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conduzione partita

Tecnica, tattica, sistemi e materiali di gioco

conduzione partita

Messaggioda federicodellestelle » martedì 31 maggio 2005, 9:05

Come si conduce una partita a biliardo? Non se ne discute tanto, la logica è una ed una sola ovvero far giocare sempre di sponda l'avversario e guadagnarsi qualche tiro libero, oppure, esistono anche altre strategie? La conduzione della partita varia a seconda dell'avversario? La scelta del tiro varia a seconda dell'avversario? Un grosso mistero, in mancanza di risposte è meglio fare più birilli possibili quando se ne ha l'occasione.
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Messaggioda blackout » mercoledì 1 giugno 2005, 8:13

Ciao Federico...
beh la prima che mi viene in mente, anke se lo sappiamo tutti, é quella di cercare di fare in modo che la battente e/o la ricevente siano attaccate a sponda, in modo da complicare notevolmente l'esecuzione dell'avversario...
diciamo che se la copertura costringe alla parabola a tutto biliardo, le due palle sono a sponda e l'avversario ha appena litigato con la suocera... probabilmente avrai palla in mano :-)
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Messaggioda Roby » mercoledì 1 giugno 2005, 9:36

Dipende in primis da come sono messo io ... poi dall'avversario quindi da come si mette la partita ...
Io: se io sono in palla, allora butto giu' anche a scapito della copertura (lo fanno i PRO non vedo xche' non dovrei farlo io ...)
Se non lo sono gioco prevalentemente in difesa cercando sempre di coprire come primo obbiettivo.
Avversario: se lo conosco gioco adattandomi ai suoi difetti/pregi se non lo conosco potrebbe essere tardi scoprire i suoi punti deboli/forti ...
Esempio: se so che soffre bilia a sponda tento di mettergliela sempre a sponda (la sua battente intendo) se so che di filotti non ne sbaglia uno, magari rinuncio a farlo io pur di non farlo fare a lui ...
ecc. ecc.
La partita: se sono avanti vuol dire che il mio gioco va bene e quindi non lo modifico, se sono sotto vuol dire che sto sbagliando e allora cambio totalmente il tipo di gioco (sperando anche di confondere l'avversario)

Poi ci sono innumerevoli sfumature ... un esempio: ci sono serate che il giro non entra ... bene ho imparato a non tirare piu' il giro dopo 3 giri cannati ... o la garuffa ... o il filotto ...
X contro ci sono serate che ne tiri 3 ed entrano tutto sul rosso ... bene e' la serata dei giri e da qualunque posizione entrano che e' un piacere ... evvai di giro !


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Messaggioda martille » mercoledì 1 giugno 2005, 9:57

Concordo appieno con Roby
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Messaggioda amelie » mercoledì 1 giugno 2005, 10:24

Io personalmente non sono molto d'accordo, per diversi motivi:

[quote]
Dipende in primis da come sono messo io ... poi dall'avversario quindi da come si mette la partita ...
Io: se io sono in palla, allora butto giu' anche a scapito della copertura (lo fanno i PRO non vedo xche' non dovrei farlo io ...)
[/quote]

Vero. Ma devi avere un'avversario scarso altrimenti replica sempre e magari meglio di te. Se è più forte e tu sei in palla così non vinci cmq. (sempre secondo me)

[quote]
Se non lo sono gioco prevalentemente in difesa cercando sempre di coprire come primo obbiettivo.
[/quote]

Se non sei in palla puoi fare quello che vuoi ma le difese non sono da considerare molto più facili degli attacchi, non è che se non sei in forma le difese ti vengono splendidamente no?

[quote]

Avversario: se lo conosco gioco adattandomi ai suoi difetti/pregi se non lo conosco potrebbe essere tardi scoprire i suoi punti deboli/forti ...
Esempio: se so che soffre bilia a sponda tento di mettergliela sempre a sponda (la sua battente intendo) se so che di filotti non ne sbaglia uno, magari rinuncio a farlo io pur di non farlo fare a lui ...
ecc. ecc.
[/quote]

Io credo che queste cose possono farti perdere la concentrazione, toppi pensieri, troppi casini... se il tiro impone un certo tipo di difesa quella deve essere, indipendentemente dall'avversario. I filotti non li devi MAI lasciare... perchè? Se uno è scarso sulle file hai la sicurezza che non marca? Io non ne sarei così sicura... magari è il suo giorno fortunato! ;)

[quote]

La partita: se sono avanti vuol dire che il mio gioco va bene e quindi non lo modifico, se sono sotto vuol dire che sto sbagliando e allora cambio totalmente il tipo di gioco (sperando anche di confondere l'avversario)
[/quote]
Certo che sei bravo se ci riesci! E poi non è detto che sei sotto perchè stai sbagliando tattica... magari hai marcato poco, oppure hai bevuto su qualche tiro....99 su cento credo che si è sotto perchè l'avversario gioca meglio o marca di più (nat. non parliamo di inizio partita) Credo che essere sotto in una partita richieda cmq molta concentrazione (anche se ce ne vuole di più quando sei avanti secondo me)
[quote]
Poi ci sono innumerevoli sfumature ... un esempio: ci sono serate che il giro non entra ... bene ho imparato a non tirare piu' il giro dopo 3 giri cannati ... o la garuffa ... o il filotto ...
X contro ci sono serate che ne tiri 3 ed entrano tutto sul rosso ... bene e' la serata dei giri e da qualunque posizione entrano che e' un piacere ... evvai di giro !
[/quote]
Anche qui direi che se non ti entrano i giri... vai a casa! Se il tiro richiede l'esecuzione del giro.... si deve farlo giusto! Cambiare scelta porta spesso a consegnuenze disastrose. Ci sono tiri che sono scritti, altri che vanno interpretati... ma quelli scritti si devono fare e bene. Se non li fai..... non puoi pretendere di vincere cmq.


Fondamentalmente io credo che la buona conduzione della partita si ottenga minimizzando gli errori e riuscendo a cogliere il momento giusto per eseguire una o un'altra esecuzione.
Non è cosa facile ma c'è chi ci riesce no?


Sotto con gli allenamenti!
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Messaggioda lupomarino » mercoledì 1 giugno 2005, 10:56

[quote]
Come si conduce una partita a biliardo? Non se ne discute tanto, la logica è una ed una sola ovvero far giocare sempre di sponda l'avversario e guadagnarsi qualche tiro libero, oppure, esistono anche altre strategie? La conduzione della partita varia a seconda dell'avversario? La scelta del tiro varia a seconda dell'avversario? Un grosso mistero, in mancanza di risposte è meglio fare più birilli possibili quando se ne ha l'occasione.
[/quote]
- Buona partita -
- Buona partita -
stretta di mano, e si parte.
Da questo momento ogni palla, ogni situazione che si presenta è unica nel suo genere e irripetibile nella stessa sequenza di botta e risposta.
Così come lo stato fisico-mentale tuo e dell'avversario in quel particolare momento, diverso da ieri, diverso da domani.
Credo sia difficile quanto superfluo preventivare, impostare una qualsiasi strategia sia che tu conosca o meno l'avversario, o il biliardo.
Più facilmente, credo che ognuno di noi affronti la partita con le proprie caratteristiche di giocatore e non importa come stai oggi o come sta il tuo avversario: tu cercherai di avere la meglio applicando eventuali "correttivi" a seconda dell'evoluzione della partita e del rendimento di entrambi.
Cosa che riuscirà più facile se sarai capace di concentrarti al massimo.
Vinca il migliore!
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Messaggioda martille » mercoledì 1 giugno 2005, 11:10

Io credo invece che un minimo di strategia va tenuto in considerazione.
Se l'avversario non ci picchia puoi privilegiare la realizzazione, se non ci picchi tu puoi cercare di privilegiare la copertura (anche se normalmente perdi comunque). Se sei tanto avanti, pensi a buttar giù, se sei dietro cerchi di coprire ecc.
Credo che sia limitativo tenere una condotta a prescindere e pregare che sia quella giusta
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Messaggioda sinonparet » mercoledì 1 giugno 2005, 11:33

- Buona partita -
- Pensa alla tua! -
stretta di mano, calcio nel sedere e si parte.
Ironia a parte, credo che ognuno di noi per bravo che sia, molto raramente conduce la partita; a mio avviso è meglio dire che cerca di amministrare al meglio le proprie capacità che potranno emergere o soccombere sia in dipendenza dell'avversario che ci si trova davanti sia per come ci "si sente" in quel momento. Concordo pienamente con quanto dice Lupomarino: in teoria si può fare tanta pre-tattica ma sul campo le cose si evolvono spesso e volentieri seguendo un inter tutto loro. Io preferisco recitare la parte "a braccio" in modo che eventuali variazioni improvvise nn mi trovino del tutto impreparato..... ma anche su questo dovrei lavorarci sopra di + perchè poi, di fatto, certe "pieghe" nn si riescono a "stirare" come si vorrebbe.
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Messaggioda Bruno » mercoledì 1 giugno 2005, 13:01

Sulla conduzione della partita secondo me si potrebbe scrivere un libro ed anche di più,  perchè ci sono una moltitudine di possibilità diverse e soprattutto c’è un aspetto molto complesso e molto spesso determinante che è quello psicologico.
Esempio è quello, che normalmente in ogni sala c’è , del giocatore con una grande tecnica e un debole carattere ed il giocatore tecnicamente molto inferiore al primo ma con un carattere forte, solitamente in seduta vince sempre il secondo.
Io metto al pari la tecnica con il carattere e la conduzione della partita sono tre cose fondamentali ed inscindibili per giocare bene a biliardo.
Va de se a questo punto che la partita si fa sempre in due è errato pensare di giocare facendo solo in nostro gioco, così si perde.
L’avversario va valutato, capito ed affondato.
E’ chiaro che un conto è fare una seduta o più, questo risulta più facile, o fare una partita di torneo a volte questo risulta impossibile.
Ci sono però delle regolette che io tengo sempre, o quasi, a rispettare naturalmente in linea generale ne tiro giù alcune:
1)        se gioco a birilli prima viene la marcatura e poi la messa  (naturalmente se non  manca due a chiudere punti all’avversario…)
2)        se gioco a goriziana l’incontrario
3)        Se l’avversario sbaglia un tiro e rimane scoperto Necessita punire il suo errore facendo moti birilli od una marcatura strettissima, se non si fa nell’una nell’altra si da un vantaggio psicologico enorme, solo questo spesso fa vincere o perdere la partita.
4)        Se gioco con uno forte di calcio, cerco, nel limite del possibile di giocare di misura . Esempio il rinquarto di calcio sui birilli è inutile prenderlo e rimanere sotto un altro rinquarto di calcio bisogna tiralo di misura.
5)        Se gioco con uno forte di prima, su un raddoppio in cui non sono sicuro della rimanenza lo tiro di misura (naturalmente se gioco a goriziana)
6)        Se ho fortuna o se ho sfortuna cerco di  pensarci solo alla fine della partita, non è facile questo ma ci provo.
7)        Quando do’ la mano all’inizio della partita al mio avversario me la pulisco successivamente ai pantaloni, grave errore sarebbe l’incontrario. (non sono certo che questo abbia una valenza psicologia ma lo faccio)
8)        BISOGNA POI ANCHE CERCARE DI GIOCARE BENE.



Gioco sempre ad occhio….. ma con un buon sistema
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Messaggioda trytrai » giovedì 2 giugno 2005, 2:18

totalmente daccordo con il mitico bruno.
"il sapere fa la differenza"
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Messaggioda Bruno » giovedì 2 giugno 2005, 9:14

Detto tutto quanto sopra ieri sera ho perso per abbandono la partita del secondo turno del girone per le finali del campionato provinciale, con un avversario che senza essere irrispettoso nei suoi confronti, potrei verosimilmente dagli un vantaggio di 40 punti a centoventi. Quando lui è arrivato ai 100 ed io a 60 ho abbandonato per rottura. in tutta la partita ho tirato un rinterzo, un rinquarto e due raddoppi uno con lo steccone, due traversini da sbagliare sullo stretto pena la rimanenza a mia volta sotto traversino. Il resto sono state tre messe, 3/4 palle di una sponda, due accosti 4/5 strisci di calcio  a dividere (la sua a colla sulla corta) e due palle che accostavano. E qualche invenzione per rompere il gioco andata naturalmente male. Il suo gioco era perfetto raddoppi, rinquarti, tripli rinterzi ad ingaruffare il tutto guarnito dalla propria palla che girava più della mia intorno al biliardo che immancabilmente trovava pallino e messa, e che messa. Il tiro di rottura è stato un doppio rinterzo ad ingaruffare 6 punti di seconda e 4 dopo l'ingaruffamento,  la sua a giro nel biliardo ha trovato il pallino e il finale è stato la mia dietro il birillo rosso la sua davanti il birillo rosso ed il rinquarto di calcio successivo problematico per la presenza del pallino sulla traiettoria  e 14 punti sul suo tabellone.
Incredibile mai successo in vent’anni di Gioco.
Devo dire, che io non giocavo bene soprattutto, in un biliardo velocissimo, non riuscivo a controllare la corsa dell’avversaria, e sui raddoppi sembrava di giocare su un biliardo con le buche, non mi rientrava mai e rimanevo spesso scoperto, il braccio poi si era indurito dal “nervoso” e tutto era difficilissimo.
Quindi alla fine devo, o mi necessita ammettere per continuare a giocare a biliardo, che la colpa è stata solo ed esclusivamente mia, se giocavo al top non avrei sicuramente perso.
E cosi mi serve da lezione per inserire nuove  regolette:
9) ha volte, quando necessita, è opportuno chiudere gli occhi quando tira l’avversario per non vedere il tiro che esegue.
10) si deve sempre pensare di giocare con un giocatore fortissimo, tanto con gli occhi chiusi non si è visto il tiro che a eseguito,  che di proposito  riesce a fare birilli, pallino, e messa dura, anche a cinque birilli,  su qualsiasi posizione.

Mi serviva un ulteriore sfogo dopo un viaggio di ritorno durato un’ora di imprecazioni e bestemmie, oltre ad un sonno tormentato.
Il forum, penso, può servire anche a questo.
Bruno
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Messaggioda billy » giovedì 2 giugno 2005, 10:51

11. Il vento e le onde sono sempre a favore dei navigatori più abili.

12. La musica sono io.
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Messaggioda spondapalla » giovedì 2 giugno 2005, 14:42

Ciao ragazzi,
io non gioco da molto, ma una cosa che credo di aver imparato dalla mia piccola esperienza sulla conduzione delle partite è questa:

avversario 90-20 io, parita ai 100. MAI mollare l'osso, combattere fino all'ultima biglia come se sifosse 90-90. Questo ha due ragioni abbastanza conosciute:

1) Non si sa mai come puo' andare una partita
2) Bisogna onorare sempre lapartita fino in fono (questa è un po' piu' personale)

Pero' c'è una altro aspetto di cui mi sono acorto. mettendo l'avversario sottopressione fino all'ultimo gli si fa perdere dell'energia, energia che potrebbe mancargli ad esempio il set successivo. Se la chiusura per il nostro avversario è agevole (ad esempio di filotto palla piena o di fisso) lui non farà nessuno sforzo mentale e sarà gratificato, invece secondo me bisognerebbe sembre vendere la pelle carissima, anche sulla sconfitta quasi matematica.

Qui qualcuno potrebbe dire: "si, ma anche noi dando il massimod elle energie facendolo soffrire ci stanchiamo, e il set dopo abbiamop speso molto pure noi" , pero' personalmente credo che perder euna partita venendo massacrati sia "emotivamente" molto stancante, lo paragono quasi ad un finale tirato 99-99..

Adelante!
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Messaggioda federicodellestelle » giovedì 2 giugno 2005, 15:15

Alcune considerazioni sparse
1) il tiro da giocare è sempre quello più semplice e che comporta meno rischi;
2) mai fare punti persi, se deve vincere l'avversario lo facesse con i suoi punti;
3) cercare sempre, principalmente la difesa ed indurre l'avversario in errore;
4) si deve cercare la difesa per poter avere su ogni tiro (ma questa è un'ipoetsi di scuola n.d.r.) una biglia libera od un tiro agevole;
5) la scelta del tiro lasciatela suggerire anche al pallino, a volte si sceglie il tiro non solo per tirare un pallino, oltre al castello, ma perchè il pallino può rendere scomoda l'esecuzione successiva del nostro rivale;
6) Non sono sicuro che bisogna combattere la partita fino alla fine, 90 a 20 in favore dell'avversario con la partita a 100, io non gli faccio vincere, ma utilizzo quel tempo e quei tiri più per inquadrare meglio il biliardo o per riscaldarmi per la successiva partita e non per cercare di recuperare un quasi cappotto.
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Messaggioda Mike » giovedì 2 giugno 2005, 15:32

[quote]

9) ha volte, quando necessita, è opportuno chiudere gli occhi quando tira l’avversario per non vedere il tiro che esegue.


[/quote]

Mai, 1° per rispetto, 2° c'è sempre da imparare.  :D

Quando si gioca con un avversario meno capace, (di noi) è naturale che questi le tenti da tutte le parti, non ha nulla da perdere, anzi, se il suo gioco ci innervosisce siamo pronti per la strada di casa.
Molto spesso si è parlato di gioco psicologico, infatti il migliore nella tecnica, se perde, difetta o lacuna nella parte mentale.
Per vincere si deve imparare a perdere, ma, ogni partita persa ci deve insegnare qualcosa.
Ciao e....in bocca al lupo per la pross.
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