sempre sulla posizione del corpo
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sempre sulla posizione del corpo
non riesco a correggere definitivamente il mio difetto: sono mancino, e quando tiro le raddrizztate tendo sempre ad imprimere un leggero effetto a destra quindi quando colpisco da sinistra non riesco quasi mai ad aprire ed al contrario da destra apro troppo. Non mi succede nei tiri lenti.Siccome ho notato che quando sparo miro con l'occhio destro, penso che il problema nasca proprio da qui ma non so come venirne a capo.Infatti se sono molto concentrato vivo un pò di continue compensazioni, ma faccio una fatica bestiale.
Mi sa che non sei l'unico ad avere questo tipo di problema, e ho notato che capita a molti il cui occhio dominante è quello interno, cioè quello opposto al braccio che tira. Domanda: la stecca la tieni sotto il mento o spostata verso l'occhio dx? Perchè da quanto sembra il tuo è un aggiustamento istintivo verso il tuo occhio dominante, e magari può essere rimediato adattando leggermente la posizione iniziale della stecca. A me questo capitava, ma con l'occhio esterno (il dx, per me che sono destro), e spostare di un paio di cm verso dx la stecca mi ha aiutato. Spero possa esserti d'aiuto, saluti e... facci sapere!
è un problema di parallasse, molto comune nei giocatori di biliardo. Non è solo il tuo problema, è anche il mio limite, purtroppo..........
La cosa migliore è non pensarci troppo. Sappi che è cosi e cerca di compensare. Son certo che su questo problema interverra altri "luminari" del forum. Non resterai solo, confida nell'aiuto degli amici.
Bye all
La cosa migliore è non pensarci troppo. Sappi che è cosi e cerca di compensare. Son certo che su questo problema interverra altri "luminari" del forum. Non resterai solo, confida nell'aiuto degli amici.
Bye all
Provo a scrivere quello che penso, evitate di linciarmi solo perchè sono un giocatore di pool (mi offendo facilmente).
Non credo sia un problema causato dall'occhio che mira. Quando si affondano i colpi imprimendo molta forza si tende, generalmente, a chiudere il brandeggio in leggera diagonale.
La maggior parte dei giocatori chiude i colpi internamente (verso il busto) e quando li "forza" imprime, involontariamente, effetti da quel lato (per i mancini a destra).
Il rimedio (secondo il mio punta di vista) è allenarsi in maniera graduale negli affondi. Modificando di volta in volta la forza impressa al colpo, in modo che le chiusure dei colpi più lenti (eseguiti correttamente) possano gradualmente correggere le chiusure di quelli più "forzati" (per natura, meno controllabili).
"Infatti se sono molto concentrato vivo un pò di continue compensazioni, ma faccio una fatica bestiale".... in fondo il biliardo è un gioco di abilità e non tutti i colpi vengono naturali, bisogna faticare ed applicarsi per migliorare e rendere naturale il movimento. :-p
Il biliardo è 75% abilità mentale e 75% abilità fisica, dai sempre il 150%
Non credo sia un problema causato dall'occhio che mira. Quando si affondano i colpi imprimendo molta forza si tende, generalmente, a chiudere il brandeggio in leggera diagonale.
La maggior parte dei giocatori chiude i colpi internamente (verso il busto) e quando li "forza" imprime, involontariamente, effetti da quel lato (per i mancini a destra).
Il rimedio (secondo il mio punta di vista) è allenarsi in maniera graduale negli affondi. Modificando di volta in volta la forza impressa al colpo, in modo che le chiusure dei colpi più lenti (eseguiti correttamente) possano gradualmente correggere le chiusure di quelli più "forzati" (per natura, meno controllabili).
"Infatti se sono molto concentrato vivo un pò di continue compensazioni, ma faccio una fatica bestiale".... in fondo il biliardo è un gioco di abilità e non tutti i colpi vengono naturali, bisogna faticare ed applicarsi per migliorare e rendere naturale il movimento. :-p
Il biliardo è 75% abilità mentale e 75% abilità fisica, dai sempre il 150%
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non riesco a correggere definitivamente il mio difetto: sono mancino, e quando tiro le raddrizztate tendo sempre ad imprimere un leggero effetto a destra quindi quando colpisco da sinistra non riesco quasi mai ad aprire ed al contrario da destra apro troppo. Non mi succede nei tiri lenti.Siccome ho notato che quando sparo miro con l'occhio destro, penso che il problema nasca proprio da qui ma non so come venirne a capo.Infatti se sono molto concentrato vivo un pò di continue compensazioni, ma faccio una fatica bestiale.
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Prima di cambiare modo di impugnare la stecca e posizioni varie, fai questa prova facile facile che nn scompiglia + di tanto le tue abitudini: quando tiri dall parte in cui nn riesci ad aprire la palla, sposta il peso del corpo sulla tua gamba sinistra (che per te che sei mancino è quella di fianco al braccio con cui impugni la stecca). Secondo me trovi subito dei miglioramenti....
non riesco a correggere definitivamente il mio difetto: sono mancino, e quando tiro le raddrizztate tendo sempre ad imprimere un leggero effetto a destra quindi quando colpisco da sinistra non riesco quasi mai ad aprire ed al contrario da destra apro troppo. Non mi succede nei tiri lenti.Siccome ho notato che quando sparo miro con l'occhio destro, penso che il problema nasca proprio da qui ma non so come venirne a capo.Infatti se sono molto concentrato vivo un pò di continue compensazioni, ma faccio una fatica bestiale.
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Prima di cambiare modo di impugnare la stecca e posizioni varie, fai questa prova facile facile che nn scompiglia + di tanto le tue abitudini: quando tiri dall parte in cui nn riesci ad aprire la palla, sposta il peso del corpo sulla tua gamba sinistra (che per te che sei mancino è quella di fianco al braccio con cui impugni la stecca). Secondo me trovi subito dei miglioramenti....
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sinonparet
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(Cerca: tutti) - Iscritto il: domenica 18 gennaio 2004, 14:27
- Località: Milano
Io ho un problema simile al tuo, sono destro e quando tiro da questo lato, qualsiasi tiro esegua e con qualsiasi forza, tendo a dare un po' più di giro di quanto ne voglia effettivamente dare ed anche sulla porzione di palla da colpire tendo sempre a scartala sempre sul largo.
Ho provato a cambiare impostazioni del corpo ma con scarsi risultati e poi mi risultava anche problematico assumere impostazioni per me innaturali. Alla fine ho "risolto", si fa per dire , in anni di biliardo di veramente risolto non ho niente, semplicemente prendendo coscienza dell'errore e quando sono sul tiro cerco di compensare un po' la porzione di palla sullo stretto e dò un pizzico di giro in meno. Ormai è da un paio di mesi che faccio in questa maniera e il tutto mi risulta ormai quasi automatico.
Spero di esserti stato di aiuto
Ho provato a cambiare impostazioni del corpo ma con scarsi risultati e poi mi risultava anche problematico assumere impostazioni per me innaturali. Alla fine ho "risolto", si fa per dire , in anni di biliardo di veramente risolto non ho niente, semplicemente prendendo coscienza dell'errore e quando sono sul tiro cerco di compensare un po' la porzione di palla sullo stretto e dò un pizzico di giro in meno. Ormai è da un paio di mesi che faccio in questa maniera e il tutto mi risulta ormai quasi automatico.
Spero di esserti stato di aiuto
ringrazio tutti per l'aiuto e per gli ulteriori grattacapi che mi avete procurato.Riflettendo bene però, effettivamente non dovrebbe essere un problema di mira perchè tanti anni fa ero un giocatore di carambola libera piuttosto buono e non avevo nessun problema nel colpire sia sul pieno o in finezza anche da distanze ragguardevoli, per cui le difficoltà dovrebbero nascere nell'affondare sui tir veloci nei quali non mi rendo conto di non effettuare una traiettoria rettilinea, solo che ho già provato a impugnare la stecca anche con due dita tenendo la mano perfettamente in linea con l'avambraccio però non ho ottenuto granchè.Invece stranamente non mi si presenta il problema quando devo fare la raddrizzata con la mia molto vicina alla sponda corta di partenza.
Concordo con Mosconi...da quanto dici, Rodrigo, non sembra un problema di parallasse ma di meccanica.
Validissimi sono i consigli che ti hanno dato Billy e Sinon (impugnatura e bilanciatura del peso corporeo).
Avevo iniziato a parlarne in un altro topic (gomito si, gomito no), poi la cosa è morta lì: il grande colpevole della "falciatura", la chiusura del movimento verso il corpo, è il muscolo pettorale del braccio di tiro. La prova che facevo (e faccio tuttora, quando sento che la steccata se ne va per i cavoli suoi) era tirare con una mano tenendo quella sinistra (sono destro) sul pettorale destro, per trovare la giusta coordinazione dei muscoli superiori del braccio (tricipite e bicipite).
Un'altro esercizio valido è davanti ad un grande amico di tutti gli sport che richiedono una meccanica ben precisa: lo specchio. Mettiti in posizione neutra (con l'avambraccio perpendicolare al pavimento e con la mano come se stesse impugnando la stecca) e inquadra nello specchio un oggetto che si rifletta nell'incavo della mano di impugnatura (io mettevo un tavolino dietro di me con una bottiglietta) e prova brandeggi a diverse velocità, se la meccanica è buona l'oggetto in questione dovrebbe rimanere inquadrato dalla mano durante tutto il movimento e alla fine della steccata...a questo puoi anche abbinare la mano sul pettorale (urka, spero sia chiaro)...ultima raccomandazione: questi esercizi falli (o fateli, se qualcun altro ci vuole provare) a porte chiuse o quando la casa (o la sala) è deserta...i rischi di finire alla neuro sono piuttosto alti
Buon divertimento
________________________
No es la adversidad la que separa los seres, sino el crecimiento... Pablo Neruda
Scritto Da - claus72 on 17 Maggio 2005 20:44:50
Validissimi sono i consigli che ti hanno dato Billy e Sinon (impugnatura e bilanciatura del peso corporeo).
Avevo iniziato a parlarne in un altro topic (gomito si, gomito no), poi la cosa è morta lì: il grande colpevole della "falciatura", la chiusura del movimento verso il corpo, è il muscolo pettorale del braccio di tiro. La prova che facevo (e faccio tuttora, quando sento che la steccata se ne va per i cavoli suoi) era tirare con una mano tenendo quella sinistra (sono destro) sul pettorale destro, per trovare la giusta coordinazione dei muscoli superiori del braccio (tricipite e bicipite).
Un'altro esercizio valido è davanti ad un grande amico di tutti gli sport che richiedono una meccanica ben precisa: lo specchio. Mettiti in posizione neutra (con l'avambraccio perpendicolare al pavimento e con la mano come se stesse impugnando la stecca) e inquadra nello specchio un oggetto che si rifletta nell'incavo della mano di impugnatura (io mettevo un tavolino dietro di me con una bottiglietta) e prova brandeggi a diverse velocità, se la meccanica è buona l'oggetto in questione dovrebbe rimanere inquadrato dalla mano durante tutto il movimento e alla fine della steccata...a questo puoi anche abbinare la mano sul pettorale (urka, spero sia chiaro)...ultima raccomandazione: questi esercizi falli (o fateli, se qualcun altro ci vuole provare) a porte chiuse o quando la casa (o la sala) è deserta...i rischi di finire alla neuro sono piuttosto alti
Buon divertimento
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Scritto Da - claus72 on 17 Maggio 2005 20:44:50
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Claus72
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E' vero, ma con lo specchio facevo altri esercizi per il polso ("carico" con stecca che va indietro, "scarico" a tiro concluso). La storia del tavolo dietro e della bottiglia nn la conoscevo!
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sinonparet
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Dato che non vorrei portare la discussione fuori dal suo ambito corretto, mi (e "Vi") chiedo se il succo del discorso proposto da rodrigo non sia, in ultima analisi, riconducibile ad un più generico problema di: "meccanica della steccata rettilinea"?
Chiedo questo in quanto mi pare che la prova dello specchio, indicata da Claus, abbia appunto, come scopo prinipale proprio quello di verificare se il movimento del braccio è o meno "rettilineo".
Se ho interpretato bene il concetto, allora domani posso cercare di inserire un'immagine che raffigura un ulteriore esercizio in tal senso, se invece non è così... come non detto, non voglio rubare ulteriore spazio al dibattito.
Saluti
Chiedo questo in quanto mi pare che la prova dello specchio, indicata da Claus, abbia appunto, come scopo prinipale proprio quello di verificare se il movimento del braccio è o meno "rettilineo".
Se ho interpretato bene il concetto, allora domani posso cercare di inserire un'immagine che raffigura un ulteriore esercizio in tal senso, se invece non è così... come non detto, non voglio rubare ulteriore spazio al dibattito.
Saluti
Ciao Luigi. Credo che la tua interpretazione sia quella giusta; anche io ho intenso il discorso nel senso che dici, quindi metti pure l'esercizio di cui parli. Se poi abbiamo frainteso entrambi, chissenefrega, sarà sempre del materiale in + e a qualcuno, stanne pur certo, servirà!
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sinonparet
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