembrare fuori tema. Ma è realmente così?
Non è che, in fondo, queste apparenti “divagazioni”, dall’argomento in discussione, sono esse stesse, in qualche misura, una specie di… “scuola”?
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