la stecca che sbanda.
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la stecca che sbanda.
ragazzi penso che parlare un po di "sbandamento" nei tiri diretti a tre passate sia un argomento utile per tutti.
io per esempio sono convinto che la mia LM vada dalla parte opposta all'effetto.
per esempio gioco la biglia in pena a tre giri mirando sul rimpallo pieno. e voi?
io per esempio sono convinto che la mia LM vada dalla parte opposta all'effetto.
per esempio gioco la biglia in pena a tre giri mirando sul rimpallo pieno. e voi?
angelo 67 Inserito il - 08 febbraio 2007 : 20:19:07
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ragazzi penso che parlare un po di "sbandamento" nei tiri diretti a tre passate sia un argomento utile per tutti.
io per esempio sono convinto che la mia LM vada dalla parte opposta all'effetto.
per esempio gioco la biglia in pena a tre giri mirando sul rimpallo pieno. e voi?
Prova ad impugnare lasciando un 13-15 cm di finale di manico libero e poi raccontami.
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bracciostorto
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ragazzi penso che parlare un po di "sbandamento" nei tiri diretti a tre passate sia un argomento utile per tutti.
io per esempio sono convinto che la mia LM vada dalla parte opposta all'effetto.
per esempio gioco la biglia in pena a tre giri mirando sul rimpallo pieno. e voi?
Mah..., secondo me lo sbandamento nei tiri di potenza non è causato dalla stecca ma dalla steccata, cioè già in fase di brandeggio non si manda avanti e indietro la stecca nel modo giusto cioè con una impostazione ferma e corretta per cui in fase di penetrazione e di colpitura non si colpisce la palla come si dovrebbe. Infatti ci sono dei giorni che si colpisce da dio e altri dove si scarseggia sempre l'avversaria; sicuramente è un problema di meccanica di tiro, alcuni giorni si è + fermi e si ha una migliore impostazione e colpitura.
Mentre nei tiri di sensibilità, esempio nel tutt'effetto, alcune volte dipende dalla steccata e dalla posizione del ponticello ( esempio se si è costretti ad inclinare la stecca verso il basso la palla farà una leggerissima parabola per cui andrà dalla parte dell'effetto) però può dipendere anche dalla rigidità della stecca, cioè del puntale; un puntale + morbido scarta meno di uno rigido.
Provate a prendere una stecca del bar o circolo monopezzo in legno e tirate una bricolla di tutt'effetto in pancia, se mirate es. a 10 andate a 11/12, questo perchè la stecca è un palo.
ho notato che su tiri di misura, per esempio di bricolla di misura a tutto effetto , a volte la palla mi tende a sbandare dalla parte opposta del giro, mi senbra che questo mi succeda sopratutto sui panni nuovi come se la palla non riuscisse a riprendere la naturale prima sbandata. Che ne pensate?
Mah... non penso sia un fatto di panno,credo che lo sbandamento sia determinato o dalla steccata non proprio corretta o dalla rigidità del puntale che non flettendo tende a farti andare la palla proprio dalla parte opposta all'effetto. Poi, ripeto dipende anche dalla posizione di tiro, se per dare il tutt'effetto devi inclinare un pò la stecca esempio con battente vicino a sponda, al contrario la palla sbanda un pò ma questa volta verso l'effetto. Un giocatore bravo tiene conto di queste cose e compensa il tutto.
ATTENZIONE! ARGOMENTO CRITICO!
Bellissimo, mi sento tornato in dietro nel tempo, quando stavo quì a casa a Pechino e parlavamo di tecnica!
Lo scarto, questo sconosciuto; è un fenomeno che esiste e che NON può assolutamente essere evitato. La dinamica è molto semplice: nelmomento in cui si colpisce la bilia con un effetto laterale la billia si sposta naturalmente verso il lato opposto all'effetto. Ciò è un fenomeno assolutamente naturale e dovuto al fatto che durante la steccata c'è una componente di traslazione laterale della billia in quanto è un oggetto mobile.
Mi spiego meglio. Se prendete un pallone da calcio (scusate il paragone blasfemo!) e lo spingete con un dito nel punto in cui dareste alla bilia l'effetto massimo il pallone si sposterà lateralmente, non in avanti. Questo perchè il tempo di contatto tra dito e pallone è relativamente lungo.
Ora, con l'utilizzo del cuoio che aumenta l'attrito istantaneo tra stecca e billia e con la maggiore velocità di colpo durante la steccata, questo fenomeno viene enormemente diminuito, ma non può essere eliminato del tutto.
Una soluzione per gestire questo fenomeno è la conoscienza dei propri attrezzi, ossia essere a conoscienza che la propria stecca, con un effetto massimo scarta di tot cm a tot distanza e che con effetto minore scarta di tot. Quindi la soluzione ultima è sempre e comunque la stessa: allenamento, allenamento, allenamento. Ma non giocando con gli amici, ma mettendosi sul tavolo da soli e colpendo la billia mirando un punto sulla sponda e verificando di quanto differisce il punto di impatto sul punto di mira. In questa maniera si impara quanto scarta la propria stecca.
Poi c'è la possibilità di scegliere un puntale e un cuoietto in base allo scarto. Ce ne sono alcuni che scartano più, altri che scartano meno, ma in linea di massima (parlo per il legno, dei materiali sintetici non mi impiccio) è proporzionale alla flessibilità del puntale: Più è flessibile, più scarta; più è rigido meno scarta.
Spero di essere stato d'aiuto a qualcuno, ma soltanto scrivere di nuovo di tecnica è stato di grande aiuto per mè stesso.
Un abbraccio a tutti, sono lontano ma torno presto...
---
Ricominciamo!
Dffmade
BiliardoWeb Magazine, la rivista online dedicata al biliardo -
http://magazine.biliardoweb.com
Bellissimo, mi sento tornato in dietro nel tempo, quando stavo quì a casa a Pechino e parlavamo di tecnica!
Lo scarto, questo sconosciuto; è un fenomeno che esiste e che NON può assolutamente essere evitato. La dinamica è molto semplice: nelmomento in cui si colpisce la bilia con un effetto laterale la billia si sposta naturalmente verso il lato opposto all'effetto. Ciò è un fenomeno assolutamente naturale e dovuto al fatto che durante la steccata c'è una componente di traslazione laterale della billia in quanto è un oggetto mobile.
Mi spiego meglio. Se prendete un pallone da calcio (scusate il paragone blasfemo!) e lo spingete con un dito nel punto in cui dareste alla bilia l'effetto massimo il pallone si sposterà lateralmente, non in avanti. Questo perchè il tempo di contatto tra dito e pallone è relativamente lungo.
Ora, con l'utilizzo del cuoio che aumenta l'attrito istantaneo tra stecca e billia e con la maggiore velocità di colpo durante la steccata, questo fenomeno viene enormemente diminuito, ma non può essere eliminato del tutto.
Una soluzione per gestire questo fenomeno è la conoscienza dei propri attrezzi, ossia essere a conoscienza che la propria stecca, con un effetto massimo scarta di tot cm a tot distanza e che con effetto minore scarta di tot. Quindi la soluzione ultima è sempre e comunque la stessa: allenamento, allenamento, allenamento. Ma non giocando con gli amici, ma mettendosi sul tavolo da soli e colpendo la billia mirando un punto sulla sponda e verificando di quanto differisce il punto di impatto sul punto di mira. In questa maniera si impara quanto scarta la propria stecca.
Poi c'è la possibilità di scegliere un puntale e un cuoietto in base allo scarto. Ce ne sono alcuni che scartano più, altri che scartano meno, ma in linea di massima (parlo per il legno, dei materiali sintetici non mi impiccio) è proporzionale alla flessibilità del puntale: Più è flessibile, più scarta; più è rigido meno scarta.
Spero di essere stato d'aiuto a qualcuno, ma soltanto scrivere di nuovo di tecnica è stato di grande aiuto per mè stesso.
Un abbraccio a tutti, sono lontano ma torno presto...
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Grande Alessandro!Anche a me sembra di essere tornato indietro nel tempo a leggere i tuoi messaggi quando scrivevi lì dalla casa di Pechino!
Personalmente condivido la tua analisi, ma in questi giorni me ne sono stato buono perchè pensavo di aver sbagliato alcune mie valutazioni.Tu ti sei limitato all'analisi del legno, ma io azzarderei l'ampliamento anche al sintetico.In fin dei conti la bilia non sa se chi la colpisce è di legno o di kevlar o di carbonio.Risente, fisicamente, del grado di rigidità del materiale, indipendentemente se sia naturale o sintetico.CREDO.
Detto questo, in linea di massima, ho sempre saputo, e un poco anche verificato di persona, che all'aumentare della rigidità, diminuisce lo scarto e vice versa.E da questo si spiegherebbe anche perchè è più "difficile" far sentire alla palla grandi quantità di effetto con materiali più rigidi.
In questi giorni, però, non solo in questa discussione, ma anche in diverse altre, e più persone, hanno sostenuto il contrario.Maggiore rigidità = impossibile, ad esempio, prendere il filo di palla desiderato.Se oltre al materiale si inseriscono altre variabili che influiscono sulla flessibilità dell'attrezzo tipo diametro del giunto, lungezza del puntale ecc., sempre ad un unico aspetto si arriva.La rigidità.
Non ultimo Genio proprio sabato.Parlando di stecche ha detto che lui con attacchi da 20/21 (maggiori, quindi mi sembra tacito che aumentino la rigidità del'attrezzo!) NON riesce assolutamente a giocare perchè NON gli permettono di avere la precisione che cerca.Oltre al fatto che gli sembra di avere in mano "un bastone senza l'anima" come disse tempo fa qui sul forum.Ma questo, proprio per il discorso sulla capacità di imprimere gli effetti, mi sembra che possa essere capito.
Domanda da cento milioni di dollari...visto che si parla di fisica, dov'è la verità??
O meglio, noi facciamo questo discorso dando per certa una meccanica di tiro perfetta, e un andamento perfettamente rettilineo delle meccaniche che muovono il nostro corpo e il nostro brandeggio.Quanto si può prescindere, nel valutare lo scarto di un attrezzo, dalla nostra meccanica personale?E se non vogliamo prendere in considerazione questa variabile, fisicamente, scarta di più un attrezzo più rigido o meno rigido?
**************************************************
La Roma che conosco la porto sempre dentro, nei giorni di burrasca e in quelli senza vento.Tra vicoli, palazzi, bar, trattorie, sò centomila strade...e sono tutte mie. E sono tutte mie le facce della gente.Le donne sul balcone, il ricco, il mendicante.Posteggiatori, tassinari, barbieri e benzinai.La Roma che conosco non la conosci mai!La Roma che conosco c'ha sempre er sole addosso e quanno esco ride, e me lo presta spesso.E pure quanno piove sembra che non disturba.Te fracica, te frega...è come una donna furba.La Roma “se vedemo, dimo, annamo, famo!Non ti devi da preoccupare che tanto te richiamo!”.La Roma...”N'dov'è che devono andà tutti quanti?Moto, motorini, vespette...ottovolanti!”.La Roma che conosco, dù ore pe fa un metro…però mentre te blocca, te fa vedè San Pietro.La Roma che conosco è tavoli in eccesso e tutti addosso a tutti, ma stamo bene lo stesso.Basta che quel piatto rimanga sempre quello.Guanciale, pecorino...e un pò de quel vinello.Che ce fa uscì contenti tra i vicoli incantati, a ride con gli amici oppure innamorati.La Roma che conosco te insegna a fa l'amore e a ogni bacio aggiunge un pò, un pò del suo sapore.Così la porti dentro dovunque te ne vai.La Roma che conosco... non la conosci MAI!!
Non fà la stupida stasera, damme 'na mano a faje dì de si.Non fà la stupida stasera…
Personalmente condivido la tua analisi, ma in questi giorni me ne sono stato buono perchè pensavo di aver sbagliato alcune mie valutazioni.Tu ti sei limitato all'analisi del legno, ma io azzarderei l'ampliamento anche al sintetico.In fin dei conti la bilia non sa se chi la colpisce è di legno o di kevlar o di carbonio.Risente, fisicamente, del grado di rigidità del materiale, indipendentemente se sia naturale o sintetico.CREDO.
Detto questo, in linea di massima, ho sempre saputo, e un poco anche verificato di persona, che all'aumentare della rigidità, diminuisce lo scarto e vice versa.E da questo si spiegherebbe anche perchè è più "difficile" far sentire alla palla grandi quantità di effetto con materiali più rigidi.
In questi giorni, però, non solo in questa discussione, ma anche in diverse altre, e più persone, hanno sostenuto il contrario.Maggiore rigidità = impossibile, ad esempio, prendere il filo di palla desiderato.Se oltre al materiale si inseriscono altre variabili che influiscono sulla flessibilità dell'attrezzo tipo diametro del giunto, lungezza del puntale ecc., sempre ad un unico aspetto si arriva.La rigidità.
Non ultimo Genio proprio sabato.Parlando di stecche ha detto che lui con attacchi da 20/21 (maggiori, quindi mi sembra tacito che aumentino la rigidità del'attrezzo!) NON riesce assolutamente a giocare perchè NON gli permettono di avere la precisione che cerca.Oltre al fatto che gli sembra di avere in mano "un bastone senza l'anima" come disse tempo fa qui sul forum.Ma questo, proprio per il discorso sulla capacità di imprimere gli effetti, mi sembra che possa essere capito.
Domanda da cento milioni di dollari...visto che si parla di fisica, dov'è la verità??
O meglio, noi facciamo questo discorso dando per certa una meccanica di tiro perfetta, e un andamento perfettamente rettilineo delle meccaniche che muovono il nostro corpo e il nostro brandeggio.Quanto si può prescindere, nel valutare lo scarto di un attrezzo, dalla nostra meccanica personale?E se non vogliamo prendere in considerazione questa variabile, fisicamente, scarta di più un attrezzo più rigido o meno rigido?
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La Roma che conosco la porto sempre dentro, nei giorni di burrasca e in quelli senza vento.Tra vicoli, palazzi, bar, trattorie, sò centomila strade...e sono tutte mie. E sono tutte mie le facce della gente.Le donne sul balcone, il ricco, il mendicante.Posteggiatori, tassinari, barbieri e benzinai.La Roma che conosco non la conosci mai!La Roma che conosco c'ha sempre er sole addosso e quanno esco ride, e me lo presta spesso.E pure quanno piove sembra che non disturba.Te fracica, te frega...è come una donna furba.La Roma “se vedemo, dimo, annamo, famo!Non ti devi da preoccupare che tanto te richiamo!”.La Roma...”N'dov'è che devono andà tutti quanti?Moto, motorini, vespette...ottovolanti!”.La Roma che conosco, dù ore pe fa un metro…però mentre te blocca, te fa vedè San Pietro.La Roma che conosco è tavoli in eccesso e tutti addosso a tutti, ma stamo bene lo stesso.Basta che quel piatto rimanga sempre quello.Guanciale, pecorino...e un pò de quel vinello.Che ce fa uscì contenti tra i vicoli incantati, a ride con gli amici oppure innamorati.La Roma che conosco te insegna a fa l'amore e a ogni bacio aggiunge un pò, un pò del suo sapore.Così la porti dentro dovunque te ne vai.La Roma che conosco... non la conosci MAI!!
Non fà la stupida stasera, damme 'na mano a faje dì de si.Non fà la stupida stasera…
Sull'ultima domanda puoi scoprirlo da te facendo un centinaio di tiri con due puntali diversi e fare una media degli scarti. Se hai tempo provalo e lo verificheremo (un centinaio proprio perchè noi umani non siamo infallibili e possiamo sbagliare alcune steccate, anche molte consecutive)
L'errore umano c'è sempre, assolutamente, ma non penso che se prendi un manico di scopa, dritto, con una punta da 13 mm e un cuoietto montato sopra tu non riesca a prendere una palla fina dopo una settimana che ti ci alleni. Se così fosse vuol dire due cose: non ti sei allenato abbastanza oppure datti all'ippica.
Come già detto ci sono materiali e lavorazioni che scartano più o meno di altri, ma è tutta una questione di allenamento e abitudine ai proprio attrezzo.
Chiunque la pensi diversamente è vivamente pregato di rispondere cosicchè si possano confrontare esperienze diverse e migliorare la conoscenza di noi tutti.
---
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L'errore umano c'è sempre, assolutamente, ma non penso che se prendi un manico di scopa, dritto, con una punta da 13 mm e un cuoietto montato sopra tu non riesca a prendere una palla fina dopo una settimana che ti ci alleni. Se così fosse vuol dire due cose: non ti sei allenato abbastanza oppure datti all'ippica.
Come già detto ci sono materiali e lavorazioni che scartano più o meno di altri, ma è tutta una questione di allenamento e abitudine ai proprio attrezzo.
Chiunque la pensi diversamente è vivamente pregato di rispondere cosicchè si possano confrontare esperienze diverse e migliorare la conoscenza di noi tutti.
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Mah, io la mia idea ce l'ho, ed è uguale alla tua, quindi non mi devi convincere.Il discorso però, credo che vada fatto con altre sfumature.
Probabilmente il "filo di palla" dopo una settimana di allenamento si riuscirebbe a prenderlo anche con una mazza da golf.Credo che il nocciolo del discorso, rapportato allo scarto, sia il prenderlo con regolarità, facendo ricorso il meno possibile a compensazioni e aggiustamenti vari derivanti dai "difetti" della stecca.
quello che mi interessava, e per cui volevo invitare anche gli altri a intervenire, è capire perchè, A PARITA' DI MECCANICA (la propria!), alcuni sostengono che più una stecca è rigida più scarta.Se le prove sono fatte dalla stessa persona, questo vuol dire "a parità di meccanica", si elimina una variabile soggettiva considerevole, e ci permette di concentraci solo sulla dinamica fisica.A parità di calcio, c'è chi ha sostenuto, e sostiene, che un puntale SICCOME E' PIU' RIGIDO, scarta di più.
Se eliminiamo la discriminante aleatoria e soggettiva della meccanica esecutiva, proprio per il fatto che una prova con diversi puntali è fatta dalla stessa persona, non mi sembra poca cosa che di un fenomeno FISICO due persone possano dire cose esattamente opposte tra loro.
P.S. Fermo restando che è possibilissimo che un puntale più morbido che sbanda leggermente di più rispetto a uno rigido vada a compensare, magari, una deviazione opposta e inconsapevole dovuta ad una non perfetta impostazione o meccanica di tiro.Forse per questo si può avere la sensazione che alla fine sbandi di meno.Ma da qui ad asserire che un puntale SICCOME E' PIU' RIGIDO sbanda di più...La differenza è sostanziale.
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Probabilmente il "filo di palla" dopo una settimana di allenamento si riuscirebbe a prenderlo anche con una mazza da golf.Credo che il nocciolo del discorso, rapportato allo scarto, sia il prenderlo con regolarità, facendo ricorso il meno possibile a compensazioni e aggiustamenti vari derivanti dai "difetti" della stecca.
quello che mi interessava, e per cui volevo invitare anche gli altri a intervenire, è capire perchè, A PARITA' DI MECCANICA (la propria!), alcuni sostengono che più una stecca è rigida più scarta.Se le prove sono fatte dalla stessa persona, questo vuol dire "a parità di meccanica", si elimina una variabile soggettiva considerevole, e ci permette di concentraci solo sulla dinamica fisica.A parità di calcio, c'è chi ha sostenuto, e sostiene, che un puntale SICCOME E' PIU' RIGIDO, scarta di più.
Se eliminiamo la discriminante aleatoria e soggettiva della meccanica esecutiva, proprio per il fatto che una prova con diversi puntali è fatta dalla stessa persona, non mi sembra poca cosa che di un fenomeno FISICO due persone possano dire cose esattamente opposte tra loro.
P.S. Fermo restando che è possibilissimo che un puntale più morbido che sbanda leggermente di più rispetto a uno rigido vada a compensare, magari, una deviazione opposta e inconsapevole dovuta ad una non perfetta impostazione o meccanica di tiro.Forse per questo si può avere la sensazione che alla fine sbandi di meno.Ma da qui ad asserire che un puntale SICCOME E' PIU' RIGIDO sbanda di più...La differenza è sostanziale.
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La Roma che conosco la porto sempre dentro, nei giorni di burrasca e in quelli senza vento.Tra vicoli, palazzi, bar, trattorie, sò centomila strade...e sono tutte mie. E sono tutte mie le facce della gente.Le donne sul balcone, il ricco, il mendicante.Posteggiatori, tassinari, barbieri e benzinai.La Roma che conosco non la conosci mai!La Roma che conosco c'ha sempre er sole addosso e quanno esco ride, e me lo presta spesso.E pure quanno piove sembra che non disturba.Te fracica, te frega...è come una donna furba.La Roma “se vedemo, dimo, annamo, famo!Non ti devi da preoccupare che tanto te richiamo!”.La Roma...”N'dov'è che devono andà tutti quanti?Moto, motorini, vespette...ottovolanti!”.La Roma che conosco, dù ore pe fa un metro…però mentre te blocca, te fa vedè San Pietro.La Roma che conosco è tavoli in eccesso e tutti addosso a tutti, ma stamo bene lo stesso.Basta che quel piatto rimanga sempre quello.Guanciale, pecorino...e un pò de quel vinello.Che ce fa uscì contenti tra i vicoli incantati, a ride con gli amici oppure innamorati.La Roma che conosco te insegna a fa l'amore e a ogni bacio aggiunge un pò, un pò del suo sapore.Così la porti dentro dovunque te ne vai.La Roma che conosco... non la conosci MAI!!
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questione interessante lo scarto della stecca, ma io ho una domamda cerdo abbastanza importante. la facciamo una classifica dei materiali per ordine di rigidità? dal più rigido al più flessibile, intendo. e poi è l'unica caratteristica che cambia da un materiale all'altro? o ne stiamo trascurando altri? io comunque ho un puntale in carbon-legno e uno in kevlar. uso il secondo, proprio perchè noto che trasmette più effetto, con tutte le conseguenza del caso. mipermette di tirare sfacci con palla un pò coperta, proprio perchè scarta un pò dalla parte dell'effetto, ma devo tenerne conto sepre. se devo tirare una bricolla a tutto biliardo per prendere la corta a 12 devo tirare a 14, adesso lo so. all'inizio non lo sapevo e sbagliavo di tutto. se però frusto col polso la biglia gira ancora di più, e gira un pò anche col carbon-legno. allora non è solo questione di materiali, conta la steccata!!!
ma in tutto ciò non mi è chiaro quale dei due sia il materiale più rigido. non ch eme ne freghi poi tanto, a questo punto, tanto una stecca va sempre provata. aggiungo una cosa. un bravo giocatore che conosco, è nazionale ma non dirò il nome ora, aveva un puntale simile almio, e usava solo quello. poi... è saltata la ghiera, il teflon su cui si attacca il taccheto insomma, e l'ha fatto sostituire. a quel punto il puntale era tutto diverso, scartava dalla parte opposta all'effetto, una cosa mai vista, tutte parole sue. credo di potermi fidare delle sue parole e della sua sensibilità di nazionale, ma allora dov'è la verità?
ma in tutto ciò non mi è chiaro quale dei due sia il materiale più rigido. non ch eme ne freghi poi tanto, a questo punto, tanto una stecca va sempre provata. aggiungo una cosa. un bravo giocatore che conosco, è nazionale ma non dirò il nome ora, aveva un puntale simile almio, e usava solo quello. poi... è saltata la ghiera, il teflon su cui si attacca il taccheto insomma, e l'ha fatto sostituire. a quel punto il puntale era tutto diverso, scartava dalla parte opposta all'effetto, una cosa mai vista, tutte parole sue. credo di potermi fidare delle sue parole e della sua sensibilità di nazionale, ma allora dov'è la verità?
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effe77
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Messaggio inserito da effe77
ma allora dov'è la verità?
"virtue is in the middle"... lo scrivo in inglese perchè, nella fattispecie, ci aggiungo due parole che in italiano o in latino non renderebbero, e trasformo la frase in "virtue is in the middle of nowhere".
Partiamo dai materiali... ha senso parlare di "kevlar"? O peggio ancora del cosiddetto "carbonlegno"? Tutti questi materiali possono avere infinite varianti che ne modificano rigidità e comportamenti: tipologia degli strati, trama larga o trama stretta, diametri e quant'altro... per certi materiali, ciascuna casa dà addirittura il proprio nome (si veda il "fibercomp", "fibron" o come caspita viene nominato).
Per poi passare alla ghiera, come tu stesso hai fatto... siamo sicuri che siano tutte uguali? Che non influiscano sulla sbandata?
Dulcis in fundo, il cuoietto! A nessuno è venuto in mente che sia una componente fondamentale nel determinate lo scarto laterale della bilia?
Ho volontariamente lasciato da parte la sbracciata, che ovviamente incasina tutti questi elementi facendone un bel minestrone!
Se qualcuno riesce a trovare una "verità" in questo quadro... lo definirei quantomeno un ottimista! Perciò ragioniamoci, cerchiamo di capire, portiamo la nostra esperienza... va tutto bene, ma (seconda citazione del post) "se vogliamo la verità, andiamo a cercarla dove sta: in fondo a un pozzo senza fondo..." (e chi mi indovina questa vince un mappamondo! Azz... terza citazione! )
--
Enrico
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paciuli
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- Località: San Giovanni in Persiceto
Dicci che sono le due citazioni...che su google non si trova niente!
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