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Quesito angolo di reinterzo parallelo

Tecnica, tattica, sistemi e materiali di gioco

Quesito angolo di reinterzo parallelo

Messaggioda Drago » giovedì 14 febbraio 2008, 0:26

mi è capitato un libro tecnico molto interessante devo dire ma c'è una tavola che non mi entra proprio! Riguarda il tiro di angolo di reinterzo con traiettorie parallele; ho capito l'effetto luce da impartire ma non riesco a capire l'equazione illustrata che dovrebbe consentirmi di individuare il punto di mira sulla lunga! Grazie a chi è così gentile da spiegarmi questo enigma!!! Saluti By Drago

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Drago
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Messaggioda effe77 » giovedì 14 febbraio 2008, 1:04

dai miei vecchi ricordi di liceo quella è una proprzione, non un'equazione, ma conta poco. di sicuro le proporzioni si usano per stabilire il valore di una variabile ignota in funzione delle altre ma qui potresti benissimo misurare tutte le distanze col righello e la cosa sarebbe molto più veloce e diretta, anche se tralascio ogni commento, mio e di chiunque ti veda fare una cosa del genere
tra l'altro le variabili qui sono la distanza tra i diamanti e la distanza tra le biglie, una fissa, l'altra comunque riferita a due oggetti fissi, in quanto fermi, a meno che non si voglia misurare la distanza tra 2 biglie di cui almeno una in movimento  :D   :D   :D

in pratica dice che il rapporto tra la distanza a1c1 e ac deve essere uguale al rapporto b1c1 e bc

come determina i punti c e c1 mi pare chiaro, arduo mi pare attuare il metodo dal vivo, in partita

guarda, non è che sia chiarissimo, nel senso che propone di fare dei calcoli un pò troppo elaborati rispetto alla media. sinceramente l'idea di vedere uno che misura col righello le distanze, poi si mette ad impostare una proporzione e la risolve sul foglio di carta poi mira e tira mi fa sorridere (non ti offendere)

ad un primo esame comunque, pur tralasciando le difficoltà di attuazione del metodo proposto, mi pare che non funzioni. i conti non mi tornano proprio (a me me pare 'na strunzata!)

cambiare di così tanto l'effetto impresso, come proposto, ti dovrebbe portare, ammesso che prendi palla con quello intermedio, a non prendere palla sullo stretto, col massimo effetto, e sul largo, col minimo effetto

poi, già il solo fatto che ti porta a orientarti con le luci riflesse sulla biglia non mi piace come approccio. una volta stavano per convincermi che è un ottimo metodo poi mi ha deluso per diversi motivi

per esempio, gioco in 2 sale, e tutte 2 hanno le classiche luci a 5 lampade, quindi vedo riflesse 5 luci sulla biglia. ma girando per sale vedi che alcune hanno 3 lampade, alcune 4, alcune montano le bruttissime luci a neon unico (in pratica una plafoniera che va quasi da una parte all'altra del biliardo) in pratica le luci non rappresentano un sistema di mira affidabile, almeno per me.

poi questo autore dice che la linea di entrata in corta e quella di uscita dalla lunga verso il castello, o verso l'avversaria che si trova nei pressi del castello, che poi è uguale, dovrebbero essere parallele, e la cosa non è che mi convinca molto.

ti consiglio di farti un giro per il forum, o una ricerca, e vedrai che trovi tante belle cose.  e puoi comunque contare sui consigli di tutti

poi c'è la rubrica di tecnica anche nel magazine, curata da fabio margutti. ti consiglio di leggerle. tieni conto che è anche lui autore di diverse pubblicazioni di tecnica biliardistica e che è molto apprezzato

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Messaggioda Barone G. » giovedì 14 febbraio 2008, 2:03

bene a sapersi...

... a quanto ho capito la prossima volta che vado a giocare mi devo portare una penna, un taccuino e una calcolatrice! :D



Eppure non l'ho capito perchè tutti mi chiamano PINOTTO... sarà perchè mi faccio dalla 1 alla 8 o perchè faccio sempre il filotto!?
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Messaggioda nostrarmandus » giovedì 14 febbraio 2008, 3:21

non bastano, pinotto
devi acquisire i dati tramite un telemetro (se hai qualche amico nell'esercito, lo usano per calcolare le distanze gli artiglieri)  :)
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Messaggioda Bruce » giovedì 14 febbraio 2008, 6:48

Messaggio inserito da pinotto88

bene a sapersi...

... a quanto ho capito la prossima volta che vado a giocare mi devo portare una penna, un taccuino e una calcolatrice! :D



Eppure non l'ho capito perchè tutti mi chiamano PINOTTO... sarà perchè mi faccio dalla 1 alla 8 o perchè faccio sempre il filotto!?


Facciamo una candid camera e vediamo la reazione dell'arbitro; prima di tirare il giocatore estrae di tasca la calcolatrice e, se l'arbitro non dice nulla perchè rimane impietrito dallo shock, montiamo sul puntale anche un bel puntatore laser. ImmagineImmagine

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Messaggioda Barone G. » giovedì 14 febbraio 2008, 10:56

Facciamo una candid camera e vediamo la reazione dell'arbitro; prima di tirare il giocatore estrae di tasca la calcolatrice e, se l'arbitro non dice nulla perchè rimane impietrito dallo shock, montiamo sul puntale anche un bel puntatore laser.


poi dalla tasca esci il metro e vi prendendo le misure con la matita sull'orecchio e vai segnando le traiettorie sulla carta! :D  :D  :D

però sta candid camera la dovrebbe fare un giocatore che non sbaglia un tiro, così tutti rimaranno allibiti e vorranno capire che conti fa! :D

Eppure non l'ho capito perchè tutti mi chiamano PINOTTO... sarà perchè mi faccio dalla 1 alla 8 o perchè faccio sempre il filotto!?
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Messaggioda Drago » venerdì 15 febbraio 2008, 1:01

Siete tutti molto aplomb e con spiccato senso dello humor!!! Sono Drago l'autore della discussione e vorrei precisare che il libro non l'ho scritto io (capito Effe77?). Comunque non credo che l'autore del libro abbia commesso degli strafalcioni in termini di proporzioni o quant'altro! Se ha pubblicato quella tavola evidentemente quella teoria risponderà fedelmente alla pratica!!! O pensate che sia Benny Hill ad averlo scritto? By Drago
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Messaggioda effe77 » venerdì 15 febbraio 2008, 3:18

non ho mai pensato che fossi tu l'autore, anche perchè non credo che chiedersti lumi su qualcosa da te scritto e pubblicato  ;)

mi lascia dubbioso il fatto che le linee di entrata in corta e di uscita dalla lunga siano parallele

mi lascia dubbioso che secondo questo autore evidenti differenze di taglio, o effetto, trasmesso alla battente portino a una differnza di meno di mezza biglia in arrivo sull'avversaria vicina al castello.

di solito quando tiri bricolla le linee sono convergenti verso il punto di partenza della biglia. non voglio dire che se lasci andare la battente quella passa attraverso il castello e torna nell'esatto punto da dove è partita, era solo per dare l'idea. in genere, su quasi tutti i biliardi, se tiro con la mia steccata solita per la bricolla e di tutto effetto, con partenza dal primo diamante di lunga e mira a 12 di corta vado a 10-11 di lunga e poi al birillo rosso. vedi tu se le linee sono parallele! per averle parallele dovresti tirare quasi senza effetto. come vedi l'effetto influenza moltissimo la traiettoria. questo autore pretende che le differenze siano nulle o quantomeno minime  :shockato:

un appunto. il fatto che abbia scritto un libro non vuol dire che le sue parole e i suoi schemi siano oro colato. ovviamente questo vale anche per me. il fatto che io scriva qualcosa non vuol dire che le mie parole siano vangelo. le mie come quelle di chiunque altro scriva libri o sul forum. allora leggi da una parte e dall'altra poi vai in sala e prova. vedi se ti ritrovi con quello che hai letto e da chi lo hai letto. in questo modo saprai a chi dare retta

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Messaggioda amelie » venerdì 15 febbraio 2008, 8:50

Scusaci Drago, siamo un po' goliardici a volte ;)
E' bello anche scherzare a volte no? :)

Tornando al tuo grafico:onestamente non lo vedo così complicato , è basato su una proporzine tracciando delle linee parallele cosa che si fa per tantissimi altri tiri enon vedo nemmeno grossi calcoli da fare (l'angolo 50 ne prevede qualcuno in più  ;) ). Al di la di questo la cosa che proprio non mi convice è il fatto di dover "variare l'effetto" a seconda di come si vuole colpire la bilia.
A mio modesto parere quel tiro lo puoi eseguire in due modi: o di taglio (bricolla) che è un taglio costante o di battuta e quindi senza taglio.

Già è difficile essere costanti e dare sempre lo stesso effetto o non darlo assolutamnete, figurati doverlo variare a seconda della porzione di bilia che vuoi prendere.

Se usi la funzione "cerca" in questo forum troverai molti schemi e discussioni su questo tiro (inserisci come parole chiave BRICOLLA o DUE SPONDE)

Ciao!

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Messaggioda bakufu » venerdì 15 febbraio 2008, 10:17

quella pagina è tratta dal libro "Il fascino del biliardo" di Tonino Virgili il quale è stato uno dei massimi teorizzatori del c.d. "taglio luce". in buona sostanza, secondo tale teoria, la luce riflessa sarebbe infallibile guida per scegliere la quantità di taglio corretta da utilizzare in diversi tiri di calcio al variare della posizione della battente. anche le tre sponde di calcio, secondo lo stesso autore, possono essere giocate utilizzando l'effetto luce.
peraltro so che anche Lotti utilizzava certi sistemi basati sulle luci ("bricolla dello scuro").
anch'io (che sono nessuno) qualche riferimento alle luci lo adotto, ma non sugli effetti.
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Messaggioda perseo » venerdì 15 febbraio 2008, 10:46

Proviamo ad analizzare meglio questo sistema, a priori, su carta.
Una volta determinata la traiettoria della battente proviamo a spostare la biglia lungo la retta AP. In teoria si dovrebbe mantenere sempre lo stesso effetto perché la geometria del tiro non è cambiata.
Si rifletta sul fatto che spostando la battente lungo la linea AP il punto luce di effetto riflesso sulla superficie della biglia varia in quanto l'angolazione della battente rispetto alle luci (fisse) cambia (quando invece dovrebbe rimanere identico).
Stesso discorso, ma meno evidente, se sposti l'avversaria lungo la sua diagonale di uscita ...varia la diagonale a castello e di conseguenza l'effetto.

Anche se non sono un sostenitore dei "sistemi Luce" (che troppo spesso mi lasciano dubbioso) quello di Virgili è un validissimo libro, ricco di nozioni e spunti utili proposti con brillante accuratezza e semplicità.  ;)

FABIO

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Messaggioda vitoleo » venerdì 15 febbraio 2008, 12:25

Ciao Drago, ho letto il ...tuo problema, la bricolla. Ho letto anche tutte le spiegazioni che hanno dato gli altri colleghi giocatori. Ti assicuro che anche per me la bricolla, in tutte le sue posizioni, era un problema seio. Ma io sono riuscito a risolverlo in modo quasi ...magico. Prova a leggere il trattato di Fabio Margutti, "il biliardo universale" e vedrai che la bricolla non sarà altro che un tiro paragonato ad un fisso (o quasi!). prova e mi darai ragione. In bocca al luco. Vito
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Messaggioda effe77 » venerdì 15 febbraio 2008, 14:52

a me è parso di capire che questo conteggio sia un pò laborioso.

1) si misura la distanza tra le biglie, non è chiaro se tra i centri o i lati) in realtà credo siano i centri visto che le biglie, battente e avversaria, diventano rispettivaente i punti a e b

2) si misura la distanza tra il primo diamante di corta e il primo di lunga, che sarebbero i punti a1 e b1

3) si trovano i punti c e c1 in base a una proporzione che non sta ne in cielo ne in terra perchè da un punto di vista matematico non ha senso. essa riporta 4 distanze, a1c1, ac, c1b1 e cb. vi faccio notare che di esse nessuna è nota, perchè non abbiamo ancora idea di dove siano i punti c  c1. non abbiamo la pià pallida idea di quale sia il valore di almeno una delle 4!!!

in matematica si imposta una proporzione per calcolare un valore partendo dagli altri 3 che sono noti. qui non abbiamo niente di noto. in pratica dovremmo misurare queste distanze in base alla posizione dei punti c e c1 che non abbiamo idea di dove siano.
il metodo proposto dice che i punti c e c1 si trovano su una retta che parte dall'angolo. determiniamo questa retta perchè passa dai punti c e c1 che non sappiao dove siano. tutto ciò ha un rigore tecnico impressionante. poi miriamo sulla sponda corta parallelamente a questa retta che tuttora non sappiamo determinare, ma lo abbiamo fatto lo stesso!

poi in base a dove vogliamo colpire l'avversaria, cioè per millimetriche differenze in arrivo sull'avversaria, decidiamo quale luce colpire con la stecca tra quelle che vediamo riflesse sulla battente per imprimere più o meno effetto. sappiamo che un pò d'effetto in più o in meno cambia di tanto la traiettoria d'uscita dalla lunga, tanto da non prendere palla. altro che prenderla piena o un pò scarsina

una cosa. provate questo metodo sul biliardo. ditemi come avete trovato i punti c e c1, ditemi come impostate questa proporzione...

il bello è che la linea di mira verso la corta e la linea d'uscita dalla lunga verso l'avversaria dovrebbero essere sempre e comunque parallele. in pratica la quantità d'effetto dovrebbe modificare il punto in cui la battente impatta sulla sponda lunga ma non l'angolo d'uscita.  :shockato:   :ferito:  [?]

per inciso, a che servono le proporzioni in matematica?

diciamo che il 20% di 100 è 20. diciamo che vogliamo sapere quant'è il 20% di 80, allora impostiamo la proporzione

20:100=X:80   che si legge 20 sta a 100 come X sta a 80

X=(80 x 20): 100

X=1600:100

X=16

quindi il 20% di 80 è 16

ecco a che serve una proporzione in matematica

ho provato a spiegarla da tecnico

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Messaggioda effe77 » venerdì 15 febbraio 2008, 15:01

p.s. drago, non voglio essere polemico con te ne sembrare scortese. sono molto polemico nei confronti di questo metodo che io trovo inapplicabile e privo di qualsiasi fondamento

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