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SOLO SISTEMI?

Tecnica, tattica, sistemi e materiali di gioco

Messaggioda perseo » venerdì 3 novembre 2006, 10:58

Messaggio inserito da H5N1

Caro KIZER,
credo che ci sia stato un fraintendimento. Conosco molto bene perseo e ti garantisco che non intenderebbe mai dire "oggettivamente corretto" nel senso di "universalmente valido" o "olimpicamente intelligente". Il senso riguarda la correttezza formale di chi espone la teoria, ovvero: esplicitare i presupposti di base (es. basato sui centri multipli, o sulla teoria della relatività), esplicitare la coerenza logica (tramite formalismi matematici o qualunque altro metodo riconosiuto o riconoscibile), verificarene empiricamente la consistenza.

In pratica ciò che vuole (o quantomeno credo che voglia) dire perseo è di non nascondersi dietro a frasi tipo "il metodo di Zito" o dietro quattro numeretti sistematicamente compensati da steccate abilmente cambiate quando l'occhio ci dice che la biglia non ci va.

In conclusione ciò a cui aspira è di aumentare la "conoscenza causale" della conoscenza utilizzata prima di eseguire un tiro.
Ti confesso che sono un "costruttivista", per cui anch'io alla parola "oggettivo" normalmente rabbrividisco, ma conoscendo la fonte....
A presto


Quoto  ;)


KIZER... dal Tuo punto di vista hai perfettamente ragione.
Ma ti sei mai chiesto che forse i Sistemi di Conteggio esistono anche perchè i biliardi hanno caratteristiche tra loro ...differenti?! Quando vuoi confrontare due cose differenti serve un riferimento assoluto. E per essere assoluto deve avere anche un principio assoluto di base. Poi ognuno soggettivamente sceglie quello che più ritiene corretto. Io per principio vedo la geometria a cui poi applico la fisica (per quanto mi sia possibile farlo), c'è chi per principio scegli il sistema più veloce, oppure quello più vecchio, oppure quello che ha un nome, ecc...

Per tornare al tuo discorso di prima... "...sento dire che un sistema è sbagliato numericamente...", hai di nuovo perfettamente ragione. Ma dal mio punto di vista non basta dirlo, bisogna scriverlo e dimostrarlo!
Quindi sempre dal mio punto di vista se poi neppure questo può bastare, vabbè, ci abbiamo provato...  ;)

FABIO

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Do not worry about your difficulties in Billiard. I can assure you mine are still greater.  ;)
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Messaggioda Bruno » venerdì 3 novembre 2006, 18:56

Per fare un tiro corretto come dite voi ci sono due componenti basilari da eseguire bene  La geometria e la " sbracciata". Per quanto riguarda la geometria il problema è risolto o facilmente risolvibile, ormai di sistemi ce ne sono a sufficienza,  il problema grosso è la sbracciata o meglio eseguire la giusta sbracciata con la corretta geometria.  La gran parte dei sistemi individua un punto da colpire mentre la sbracciata non è calcolabile a parte le basi; a seguire, colpo, mezzo colpo ecc. Una metodo che cerco di adottare è quello di usare dei sistemi che usino delle traiettorie o applicare traiettorie  a sistemi che adottino punti palla. Questo  mi favorisce molto il buon eseguimento della sbracciata perchè al momento del tiro nel nostro cervello abbiamo “il disegno”  della traiettoria della palla   e siccome è questultimo che comanda il braccio..... Faccio un esempio fila di prima e traversini di prima, naturalmente ho un conteggio ma mi imposto ad occhio e poi verifico il conteggio. In questo caso è molto semplice perchè uso per l'impostazione il sistema dei centri multipli. Stessa cosa nei rinquarti di prima il uso il sistema della differenza 30 ma cerco sempre di individuare perlomeno dove l'avversaria dovrà impattare la corta per avere anche visualizzata la traiettoria del tiro. Oppure sugli incastri dove la sbracciata è fondamentale, cerco sempre di visualizzare un punto, di arrivo sulla sponda corta opposta. Fateci caso, se vedete un campione tirate un rinquarto, solitamente  non guarda solo la palla da colpire ma spesso da un'occhiatina anche alla corta soprattutto se è di calcio.
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Messaggioda KIZER » venerdì 3 novembre 2006, 22:50

Un momento Perseo, non voglio dire che i sistemi non sono utili o che i riferimenti trigonometrici lo sono.
quello che voglio affermare è che il giocatore è l'unica variabile realmente controllabile.
Perciò il suo ruolo nei confronti dei sistemi e delle esecuzioni dovrebbe essere rivalutato. si dice che un sistema è preciso ma il suo esecutore no...
in realtà proprio perchè un sistema si basa su delle condizioni ideali e i tavoli non lo sono che il giocatore diventa l'unica cosa in grado di far quadrare il cerchio e di tendere alla perfezione.
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Messaggioda Claus72 » venerdì 3 novembre 2006, 22:57

Ergo...i sistemi sono specchi per le allodole, l'unica cosa che veramente conta è il tempo di volo, la costanza, l' osservazione...e il talento

Mo' mi linciano  :D  :D  :D



Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus
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Messaggioda Mike » sabato 4 novembre 2006, 3:18

Messaggio inserito da KIZER
voi che ne pensate???


Kizer, sulle prime i sistemi servono a orientarsi, alla lunga già sull'impostazione il colpo d'occhio deve dirti tutto.
Resta ovvio che senza tecnica ogni sistema falla, oltretutto ogni tavolo ha i suoi pregi o difetti (più rientro o meno ecc. ecc.) ecco che solo l'esperienza insegna ad adattarsi ed entra in ballo la sensibilità a migliorare l'imperfezione del sistema.
Quindi ogni sistema è utile, qualunque esso sia, purchè una volta orientati se ne possa tranquillamente fare a meno, le vere soddisfazioni si provano dopo....una lunga fatica.  :P
Il nostro gioco non vive solo di sistemi, ma di tecnica, sensibilità, tattica, strategia, ecc. ecc. Infatti, esistono figli d'arte non campioni, quindi, si può trasmettere il proprio sapere ma non si riesce a trasferire la propria abilità, detto questo a voi le conclusioni.

Ciao.
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Messaggioda Biagio999 » sabato 4 novembre 2006, 10:10

Messaggio inserito da Mike

[i]

Il nostro gioco non vive solo di sistemi, ma di tecnica, sensibilità, tattica, strategia, ecc. ecc. Infatti, esistono figli d'arte non campioni, quindi, si può trasmettere il proprio sapere ma non si riesce a trasferire la propria abilità, detto questo a voi le conclusioni.

Ciao.  



come non essere daccordo su questo.

E' altrettanto giusto ciò  che asserisce Claus : conta l'osservazione, il talento e il tempo che ci si allena.

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Messaggioda ferencs » sabato 4 novembre 2006, 13:35

Una buona teoria fa' una buona pratica.....o no???  ;)

bye
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Messaggioda sernello » sabato 4 novembre 2006, 13:37

Come e' vero il detto"TUTTO CIO' CHE NON PUO' ESSERE RIFATTO ...E' INUTILE."

Sarei ancora in attesa di una risposta.
Probabilmente non ce ne sono.

grazie.
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Messaggioda luigi » domenica 5 novembre 2006, 0:48

Da sempre si dice che il biliardo è un gioco in cui si applica la "geometria", però mi chiedo: è corretto farlo?
Dico questo in quanto mi sembra che si potrebbe parlare di "vera" geometria unicamente se si desse per scontato che, ogni volta che una palla urta una sponda, l'angolo di incidenza e quello di riflessione siano sempre esattamente uguali.
Se invece questo parametro varia, è vera geometria?
Forse si può parlare di vera geometria quando la stessa è applicata sulla "carta", ma sul tavolo reale?
Sappiamo tutti che, nella pratica reale, queste due angolazioni davvero uguali non lo sono mai (o quasi mai), anche quando si tira senza applicare nessun effetto laterale, figuriamoci quando si mette effetto. Anzi, in fondo, l'unica vera funzione degli effetti è proprio quella di modificare la teorica uguaglianza fra le due suddette angolazioni di entrata e uscita...

E' solo una mia curiosità, capisco che non aggiunge nulla alla discussione, per cui se vi sembra fuori tema o irrilevante, by-passate quanto sopra e scusate l'intrusione.
Visto che già ad un'altra mia curiosità è stato risposto "picche" in altra sezione, tenermi anche questa non sarà certo un problema.
Saluti.
luigi
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Messaggioda Andros » domenica 5 novembre 2006, 0:56

luigi, con i biliardi di una volta, quelli con la sponda tamburata, come erano le geometrie?..si poteva applicare l' angolo 50 come facciamo oggi sui tavoli internazionali?..non erano più vicini degli odierni all' esatta geometricità?

Andros
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Messaggioda luigi » domenica 5 novembre 2006, 1:06

Per quanto riguarda l'uguaglianza fra l'angolo d'entrata e quello d'uscita, il problema è lo stesso tanto ora quanto allora. Forse adesso, mancando il tamburo, le reazioni sono solo più esasperate, ma di fondo la mia curiosità risale a quei tempi, non è certo maturata con l'introduzione dei biliardi internazionali.
E' di vecchia data.
Ciao
luigi
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Messaggioda ferencs » domenica 5 novembre 2006, 4:33

E' come iniziare  ad aprire delle porte e  per ogni porta che apri accedi in una nuova stanza sempre piu' interessante.Il primo approcio al biliardo da parte del neofita e' quasi sempre sconsiderato o spensierato,ma poi si torna,si torna... chi per un motivo chi per un'altro e  inizia a vedere e capire cio' che fanno i piu' bravi e allora si accende pian piano un fuoco di passione,  bramosia di imparare per emulare  ...diciamo si accende un fuoco umanisticobiliardistico...anche per non soccombere sotto i colpi dell'avversario di turno...chiamamolo istinto di conservazione della specie,ecco che allora  inizia ad aprire quelle porte ,una ad una e ad ogni stanza che attraversa scopre cose nuove incomincia a vedere le cose in modo diverso...sempre piu' diverso,dopo molte porte e ripetute stanze pensa di essere bravo ne ha imparato e visto di cose,anche se a volte e' dovuto ritornare sui suoi passi...per ricontrollare in ogni minimo particolare,ma quando ormai si crede alla fine del tratto , stranamente ne rimane sempre una da aprirne ...di porta,a volte pensa sia l'ultima,quella che gli mostra realmente il suo essere e ha quasi un senso di sgomento,ma la voglia di scoprire cose nuove e di  migliorarsi e' tanta che alla fine il narciso sara' succube e padrone di quella porta.Certo se come Dante, avesse avuto un tutor o una tutor che l'avesse accompagnato nel suo percorso infernalparadisiaco il tratto sarebbe meno accidentato e sicuramente piu' luminoso e coerente,ma certamente meno emozionante...dal punto di vista della realizzazione personale del suo IO,cioe' di essere un bravo selfbillardman, con tutto cio' che ne' consegue senza tralasciare la cosa piu' importante cioe saper riconoscere i propi errori,cosi da evitarli.
Ai piu' che seguono questo sport,dall'esterno,(parlo di tutte le specialita')il gioco in se puo' sembrare semplice ad alcuni anche stupido....una mazza due bilie che rotolano,delle buche,dei birillini che cadono....e che ci vuole!!! Ma Voi sapete,anzi Noi sappiamo che non e' cosi,quelle stanze dove risiede il nostro sapere biliardistico le abbiamo aperte e continiuamo a farlo una,due ,tre  all'infinito sino all'ultimo anelito perche' una brama ci assilla,anche se il fuoco si assopisce,dove c'e' stato fuoco rimane la cenere e sotto la cenere c'e' sempre la brace.
Due sono le parallele che corrono sul biliardo,voi mi direte...ovvio,ma io non intendo cio',quelle classiche,ma bensi' le parallele che rappresentano UNA LA LOGICA ,cioe' i sistemi le teorie ,i biliardi,le rispondenze delle sponde,i panni ,le bilie ,le stecche,anche le luci...perche' no, certo il dubbio che pone Luigi e molto coerente,si puo' applicare una logica ad un Hardware che nella sua similitudine una logica non c'e' l'ha,ed e' qui che entra in campo l'altra parallela cioe' Noi (sangue e latte),con tutto il nostro bagaglio di sapere e di esperienza...chi piu' chi meno a seconda delle stanze aperte,nel bel mezzo delle due parallele  ci sono le bilie ed un braccio,un braccio comandato da un cervello ,non solo un fascio di muscoli,nervi e vene li uniscono ma anche un cuore ed un anima,in quell'ultimo brandeggio finale c'e' il possibile e l'impossibile,c'e' il sapere e l'ignoranza,c'e' la gioia o la sofferenza,c'e' l'amore e l'odio,c'e' la scienza o la fantascienza,c'e' la coerenza o l'incoscienza...potrei continuare all'infinito,ma termino con... c'e' l'amore di un uomo o donna  per cio' che fa'.
Adesso vi saluto e tardissimissimo,buonanotte a tutti e perdonate gli errori ortopedici...vista l'ora 3.25


bye da Ferencs Immagine
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Messaggioda Biagio999 » domenica 5 novembre 2006, 12:52

accidenti ferencs, se alle 3,5 di notte haia la lucidità e la voglia di scrivere tutte quelle cose figuriamoci cosa potrai fare di giorno!!!!!!!!!! Il bigliardo non è geometria, ma come spesso si è detto è approssimazione. Spesso nella esecuzione di alcuni tiri o in alcune posiszioni di partenza prima del tiro usiamo il termine "geometricamente perfetto" per indicare una posizione base secondo uno standard. Cosi ad esempio, chi gioca con la differenza 30, sa che il giro è "geometricamente impostato", ma chiaramente dal leggerlo prima del tiro ed eseguirlo seconto il progetto che la geometria vuole che si rispetti, cambia molto. Cambia perchè un tavole è diverso da un altro, cambia al variare della spinta, cambia al variare del colpo, cambia al variare del livello di umidità del panno.  E' tutto li il discorso.
Quindi, riprendendo il discorso ........ GEOMETRICAMENTE PERFETTO vuol dire a mio modo di vedere "IMPOSTATO" che non bisogna agire su quantità di biglia.

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Messaggioda luigi » domenica 5 novembre 2006, 13:02

Mi associo ai complimenti fatti a ferencs per il suo bellissimo post.
Leggerlo è stato un bel modo di iniziare una domenica.

In effetti, è sempre sembrato anche a me che applicare il termine "geometria" alla pratica, sia più che altro un... "modo di dire".
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Messaggioda infinito » domenica 5 novembre 2006, 13:46

ehhhmmmm....e bravo a ferenc...;)
per quel po che posso dire, credo che il biliardo sistematico ,ma quello vero venga molto ma molto piu in la di quando uno possa credere...dico cio perche non sempre a biliardo cio che sembra da lo stesso risultato, dico questo perche molte volte non si considerano molte variabili, quindi il mio pensiore e questo...
prima decidi che disegno vuoi fare....ragioni sul trattamento e poi con sistemi vari(sempre se ce ne sono) ricerchi la tua battuta...mah se si sbaglia gia dall'inizio con il valutare in modo errato una bilia,per svariati motivi ,si agira in modo sbagliato sul trattamento e infine sul punto di battuta..quindi ecco perche molte volte ci son persone che ti diranno usa anche l'occhio per carpire e recepire le sfumature del biliardo...anche perche non credo che un tiro sia unguale ad un'altro ,ma non perche non ci possano esser in una casistica due posizioni identiche, ma solo perche siamo noi che siamo diversi da 5 minuti fa...e questo e il bello di questo gioco :)
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