Il limite di ogni giocatore
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Il limite di ogni giocatore
Salve, volevo un vostro parere su il seguente argomento: c'e' un limite oltre il quale non si puo' andare anche studiando, allenandosi costantemente, facendo lezioni dai big, lavorando sull'aspetto psicologico, ecc.?? E se si, qual'e' questo limite (diverso x ognuno di noi)?? Come riconoscerlo? Lo abbiamo gia' raggiunto?? O possiamo fare di piu?? Quanto di piu?? O ognuno di noi e' predisposto per raggiungere solo una certa forza (o livello)?? Possiamo andare oltre?? Come?? Un grazie a tutti i forumisti che parteciperanno.
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schizzofrenico
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Re: Il limite di ogni giocatore
Anch'io penso che non ci siano limiti nel percorso di miglioramento di ogni singolo individuo in relazione all'abilità di gioco ed alla conoscenza dei fenomeni fisici delle bilie rotolanti sul panno verde.
Tutto è legato a quanto tempo un giocatore voglia o possa dedicare allo studio ed all'allenamento.
Tutto è legato a quanto tempo un giocatore voglia o possa dedicare allo studio ed all'allenamento.
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bracciostorto
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Re: Il limite di ogni giocatore
Per me sarebbe un bel guaio, perche', se fossi consapevole di avere raggiunto il limite, perderei ogni interesse al gioco !
Re: Il limite di ogni giocatore
bracciostorto ha scritto:Anch'io penso che non ci siano limiti nel percorso di miglioramento di ogni singolo individuo in relazione all'abilità di gioco ed alla conoscenza dei fenomeni fisici delle bilie rotolanti sul panno verde.
Tutto è legato a quanto tempo un giocatore voglia o possa dedicare allo studio ed all'allenamento.
Non ne sono convinto, sicuramente il tuo discorso vale per i primi anni di gioco, in cui la crescita e' esponenziale, diciamo dalla 3 alla 1 caegoria. Ma poi ho notato che ci vuole qualcos'altro oltre all'allenamento, allo studio e alla voglia di imparare. Negli ultimi anni il miglioramento che ho fatto e' molto piccolo rispetto a tutte le attenzioni che ho dedicato al biliardo. Altri che hanno iniziato a giocare nel mio sesso periodo sono Professionisti, Nazionali e la maggior parte Master anche di buon livello. E io sto sempre un gradino sotto, e vedo che hanno un qualcosa in piu. Ho paura che il mio limite forse e' arrivato.
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schizzofrenico
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Re: Il limite di ogni giocatore
facendo un paragone con altri sports individuali,negli anni mi sono fatto questa convinzione:
è la TESTA che determina ad un certo punto la differenza.
porto un esempio:ricorderete di certo gattuso e materazzi due cagnacci azzanna polpacci che sono diventati campioni del mondo.credo che in italia ci siano decine di migliaia di giocatori tecnicamento mooolto più validi ma.....loro
sono arrivati al max livello.tralasciando discorsi nepotistici o similari credo appunto che la differenza sia stata data da "fattori psicologici".
si allenano anche quelli,certo,ma,come diciamo dalle mie parti....se nasci cucuzza muori cucuzza.
è la TESTA che determina ad un certo punto la differenza.
porto un esempio:ricorderete di certo gattuso e materazzi due cagnacci azzanna polpacci che sono diventati campioni del mondo.credo che in italia ci siano decine di migliaia di giocatori tecnicamento mooolto più validi ma.....loro
sono arrivati al max livello.tralasciando discorsi nepotistici o similari credo appunto che la differenza sia stata data da "fattori psicologici".
si allenano anche quelli,certo,ma,come diciamo dalle mie parti....se nasci cucuzza muori cucuzza.
Re: Il limite di ogni giocatore
schizzofrenico ha scritto:bracciostorto ha scritto:Anch'io penso che non ci siano limiti nel percorso di miglioramento di ogni singolo individuo in relazione all'abilità di gioco ed alla conoscenza dei fenomeni fisici delle bilie rotolanti sul panno verde.
Tutto è legato a quanto tempo un giocatore voglia o possa dedicare allo studio ed all'allenamento.
Non ne sono convinto, sicuramente il tuo discorso vale per i primi anni di gioco, in cui la crescita e' esponenziale, diciamo dalla 3 alla 1 caegoria. Ma poi ho notato che ci vuole qualcos'altro oltre all'allenamento, allo studio e alla voglia di imparare. Negli ultimi anni il miglioramento che ho fatto e' molto piccolo rispetto a tutte le attenzioni che ho dedicato al biliardo. Altri che hanno iniziato a giocare nel mio sesso periodo sono Professionisti, Nazionali e la maggior parte Master anche di buon livello. E io sto sempre un gradino sotto, e vedo che hanno un qualcosa in piu. Ho paura che il mio limite forse e' arrivato.
Ti sei allenato o almeno giocato quanto loro per poter dire che hanno qualcosa in più di te?
Concordo con chi dice che arrivare a certi livelli, ma soprattutto restarci, con i propri mezzi è difficilissimo.
Quasi tutti i grandi giocatori hanno cominciato, o ad un certo punto del loro percorso, chiedere aiuto a qualcuno di più preparato.
Anche maggio e quarta che sono dei puri talenti hanno fatto ricorso alla sapienza di Gomez.
Ultima modifica di 1970_Nicola il sabato 22 novembre 2014, 13:49, modificato 1 volta in totale.
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1970_Nicola
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Re: Il limite di ogni giocatore
A molti piacerebbe che fosse così, si mettono così il cuore in pace, danno la colpa alla natura e prendono quello che viene.
Ma non è così! Niente scuse! Bisogna prendersi la responsabilità di tutto quello che succede.
Il talento, chiaramente influisce fino ad un certo punto, nei molti anni che insegno, ho visto talenti strabilianti che dopo qualche anno hanno smesso di giocare......"perchè era tutto troppo facile". Qualcuno è rimasto, ma questo tipo di giocatori, visto che hanno dovuto lavorare meno per raggiungere i loro risultati, mancano spesso di carattere e nel tempo non riescono a durare.
Poi ho visto, ragazzini che hanno avuto il biliardo già nella culla, che poi crescendo, almeno quelli che hanno continuato, sono diventati dei bravi giocatori. Tutti i fuori classe nel Pool hanno iniziato a 5 o 6 anni e non hanno fatto altro nella loro vita che giocare a biliardo.
Però, ho poi visto, giocatori con poco talento, non più giovani, che con "intelligenza, caparbietà e determinazione" sono lo stesso riusciti ad arrivare ai massimi livelli.
A meno che non si abbiano dei difetti diciamo strutturali, Il talento che abbiamo è sufficiente, il resto è lavoro e fattore mentale.
L'intelligenza aiuta ad analizzare a capire qual'è l'anello più debole della catena e come concentrare il lavoro in modo che anche questo anello diventi più forte. Poi si cerca il prossimo e cosi via.
In tutti i casi, non si può diventare "Campioni" con due ore al giorno di biliardo, bisogna investire molto ma molto di più e non solo sul tavolo, ma in tutte le sfacettature che migliorano la conoscenza e il fattore mentale.
Se non si ha tutto questo tempo a disposizione, si può cercare di usare il tempo che abbiamo il meglio possibile, e dimenticarsi della frase che ho scritto sopra.
Non bisogna porsi barriere
Buon lavoro a tutti
Ma non è così! Niente scuse! Bisogna prendersi la responsabilità di tutto quello che succede.
Il talento, chiaramente influisce fino ad un certo punto, nei molti anni che insegno, ho visto talenti strabilianti che dopo qualche anno hanno smesso di giocare......"perchè era tutto troppo facile". Qualcuno è rimasto, ma questo tipo di giocatori, visto che hanno dovuto lavorare meno per raggiungere i loro risultati, mancano spesso di carattere e nel tempo non riescono a durare.
Poi ho visto, ragazzini che hanno avuto il biliardo già nella culla, che poi crescendo, almeno quelli che hanno continuato, sono diventati dei bravi giocatori. Tutti i fuori classe nel Pool hanno iniziato a 5 o 6 anni e non hanno fatto altro nella loro vita che giocare a biliardo.
Però, ho poi visto, giocatori con poco talento, non più giovani, che con "intelligenza, caparbietà e determinazione" sono lo stesso riusciti ad arrivare ai massimi livelli.
A meno che non si abbiano dei difetti diciamo strutturali, Il talento che abbiamo è sufficiente, il resto è lavoro e fattore mentale.
L'intelligenza aiuta ad analizzare a capire qual'è l'anello più debole della catena e come concentrare il lavoro in modo che anche questo anello diventi più forte. Poi si cerca il prossimo e cosi via.
In tutti i casi, non si può diventare "Campioni" con due ore al giorno di biliardo, bisogna investire molto ma molto di più e non solo sul tavolo, ma in tutte le sfacettature che migliorano la conoscenza e il fattore mentale.
Se non si ha tutto questo tempo a disposizione, si può cercare di usare il tempo che abbiamo il meglio possibile, e dimenticarsi della frase che ho scritto sopra.
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Buon lavoro a tutti
BiliardoWeb Magazine, la rivista online dedicata al biliardo - http://magazine.biliardoweb.com
"POOL, Il biliardo americano" 1° e 2° Parte, libri in italiano per apprendere le basi e le tecniche avanzate nel Pool.
pool.libro@bluewin.ch
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Re: Il limite di ogni giocatore
Ottimo Gianni
Sono perfettamente d'accordo, hai descritto in maniera esemplare e minuziosa quello che penso. Col mio post di tre righe non si capiva il senso.
Sono perfettamente d'accordo, hai descritto in maniera esemplare e minuziosa quello che penso. Col mio post di tre righe non si capiva il senso.
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bracciostorto
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Re: Il limite di ogni giocatore
Grazie Gianni per la tua risposta, molto chiarta e veritiera....mi rispecchio molto in quello che tu hai detto.
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schizzofrenico
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Re: Il limite di ogni giocatore
Il biliardo riassumendo è testa, conoscenza ed allenamento.. tutte cose che si possono coltivare anche senza il "talento".
Re: Il limite di ogni giocatore
perseo ha scritto:Il biliardo riassumendo è testa, conoscenza ed allenamento.. tutte cose che si possono coltivare anche senza il "talento".
Scusami Perseo, conosco personalmente giocatori che dopo un 1 o 2 anni che giocavano erano gia giocatori vincenti rispetto a giocatori che giocavano a un buon livello da diversi anni: ricordo pesonalmente o perche da racconti diretti, Maggio, Rossetti, Micucci, Paoloni, Barbini, Riondino, ecc. Cosa ne pensi? Sicuramente poca conoscenza e poco allenamento. Allenamento sicuramente....ma swicuramente molto talento.
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schizzofrenico
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Re: Il limite di ogni giocatore
A volte si da il nome "talento" a cose che forse sono qualcos'altro. Talento è, quando due persone più o meno uguali (e questo è veramente difficile da trovare), nell'età, nel tempo che investono, nel carattere, nell'approcio con la disciplina che hanno scelto e uno dei due impara molto più velocemente dell'altro.
Molte volte questo talento è invece caparbietà, determinazione, motivazione, intelligenza, furbizia, carattere, forza di volonta. Come si sarebbero raggiunti tutti i Rekord se tutti avessero pensato, che ormai il limite era raggiunto ed era inutile insistere, eppure, i Rekord vengono battuti quasi tutti i giorni da persone che "non si pongono barriere".
giu dalle brande e sotto con gli allenamenti
Molte volte questo talento è invece caparbietà, determinazione, motivazione, intelligenza, furbizia, carattere, forza di volonta. Come si sarebbero raggiunti tutti i Rekord se tutti avessero pensato, che ormai il limite era raggiunto ed era inutile insistere, eppure, i Rekord vengono battuti quasi tutti i giorni da persone che "non si pongono barriere".
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Re: Il limite di ogni giocatore
schizzofrenico ha scritto:Cosa ne pensi?
Sempre riassumendo.. che quando tirano colpiscono abbastanza "lì", sia sulla battente sia sull'avversaria..
PS. con la "conoscenza" e l' "allenamento" e magari un buon istruttore (che non significa "buon giocatore") non dovresti aver difficoltà ad ottenere discreti risultati. Il fatto è che quei tipi lì ci hanno fregato nei tempi, essendo più predisposti di noi! Poi starà alla "testa" gestire quello che ha appreso..
Re: Il limite di ogni giocatore
ritengo che il limite di ogni giocatore sia corrispondente a quanto tempo si dedica all'allenamento. Come in tutti gli sport, se non sei un talento puro, per arrivare ai vertici di categoria, devi allenarti costantemente e con metodo. Giocare 9 ore a settimana, per me significa essere un discreto giocatore di 2 categoria. Naturalmente non escludo che ci sono individui che con lo stesso ordine di tempo, possano anche vincere un BTP.
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