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posizione della testa

Tecnica, tattica, sistemi e materiali di gioco

Messaggioda crazyclimber » mercoledì 9 marzo 2005, 17:24

ahahah :-)))
sarebbe veramente interessante un incontro "tom & jerry" vs "gianni e pinotto"!!!

wazzzzz uuuuuuuup????
crazyclimber
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Messaggioda luigi » mercoledì 9 marzo 2005, 19:08

Quanto sotto riportato non è esattamente in linea con l'argomento "posizione della testa", però, visto che tratta l'argomento "occhi" e "mira", in qualche modo può essere affine, per cui riporto, pari pari, quanto scritto dal carambolista spagnolo Valeriano Parera Sans in un suo libro:
"GLI  OCCHI"
Una buona macchina fotografica può realizzare autentiche meraviglie se il suo proprietario ha mani esperte e sensibilità artistica.
Gli occhi sono la macchine fotografica più perfetta che esiste.
Comunque, anche se i nostri occhi sono “automatici” è necessario utilizzarli correttamente per realizzare le giocate.
Le bilie sono oggetti che costantemente cambiano di posto. Molte volte si trovano in zone o posizioni che possono ingannare la nostra “macchina fotografica”.
E’ necessario fare in modo che la stecca passi per il centro del campo visivo, perché in questo modo le due metà della visione sono identiche, per cui si ottiene di avere il punto di mira perfetto.
E’ importante mantenere gli occhi a livello del gioco, per non confondere le distanze e vederle con chiarezza. Cioè, quando le bilie sono vicine, è necessario dominare le piccole distanze che ci possono essere fra di loro per una migliore analisi della situazione, collocando gli occhi ad una altezza adeguata. Se, al contrario, le bilie sono lontane, gli occhi si collocheranno più orizzontalmente, più bassi, per poter visualizzare meglio la presa di palla piena.
Un altro dettaglio che considero molto importante è di fissare lo sguardo nel punto mirato. Mi spiego meglio. Quando il giocatore si posiziona per eseguire il tiro, il suo sguardo deve restare fisso e attento sul punto scelto, mai spostare lo sguardo di lato. In altre parole; il giocatore non deve perdere il punto esatto della quantità di palla avversaria che sta’ mirando. Molte giocate si sbagliano in quanto il giocatore, una volta impostato sul tiro, vuole “assicurarsi”, lanciando sguardi con la coda dell’occhio al pallino od ai birilli (*), in questo modo cade nella trappola di perdere il punto di mira precedentemente visualizzato.
Pertanto: muovere la testa, mirare i vari punti, analizzare la situazione della giocata, guardare la sponda da colpire, intuire i pericoli, pensare, meditare e visualizzare il punto di presa della palla avversaria per realizzare il tiro... SI DEVE FARE PRIMA DI PIEGARSI PER IMPOSTARSI.
Una volta che il giocatore si è abbassato e impostato, per come ha deciso di realizzare la giocata, gli occhi debbono concentrarsi e fissare il loro sguardo nel punto scelto, sulla palla avversaria o sulla sponda, senza guardare un altro punto, per non perdere l’esattezza del punto mirato.
(*) Nel testo originale si parla "delle altre due bilie", cambiando la frase in "al pallino od ai birilli", ho semplicemente "italianizzato" il tutto, però il concetto non cambia.
"IMMAGINARE E VEDERE IL TIRO"
Il miglior aiuto che si possa dare a sé stessi nel momento di eseguire il tiro, è di lasciare lavorare il proprio subcosciente, cioè, lasciare che i propri occhi ordinino alle mani come colpire le bilie.
Ci si colloca di fronte alle bilie (non molto vicino), si analizza la giocata e, una volta che si è pensato a cosa è più positivo e coretto, si fisa lo sguardo sulla quantità di palla avversaria da colpire e si visualizza mentalmente tutto il percorso della giocata. Poi, senza distogliere lo sguardo dal punto dell’avversaria che si vuole colpire, si esegue la giocata senza più alcun lavorio mentale, confidando unicamente in quanto hanno visto i propri occhi.
Se questo piccolo consiglio può sembrare una fesseria, per verificarne la validità si faccia il seguente semplice esperimento e si vedrà come la coordinazione fra gli occhi e le mani è perfetta. Si lanci uno sguardo ad una matita messa sopra il tavolo e poi, senza più guardarla, si cerchi di prenderla, E’ sicuro che nove volte su dieci si riuscirà a raccoglierla, senza la necessità di pensare a dove si trova. Questo stesso fenomeno si ripete nel momento di toccare la palla o le sponde. Sono molti anni che innumerevoli giocatori adottano questo semplice sistema. Anche in altri sport, come il golf, si usano tecniche simili. Questa tecnica o metodo risulta molto positiva quando le bilie sono distanti, per cui risulta più problematica la presa esatta delle quantità da colpire.

Questa l'esposizione del carambolista spagnolo sull'argomento, di mio aggiungo solamente che, come dice bene Gianni, non solo, in merito alla tecnica, vi sono varie scuole di pensiero, ma che spesso le stesse si contrappongono se non, addirittura, si contraddicono, tant'è che dopo aver confrontato un bel po' del più svariato materiale, dalle più svariate provenienze, sono arrivato alla conclusione che: "l'unica cosa certa nel biliardo è che... non vi è niente di... certo". Quello che conta a carambola è... fare il punto; a pool o snooker... imbucare; nei birilli... fare filotto. Se poi uno arriva ad ottenere tale risultato, magari tenendo la testa... "sotto" la stecca, va bene anche così, purchè il risultato voluto ci sia. Questa considerazione però non deve essere un freno alla discussione, anzi a mio parere è uno stimolo, perchè è solo dal confronto delle più disparate tecniche che "ognuno" può trovare quella (per quanto strana sia) a Lui più congeniale.
luigi
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Messaggioda M@GIC » mercoledì 9 marzo 2005, 22:10

Secondo me questo è un fatto soggettivo,io ad esempio miro con l'occhio destro
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Messaggioda luigi » giovedì 10 marzo 2005, 2:41

M@GIC, dato che ogni giocatore "è" un soggetto, in fondo tutto nel biliardo è "soggettivo". Tu dici che miri con l'occhio destro, va benissimo, è soggettivo, però, chi ti dice che non potresti mirare "meglio", se mirassi con entrambi gli occhi? O magari col sinistro? Personalmente non obbligherei nessuno a mirare in un certo modo, sostenendo che "quello" è il modo corretto di mirare, ma, nello stesso tempo, suggerirei a chiunque, per lo meno, di "provare" a mirare in modo diverso da quanto gli suggerisce la sua soggettività. Scartare a priori una tecnica, solo perchè questa non soddisfa la propria soggettività, lo trovo riduttivo e, in parte, anche presuntuoso.
Avere l'umiltà di mettere sempre in discussione le proprie "certezze", è il primo (e forse più importante) passo per migliorarsi. Sia chiaro che mi rivolgo a Te per comodità di dialogo, ma quanto detto sopra, a mio parere, vale anche per i vari Zito, Maggio, ecc. ecc.. Margine di miglioramento ce n'è sempre e per "tutti", sempre che uno non si richiuda nelle sue certezze soggettive.
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Messaggioda trytrai » giovedì 10 marzo 2005, 4:10

luigi . allora è possibile che un giocatore con occhio dominante destro giochi meglio"ops miri meglio" con tutti e due gli occhi?
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Messaggioda Bruce » giovedì 10 marzo 2005, 4:52

Concordo con ciò che ha detto Luigi, se volete fare una prova di mira posizionate una biglia al posto del birillo rosso e l'altra sull'acchito di pallino; mirate la bilia posta al centro del biliardo in modo da colpirla piena colpendo con la stecca di colpo in pancia senza effetto con una forza di tre passate, provate a mirare prima con l'occhio dominante e nel seguente tiro con gli occhi aperti. Il risultato corretto è un rimpallo pieno. Chiaramente se in entrambi i casi non si rimpalla, l'impostazione sul tiro non è corretta.

* Le FORZE sono FORZE *
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Messaggioda luigi » giovedì 10 marzo 2005, 10:22

trytrai, nel biliardo "tutto" è possibile, io non do niente per scontato e niente per certo. Così come non dico che un giocatore con dominanza destra “mirerebbe meglio” usando entrambi gli occhi, semplicemente non lo escludo "a priori". Pertanto, se fossi in Lui, prima di sbattermi come un matto alla ricerca di magici sistemi che mi permettessero di fare i filotti che invece sbaglio, metterei in discussione “per prima cosa” la mia tecnica soggettiva e quindi anche la mia tecnica di mira. Se una cosa la fai male e però continui a farla nello stesso identico modo, la farai sempre... male. Tra l'altro auto-testarsi non è poi così diffcile, l'esercizio proposto da Bruce può essere già un primo banco di prova, anche se non è proprio specifico per la mira in quanto attiene forse più all'impostazione e alla perfezione della meccanica esecutiva, immobilità, ecc., comunque indubbiamente mette alla prova anche la mira, quindi perchè non provare a mirare in vari modi?
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Messaggioda Roby » giovedì 10 marzo 2005, 10:45

Anch'io concordo con Luigi, anche se personalmente miro con entrambi gli occhi, domani provero' prima con uno e poi con l'altro ...

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Messaggioda Gianni » giovedì 10 marzo 2005, 12:08

Scusate.....ma prima di provare con entrambi gli occhi o con l'occhio dominante...... bisognerebbe sapere, come mira attualmente il giocatore.

Credetemi, la maggioranza dei giocatori non lo sa esattamente e solo sapendo queste cose, si puo raggiungere "La riproducibilità di gioco".

Il sistema che addopero io per scoprirlo, chiaramente non dico al giocatore cosa voglio controllare, ma solo che voglio controllare la sua tecnica generale. Faccio eseguire dei tiri, ogni tiro per tre volte e filmo il tutto con la telecamera.
Filmo, non il risultato del tiro, ma il movimento del tiro, il corpo, la stecca e la penetrazione della battente.
Se volete provare il tiro chiave per vedere come mirate, non fate altro che mettere la battente incollata al centro della sponda corta, quindi mettere dall'altra parte del tavolo,una bilia sul primo diamante della sponda lunga. Da questa posizione cercare di imbucare la bilia sul primo diamante, per fare questo essendo la battente incollata alla sponda, il giocatore dovra abassarsi molto, ed essendo il tiro non proprio facile, mirerarà a lungo. Basta quindi mettere la telecamera in vicinanza della buca e della bilia da imbucare, quindi filmare in direzione della  battente, e si potrà constatare e analizzare:

1) trova il giocatore il suo punto "zero" prima di abbasarsi?

2) inizia il giocatore la fase di mira già prima di abbassarsi?

3) dove tiene la stecca in rapporto con il mento e la testa?

4) gli occhi sono allo stesso livello?

5) vi é linearità tra: stecca-testa-occhi o occhio - gomito?

6) quali movimenti fanno gli occhi e le soppraciglia nel mirare?

7) fa una pausa per dividere la fase di mira dalla fase di tiro?

8) dove guarda il giocatore al momento del tiro, battente o bilia da colpire?
 
9) la battente viene penetrata, o solo spinta?

10) vi é accelerazione nell'attraversare la battente?

11) alla fine e durante il tiro, si muove o si abassa il gomito?

12) alla fine e durante il tiro,il polso é diritto?

13) rimane tutto il corpo del giocatore immobile per tutto il tempo?

14) raggiunge la punta della stecca il punto d'arresto alla fine del tiro?

15) il punto d'arresto é sempre della stessa lunghezza per lo stesso tiro?


16) addopera il giocatore alla fine del movimento degli effetti con il corpo?

17) rimane il giocatore, immobile alla fine del tiro e si alza solo dopo che la battente ha già colpito la bilia da imbucare e il tiro é concluso?

Spero di non aver dimenticato qualcosa......come vedete 17 domande che hanno bisogno di una risposta se si vuole veramente fare un'analisi corretta.

Chiaramente ci sono moltissime opinioni in proposito alle risposte da dare .......

Inoltre serve a poco dire al giocatore...... questo e sbagliato......il giocatore ha bisogno di alternative...se possibile alternative logiche,  solo allora potrà credere e lasciare le sue vecchie abitudini per abitudini nuove e più redditizie per il suo gioco.

Mi sa che ho scritto un post un pò lungo......
grazie dell'attenzione   :D  :D
Gianni
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Messaggioda Spiderman » giovedì 10 marzo 2005, 13:22

Mai troppo lunghi i tuoi post, Gianni, come del resto quelli di Luigi.

Domanda per il "professore" di pool. Mi sembra chiaro che l'impostazione e la steccata corrette, seppur partendo da "basi" imprescindibili, possono variare da un giocatore a un altro a seconda delle caratteristiche fisiche e motorie del giocatore stesso. Io ti ho visto giocare tante volte e so come sei impostato, naturalmente da manuale (sennò non lo insegneresti). Come maestro, tendi a impostare i tuoi allievi a tua immagine oppure ne analizzi prima le caratteristiche di cui sopra e suggerisci loro un'impostazione corretta ed efficace che può tuttavia differire dalla tua? In pratica, potrei vedere un giorno un tuo allievo (bravo) che nella steccata e nell'impostazione "non ti somiglia pè gnnente"?
Spiderman
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Messaggioda Gianni » giovedì 10 marzo 2005, 14:48

Diciamo che nessuno  e tutti i miei allievi mi assomigliano  :D  :D

Il sistema che insegno, rispettando le  diversita corporee di ognuno, dà dei criteri base che devono essere rispettati....se uno li rispetta può mettersi come vuole.

:D  Anche se a dire il vero, se si rispettano questi criteri, ci si.....assomiglia parecchio  :D

Provo a spiegarmi con un esempio, la posizione dei piedi e del corpo:

I criteri principali sono:

1) bisogna essere stabili
2) bisogna essere comodi
3) bisogna averer libertà di movimento della stecca
4) il peso é distribuito su entrambe le gambe
5) sulla mano del ponte, non vi é nessun peso
 e cosi via per tutte le parti del corpo.

Come vedi nessun accenno a come si mettono i piedi esattamente, ma prova a metterli entrambi con le punte verso il  tavolo, sei stabile? hai libertà di movimento della stecca? Non tocchi forse con la mano, tirando il fianco?  
O mettendo i piedi paralleli  al tavolo, ......sei stabile? comodo? adesso hai anche troppa libertà di movimento, che non riesci a mettere la testa sopra la stecca. Come vedi, questo é il bello di un sistema dalla A alla Zeta, nulla viene lasciato al caso.  ;)  :D
Gianni
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Messaggioda luigi » giovedì 10 marzo 2005, 20:37

Sempre sia lodato... l'Amico Gianni!!!
Finalmente un insegnante che non dice "dove" mettere i piedi, ma che invece elenca e propone agli allievi I CRITERI BASE che vanno rispettati, dopo di che, saranno loro a dover trovare il modo di far coincidere, convivere e armonizzare tali criteri con la loro singola soggettività morfologica. Peccato solo che tale insegnante... insegni il Pool e non i birilli. Comunque, visto che nel Forum spesso alcuni hanno espresso il loro desiderio di "prendere lezioni", almeno adesso, leggendo il post di Gianni, dispongono di un parametro per valutare (da subito)la "serietà" e "competenza" del loro eventuale insegnante. Se parte col dirvi: "Il piede destro DEVI metterlo qui, il sinistro DEVI metterlo lì..." Bhè, forse è il caso di passare da Chiasso, spenderete un po' di più, ma è sempre meglio che... buttare al vento quei pochi (che, tra l'altro, spesso non sono nemmeno tanto "pochi").
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Messaggioda Spiderman » giovedì 10 marzo 2005, 21:48

Appunto, il motivo della mia domanda, anche se già in parte ne intuivo la risposta, era più che altro di conferma per ciò che capitò a me nel periodo in cui, nel mio piccolo, mi si chiese di dare lezioni. Dovevo impostare persone molto diverse tra di loro per sesso, età e dimensioni, cosa più facile a dirsi che a farsi...
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Messaggioda Bruce » venerdì 11 marzo 2005, 0:08

[quote]
Anch'io concordo con Luigi, anche se personalmente miro con entrambi gli occhi, domani provero' prima con uno e poi con l'altro ...

Roby
[/quote]

Secondo me ti conviene mirare sempre con il terzo occhio, almeno ti metti sempre bene.  ;)

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Messaggioda Gianni » venerdì 11 marzo 2005, 0:14

Troppo buoni,
é bello parlare e sentirsi.....capiti  :D  ;)

X Luigi
Come scrivi bene!
Credimi......non costo molto, lo faccio più per passione, la pagnotta la guadagno lavorando 8 ore, tutti i giorni, sarebbe bello ma.........solo di biliardo, avrei qualche kilo in meno  :D   ;)
Gianni
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