Strategie, tattiche di gioco.

[rocki]

Per quanto mi riguarda attaccare e basta mi crea tensione e ansia. Preferisco giocare le partite psicologicamente e fisicamente rilassato, concentrato nella calma, attaccare e difendermi quando sento che sia il caso, senza "doverlo" fare per "forza" solo in queste condizioni noto che rendo al massimo, chiaramente nelle mie possibilità, mi devo divertire diversamente preferisco non giocare.
Non mi diverte la prova di forza ma la conduzione strategiga della partita, Davide non vinse a Golia con l'astuzia? Mi piace vincere chi è più forte di me appunto con l'astuzia e, comunque, sempre nel lecito al 100%, mi crea stimoli, cosa che non accade se gioco con uno pari o inferiore a me.
Le partite fatte così per me sono tutte interessanti, le gioco tutte con lo stesso sprint.
Tu dici che in gara ci può stare il mio ragionamento, perché fai questa distinzione? Cosa cambia tra una normale partita e una di gara?
Lo scopo di vincerla, nel modo che mi è congeniale, per me è sempre lo stesso.

[Gianni]

Se leggi quello che ho scritto nel mio primo messaggio, vedi cosa intendevo dire con:

Essere pronti a tutte le sorprese che possono succedere è quasi impossibile, l'unico rimedio sta in noi stessi, prepararsi in modo adeguato mentalmente, creare una campana di vetro che ci isola da tutto e da tutti, e giocare a biliardo.

Per continuare nel secondo post:

Questo disturbo può solo succedere se noi lo permettiamo, come detto, la mia campana di vetro, dentro di questa c'è solo il mio mondo, il mio gioco, lo gestisco io e posso decidere cosa può entrare o cosa deve rimanere fuori.
 

Cercare una tranquillità interiore, niente e nessuno ti può distrarre, fare il proprio gioco, decidere con la propria testa, con le proprie sensazioni e aspettare con fiducia il "buon" risultato.    

Forse, lo stai facendo anche tu già adesso, dicendo che non ti importa cosa avebbero deciso altri giocatori in certe situazioni, tu fai il tuo gioco, quello che pensi ti porti al risultato prefissato, il tempo è un giudice imparziale, e prima o poi saprai se sei sulla strada giusta.  

[omeris]

In certi casi è fondamentale l'arbitro, purchè "funzioni" !  

[rocki]

Se leggi quello che ho scritto nel mio primo messaggio, vedi cosa intendevo dire con:

Essere pronti a tutte le sorprese che possono succedere è quasi impossibile, l'unico rimedio sta in noi stessi, prepararsi in modo adeguato mentalmente, creare una campana di vetro che ci isola da tutto e da tutti, e giocare a biliardo.

Per continuare nel secondo post:

Questo disturbo può solo succedere se noi lo permettiamo, come detto, la mia campana di vetro, dentro di questa c'è solo il mio mondo, il mio gioco, lo gestisco io e posso decidere cosa può entrare o cosa deve rimanere fuori.
 ;)

Cercare una tranquillità interiore, niente e nessuno ti può distrarre, fare il proprio gioco, decidere con la propria testa, con le proprie sensazioni e aspettare con fiducia il "buon" risultato.  :)  ;)

Forse, lo stai facendo anche tu già adesso, dicendo che non ti importa cosa avebbero deciso altri giocatori in certe situazioni, tu fai il tuo gioco, quello che pensi ti porti al risultato prefissato, il tempo è un giudice imparziale, e prima o poi saprai se sei sulla strada giusta.  ;)

Sensatissime e sagge le tue parole, come si fa per non essere d'accordo con esse. Quando gioco fuori casa riesco abbastanza bene ad isolarmi, in casa no, e perché'? Te lo spiego subito: c'è una certa amicizia con tutti gli altri soci del circolo che frequento abitualmente, le partite più che tecniche sono da salotto, di risate, battute e altro similare sempre su questa linea. Quando ho provato a concentrarmi, facendo silenzio con tutti, rispondendo in modo coinciso e breve a chi mi chiedeva, mi hanno chiesto cosa avevo e se ero in collera con qualcuno, nessuno mi obbligava a fare diversamente, non ce l'ho fatta a riprovare nuovamente e, come si dice da noi, infine tutto finisce a tarallucci e vino. Conclusione, su questa linea al posto di migliorare peggioro.
Spesse volte preferisco andare fuori casa per ritrovare la concentrazione e la forma giusta, come tu dici, ma mi vengono a mancare gli amici. Forse la soluzione giusta è proprio questa un po' quì un po' là.

[Gianni]

A monte di tutto, vi è una brutta abitudine, quella di sfottersi di continuo, questo non può esistere se si vuole in qualche modo cercare di giocare il miglior biliardo possibile.

Una possibile soluzione, provare a concentrarsi, quando bisogna. Quando vai al tavolo ti concentri e ti prepari al tiro, quando ti rialzi, resta con lo sguardo fisso sul tavolo, non dare a nessuno la possibilità di avere contatto con il tuo sguardo, ignora tutto attorno a te, non cercare cenni di approvazione per un bel tiro, ne tantomeno lo sguardo commiserevole, quando hai avuto sfortuna o fatto un errore grossolano. Non sentirti in dovere di commentare con lo sguardo ogni situazione che succede al tavolo, e i tuoi amici, se sono veri amici, capiranno che per te questa partita è importante. Non giudicare i tuoi tiri, nè quelli del tuo avversario, constata solamente cosa succede e programma i tuoi tiri non solo con il cervello, ma con sensazioni che ti darà il tuo corpo, visualizza quello che vuoi riuscire a fare e lascia che questo accada, stando calmo, rilassato, e fiducioso nel risultato. Dopo il tiro (tanto ormai non puoi più fare niente per cambiarlo, quindi non serve nè che tu sia contento, nè che ti arrabi) osserva senza reazioni, constata solamente cosa è successo e nel caso non sia quello che volevi, prova la prossima volta ad ascoltare meglio i consigli che ti da il tuo corpo.
Tutto quello che succede tra una partita e l'altra ti deve lasciare indifferente, quando è il momento che inizia l'incontro, allora accendi i motori e vai. Ricordati, che solo quando la mente e il corpo sono "qui e adesso" si può riuscire a dare il meglio. E solo dopo la partita, tallarucci e vino     per tutti.

[rocki]

E' vero c'è l'abitudine di sfottersi, ma non in senso cattivo altrimenti avrei già provveduto ad adottare le contromisure, si fa nell'amicizia perciò è più difficile sottrarsi, infine, in questo contesto, non faccio delle belle partite ma mi diverto nei rapporti interpersonali, invece per niente biliardisticamente parlando, vorrei, appunto come dici tu, giocare la partita nel modo giusto, con la concentrazione che occorre e poi, solo alla fine, tarallucci e vino.
Ho provato altre volte a fare in parte quello consigliato da te, trovandone giovamento, poi tralasciato perché queste idee erano prive di riscontri e non avevano le fondamenta in me. Ora leggendo te che hai illustrato tutti i punti, alcuni dei quali a me sconosciuti, me li scrivo per rileggermeli prima delle partite e abituarmi a questi atteggiamenti che mi sembrano giusti e supervalidi, ti farò sapere in seguito gli effetti, che, sono certo fin da ora, saranno senz'altro eccellenti. Grazie.

[rocki]

A monte di tutto, vi è una brutta abitudine, quella di sfottersi di continuo, questo non può esistere se si vuole in qualche modo cercare di giocare il miglior biliardo possibile.

Una possibile soluzione, provare a concentrarsi, quando bisogna. Quando vai al tavolo ti concentri e ti prepari al tiro, quando ti rialzi, resta con lo sguardo fisso sul tavolo, non dare a nessuno la possibilità di avere contatto con il tuo sguardo, ignora tutto attorno a te, non cercare cenni di approvazione per un bel tiro, ne tantomeno lo sguardo commiserevole, quando hai avuto sfortuna o fatto un errore grossolano. Non sentirti in dovere di commentare con lo sguardo ogni situazione che succede al tavolo, e i tuoi amici, se sono veri amici, capiranno che per te questa partita è importante. Non giudicare i tuoi tiri, nè quelli del tuo avversario, constata solamente cosa succede e programma i tuoi tiri non solo con il cervello, ma con sensazioni che ti darà il tuo corpo, visualizza quello che vuoi riuscire a fare e lascia che questo accada, stando calmo, rilassato, e fiducioso nel risultato. Dopo il tiro (tanto ormai non puoi più fare niente per cambiarlo, quindi non serve nè che tu sia contento, nè che ti arrabi) osserva senza reazioni, constata solamente cosa è successo e nel caso non sia quello che volevi, prova la prossima volta ad ascoltare meglio i consigli che ti da il tuo corpo.
Tutto quello che succede tra una partita e l'altra ti deve lasciare indifferente, quando è il momento che inizia l'incontro, allora accendi i motori e vai. Ricordati, che solo quando la mente e il corpo sono "qui e adesso" si può riuscire a dare il meglio. E solo dopo la partita, tallarucci e vino  :)  ;) per tutti.

Questa sera ho giocato fuori casa, conoscenza senza rapporti di amicizia con gli avversari. Ho sperimentato positivamente, solo adottando parzialmente quello che dici, in quanto preferisco farlo lentamente per poterlo assimilare meglio. Quando non cercavo con lo sguardo approvazioni e non mi giustificavo negli errori, le cose andavano benissimo, sicurezza nel tiro, freddezza nelle scelte difficili, esecuzioni ottime. Tutto ciò mi dava sicurezza tanto da cercare lo sguardo degli spettatori come se fossi alla ricerca di gratifiche, nei tiri successivi ho notato che questo aveva inciso negativamente e che avevo perso quella serenità nel gioco. Non l'ho fatto più e la sicurezza mano mano è tornata. Vado avanti, anche questo è un allenamento e occorre del tempo per giungere ad un'ottima forma, non mi spaventa, il mio corpo l'ha accettato e lo sento propenso a seguitare su queste linee. Ciao.

[Gianni]

Sono contento che stai prendendo conoscenza di questi meccanismi. Imparare qualcosa di nuovo, delle nuove abitudini, ci vuole tempo e un passo alla volta. Uso paragonare questo cammino con imparare a scrivere, prima arrivano le aste, i cerchi, poi le lettere, poi le parole, le frasi e poi .....la divina commedia    
I piccoli consigli che ti ho dato, sono verso la fine di questo cammino, per avere il massimo risultato, dovresti iniziare dalla base, dalla A, b, c ecc. questo vuol dire, esercizi per il rilassamento, riconoscere lo stato di stress, pensare positivo, esercizi di concentrazione e visualizzazione, imparare in quale stadio si inserire il pilota automatico, ecc.
Molte cose, per poterle spiegare in poche parole, sembrano complicate, ma anche Roma non è stata costruita in un giorno,  e per metterle in pratica ci vuole tempo e un piccolo passo dopo l'altro.    

[rocki]

Se ti fa piacere e tempo permettendo seguita pure su questo che dici:

I piccoli consigli che ti ho dato, sono verso la fine di questo cammino, per avere il massimo risultato, dovresti iniziare dalla base, dalla A, b, c ecc. questo vuol dire, esercizi per il rilassamento, riconoscere lo stato di stress, pensare positivo, esercizi di concentrazione e visualizzazione, imparare in quale stadio si inserire il pilota automatico, ecc.

Sono abituato al cammino, anche se diverso da questo, l'assimiliazione a piccole dosi, costante nel tempo, lungo o breve che sia, mi è congeniale.
Ti leggo volentieri. Ciao

[rocki]

Ho riflettuto sulla mia richiesta, mi è sembrata un po' eccessiva, non tenerne conto, ti ringrazio ancora per i preziosi consigli che hai già dato li metterò in pratica. Ciao.

[Gianni]

Nessun problema, se posso essere utile     lo faccio volentieri      

[rocki]

Quello che mi hai detto mi è sufficiente per un po' di tempo per poterlo attuare. Per quanto riguarda la concentrazione e tutto il resto citato da te, accorrerebbe un libro intero per poterlo spiegare adeguatamente, una mediocre infarinatura in merito ce l'ho, nel caso, vista la tua buona disponibilità, se dovessi averne bisogno ti chiederò qualche dettaglio, così il messaggio diventa più diretto e risolvibile in tempi brevi. Grazie di nuovo. Ciao.

[Gianni]

Fammi sapere gli sviluppi. Ciao    

accorrerebbe un libro intero per poterlo spiegare adeguatamente

A dire il vero, nel secondo volume del mio libro sul Pool, "Il biliardo Americano" oltre a altri interessanti fattori, tipo: il gioco con l'effetto, il gioco di sponda, l'allenamento, la preparazione gara, l'alimentazione, l'allenamento fisico, ecc.  tratto anche il fattore mentale nel biliardo.  

[rocki]

Ti ringrazio ma non ho la costanza di leggere e poi applicare. Preferisco cogliere al volo le notizie specifiche che mi servono in un preciso momento, applicarle e poi andare avanti così. Piano, pianissimo, ma costante.

[omeris]

[/quote]

.....  tratto anche il fattore mentale nel biliardo.  [/quote]

Hai mai valutato la possibilità che certe fragilità emotive sul biliardo (e anche altrove)possano essere causate in primo luogo  da patologìe fisiche  tipo ipertensione, carenze vitaminiche, o non so cos'altro  ?