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non visualizzare il punto sulla battente?

Tecnica, tattica, sistemi e materiali di gioco

Re: cosa guardare negli istanti prima di scoccare il tiro ?

Messaggioda rik » giovedì 11 giugno 2015, 14:40

Io guardo la stecca per farla andare dritta sulla punteria scelta
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Re: non visualizzare il punto sulla battente?

Messaggioda omeris » venerdì 12 giugno 2015, 19:40

a me hanno sempre consigliato  di mettere a fuoco la battente al momento del tiro e dopo avere messo a punto tutti i riferimenti e principalmente il punto dove colpire la avv, al contrario di quanto dice Damir
avete fatto paragoni col tiro con l'arco, ma con il tiro con la pistola o la carabina si mette a fuoco il mirino ( nel ns. caso la battente) e il bersaglio resta sfuocato.  ;)
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Re: non visualizzare il punto sulla battente?

Messaggioda Gianni » domenica 14 giugno 2015, 18:40

x Alpaca
Prova semplicemente a tirare un sasso e cerca di colpire un bersaglio...... guardi per caso il sasso nella mano? O il besaglio da colpire?

Con il tempo e l'allenamento, dopo aver fatto milioni di tiri, la stecca e la battente devono diventare come la mano e il sasso. Quando ti imposti, porti la punta della stecca sul punto che vuoi colpire sulla battente, poi brandeggiando prosegui questo puntare il punto d'attacco sulla battente e il punto palla sulla bilia da colpire, quindi al momento del tiro, una piccola pausa, controllo, tutto Ok. allora  si esegue un movimento lento di caricamento per poi accelerando verso avanti colpire e penetrare la battente fino alla fine anatomica del colpo di stecca. :)  ;)  :D
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Re: non visualizzare il punto sulla battente?

Messaggioda mario traversa » lunedì 15 giugno 2015, 20:30

ciao Gianni,
l'esempio del sasso è appropriato x chi gioca a boccette ma a stecca e in particolare a birilli l'ultima occhiata è meglio darla alla battente

poi ci stà tutto come sempre, io ho provato a prendere la mira e chiudere gli occhi e sull'avversaria ci vado abbastanza bene però....
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Re: non visualizzare il punto sulla battente?

Messaggioda Gianni » mercoledì 17 giugno 2015, 9:21

Credimi Mario, con il tempo e l'allenamento e l'esecuzione di milioni di colpi la stecca e la battente dovrebbero diventare come la mano e il sasso, una cosa sola.

Questa tecnica di tirare guardando al momento del tiro la battente si riscontra solo in Italia e nei birilli. In qualsiasi altra scuola di biliardo (Snooker e Pool) nessuno si penserebbe di insegnare una cosa del genere.

Poi, come dico sempre, io sono io  e tu sei tu, ad ognuno il suo.  :)  ;)  
In fin dei conti, non importa che una cosa sia giusta o sbagliata, ma l'importante è, se per me va bene o no.  :)  ;)  :D
Ultima modifica di Gianni il mercoledì 17 giugno 2015, 9:21, modificato 1 volta in totale.
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Re: non visualizzare il punto sulla battente?

Messaggioda _Dead » mercoledì 17 giugno 2015, 14:42

Gianni ha scritto:x Alpaca
Prova semplicemente a tirare un sasso e cerca di colpire un bersaglio...... guardi per caso il sasso nella mano? O il besaglio da colpire?

Questo è un paragone valido per chi gioca su un campo di bocce.

Gianni ha scritto:Questa tecnica di tirare guardando al momento del tiro la battente si riscontra solo in Italia e nei birilli. In qualsiasi altra scuola di biliardo (Snooker e Pool) nessuno si penserebbe di insegnare una cosa del genere.

Infatti non capisco perchè si fanno paragoni su tecniche di esecuzione di due giochi completamente differenti.

Gianni ha scritto:3. Adesso sono in posizione di tiro, ho posizionatò la punta della stecca a un cm circa dalla battente e solo adesso distolgo lo sguardo dalla linea di mira per osservare la battente, la attacco nel punto che avevo deciso nella prima fase e inizio a brandeggiare. Lo sguardo va da una bilia all’altra, quando ho trovato entrambi i punti da colpire su entrambe le bilie, passo alla prossima fase.

Ecco da quel punto che ho sottolineato puoi anche fare a meno di guardare l'avversaria non è più necessario   ;)
Ci sono persone che sanno tutto e, purtroppo, questo è tutto quello che sanno.
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Re: non visualizzare il punto sulla battente?

Messaggioda Gianni » mercoledì 17 giugno 2015, 19:03

Campo da bocce....tennis, calcio, ecc prova a guardare dove guardano i giocatori in tutti gli Sport dove si deve colpire una palla............  :)  ;)

In tutti i casi contento te contenti tutti, non voglio aver ragione a tutti i costi, mi riferivo soltanto a cosa si insegna nei giochi più giocati al mondo. :)  ;)
 
Dimenticavo, birilli e Pool sono giochi diversi, sei sicuro?
Mi sembra che in entrambi i giochi ci sia una una stecca, una battente e un bersaglio da colpire.  :)  ;)  :D
Ultima modifica di Gianni il mercoledì 17 giugno 2015, 19:03, modificato 1 volta in totale.
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Re: non visualizzare il punto sulla battente?

Messaggioda _Dead » mercoledì 17 giugno 2015, 22:30

Gianni ha scritto:Campo da bocce....tennis, calcio, ecc prova a guardare dove guardano i giocatori in tutti gli Sport dove si deve colpire una palla............  :)  ;)

Peccato il piccolissimo particolare che nel tennis,calcio, ecc. si colpisce  una palla soltanto e non si deve andare a mirare un'altra  ;)

Gianni ha scritto:In tutti i casi contento te contenti tutti, non voglio aver ragione a tutti i costi, mi riferivo soltanto a cosa si insegna nei giochi più giocati al mondo. :)  ;)

Neanche io voglio avere ragione a tutti i costi , ma nella mia umiltà ascolto tutti i pareri e se non combaciano con i miei non mi innervosisco  :D  ;)
 
Gianni ha scritto:Dimenticavo, birilli e Pool sono giochi diversi, sei sicuro?
Mi sembra che in entrambi i giochi ci sia una una stecca, una battente e un bersaglio da colpire.  :)  ;)  :D

Anche Nel Rally e nella Formula Uno, c'è un pilota, un'auto e una pista ma secondo il tuo ragionamento sono due sport uguali non c'è differenza.  :D

Comunque si sono giochi diversi sin dal biliardo ,tecniche diverse, stecche diverse, biglie diverse, obiettivi diversi, uno non è di serie, tutti gli altri si...mi fermo ;)
Ultima modifica di _Dead il mercoledì 17 giugno 2015, 22:30, modificato 3 volte in totale.
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Re: non visualizzare il punto sulla battente?

Messaggioda Gianni » giovedì 18 giugno 2015, 9:17

Mah...che dire....nel Tennis, calcio, ecc.  non si deve mirare l'altra bilia? ....adesso capisco allora perchè si sbagliano cosi tanti rigori :)  ;)  :D

In ogni gioco si cerca di mandare la palla in una certo punto.:)  ;)  :D  L'esempio del Rally e Formula uno zoppica un pò, non saprei dire quale specialità del biliardo assomiglia più a una o l'altra.  :D  :D

Come forse hai letto, a me che vi siano pareri contrari al mio mi fa solo  piacere, se poi arrivano anche delle motivazioni abbastanza logiche, ancora meglio. Non si ha mai finito di imparare. Questo è un Forum di biliardo e si possono scrivere tutte le opinioni che si vogliono su tutti gli argomenti, ognuno da quello che sa, poi chi legge si può fare da solo un'idea e magari scrivere se ne ha voglia la propria opüinione.

Poi, come uso spesso dire, io sono io  e tu sei tu, ad ognuno il suo.  :)  ;)  
In fin dei conti, non importa che una cosa sia ritenuta giusta o sbagliata, ma l'importante è, se per me funziona o no.  :)  ;)  :D


Quindi, tutti contenti  :)  ;)  :D
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Re: non visualizzare il punto sulla battente?

Messaggioda _Dead » giovedì 18 giugno 2015, 10:29

Contentissimi  ;)

Dimenticavo, ops  c'è chi guarda la battente   :lol:

https://www.youtube.com/watch?v=_wDHXIuQNb0
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Re: non visualizzare il punto sulla battente?

Messaggioda Gianni » giovedì 18 giugno 2015, 12:08

Ops...che strano adesso la battente la colpiamo in movimento.  :bigclap:

Caro Dead, avrei una montagna di materiale per confermare quello che affermo, parto sempre da un concetto che voglio provare a spiegare con un piccolo esempio:

sono sulle rive del lago di Zurigo (bellissimo)  ai bordi del lago si trovano a una certa distanza tra l'uno e l'altro dei "salvagenti" in caso di bisogno, noto  un signore che nuota tranquillo, mica gli butto il salvagente. Cosa differente se vedo uno anaspare e che magari grida aiuto, allora si, gli butto il salvagente.

A quanto pare, tu stai nuotando tranquillo per i fatti tuoi e non hai bisogno del salvagente, ma lasciamo lo stesso i salvagenti ai bordi del lago per le persone che "forse" ne hanno bisogno. :)  ;)  :D :ciao:
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Re: non visualizzare il punto sulla battente?

Messaggioda ildiamante » giovedì 18 giugno 2015, 17:37

https://www.youtube.com/watch?v=8k1nZxQYRng
Che possa valere anche nel biliardo?
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Re: non visualizzare il punto sulla battente?

Messaggioda ildiamante » giovedì 18 giugno 2015, 18:00

Tratto da una vecchia discussione:

Sull’argomento “Quale palla guardare”, sperando di non annoiarvi vista la lunghezza dello scritto, mi sembra utile proporre quanto ne scrisse Maurizio Cavalli qualche anno fa. Per chi non lo lesse allora può essere interessante, gli altri… portino pazienza…
“Le oscillazioni preliminari della stecca servono non solo a far maturare la percezione del tiro, ma anche a rifinire la mira. Attraverso veloci passaggi degli occhi da palla a palla, il giocatore ha modo di verificare che la stecca continui a puntare la battente esattamente dove dovrà colpirla, in modo da mandarla a bersaglio lungo la linea di mira prescelta. Se il tiro è senza effetto, tale linea coincide con il prolungamento della stecca, consentendo di mirare sulla palla avversaria direttamente con la punta dell’attrezzo. Una tecnica valida che risulta ancor più efficace quando si adotta una posizione molto abbassata al tavolo. Quando dopo un certo numero di oscillazioni preliminari - variabile, generalmente, da 5 a 10 -, il giocatore avverte che è il momento di lasciar partire il colpo (attenzione: non ci deve essere intenzionalità nel tiro, pena l’errore pressoché sicuro), gli occhi si fermano sulla battente per l’ultima verifica del punto di attacco. Quando poi la stecca viene ritratta in modo controllato nel backswing (l’ultima oscillazione prima del decisivo attacco di palla), lo sguardo si fissa esclusivamente sulla palla avversaria, per dare all’occhio un tempo ottimale di messa a fuoco, in funzione di una migliore coordinazione occhio-braccio. Un metodo che, basato sul guardare per ultima la palla avversaria, consente micro-aggiustamenti “in volo” del colpo di stecca, che permettono di mandare a bersaglio il tiro anche con una meccanica esecutiva imperfetta. In contrapposizione a questo sistema di gioco che possiamo definire “istintivo”, ce n’è un altro - che chiamiamo “razionale” - in base al quale si guarda all’ultimo momento la battente, in modo da essere sicuri che la stecca vada a colpire la palla esattamente nel punto di attacco prescelto. Un metodo, questo, che sebbene non diffuso come l precedente, ha molti fautori, soprattutto tra i giocatori di alto livello. Un dato lo prova; tutti i più grandi professionisti italiani dal dopoguerra al 1980 - Biagini, Lotti, Cavallari. Sessa, Coppo e Mazzarella - lo hanno adottato! Ciò che conta è colpire con precisione la battente; tutto il resto è una conseguenza. Questo metodo ha il vantaggio di eliminare l’ultimo passaggio, ossia la messa a fuoco dell’elusivo punto di mira sulla superficie dell’avversaria, ma richiede una meccanica esecutiva più sicura, in quanto la direzione del colpo di stecca non può più essere adattata “in volo” al bersaglio, come accade con l’altro sistema. Conviene allora guardare la battente o l’avversaria? Consigliamo di inserire entrambi i metodi nel proprio gioco, adottando - di base - quello più naturale, ma considerando che, in posizioni ostiche, potrebbe essere meglio l’altro. “Lo Scuro”, non ci sono dubbi, all’ultimo istante guarda la battente. La messa a fuoco sul punto di attacco scelto sulla sua palla risulta particolarmente attenta nei tiri di effetto, ma non solo in quelli: “Fissare l’avversaria è importante - dice Lotti - ma lo è ancora di più guardare la propria, specialmente quando si tira un calcio di candela. Apparentemente può sembrare facile, ma se non si colpisce bene la battente, la si vizia o si dà effetto a destra o a sinistra, capite?”. Secondo Paolo Venerando, il quale viene considerato uno dei giocatori  più tecnici, la “mescola” ideale per il tiro è la seguente: un 40% di importanza consiste nella fase di pre-mira, cioè all’allineamento sul tiro (con conseguente posizionamento corretto del corpo) che va fatto partendo fuori dal biliardo, guardando le bilie dall’alto. Per un altro 40% il successo del tiro dipende da una valida meccanica esecutiva, ovvero dalla rettitudine del colpo di stecca. Secondo Venerando, infine, la mira, intesa come insieme di passaggi visivi da palla a palla con relativi momenti di focalizzazione, incide al massimo per un 20% sulla riuscita del tiro. (Per la cronaca Venerando guarda all’ultimo istante la bilia battente). Roger Conti, gloria del biliardo francese, racconta di essersi trovato in difficoltà quando, per la prima volta, gli fu chiesto se guardasse battente o avversaria, all’ultimo istante, prima di lanciare il colpo di stecca. “Di primo acchito, mi trovai a disagio quando realizzai di non essere in grado di precisare se guardassi una palla o l’altra”. La sera stessa, però era sul biliardo, a provare... “Per le opportune verifiche scelsi delle posizioni impegnative, con bilie lontane, da risolvere giocando in finezza sull’avversaria, senza effetto. Non solo, ma decisi di effettuare questi tiri... a occhi chiusi!”. I risultati furono, a dir poco, sorprendenti. Ponendo la massima cura nel posizionarsi sul tiro, Conti riuscì ad andare ripetutamente a bersaglio, in tutte le posizioni, senza grosse difficoltà. Era arrivato al nocciolo della questione: “Guardare all’ultimo istante la battente o l’avversaria, non ha alcuna importanza. Il problema è un altro e la soluzione sta, soprattutto, nel corretto posizionamento del corpo e nella rettitudine del colpo di stecca”. In seguito Roger Conti ebbe modo di smentire, almeno in parte, questa sua affermazione circa il fatto che guardare una palla o l’altra, all’ultimo istante, non ha alcuna importanza. Infatti, anche se non è così determinante, come lo sono, invece, la posizione del corpo, l’allineamento o una corretta meccanica esecutiva, questa operazione conclusiva, che consiste nel fissare lo sguardo su una bilia o sull’altra, ha sicuramente la sua importanza. “Riflettiamoci - conclude Conti - penso sia istintivo, non dico logico, guardare all’ultimo istante il bersaglio (palla avversaria, o sponda che sia), come mi sono reso conto che faccio abitualmente”. Fa bene l’asso francese a parlare più di istinto che di logica, perché altri due campionissimi della stessa epoca - gli americani Hoppe e Cochran - sostenevano che per loro era altrettanto naturale guardare la palla battente. Dunque, sui tavoli senza buche ed anche per i 5 Birilli, non c’è regola in questo senso, al contrario di quanto succede alle buche, dove è pressoché imperativo guardare l’avversaria. In conclusione si può forse dire, alla ricerca di una logica valida per tutte le specialità del biliardo, che se nel tiro si ricerca la grande precisione - come succede nella delicata fase dell’imbucata - la tendenza è quella di giocare senza effetto, guardando la palla avversaria. Se l’obiettivo, invece, è una corretta distribuzione delle forze, da ricercare preferibilmente con l’effetto, allora è sulla battente che l’attenzione del giocatore tende a focalizzarsi nel momento clou del tiro”.
Fin qui quanto scriveva Maurizio sull’argomento e personalmente sono sostanzialmente in sintonia con le sue conclusioni. Quando il tiro che si intende eseguire implica che si debba ricorrere ad una tecnica sofisticata e quindi difficile, credo sia meglio guardare la battente. Un esempio in tal senso è rappresentato dal colpo a retrocedere, ci sono giocatori che non ne hanno la giusta padronanza e quindi finiscono per concludere che “non hanno il braccio per farlo”, quando in realtà, osservandone l’esecuzione appare evidente che non retrocedono solo perché, pur puntando la palla sotto, poi al momento dell’attacco alzano la punta e non colpiscono il punto ideale, in questi casi il suggerimento migliore è appunto quello di tenere lo sguardo sulla battente, in tal modo colpiscono “realmente” sotto e la palla retrocede. Quando invece il tiro da eseguire non richiede particolari trattamenti dal punto i vista tecnico, si può benissimo guardare l’avversaria, il che forse aumenta un poco la precisione sulla quantità di palla avversaria.
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Re: non visualizzare il punto sulla battente?

Messaggioda _Dead » giovedì 18 giugno 2015, 18:12

Testo nascosto:
ildiamante ha scritto:Tratto da una vecchia discussione:

Sull’argomento “Quale palla guardare”, sperando di non annoiarvi vista la lunghezza dello scritto, mi sembra utile proporre quanto ne scrisse Maurizio Cavalli qualche anno fa. Per chi non lo lesse allora può essere interessante, gli altri… portino pazienza…
“Le oscillazioni preliminari della stecca servono non solo a far maturare la percezione del tiro, ma anche a rifinire la mira. Attraverso veloci passaggi degli occhi da palla a palla, il giocatore ha modo di verificare che la stecca continui a puntare la battente esattamente dove dovrà colpirla, in modo da mandarla a bersaglio lungo la linea di mira prescelta. Se il tiro è senza effetto, tale linea coincide con il prolungamento della stecca, consentendo di mirare sulla palla avversaria direttamente con la punta dell’attrezzo. Una tecnica valida che risulta ancor più efficace quando si adotta una posizione molto abbassata al tavolo. Quando dopo un certo numero di oscillazioni preliminari - variabile, generalmente, da 5 a 10 -, il giocatore avverte che è il momento di lasciar partire il colpo (attenzione: non ci deve essere intenzionalità nel tiro, pena l’errore pressoché sicuro), gli occhi si fermano sulla battente per l’ultima verifica del punto di attacco. Quando poi la stecca viene ritratta in modo controllato nel backswing (l’ultima oscillazione prima del decisivo attacco di palla), lo sguardo si fissa esclusivamente sulla palla avversaria, per dare all’occhio un tempo ottimale di messa a fuoco, in funzione di una migliore coordinazione occhio-braccio. Un metodo che, basato sul guardare per ultima la palla avversaria, consente micro-aggiustamenti “in volo” del colpo di stecca, che permettono di mandare a bersaglio il tiro anche con una meccanica esecutiva imperfetta. In contrapposizione a questo sistema di gioco che possiamo definire “istintivo”, ce n’è un altro - che chiamiamo “razionale” - in base al quale si guarda all’ultimo momento la battente, in modo da essere sicuri che la stecca vada a colpire la palla esattamente nel punto di attacco prescelto. Un metodo, questo, che sebbene non diffuso come l precedente, ha molti fautori, soprattutto tra i giocatori di alto livello. Un dato lo prova; tutti i più grandi professionisti italiani dal dopoguerra al 1980 - Biagini, Lotti, Cavallari. Sessa, Coppo e Mazzarella - lo hanno adottato! Ciò che conta è colpire con precisione la battente; tutto il resto è una conseguenza. Questo metodo ha il vantaggio di eliminare l’ultimo passaggio, ossia la messa a fuoco dell’elusivo punto di mira sulla superficie dell’avversaria, ma richiede una meccanica esecutiva più sicura, in quanto la direzione del colpo di stecca non può più essere adattata “in volo” al bersaglio, come accade con l’altro sistema. Conviene allora guardare la battente o l’avversaria? Consigliamo di inserire entrambi i metodi nel proprio gioco, adottando - di base - quello più naturale, ma considerando che, in posizioni ostiche, potrebbe essere meglio l’altro. “Lo Scuro”, non ci sono dubbi, all’ultimo istante guarda la battente. La messa a fuoco sul punto di attacco scelto sulla sua palla risulta particolarmente attenta nei tiri di effetto, ma non solo in quelli: “Fissare l’avversaria è importante - dice Lotti - ma lo è ancora di più guardare la propria, specialmente quando si tira un calcio di candela. Apparentemente può sembrare facile, ma se non si colpisce bene la battente, la si vizia o si dà effetto a destra o a sinistra, capite?”. Secondo Paolo Venerando, il quale viene considerato uno dei giocatori  più tecnici, la “mescola” ideale per il tiro è la seguente: un 40% di importanza consiste nella fase di pre-mira, cioè all’allineamento sul tiro (con conseguente posizionamento corretto del corpo) che va fatto partendo fuori dal biliardo, guardando le bilie dall’alto. Per un altro 40% il successo del tiro dipende da una valida meccanica esecutiva, ovvero dalla rettitudine del colpo di stecca. Secondo Venerando, infine, la mira, intesa come insieme di passaggi visivi da palla a palla con relativi momenti di focalizzazione, incide al massimo per un 20% sulla riuscita del tiro. (Per la cronaca Venerando guarda all’ultimo istante la bilia battente). Roger Conti, gloria del biliardo francese, racconta di essersi trovato in difficoltà quando, per la prima volta, gli fu chiesto se guardasse battente o avversaria, all’ultimo istante, prima di lanciare il colpo di stecca. “Di primo acchito, mi trovai a disagio quando realizzai di non essere in grado di precisare se guardassi una palla o l’altra”. La sera stessa, però era sul biliardo, a provare... “Per le opportune verifiche scelsi delle posizioni impegnative, con bilie lontane, da risolvere giocando in finezza sull’avversaria, senza effetto. Non solo, ma decisi di effettuare questi tiri... a occhi chiusi!”. I risultati furono, a dir poco, sorprendenti. Ponendo la massima cura nel posizionarsi sul tiro, Conti riuscì ad andare ripetutamente a bersaglio, in tutte le posizioni, senza grosse difficoltà. Era arrivato al nocciolo della questione: “Guardare all’ultimo istante la battente o l’avversaria, non ha alcuna importanza. Il problema è un altro e la soluzione sta, soprattutto, nel corretto posizionamento del corpo e nella rettitudine del colpo di stecca”. In seguito Roger Conti ebbe modo di smentire, almeno in parte, questa sua affermazione circa il fatto che guardare una palla o l’altra, all’ultimo istante, non ha alcuna importanza. Infatti, anche se non è così determinante, come lo sono, invece, la posizione del corpo, l’allineamento o una corretta meccanica esecutiva, questa operazione conclusiva, che consiste nel fissare lo sguardo su una bilia o sull’altra, ha sicuramente la sua importanza. “Riflettiamoci - conclude Conti - penso sia istintivo, non dico logico, guardare all’ultimo istante il bersaglio (palla avversaria, o sponda che sia), come mi sono reso conto che faccio abitualmente”. Fa bene l’asso francese a parlare più di istinto che di logica, perché altri due campionissimi della stessa epoca - gli americani Hoppe e Cochran - sostenevano che per loro era altrettanto naturale guardare la palla battente. Dunque, sui tavoli senza buche ed anche per i 5 Birilli, non c’è regola in questo senso, al contrario di quanto succede alle buche, dove è pressoché imperativo guardare l’avversaria. In conclusione si può forse dire, alla ricerca di una logica valida per tutte le specialità del biliardo, che se nel tiro si ricerca la grande precisione - come succede nella delicata fase dell’imbucata - la tendenza è quella di giocare senza effetto, guardando la palla avversaria. Se l’obiettivo, invece, è una corretta distribuzione delle forze, da ricercare preferibilmente con l’effetto, allora è sulla battente che l’attenzione del giocatore tende a focalizzarsi nel momento clou del tiro”.
Fin qui quanto scriveva Maurizio sull’argomento e personalmente sono sostanzialmente in sintonia con le sue conclusioni. Quando il tiro che si intende eseguire implica che si debba ricorrere ad una tecnica sofisticata e quindi difficile, credo sia meglio guardare la battente. Un esempio in tal senso è rappresentato dal colpo a retrocedere, ci sono giocatori che non ne hanno la giusta padronanza e quindi finiscono per concludere che “non hanno il braccio per farlo”, quando in realtà, osservandone l’esecuzione appare evidente che non retrocedono solo perché, pur puntando la palla sotto, poi al momento dell’attacco alzano la punta e non colpiscono il punto ideale, in questi casi il suggerimento migliore è appunto quello di tenere lo sguardo sulla battente, in tal modo colpiscono “realmente” sotto e la palla retrocede. Quando invece il tiro da eseguire non richiede particolari trattamenti dal punto i vista tecnico, si può benissimo guardare l’avversaria, il che forse aumenta un poco la precisione sulla quantità di palla avversaria.

Gianni, leggi sopra ,altro che ciambella..ti hanno buttato un gommone intero  
:D

Gianni ha scritto:In tutti i casi contento te contenti tutti, non voglio aver ragione a tutti i costi,

Gianni ha scritto: Caro Dead, avrei una montagna di materiale per confermare quello che affermo

P.S. deciditi però...vuoi avere ragione a tutti i costi o no ?  ;)
Ultima modifica di _Dead il giovedì 18 giugno 2015, 18:12, modificato 2 volte in totale.
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Re: non visualizzare il punto sulla battente?

Messaggioda rik » giovedì 18 giugno 2015, 18:21

(Bravi tutti..ma il titolo parla del punto sulla battente : )
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