lunghezza ponte ed errori di mira

[rik]

(in ogni caso siam fuori tema : )

[Roberto Tomasi]

Avevo detto  che sarei tornato a cuccia nel mio angolino, e mi scuso per quest'ultimo intervento.Prometto di non fare altre deroghe.
Un istruttore di biliardo a birilli, di quelli arci noti su you tube, forums etc...insegnava ai suoi allievi ad avanzare la stecca più velocemente di quanto si facesse nella ritrazione.
Lasciatemi precisare che è una persona stupenda, con la testa aperta e pronto a cambiare se c'è qualcosa da imparare.
Sapendo benissimo da quale fonte venissero  le mie osservazioni , dopo aver capito mi chiese:
"Guardami e dimmi come faccio io"
Gli dissi:
"........, il tuo avanzamento ha una V perfetta, più lenta della ritrazione"
Tutto questo per dire che gli assiomi da oratorio sono così duri a morire che fino a che non si veda o ci sia qualcuno che ci apra gli occhi, anche facendo il giusto, ossia l'esatto contrario, non ce ne rendiamo conto.
Piccolo off topic, perdonatemi:
La persona di cui dicevo ha una sterminata conoscenza biliardistica, talmente grande che non si può immaginare neppure nei sogni più folli di grandeur .
Ma quello che la rende speciale ai miei occhi e spero e penso agli occhi di chiunque avesse la fortuna di poterci parlare,è l'interpretazione del biliardo rapportato alla vita.
Questo splendido novantenne afferma che non ha nessun genio, e che il genio è lo o.oooo1%. Il resto è fatica.
Naturalmente... o no? io mi permetto di contraddirlo spesso,( UNICAMENTE su questo punto, ma forse ha proprio ragione Lui.
A casa mia, mia moglie( che lo adora) ed io lo chiamiamo "il genio della vita".
Per la prima volta in tanti anni mi prendo la libertà di citarlo, sperando di non sbagliare a prendermi questa licenza.
"Chi vuol imparare a giocare a biliardo giocando a biliardo non imparerà mai nulla di biliardo. Il biliardo serve per imparare a vivere. Una volta imparato a vivere, EVENTUALMENTE si può aspirare ad imparare qualcosINA di biliardo".
Non posso e non voglio per scelta continuare questo seppur simpatico confronto. Questo è il mio ultimo scritto.
Prometto solennemente  di non replicare ad eventuali insulti etc etc.
Della meccanica di stecca ho già detto ed anche del PDD.
Chiunque voglia provare, si accorgerà immediatamente delle differenze, e della ripetibilità delle spinte.
Se non fosse così, almeno potrà guardare Quarta con altri occhi e non pensare che sia una maniera personale di tirare, ne bersi le fole che col ponte lungo questo o quello...
Chiunque può tirare con quella spinta( steccata è un vocabolo che non spiega niente e non mi piace, insieme a quell'orribile aggettivo che le viene spesso accompagnato e non significa nulla di nulla: morbida), basta che ne rispetti le armonie e che sia super allenato.
Meglio ancora se allenato di un gioco importante con avversari importanti...

Saluto tutti con cordialità
Roberto

[Gianni]

X L'artista
Secondo il mio parere ti sbagli, la meccanica di tiro e la reazione delle bilie è la stessa in tutti i giochi di biliardo. Un fermo palla provoca in tutti i giochi un'uscita della battente a 90°.  Poi a seconda del gioco ci sono le priorità da rispettare. Ho giocato solo una volta a birilli e con la mia stecca da Pool e anche non avendo mai ne visto ne conoscendo le regole, non ho fatto una brutta figura, la battente e la bilia avversaria, so come fare a mandarle dove voglio. Il mio avversario e quello che ha vinto il torneino di Biliardoweb, un prima categoria e fino agl'ultimi due tiri sono sempre stato in vantaggio. le bilie sono rotonde in tutti i giochi.

X Omeris
Il consiglio che ti do io e quello di non ascoltare chi ti dice insisti che un giorno ci arriverai. Pochi, validi consigli e in pochissimo tempo riesci dove "forse" non arriverai mai con le tue forze. Mi chiedo, perche cercare di scoprire la ruota un'altra volta, quando è già stata scoperta milioni di anni fà? Un pò di umiltà a volte fa bene e poi non si dice: "chiedi e ti sara dato", poi basta solo essere capaci di dire un "grazie" sincero, niente di più.
Per imparare bisogna cercare della conoscenza e poi lavorare duramente per esprimerla sul tavolo, poi fatto questo si ricerca della nuova conoscenza e poi.....e il gioco finisce solo quando si pensa di sapere tutto.


X Roberto
Mi fa piacere che nonostante non volevi replicare, continui a scrivere, ma questo è in parte colpa delle nuove reazioni che hai provocato.
Anch'io come il tuo amico novantenne la penso così a riguardo del fatto che il biliardo è una scuola di vita e mi sembra di averlo scritto più volte. Una mia frase classicca: davanti al biliardo siamo tutti uguali, questo si potrebbe dire per tutti gli Sport.
Vedo l'insegnamento come lo vedono i maestri giapponesi a 360°, dove la cultura Zen era predominante,  non voglio solo insegnare a giocare, ma a formare giovani, adulti, corretti sia nel gioco che nella vità e ti posso garantire che chi mi conosce personalmente o ha letto i miei libri, capisce perfettamente quello che dico a riguardo i 360°. Perchè scrivo su questo Forum? Per farmi pubblicità? Scrivevo in questo Forum anche prima di aver scritto dei libri e se li ho scritti è soprattutto per non lasciare i giocatori che momentaneamente non hanno molta conoscenza nelle mani di veri e propri cialtroni e dare loro un'alternativa, secondo me valida per apprendere questo meraviglioso sport. Il mio intento è dare indietro al biliardo una piccola parte delle soddisfazioni che mi ha dato negl'ultimi 25 anni.
Non penso di essere "l'unico" al mondo ad avere una certa  conoscenza della materia, ci sono molte persone anche in questo Forum che hanno una grande conoscenza, con alcuni mi sono confrontato anni fa e devo dire che è stata una cosa piacevolissima e una sorpresa che nonostante si giochi, giochi diversi la visione della tecnica è la stessa.

Saluto anch'io tutti quelli che si sono presi il tempo e la pazienza di leggere questi lunghi testi. Ma in due parole non è semplice spiegare un concetto, almeno io non ci riesco          Scusate e buon allenamento a tutti.    

(off Topic) Ieri sera ho giocato un torneo di 14/1 e oggi vado nell'orto a vangare un centinaio di metri quadrati, e domani ho un torneo di palla 10 ...come dicevo... tutto a 360°      

[duesponde]

Mi viene da pensare che chi non conosce o aimè non conosceva la splendida persona di cui il sig Roberto parla farebbe meglio a buttare la stecca !!

[Bata_Reyes]

quindi tu pensa a quanti giocatori dovrebbero buttare la stecca nel mondo, dal momento che ovviamente non lo conoscono.

[1970_Nicola]

Ale perchè farsi del male?  

[Bata_Reyes]

eh non lo so, gira la domanda a chi mi ha preceduto...  

[COLPIDOR]

Speriamo risponda..Cavazzana..
(senza voler una lira..o tante)

ho riflettuto spesso sulla tua domanda....e tra l'altro, ho notato che anche Gualemi negli ultimi due anni ha allungato, e di molto, le punte rispetto a quanto facesse in passato.....
Questo e' quello che penso: dato per assodato che utilizzando punte piu' lunghe e' piu complicato essere precisi a meno che tu non abbia una meccanica di tiro pressoche' perfetta,pero' allo stesso tempo la punta piu' lunga ti permette di poter effettuare brandeggi piu' lenti a parita' di forza che vuoi imprimere alla battente rispetto a una punta corta....l'altro motivo, sempre secondo me, per il quale Quarta utilizza queste distanze "siderali" e' che cosi' facendo "penetra" nella battente pochissimo, e soprattutto le soluzioni di filotto di scambio, sfacci complicati dove rischi di andare in corta, giro a fermare, girone a fermare, filotti in progressione a fare la " M " , sono tutti tiri agevolati dalla punta lunga...infine, ma questa e' solo una sensazione, migliora la qualita' della steccata.
Non so se sono riuscito a spiegare quello che penso, e' complicato utilizzando solo la scrittura...