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Giocare con i... "piedi".

Tecnica, tattica, sistemi e materiali di gioco

Giocare con i... "piedi".

Messaggioda luigi » domenica 2 aprile 2017, 13:41

Giocare con i…… piedi.
Visto che qualcuno lamentava la carenza di argomenti nella sezione Tecnica, vediamo di introdurne uno nuovo partendo da un titolo che può sembrare alquanto… bizzarro.
Ma che “bizzarro” forse lo è meno di quanto possa sembrare a prima vista.
Lo spunto per proporre questa discussione mi è stato suggerito, principalmente, dai seguenti elementi:
“un vecchio libro di carambola” – “una lezione didattica di Johnny Archer” – “lo scritto di un carambolista colombiano” - “l’ultima prestazione di Ronnie O’Sullivan al Cina Open”.
In verità l’idea di suggerire questo argomento la maturavo da parecchio tempo, però è stata proprio la prestazione di Ronnie, di questi ultimi giorni, a darmi la spinta decisiva per farlo.
Premetto subito le mie scuse per la lunghezza di questo scritto, ma era inevitabile per dare a tutti gli elementi, a mio avviso necessari, perché chi vorrà intervenire possa farlo.
Dunque, la storia inizia da un vecchio libro di carambola che ho letto svariati anni fa: “Daly’s Billiard Book” di Maurice Daly del 1914, nella sua versione spagnola a cura di William W. Harris del 1989, il quale nel capitolo: Para conseguir una buena “posiciòn” (Per avere una buona impostazione) fra le varie fasi indicate una recita testualmente:
“Mirese directamente al frente, a lo largo de una lìnea parallela a la que seguirà la bola jugadora al ser tocada. No es necesario colocarse frente a la bola propia, però sì mantener los talones bien juntos.
Dato che l’autore in quel capitolo vuole dare suggerimenti per una buona impostazione, è ovvio che, con quella frase, si riferisce alla pre-routine dell’allineamento.
Ho ritenuto di citare il testo nella formulazione originale del libro in quanto facilmente comprensibile.
Orbene, la parte evidenziata è quella, a mio avviso, più intrigante, per cui è partendo da quei “talones bien juntos” che mi è venuto lo spunto per il titolo… “bizzarro”.
E allora? Si chiederà qualcuno.
E allora, il fatto è semplice, nel senso che in nessun libro, almeno fra quelli in mio possesso (un centinaio), sia di birilli, che di Pool, che di Snooker, viene mai indicato, ne sottolineato, detto particolare come fattore importante.
A dire il vero non ne ho mai trovato traccia neppure in Internet. E si che di filmati didattici, articoli e cose varie ne ho fatti passare un bel numero.
Eppure, mi sento di affermare, con assoluta certezza (visto che lo segue da anni e che avendo letto il libro di Daly ho sempre notato quella particolarità), che praticamente “tutti” i giocatori di snooker quando si allineano, lo fanno stando ben attenti a mettersi con i “talones bien juntos”.
Verificarlo è facile, basta guardare un filmato qualsiasi, non importa chi sono i giocatori, dato che tutti lo fanno. Unica cosa, nel caso qualcuno volesse prendersi lo sfizio, state molto attenti ai… piedi.

O meglio, guardate un filmato qualsiasi, ma poi guardatene anche uno di O’Sullivan di qualche tempo fa. Noterete che Ronnie questa cosa non la fa, o meglio, non la… faceva.
Ma ecco che, all’ultimo torneo, il Cina Open di questi ultimi giorni, anche il Grande Ronnie, improvvisamente… lo fa! E’ possibile fare il raffronto fra il Ronnie “prima e dopo” visto che su You Tube è già visionabile il suo ultimo incontro (perso) con Joyce in Cina,
A questo punto mi sono detto: “Pure Lui!”. Ma vuoi vedere che allora la cosa ha un senso…
Visto che ho sempre ritenuto che nel biliardo in generale e nello Snooker in particolare (con tutti quei soldi in ballo) niente succede per caso. Capirete che la cosa può dare da pensare.
La spiegazione, almeno per quanto riguarda O’Sullivan è, a mio avviso, semplice.
Ronnie. essendo indiscutibilmente dotato di un talento prodigioso, in fondo (come spesso succede ai super talentuosi) dei rigidi dettami della tecnica un poco se ne è sempre… “sbattuto”.
Però ora che, con l’avanzare dell’età, ha capito che il solo talento di per sé evidentemente non Gli basta più, per mantenersi competitivo ha deciso di tornare ai “Fondamentali” e quindi di adeguarsi anche ai… los talones bien juntos….
Ora, delle problematiche di Ronnie in fondo a noi che ce ne…
Però la domanda è: “Se anche uno come O’Sullivan ha deciso di adottare (certamente con grande fatica conoscendo il soggetto) questa tecnica, non sarà che la stessa è veramente importante?
Questo il punto.
Ribadisco che i giocatori di Snooker sono i soli a cui ho visto seguire con puntiglio questa peculiarità nella loro pre-routine del tiro. Se poi pensiamo anche che, per i noti e già citati motivi “monetari”, sono anche i più “motivati” a fare le cose al meglio…
A Voi dire le vostre considerazioni in merito.
Meglio affrontare i tiri a… piedi uniti… oppure…semplicemente coi piedi per… terra?
-------------------------------------------------------------------------------
In ogni caso, sempre in tema di… giocare coi “piedi”, c’è anche dell’altro.
Veniamo pertanto a Johnny Archer.
Non starò a spiegare chi sia Johnny “The Scorpion” Archer, gli Amici del Pool potranno farlo molto meglio di me. A coloro i quali fosse del tutto sconosciuto, dico solo che è stato e forse è ancora uno dei più forti giocatori di Pool in assoluto.

Su You Tube vi è un filmato amatoriale di Archer ripreso mentre tiene una lezione in un Club. A un certo punto, in risposta ad una domanda del pubblico, spiega la differenza (a suo avviso ovviamente) del perché della diversa posizione dei piedi che c’è fra i giocatori di Snooker e quelli del Pool.
L’immagine spiega la sua opinione.
Immagine

Archer sostiene che la posizione a piedi paralleli (Snooker) consente la massima precisione, mentre l’altra a 45° (Pool) (Birilli e Carambola aggiungo io) offre la massima potenza.
Voi che ne pensate?
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Ma non è finita… giochiamo ancora un poco con i…“piedi”.
In Internet ho trovato anche uno scritto di un carambolista colombiano il quale suggeriva una diversa posizione dei piedi in funzione della quantità di palla avversaria che si intende colpire.
Lo schema mi sembra abbastanza chiarificatore, inutile da parte mia aggiungere altre chiacchiere..
Immagine

In quanto sopra c’è del vero? C’è qualcosa su cui riflettere? Qualcosa che ci possa aiutare a giocare meglio?
Che quelli dello Snooker inizino la pre-routine dell’impostazione partendo sempre con i piedi unti è indubbio, che poi prendano il gioco molto “seriamente” è altrettanto… indubbio.
Se infine, Archer ed il carambolista colombiano fanno quelle affermazioni, ritengo che, evidentemente, avranno i loro buoni motivi.
Per cui, forse farci sopra, a nostra volta, una qualche riflessione… male non potrà fare.
Saluti.


PS Lo scritto è venuto piuttosto lungo, ma questo l’avevo premesso, a dire il vero mi è venuto anche un poco “incasinato”, me ne scuso, ma credo che comunque non avrete problemi a seguirne il senso generale.
Comunque sia, oggi è Domenica; sul Forum c’è un nuovo argomento (piaccia o meno poco importa); questa sera ci sarà l’ennesima splendida finale tra Roger Federer e Rafael Nadal…
Che volete di più dalla vita, un… lucano?
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Re: Giocare con i... "piedi".

Messaggioda Bata_Reyes » domenica 2 aprile 2017, 14:55

e c'è anche una finale a Pechino tra Mark Williams e Mark Selby!  :D
Cmq Luigi intervento davvero molto interessante, proverò a verificarlo al tavolo... E non scusarti per la lunghezza, se il discorso è ben articolato come il tuo, la lunghezza è necessaria, se invece si divaga passando di palo in frasca, l'eccessiva lunghezza è solo deleteria.
Ultima modifica di Bata_Reyes il domenica 2 aprile 2017, 14:55, modificato 1 volta in totale.
Pentiteve diauli!
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Re: Giocare con i... "piedi".

Messaggioda luigi » domenica 2 aprile 2017, 15:31

Osservando questa finale appare anche evidente la diversa indole dei due giocatori. Il buon "vecchio" Williams, più talentuoso, "gigioneggia" un poco nell'applicazione della "regola" dei piedi. Mentre invece il coriaceo Selby è assai più pragmatico nell'applicarla.
Buona visione e Buona domenica.

PS Le scuse per la lunghezza sono più che altro un vezzo, sin tanto che a lamentarsene non sia fabrisoft, non è che me ne...
Ciao
luigi
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Re: Giocare con i... "piedi".

Messaggioda damiraguilar » lunedì 3 aprile 2017, 18:08

Buon sera, ...come dico più volte, nulla o poco, si inventa, casomai, si reinterpetra o si sposa. quella causa/tecnica/scuola, la carambola ha avuto modo e campioni per quasi 200 anni per comprendere,studiare e applicare il biliardo, sicuramente oggi il tutto lo si affronta in una ottica piu scientifica e psicologica.
Ora partendo dal gesto tecnico,..da che io mi ricordi, una delle prime lezioni old school, era mettersi di fronte alla bilia distante dal tavolo e con tre passi canonici portarsi sulla linea di tiro, questo sistema prevede come si dovrebbe fare sempre,  individuare la linea o binario di mira, voluto, distante dal tavolo, mirando con "l'ombelico" per fare ciò correttamente i piedi (perchè sono i piedi, poi le anche, e infine le spalle, a mantenere e dare la CORRETTA posizione del corpo su qulla linea/binario che abbiamo individuato) i piedi ma in primis i Talloni devono essere allineati, non per forza attaccati, ma alla distanza naturale ( tra i due piedi e gambe) e rilassata con cui camminiamo fin da quando siamo nati, a questo punto potremo vedere a seconda del soggetto, che le punte dei piedi, saranno a volte "rivolte" in avanti dritte, oppure sx dritta, punta dx verso destra, ecc. ecc. con mille varianti, ma molto importante per me questo passaggio, quando mi porto avanti sul tavolo, lo faccio con molta calma camminando a piccoli passi, mantenendo le punte dei piedi come la mia camminata naturale mi porta a fare, con una costante i talloni AllineatI, non per forza uniti, quando il mio corpo e alla distanza ottimale dalla bilia, (questo momento lo chiamo punto 0 della fase di posizionamento del corpo sulla linea di tiro, importantissima, e percio devo ripeterLa sempre uguale su ogni tiro, arrivando al punto 0  nella maniera nei gesti, e nei tempi (che poi formeranno la cadenza dei "ritmo" di un grande giocatore/atleta quello in cui Mosconi era veramente dotato) SEMPRE identici per permettermi "una continuità e sicurezza" su ogni tiro. Ora da questo punto zero in cui sono arrivato camminando il piu naturalmente possibile e con i talloni allineati, inizio a piegarmi  per porare mento e occhio dominante sopra la stecca che a sua volta seguirà la linea/binario di tiro, AttenzionE non bisogna spostare ancora i piedi soprattutto il sx per i mancini il dx SOLO una volta piegati, portate in maniera naturale il piede sx probabilmente i talloni saranno molto piu "allineati" del vostro solito,per concludere lo stinco dovrebbe formare un angolo di 90 gradi con il pavimento, e in questa posizione portero il po di peso del corpo su questa gamba, un po anche alla mano del ponte per un corretto equilibrio. Questo dopo vari studi e prove lo ritengo una tecnica basilare e migliore per molti versi ad altri, in primis consente di mantenere la postura piu naturale per il nostro corpo, che sarà comoda da riprodurre sempre, con minimi movimenti, evitando di "spostare" il corpo quando andiamo al tiro, mantiene i talloni in un range di giusta "allinearità" dal'inizio alla fine, e .......se i talloni sono allineati giustamente lungo la linea/binario di tiro significhera che l e anche saranno allineate e frontali alla medesima, portandosi "dietro" anche  le spalle,...immaginiamo cammino normalmente, pochi movimenti, riproducibile, tutto il corpo, piedi/talloni, anche, spalle allineati per mantenere la linea/binario di tiro individuata, una volta in posizione, posso SOLO pensare al gesto tecnico/soggettivo del mio avambraccio, avendo la certezza che il mio corpo è perfettamente posizionato se l'avambraccio và dritto potrò  sbagliare solo se ho individuato malamente il punto da colpire. C'è molto al fuoco queste mie convinzioni le sviluppate e fatte mie in quasi 5 anni di ricerche studi e prove su me stesso e amici, quindi sempre secondo ME ma sono convinto di cio che ho potuto riscontrare, scusate se spesso ripeto parole su parole, ma non è un caso a buon intenditor.....altresì scusate punteggiature e grammatica, spesso vado di fretta e tra telefonino o tablet,e una tortura, cerco di trasmettere un pensiero, un concetto, una tecnica  che per quanto "semplice" "portato" da un corpo umano sono migliaia di movimenti piu facili a farsi che a dirsi scappo non ho tempo neanche di controllarlo, chiedo venia.
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Re: Giocare con i... "piedi".

Messaggioda luigi » martedì 4 aprile 2017, 11:11

Tanto per restare sempre sui... piedi.
Personalmente penso che imparare a muoverli nel modo che l'Amico Gianni Campagnolo ha denominato: "Passo del pinguino", possa dare riscontri interessanti.
Provandolo ho avuto la sensazione di riscontravi una certa... "logica".
Ovviamente, "uno vale uno", per cui è solo una mia opinione del tutto personale.
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Re: Giocare con i... "piedi".

Messaggioda roby62 » martedì 4 aprile 2017, 12:25

Se ci fosse qualcuno tra gli iscritti al forum che ha giocato con Winchler Crotti,sarebbe interessante sapere la loro opinione sull'argomento.
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Re: Giocare con i... "piedi".

Messaggioda francescor » giovedì 6 aprile 2017, 12:35

Sono francescor e vorrei chiedere gentilmente a qualche esperto come impostarsi e come mirare la palla avversaria al fine di colpirla nel punto voluto. Infatti mi pare di aver capito che la buona riuscita del tiro dipende gran parte da questo. Quali sono i movimenti da fare e soprattutto quelli da non fare? Ringrazio anticipatamente.
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Re: Giocare con i... "piedi".

Messaggioda l'artista » venerdì 7 aprile 2017, 21:54

Ho letto con interesse l'intervento di Luigi, avevo già sentito parlare più volte del discorso dei piedi, pare(l'ho sentito da uno dei suoi allievi) che Winkler affermava"il tiro si fa coi piedi" e pare che non si riferisse solo al posizionamento.
Per quanto mi riguarda, fino ad adesso non ho mai pensato a queste cose, e pur giocando da tempo immemorabile(sempre saltuariamente) non ho la minima idea di come mi posiziono coi piedi e nemmeno ho mai fatto caso a come si posizionano coi piedi gli altri.
Io credo che prima di tutto vi sia bisogno di una buona stabilità(qualcuno diceva"la sicurezza della mano dipende dalla fermezza del piede"), credo anche che il posizionamento sia soggettivo e che dipenda non soltanto dall'abitudine ma anche dallo schema corporeo dell'individuo(ricordate Michael Johnson hanno provato a fargli cambiare postura durante la corsa ma...........).
In definitiva credo che sia sempre utile cercare di migliorarsi e quindi anche provare posture diverse, ma che esista una postura o un posizionamento dei piedi che vada bene per tutti................sono scettico. :ciao:
C'è un solo bene: il sapere. E un solo male: l'ignoranza.
(Socrate)
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Re: Giocare con i... "piedi".

Messaggioda B1 » sabato 8 aprile 2017, 9:12

Provo a dire la mia. E siccome non ho certezze la dico "in punta di piedi "
Intanto ringrazio luigi per aver postato un tema che ha pochissima letteratura e forse tanta superficialità.
Ho letto anche io la frase spesso riportata e pronunciata da Winkler e mi ha sempre incuriosito.
Vengo alla mia esperienza personale: ho lavorato anni sulla mia impostazione (non ho ancora finito e non so se mai finirò). Nei miei studi per portare la stecca sotto l occhio dominante o sotto il naso, o una via di mezzo come faccio ora. E per regolare la distanza del mento dalla stecca ho lavorato molto su piedi e gambe.
Ho visto gente che per spostare la stecca dall occhio al naso allarga il braccio e/o il gomito snaturando la steccata. Ho riscontrato che ruotando di qualche grado i talloni si orienta il busto e quindi la verticale del tiro in maniera stupefacente. E per abbassarsi anziché lavorare sulla schiena ho imparato a lavorare sulle gambe, flettendo le ginocchia. Tutto questo mi ha portato miglioramenti su punto palla e sensibilità  (misura): resta il dubbio e non ho la controprova, il miglioramento è arrivato perché stavo giocando/studiando/imparando ed è scollegato dalle riflessioni su piedi e gambe? Non ho la risposta ma son contento di essermi applicato; male che vada è stato tutto ininfluente ma adesso mi "conosco meglio".
Un ultina riflessione. Il Bomba a lezione per trovare la posizio e giusta mi diceva:quando sei sul tiro se devi aggiustarti di qualche cm fai scivolare i piedi senza staccarli dal pavimento, non perdere il contatto col suolo, usa il "radar" che tutti abbiamo e il tuo corpo si allinea nel modo migliore. Dopo anni la faccio ancora, non so se ho il radar, anche oerche sbaglio spesso ;-) , ma la ricerca del feeling che sta dietro a queste parole mi ha senpre affascinato e convinto.  E nei rari momenti i  cui lo trovo quel feeling mi diverto da matti e.....sbaglio poco
------------------------------------------------

io ti spiego tutta la fisica che ci sta dentro nel biliardo, tra le 4 sponde. io conosco la fisica che ci sta dentro alle bilie.proprio.
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Re: Giocare con i... "piedi".

Messaggioda damiraguilar » domenica 9 aprile 2017, 15:46

Che bella quest, b1, io ti dò la mia in "punta di talloni" voglio precisare alcuni punti di concetto, come ripeto sempre, tutto parte da un"pensiero" che viene "sposato" e che rientra nelle nostre "corde". Questo per dire che, essendoci varie tecniche io posso preferire una piuttosto che altre, per motivi oggettivi/soggettivi e quant' altro. Ma voglio ragionare su un punto, le varie fasi di una  tecnica, tipo quella descritta da me, proviene dallo snooker, no.....per meglio dire lo snooker ha fatto suo questo tipo di tecnica e l'ha sviluppato  negli anni, perché dava il miglior riscontro in fatto di massima precisione nè sappiamo tutti i motivi. Ora per Me è innegabile che sfruttando a modo le basi di questa tecnica io,...ma penso quasi tutti che non la adoperano, riescano a (attenzione!) Mantenere e ri-trovare il più, PerformantE, sistema per posizionare il corpo/braccio sempre il più correttamente possibile su quella benedetta linea/binario di tiro,  ciò non vuol dire che sia un dictat da rispettare alla virgola, io posso (come ho fatto) aggiungere "tecniche" che io ho nel mio bagagliaio di conoscenze, acquisite o "farina del mio sacco" ma in questo caso devo avere una ottima conoscenza del mio "corpo" sui movimenti che mi portano al tiro di stecca. Ovviamente le "BASI"  il "succo" della tecnica deve essere seguito ed e-seguito correttamete, a parità di ciò, ben vengano spostamenti "sul posto" con tutto il piede a contatto del suolo, cosa che io adopero, sempre nel momento della spaccata su 15 bilie per la ricerca del miglior equilibrio e rettinalità della steccata dato che allungo di spalla e spingo di anca. Lo sport del biliardo è fatto anche di "grigi compromessi" poche cose (o nessuna è completamente bianca o nera) per ottenere un "piazzamento" corretto posso trovare varie soluzioni, con vari mix di tagli mezi colpi, smorzate, follow, ecc. ma sempre cercando di arrivare ad "individuare" e "prendere" non il mm. ma addirittura "l'atomo" e ciò per me necessita della migliore tecnica possibile sempre imho, ciao.
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Re: Giocare con i... "piedi".

Messaggioda FedericoStella » mercoledì 12 aprile 2017, 12:43

libro del colombiano qual è? non lo trovo. Io posso dire la mia, nelle poche lezioni prese, il Maestro mi imposto bene, poi mi fece vedere che per stare impostato bene la stecca doveva passare sul piede destro in un certo punto, a metà della pianta del piede. E lui mi disse tu per stare dritto devi metterti così, devi stare attento a questo particolare. Riflettendo la mia posizione è simile a quella dei snooker, cioè piedi quasi paralleli
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Re: Giocare con i... "piedi".

Messaggioda luigi » giovedì 13 aprile 2017, 10:05

Mai scritto che si tratti di un "libro" colombiano, quanto di uno scritto di un carambolista colombiano trovato casualmente su Internet. Avendolo trovato "per caso", una quindicina di anni fa, non sono in grado di dare alcun suggerimento per cercare di reperirlo.
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Re: Giocare con i... "piedi".

Messaggioda damiraguilar » giovedì 13 aprile 2017, 15:34

FedericoStella ha scritto:libro del colombiano qual è? non lo trovo. Io posso dire la mia, nelle poche lezioni prese, il Maestro mi imposto bene, poi mi fece vedere che per stare impostato bene la stecca doveva passare sul piede destro in un certo punto, a metà della pianta del piede. E lui mi disse tu per stare dritto devi metterti così, devi stare attento a questo particolare. Riflettendo la mia posizione è simile a quella dei snooker, cioè piedi quasi paralleli

Ciao,...oddio, diciamo(dico) che è per lo meno semplicistico, non è che ad uno "basti" che la stecca debba passare, in "quel punto lì" ed è ok, dipende da una miriade di fattori, tra cui l'altezza, la morfologia, e la "posizione" dei piedi della persona in questione, e la "tecnica" che si adopera, nello snooker  può succedere che (l'ombra per così dire) la stecca lambisca appena il piede dato che ci si ritrova molto frontali e con i talloni mooolto allineati e punte (dei piedi) avanti "dritte" in base al  nostro naturale modo di camminare aggiungo io. IL tutto và però "plasmato" e "provato" sulla persona e pecurialità fisiche della persona, per quello il metodo che io adopero per l'impostazione parte sempre dai movimenti "Naturali" della propria camminata personale di ognuno, modificando  o correggendo l'indispensabile per mantenere sempre una corretta impostazione, il biliardo e più "semplice" se si cerca di matenere la naturale semplicità della postura corporale cercando di non forzare nulla men che mai la presa della stecca, e per me e anche....capire che è un concetto di assoluto "centro" e di "linee/binarii" che cercano questi centri sempre IMHO.
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Re: Giocare con i... "piedi".

Messaggioda Gianni » martedì 18 aprile 2017, 18:49

Molto interessante, ma vi voglio dare anch'io qualcosa da discutere:
La mia teoria si chiama del "cannone" tu punti il cannone al posto giusto e colpisci il bersaglio. Tu punti il cannone al posto sbagliato e non colpisci il bersaglio.
Chiaro questo?

Nei miei libri e nella mia scuola e agli Istruttori che ho formato insegno questo  principio. La posizione dei piedi è una cosa importante. Ma, la vera cosa importante è la stecca, che deve essere posizionata perfettamente sulla linea di mira.

Quindi, non è la stecca che deve seguire i piedi, bensì, è il corpo, la postura che deve seguire la stecca.
Con il passo del pinguino riesco ad ottenere esattamente questo allineamento.
Buona riflessione  :)  ;)  :D
Ultima modifica di Gianni il martedì 18 aprile 2017, 18:49, modificato 1 volta in totale.
BiliardoWeb Magazine, la rivista online dedicata al biliardo - http://magazine.biliardoweb.com

"POOL, Il biliardo americano"  1° e  2° Parte, libri in italiano  per apprendere le basi e le tecniche avanzate nel Pool.      
pool.libro@bluewin.ch
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Re: Giocare con i... "piedi".

Messaggioda luigi » mercoledì 19 aprile 2017, 10:44

Caro Gianni,
intanto Buona Pasqua, anche se in ritardo. Come ho scritto in precedenza, personalmente ho potuto riscontrare che muovendo i piedi (pertanto restiamo in argomento) col Tuo "passo del pinguino", si possono avere riscontri interessanti e funzionali per più di un motivo.
Di nuovo Tanti Auguri.
luigi
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